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Autore: Hope997    08/02/2017    1 recensioni
Jessica ha sempre vissuto con la madre; I suoi genitori si separarono quando lei era davvero piccola, e la figura paterna l'aveva vissuta ben poco. Tutto cambia quando il padre le chiede di trascorrere le vacanze estive da lui, per provare a recuperare un po' del tempo perso.
Ha rotto da poco con il ragazzo che credeva fosse l'uomo della sua vita, ed ha deciso di chiudere definitivamente con il genere maschile. Questa però era solo una sua convinzione, e ben presto si renderà conto che non era ciò che realmente voleva.
La sua vita è una continua lotta tra il desiderio del ritorno al passato e la curiosità di un presente che sembra promettere meglio.
Questo è il racconto della sua vita, ed è la dimostrazione del fatto che, nonostante tutto, tutti siamo destinati a qualcuno, e che il treno della vita passa un' unica volta anche se in ritardo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
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-"Sei diventata una DONNA..mia adorata Jessy." queste furono le parole di Luke Fox. 
In effetti non ero mai stata considerata bambina. Sin da piccola sembravo sempre la più grande di tutti e si meravigliavano quando pronunciavo la mia vera età. In parte si stupivano del mio viso candido, dei miei grandi occhi azzurri che facevano solo da spicchi a quella grande chioma castana, il mio piccolo nasino all'insù era sempre stato invidiato da tutti. 
Non credevo ancora di essere lì e quando mio padre mi diede un pizzicotto sul braccio, mi resi conto che quello non era un sogno anzi l'inizio di una vacanza meritata. 
Entrai in casa e respirai l aria pura che mi mancava. Si presentarono immediatamente tutte le cameriere e guardie che sorvegliavano casa: Jack, Carl, Ross , Backy, Polly, Tatiana, Will. A dire il vero chiesi, tempo fa a mio padre il perche di quelle guardie e lui si limitò a dire, che si sentiva più protetto e piu sicuro ma sapevo che fosse una semplice scusa dato che si annoiava a morte di guidare e svolgere determinati affari da solo.

