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Autore: Justice Gundam    09/02/2017    3 recensioni
Storia ispirata al fangame "Pokemon Glazed". Heather Molinar e Shelly Citra, due giovanissime allenatrici di Pokemon, cominciano il loro viaggio attraverso il continente di Tunod, una regione piena di sorprese e scoperte, dove si troveranno ad affrontare non solo le otto Palestre della regione e la corsa al campionato di Pokemon, ma anche un pericoloso gruppo che cerca di impadronirsi di un potere con cui nessuno dovrebbe giocare. Molte avventure le aspettano, tra nuovi Pokemon, personaggi straordinari, e i loro primi passi sulla strada dell'amore. Seguito di "A World Reborn", si svolge contemporaneamente ad "XY Reload" e "Quest for Zeta and Omicron", spoiler minimi.
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate | Contesto: Anime
Capitoli:
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Pokemon: The Glazed Challenge
 

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

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Capitolo 3 - Un Pikachu molto particolare

 

"Hmm... accidenti, che dormita che ho fatto... non ricordo di aver mai dormito così bene in vita mia..." mormorò la bambina dai capelli fucsia che in quel momento si stava lentamente risvegliando, i raggi del primo sole del mattino che filtravano attraverso la finestra e andavano ad illuminare il suo grazioso viso. Accanto a lei, dormivano i suoi Pokemon, tutti disposti ordinatamente attorno al suo sacco a pelo con aria protettiva... in particolare il suo primo amico, lo Shelgon che l'aveva accompagnata fin dall'inizio dalle sue avventure, quando lei era ancora una nocellina piena di amarezza e rancore, e lui, pur con tutta la sua decisione, era ancora un Bagon che sognava di volare nel cielo con le potenti ali di un Salamence.

Poco più in là, si trovavano Noivern, Vibrava e Druddigon, gli altri Pokemon Drago che si erano uniti ad Heather nel corso delle sue avventure a Reborn. Heather si mise seduta sul suo sacco a pelo, e Shelgon si arrampicò sulle sue gambe, in modo da farsi coccolre un po' e darle il buongiorno.

"Shel, shelgon!" esclamò il Pokemo Drago simile ad una crisalide con le zampe. Heather sorrise lievemente quando il suo primo Pokemon cominciò ad accoccolarsi su di lei, e lo accarezzò su quella che doveva essere la testa, mentre con l'altra mano si strofinava gli occhi.

"Buongiorno, Shelgon... hai dormito bene anche tu, spero..." disse la bambina dai capelli fucsia, notando che in quel momento si stavano alzando anche gli altri suoi draghi. Druddigon sbattè lentamente le sue ali vestigiali, e si produsse in un ampio e teatrale sbadiglio che ripugnò un po' Noivern, facendole girare la testa dall'altra parte!

"Noiverrrrn..." mormorò la viverna nera. Poi, vedendo che anche la sua allenatrice si era alzata, Noivern si voltò verso di lei e piegò il collo in avanti in segno di saluto. "Noivern! Noi noivern!"

"Vibrrrrrava!" esclamò Vibrava, facendo fremere le sue corte ali da insetto. Sembrava essere il suo modo di stiracchiarsi e scrollarsi di dosso il torpore della notte.

"Ben svegliati a tutti, amici..." disse Heather, accarezzando uno alla volta i suoi amici Pokemon. "Allora... oggi comincia il nostro viaggio verso la Lega di Tunod, eh? Credo che sarà divertente... a proposito, Shelly e Percy dove sono?"

"Gon!" grugnì Druddigon, indicando una poltrona dall'altra parte della stanza dove Shelly era seduta, con un libro aperto tra le mani, intenta a leggere... almeno, finchè non sentì lo sguardo di Heather su di lei, al che alzò gli occhi dal suo libro e salutò con un sorriso allegro sul viso. Heather notò che Shelly era già vestita, e il suo zaino era già pronto ed appoggiato a fianco della poltrona.

