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Autore: busybee_    06/02/2017    0 recensioni
Lucia, detta Luz, dovrà accettare i cambiamenti che sconvolgeranno la sua perfetta vita, iniziando dalla scuola, alle amicizie, mille novità galopperanno nella sua vita come cavalli imbizzarriti che lei imparerà a domare.
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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​La sveglia suona alle sei e mezza e io, senza esitare mi alzo, consapevole del mio secondo “primo giorno”. “Buongiorno, tesoro” dice la mamma stampandomi un bacino sulla guancia e io sorrido di rimando, la bocca troppo impastata per formulare una parola che non sia un grugnito. Una volta finita la colazione mi vesto e mi trucco, quel tanto he basta per coprire un po’ i lividi, che ormai sono passati quasi del tutto, e il bendaggio al naso mi è stato tolto, lasciandolo solo un po’ ammaccato. Prendo il mio bus, con il mio tanto amato libro, e porta fortuna, un fantasy. Adoro quel genere, e averlo con me mi fa sentire speciale e come se qualcuno che condivide questa passione potesse sentirsi libero di parlare con me. Scendo e vado verso la scuola, preoccupandomi di essere in orario e non arrivare tardi in un classe che non ho mai visto. Entro, convinta di essere sola e mi metto vicino all’ armadio, così non infastidisco nessuno, e continuo a leggere, consapevole che sono le otto meno un quarto, e solo tra dieci minuti le altre persone entreranno; poi sento delle voci, così mi metto ad ascoltare “dài, Ele! Finiscila di farti foto, e di farmi foto!!!” poi una voce maschile continua “ha capito che sei bellissima, principessa” e la ragazza che prima si lamentava risponde con paroline dolci, seguita da un sonoro e piuttosto disgustato “che schifo. Sempre a pomiciare”, detto da una voce più bassa e calda. Poi tutti scoppiano in una risata, e arrivano in classe, appena mi vedono una ragazza con gli occhiali mi guarda e dice “tu devi essere Lucia, ci ha detto la prof di filo che saresti arrivata. Noi siamo Anna” disse indicandosi il petto, “Marco” dando un bacio a un ragazzo, ipotizzo sia lo stesso che prima l’ha chiamata principessa, “Eleonora” e indica una ragazzina minuta con le lentiggini e la pelle lattea, “e Matteo. Manca Alessandro, ma oggi aveva un impegno con il conservatorio, e non viene a scuola” aggiunse in tono leggero. Io, a bassa voce dissi “piacere, Luz”. Anna, con il viso incorniciato da lunghi boccoli perfetti e scuri, qualche centimetro più di me e il fisico allenato era la più alta tra le ragazze che adesso erano in quella stanza, mentre Eleonora era poco più bassa di me, ma era contenuta anche nel fisico e questo la rendeva, a mio parere, molto bella. Marco era allenato almeno quanto Anna, era alto più di lei di almeno una spanna, e aveva un ciuffo castano che stava bene con gli occhi neri. Matteo era moro, e aveva gli occhi blu come il mare, mi ricordava molto uno dei personaggi che avevo incontrato in uno de miei libri, ma per quanto ne sapevo, il carattere era diverso. A poco a poco entrano gli altri membri della classe, e le lezioni passano spedite fino a ricreazione, al suono della campanella Anna mi ferma poco fuori dalla porta per chiedermi il numero di telefono, per aggiungermi al gruppo della classe, e chiedermi un po’ di me. “Allora Luz, parlaci di te. Forza, dicci tutto quello che ti piace e non ti piace!” dice Anna, con un sorriso dipinto sul volto e io inizio, sfiorandomi i lunghi capelli biondi per l’ imbarazzo, arrossendo fino alla punta delle orecchie. “Nella mia vita canto, suono il pianoforte nel tempo libero e mi occupo di volontariato, con i bambini di solito, ma a volte anche con gli anziani. Mi piace leggere e camminare, al mare in inverno e in montagna d’ estate. Non mi piacciono le persone prepotenti e la neve, perché è troppo fredda e bagnata assieme.” “Assurdo” commenta Eleonora quasi sussurando, ma io la guardo curiosa, e lei dice, prendendomi da parte “sono gli stessi gusti di Matteo, fino ad adesso non ha mia trovato qualcuno che vada a camminare in montagna con lui”, io sorrido dicendo “beh, a dire il vero anche io non vado spesso, e mai in compagnia, perché nessuno vuole venire”, detto questo ci riavviciniamo al gruppo, e noto, dopo una evidente gomitata di Anna he Matteo è rosso come un peperoncino. Marco inizia a parlare di sport e seguo la conversazione poco convinta, non troppo interessata dall’ argomento. A fine giornata torno a casa, con una versione di greco da fare, e dopo aver finito mi concedo una pausa al cellulare, e vedo un messaggio “Ehi”, non capendo chi è apro l’ immagine del profilo, e vedo Matteo, che sorride con un cagnolone e un gattino, così lo salvo nella rubrica e rispondo “Ciao”, la conversazione si evolve parecchio, passando per animali preferiti e cibi stranieri più apprezzati. Fino a quando leggo “domani torna Alessandro, e dovrai cedergli il banco, ti va di stare vicina a me?” io, senza esitare, rispondo “sì”, senza pensare a nulla, se non a quanto è gentile da parte sua starmi così vicino in un momento simile.
   
 
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