La mia camera si trovava al piano superiore e quando la porta fu aperta, i miei occhi si illuminarono di gioia. Tutto era perfetto e semplice. Tutto bianco e nero come amavo io. Tutto lucido e profumato. Mi scaraventai sul letto proprio come una bambina e prima che potessi urlare di felicità mio padre si accostò alla porta e disse sorridendomi:-" Jessy mi sei mancata..spero che ti troverai bene qui. Ed ora sui, chiama alla mamma.Stasera abbiamo ospiti." 
Gli sorrisi e rimasi sola in camera. Attesi un po prima che qualcuno mi rispondesse poi udì la sua voce:-" Signorina le sembra l ora di chiamare? Sono preoccupata. Sei dall altra parte della.." :-"Mamma sono solo a qualche ora da te, non farne unatragedia, sono viva e vegeta. Stai tranquilla, ora scusami ma devo andare. Ah qui è tutto perfetto."la sentii sospirare. :-"Va bene. Mi manchi Jessi!" e staccò. Ero via solo da qualche ora e gia le mancavo immensamente. Beh come contraddirla, vivevamo insieme da anni senza mai separarci.
 Non feci in tempo a chiudere la chiamata che ricominciò a squillare ed eccole le mie amiche. Kat e Tea. 
-"dimmi che li ci sono miliardi di ragazzi stupendi e giuro abbandono tutto e vengo li da te con il primo treno." La voce di Kat mi pervase l orecchio. 
-" ho fatto un bel viaggio grazie mille Kat..per il momento ho incontrato solo pochi uomini e lavorano per mio padre." e uno in treno che non mi toglieva gli occhi di dosso, pensai. Chiacchierammo un po prima di staccare. Non mi cambiai a dire il vero e mi affrettai ad andare giu in salone dove mi accorsi di una presenza nuova.
Delle spalle grandi e grosse mi si presentarono davanti agl occhi E un profumo mi circondò. Tenni fissa gli occhi sul quella schiena, non appena mio padre si scostò e disse:-" Jessy eccoti... volevo presentarti un mio grande amico nonché collega di lavoro..Matthew Philips. " 
Si voltò e quasi non ebbi la sensazione di venir meno. La stessa persona di quella mattina. Quello stesso uomo ora era li.
 Mi parve che il suo respiro fosse piu intenso. I suoi occhi ancora una volta brillavano. Si passò la mano tra i folti capelli castani per poi poggiare la mano sulla sua barba. Una bellezza quasi unica. Il suo naso perfetto e quelle labbra. Dio cosa avrei combinato a quel labbro inferiore.
 -" Jessy non fare la maleducata...presentati." un richiamo mi fece sobbalzare da quel pensiero. Deglutii a fatica per poi porgergli la mano. -" mi scusi, il mio nome è Jessica Fo.." la sua risata risuonò nella stanza. Il bicchiere di jin che aveva tra le mani fu posato sul tavolino li vicino. 
-" conosco il tuo nome, Gordon mi ha dato l onore di poterlo scoprire in stazione. Piacere mio piccola fox." Si stampò uno di quei sorrisi meravigliosi sulle labbra per scoprire dei denti perfettamente allineati e quando le nostre mani si toccarono, fu una scintilla. 
-" Matthew..Luke dove siete?" Mi voltai e una donna bellissima mi si parò davanti. Miss bellezza. Miss ochetta. Eccola la stessa che gli stava avvinghiata quella mattina in treno.
 Il suo volto angelico con il suo fisico adorabile e il suo profumo dolcissimo mi annebbiarono. I suoi occhi ramati mi fulminarono senza un motivo.
 -"ah..tu..sei...jessica." la sua voce stupita mi risvegliò.
 I due uomini ci guardavano. Ma quello alle mie spalle prese il sopravvento per affiancarla:-" Micky...lei è la piccola di casa Fox..sii gentile."
 La rabbia mi colpì allo stomaco:-" chiariamo sta cosa eh.. smettila di chiamarmi piccola Fox."Imitai le ultime due parole con la sua voce fastidiosa. Lo percepivo..lo sentivo..mio padre stava per darmi fuoco solo con lo sguardo. 
-" Chiedi immediatamente scusa ad entrambi, jessica!" Matthew avanzò e il suo sguardo mi fece andare a fuoco:-" che peperino eh...piccola Fox." sussurrò senza che nessuno potesse ascoltarlo se non io e prima di poter replicare sfociando nella volgarità, uscii di casa per accogliere aria sana.
 Los Angeles per la prima volta mi appariva buia...il sole non era più alto in cielo e i lampioni si accendevano sopra i miei occhi. 
Sarei dovuta entrare e chiedere scusa, perche avevo esagerato lo ammetto ma solo immaginando quei due mi saliva un non so che. Fondamentalmente non mi avevano offesa o altro ma a pelle erano insopportabili. Senza accorgermene, sulle scaline si era seduta proprio lei.
 Teneva tra le dita una sigaretta che boccheggiava ogni tanto. 
-"tesoro forse abbiamo iniziato con il piede sbagliato. Che dici..." 
-"senti tesoro lo dici a qualcuno che non sia io e in piu non sono venuta qui per trovarmi amichette!" 
Balzai e stavo li in piedi davanti a lei. Senza scomporsi mi osservò, ridendo di botto. 
:-" Te lo ripeto, abbiamo iniziato con il piede sbagliato che dici se ci ripresentassimo?" :-"Ah Ah Ah Mai!" Ma perchè ostentavo ancora? non mi aveva fatto nulla. -" ...mocciosa..ah stai alla larga da Matthew..non cerca un impegno come babysitter!" 
Risi di gusto e lei non si fermò. 
-"mi sono accorta di come lo osservavi in treno e di come volevi scioglierti solo guardandolo in viso." Non volevo piu ascoltare quelle stupide parole. L' abbandonai li ed entrai di corsa in casa. Rivolsi di getto lo sguardo a quei due uomini.
 -" Jessy dove.." Chiusi la porta della stanza alle mie spalle. E mi accoccolai su quel letto freddo. Per essere il primo giorno di vacanze era andato un vero schifo. 
Tra un pensiero e l altro,morfeo venne ad accogliermi.
 
 
 
 
 
 
 
Vi chiedo scusa per alcuni errori, terrei a sapere cosa ne pensate <3 Vi abbraccio e tenetemi aggiornata u.u
   
 
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