"Oh, ciao, Heather! Scusa se non ti svegliato... temevo di disturbarti, visto che... sembravi dormire molto bene!" esordì la piccola entomologa. Anche i suoi Pokemon erano fuori dalle Pokeball, in particolare Volbeat e i suoi due ragni, Ariados e Galvantula, che Shelly aveva catturato nei sotterranei di Reborn City. Galvantula si voltò verso i Pokemon di Heather ed emise un verso cinguettante che suonava quasi come il canto di un usignolo.

Heather si stiracchiò e si sgranchì la schiena. "Ho... dormito meglio stanotte che in qualsiasi altra notte della mia vita..." rispose la piccola domatrice di draghi. "In effetti, ho dormito talmente bene che adesso mi sento strana... non sono abituata a stare così tranquilla."

"Ti capisco... io sono nata a Johto, ma tu sei sempre vissuta in un posto pericoloso come Reborn..." rispose Shelly, ma decise che non era il caso di rivangare ricordi spiacevoli. "Ma sono sicura che ti abituerai presto... ora però credo che... beh... sia il momento di cominciare a muoversi. Percy si è... già alzato anche lui... e si sta preparando in questi momento."

"Sì, hai ragione... meglio partire per tempo, non so quanta strada riusciremo a fare oggi..." disse Heather. Si svegliò del tutto, uscì dal suo sacco a pelo e si infilò gli stivaletti che aveva appoggiato lì vicino...

Si sentì qualcuno bussare alla porta della stanza, e la voce ormai conosciuta di Percy risuonò dal lato opposto. "Salve, ragazze! Scusate se vi disturbo ma bisogna alzarsi e cominciare a prepararsi!" esclamò la voce del ragazzo dai capelli bicolori. "Sono le otto... e se vogliamo coprire abbastanza strada, è meglio che ci sbrighiamo!"

"Va bene, Percy! Arriviamo subito!" rispose Heather alzando giusto un po' la voce. "Sei già pronto? Non dimentichi nulla?"

"Tutto a posto, Heather!" rispose la voce del ragazzo. "Il professor Salicio ci offre la colazione per stamattina... poi, si comincia la camminata verso Ciocolina!"

"Grazie, Percy! E ringrazia anche il professor Salicio da parte nostra. Noi... noi arriviamo non appena Heather si è vestita!" rispose Shelly. La sua migliore amica si era già chiusa in bagno per lavarsi e vestirsi, e i loro Pokemon sembravano eccitati e pronti ad iniziare il viaggio. La bambina dai capelli color lavanda si mise a posto la lunga treccia, e chiuse il libro che stava leggendo, prendendo un bel respiro per calmare il nervosismo che la stava prendendo. "Accidenti, Shelly... lo so che tendi ad essere nervosa, ma stai tranquilla... siamo in un posto molto più sicuro di Reborn, e non abbiamo più nulla di cui preoccuparci... andrà tutto bene, Shelly, pensa a divertirti, e a goderti questo viaggio assieme alla tua migliore amica."

Si sdraiò sul divano, accarezzando il suo Volbeat che svolazzò vicino a lei come per assicurarsi che la sua allenatrice stesse bene. Shelly sbattè gli occhi, un po' sorpresa, quando il Pokemon lucciola si posò delicatamente accanto a lei, tocandole la fronte con una mano.

"Volbeat?" chiese, con l'aria di essere un po' sorpreso. Aveva come l'impressione che Shelly fosse rossa in viso.

"Hm? Oh, io sto bene, Volbeat... forse sono ancora un po' stravolta per il viaggio, ma mi ci abituerò. In fondo... adesso dobbiamo solo attraversare una foresta e passare per le rive di un lago, per poi arrivare ad una nuova città. Non ci sarà nulla di pericoloso, in tutto questo." rispose Shelly. "Accidenti... certo, devo ammettere che nemmeno io mi sono ancora del tutto abituata ad un posto tranquillo e sicuro come Tunod..."

"Ariados..." cinguettò il suo Ariados. Per qualche motivo, il ragno gigante aveva l'impressione che il motivo del nervosismo della sua allenatrice non fosse esattamente il viaggio che era da poco iniziato...

 

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Circa un'ora dopo...

Il professor Salicio diede ai suoi giovani ospiti un cenno di soddisfazione, vedendo che erano tutti pronti a cominciare il viaggio. Dopo una colazione sostanziosa e dopo aver controllato che tutti i loro effetti personali e le loro Pokeball fossero al loro posto, i giovani allenatori erano schierati di fronte all'anziano studioso di Pokemon, per fare i loro ultimi saluti. Il Cyndaquil di Percy, lo Shelgon di Heather e il Volbeat di Shelly erano tutti fuori dalle loro Pokeball per accompagnare i loro allenatori.

"Perfetto, ragazzi... adesso, non credo che sia rimasto altro da dire." affermò il professore, dando un'ultima occhiata al terzetto di amici. "Vedo che siete tutti determinati e pronti all'avventura, quindi... vi auguro buona fortuna! Percy, ti raccomando soltanto di non spingerti al di là delle possibilità tua e dei tuoi Pokemon. So che Heather e Shelly sono delle allenatrici più esperte di te, malgrado la loro giovane età, ma in ogni caso... cerca di non strafare, okay? La tua squadra di Pokemon dovrà essere ben variata e ben allenata, se vorrai sperare di partecipare al torneo di quest'anno."

"Non si preoccupi, professore... noi accompagneremo Percy fino a Ciocolina, e gli insegneremo un po' di basi su come catturare ed addestrare i Pokemon. Anche se... beh... ho come l'impressione che Percy sappia già qualcosa di come si catturano!" affermò Shelly. Heather e il suo Shelgon dissero di sì con la testa, e il ragazzo dai capelli bicolore, con a fianco il suo inseparabile Cyndaquil, fece un segno dell'okay per dire che era pronto.

"Grazie comunque, ragazze. Sarà un piacere viaggiare con voi." affermò.

Cyndaquil si alzò in piedi sulle zampette posteriori, e dei ciuffi di pelo sulla sua schiena si drizzarono come due fiammate. "Cyndaquil!" esclamò il piccolo starter di Fuoco. per poi mettersi a saltellare come per incitare tutti a iniziare il cammino. Percy ridacchiò cordialmente dei modi di fare del suo Pokemon, e gli diede una grattatina dietro la nuca per esortarlo ad essere un po' più paziente.

"Adesso partiamo, Cyndaquil!" disse il ragazzo. "Va bene, professor Salicio...Cercherò di ricordarmi di tutti i suoi insegnamenti, metterò su una squadra di Pokemon formidabile... e se dovessi incontrare il signor Griso al torneo di Tunod di quest'anno, glielo saluterò da parte sua!"

"Hehehee... mi faresti davvero un grosso favore, ragazzo mio! Come Campione di Tunod, mio fratello è sempre così impegnato che non abbiamo quasi mai la possibilità di sentirci!" rispose il professor Salicio con cordialità. "Molto bene... allora buon viaggio a tutti voi... e mi raccomando, piccole, voi cercate di godervi tutte le meraviglie che Tunod potrà offrirvi! E non saranno poche nè tantomeno prevedibili!"

"Volbeat!" esclamò entusiasta il Volbeat di Shelly.

"Certo, lo faremo senz'altro!" affermò Heather emozionata, scambiandosi uno sguardo di intesa con il suo Shelgon. Il Pokemon Drago simile ad una crisalide con le zampe chiuse gli occhi in quella che appariva essere un'espressione di gioia. "Grazie mille, professor Salicio... e a proposito, avremo la possibilità di contattare i nostri amici a Reborn? Ci piacerebbe tenerli aggiornati sui nostri progressi... e magari anche avere la possibilità di ruotare un po' la nostra squadra di Pokemon. Shelly, in particolare... lei ha altri Pokemon che sono rimasti a Reborn."

"Certamente! Basta che lo chiediate alle Infermiere Joy dei vari Pokemon Center in cui vi fermate, e avrete senz'altro la possibilità di mettervi in contatto con Reborn." rispose il professore. "Adesso  che il Team Meteora è stato annientato, e il continente di Reborn sta rientrando in comunicazione con le altre Leghe Pokemon, il lungo periodo di isolamento di Reborn è terminato, e la nuova Lega sta facendo del suo meglio per ripristinare i contatti. Ci vorrà ancora un po' di tempo perchè la Lega di Reborn sia ai livelli di quelle di altri continenti, ma per il momento... quello che vi interessa è che avrete la possibilità di inviare e ricevere i Pokemon che avete lasciato nella vostra città."

"Perfetto! Grazie, professore!" affermò entusiasta Heather. "Okay... allora grazie di tutto, e a presto!"

"Buona fortuna, ragazzi! Sono sicuro che l'avventura che vi attende sarà indimenticabile!" salutò il professore. Lentamente, il gruppetto di allenatori si incamminò lungo la strada principale della città, continuando a salutare il professore mentre si allontanavano... finchè gli edifici della piazza centrale di Borgo Querciantica non diventarono indistinti, e la strada asfaltata lasciò il posto ad un sentierino di terra battuta affiancato da un paio di alte staccionate in legno che si dirigeva verso la foresta, e verso il lago sulle cui rive sorgeva la loro prima meta!

"Aaaah, e così comincia la nostra avventura a Reborn!" affermò Percy, stiracchiandosi e sentendosi più carico che mai. Il ragazzo stava già guardandosi attorno, evidentemente alla ricerca di qualche Pokemon con cui cominciare a costruire la sua squadra, e il suo Cyndaquil stava annusando l'aria, in parte per godersi il profumo dei fiori, e in parte per sentire se c'era qualche Pokemon selvatico in giro. "Allora, ragazze, che mi dite? Che tipo di Pokemon mi consigliereste di catturare per primo?"

Heather prese una Pokeball dalla sua cintura e la lanciò in aria, per poi afferrarla al volo mentre scendeva, cercando di darsi  un po' di contegno da allenatrice esperta. "Beh... innanzitutto, immagino che sia il caso di cominciare con dei Pokemon abbastanza comuni e facili da addestrare, come un Rattata, uno Zigzagoon... o ancora meglio un Pokemon Volante di quelli che si trovano comunemente in giro per le terre selvagge. Di solito questi Pokemon sono facili da addestrare e diventano forti in fretta. Io addestro Pokemon Drago, quindi immagino di non fare testo..."

"E a costo di essere di parte... i Pokemon Coleottero tendono ad evolvere in fretta e a diventare potenti molto velocemente! Certo, ci sono eccezioni come Volcarona, ma per la maggior parte, i Pokemon Coleottero sono una scelta solida se si vuole un Pokemon che evolve presto." continuò Shelly. Volbeat svolazzò orgogliosamente accanto alla giovanissima entomologa, in modo da mettersi un po' in mostra. "Quindi... sì, penso che Heather abbia ragione, catturare un Pokemon mammifero od uccello, magari di tipo Normale, e un Pokemon Coleottero sarebbe un buon inizio."

"Ricevuto..." affermò Percy, fermandosi quando si accorse che il suo Cyndaquil stava già puntando qualcosa. Il buffo Pokemon Fuoco si era voltato verso un cespuglio di oleandro ai margini della strada, e stava fiutando l'aria con sempre maggiore interesse mentre si avvicinava ad esso. "Hey, Cyndaquil, che succede? Hai sentito qualcosa?"

"Cyndaquil!" rispose il suo starter, muovendo la testa con partecipazione. Cyndaquil si acquattò sulla stradina polverosa e si preparò a saltare, ma Percy gli fece cenno di aspettare.

"Un momento, Cyndaquil... capisco che sei impaziente di metterti alla prova, ma non è il caso di gettarsi a capofitto. Potrebbe essere un Pokemon troppo forte per te in questo momento, chi può dirlo?" affermò il ragazzo. "Piuttosto... aspettiamo un po', e magari usa il tuo attacco Murodifumo per farlo uscire."

"Quil!" rispose Cyndaquil, un po' deluso per il fatto di non potersi fionare alla carica come avrebbe preferito di gran lunga. Tuttavia, l'idea di Percy era sensata, e il piccolo Pokemon Fuocotopo prese fiato e sofffiò un getto di fumo nero addosso alla pianta velenosa, nel punto in cui aveva visto le fronde agitarsi. Immediatamente, il Pokemon che vi si era nascosto reagì con indignazione, agitandosi e cercando di uscire dalla coltre di fumo irritante...

"Sentret, sentreeeet!" esclamò il Pokemon, uscendo di colpo dal cespuglio e gettandosi a terra in preda a colpi di tosse. Si trattava di un Pokemon che ricordava un incrocio tra uno scoiattolo e una marmotta, con un corpo tozzo di forma ovale ricoperto di una corta pelliccia bruna, con un cerchio più chiaro sul petto e sulla pancia, corte braccia e gambe, ed una coda a righe marroni e nere, talmente grossa e folta che avrebbe potuto benissimo usare per reggersi in piedi. Un paio di lunghe orecchie da coniglio si ergevano sulla sua testa, muovendosi rapidamente per esprimere l'allarme della strana creatura. "Sentret!"

"Quello è un Sentret! Abbiamo avuto un bel colpo di fortuna, Cyndaquil!" esclamò Percy, estraendo il suo Pokedex mentre Heather, Shelly e i loro Pokemon si ritiravano per dare ai loro nuovi compagni lo spazio di cui avevano bisogno per sostenere quella prima battaglia.

"Sentret, il Pokemon Esplorante. Tipo Normale. Pokémon molto cauto. Si alza da terra con la coda per scrutare i dintorni. Sentret dorme soltanto se un suo simile rimane vigile. La vedetta allerta gli altri al primo segnale di pericolo, gridando e battendo la coda sul terreno. Se viene allontanato dal branco, questo Pokémon non riesce più a dormire dalla paura." disse il Pokedex. Percy ed il suo Cyndaquil corrugarono un po' la fronte - quel Sentret era da solo, in effetti. Questo voleva dire che era un rinnegato scacciato dal branco?

Ma Sentret non diede loro il tempo di pensarci su. Con uno scatto improvviso, dettato dalla paura e dalla decisione di non diventare una preda, Sentret eseguì un attacco Azione, scagliandosi contro il piccolo Pokemon Fuoco con tutto il suo peso! Cyndaquil non riuscì a scansarsi in tempo, e venne centrato ad un fianco, venendo costretto ad indietreggiare di qualche passo. Si riprese in fretta e si mise in guardia... e per quanto tenesse gli occhi perennemente chiusi, Heather ebbe come l'impressione di veder brillare in essi una luce di decisione e di entusiasmo!
"Quel piccolo Pokemon ha fegato, questo è poco ma sicuro..." disse tra sè la bambina, mentre osservava con attenzione la battaglia che iniziava.

Percy fece un rapido calcolo, e decise che era il caso di testare un po' le capacità del Sentret che gli stava davanti. "Okay, Cyndaquil... non partiamo subito in quarta. Limitati ad usare Fulmisguardo, e poi Azione!" ordinò il ragazzo dai capelli neri e rossi. Shelly annuì tra sè, vedendo che per quanto fosse un principiante, Percy era uno che sapeva quello che faceva... e un attimo dopo, Cyndaquil puntò uno sguardo feroce addosso al Sentret avversario, che per un paio di secondi sembrò ritrarsi per la paura. Poi, Cyndaquil rispose con la stessa mossa con cui era stato colpito un attimo prima e si scagliò contro Sentret con tutta la sua forza, centrando il Pokemon sentinella con una spallata che lo lasciò stordito per un istante.

"Strano trovare un Sentret da solo... forse è un esemplare che è stato allontanato per qualche motivo. Se è così, dovrà sentirsi molto solo, e spero che si troverà bene con Percy..." disse Shelly, annuendo con fare approvante quando Cyndaquil schivò un altro attacco Azione da parte di Sentret. "Comunque Percy e il suo Cyndaquil hanno talento, non credi, Heather?"

"Hm, hmm..." rispose la bambina più piccola, che assieme al suo Shelgon e al Volbeat di Shelly era seduta accanto ad una staccionata, con tra le mani una vaschetta piena di popcorn che era apparsa da chissà dove... e che ora stava condividendo con i due Pokemon, come se stessero guardando un film divertente!

Un grosso gocciolone di sudore scese dalla testa di Shelly. "Um... Heather... non... non mi sembri molto partecipe... s-scusa se lo dico..."

Percy e il suo Cyndaquil erano completamente concentrati sulla battaglia, e non badarono al siparietto che si era venuto a creare tra le due amiche. Sentret si acquattò sul terreno e sferrò un rapido colpo di coda, sollevando una piccola nuvola di polvere che andò in faccia a Cyndaquil, irritandogli gli occhi e facendogli perdere qualche secondo prezioso, di cui il Pokemon Normale approfittò per sferrare un altro attacco Azione...

"Attento, Cyndaquil! Sta arrivando di fronte a te!" lo avvertì Percy, appena in tempo. Guidato dall'istinto e dalla fiducia che già provava verso il suo allenatore, Cyndaquil si gettò di lato e riuscì a schivare l'attacco di Sentret, che gli passò di fianco rimanendo scoperto ed esposto ad un contrattacco... un'occasione che Percy non si fececerto sfuggire! "Perfetto, Cyndaquil! Adesso usa Braciere!"

"Quil!" squittì il Pokemon Fuocotopo. Aprì leggermente la bocca e scagliò da essa una fiammella che raggiunse Sentret alla coda, facendogli spalancare gli occhi in una comica espressione di disappunto! Il Pokemon Esploratore si allontanò di scatto e cominciò a soffiarsi sulla punta della coda per estinguere la fiammella che vi si era accesa, mentre Percy annuiva con approvazione in direzione del suo Pokemon.

"Bel colpo, Cyndaquil, credo che questo sia sufficiente... non è il caso di fargli troppo male." disse il giovane allenatore. Sentret aveva appena finito di spegnersi la coda e si era rimesso in guardia, impaurito ma determinato a lottare. Quindi, rimase un po' sorpreso quando Percy, interrotto lo scontro, gli si avvicinò incuriosito. "Okay, allora sentiamo un po'. Come mai da solo, piccolino? Di solito i Sentret vivono in gruppo."

La stessa domanda che Shelly si era posta... e il Pokemon Esploratore, dopo aver sbattuto gli occhi confuso, tirò un sospiro e diede la risposta nella sua particolare lingua. "Sentret, sentret..." affermò, guardando in lontananza.

Il Cyndaquil di Percy, che fino a quel momento era stato concentrato sulla lotta, restò allarmato e sorpreso. "Quil? Cynda cyndaquil!" squittì. "Cyndaquil quil, cyndaquil!"

"Vuoi dire che i suoi simili sono stati rapiti?" esclamò Percy, attirando l'attenzione anche di Heather, Shelly e i loro Pokemon. Adesso tutti e tre avevano sentito qualcosa che poteva essere preoccupante, e volevano vederci chiaro. "E da chi? Hai visto chi è stato?"

"Vvvvvolbeat?" chiese il Volbeat di Shelly.

Sentret scosse la testa desolato. "Sentret sent... sentret..." affermò.

Volbeat strinse un po' gli occhi e fece un cenno con la testa in segno di comprensione prima di "tradurre" per la sua allenatrice e i suoi compagni. "Vol volbeat... volbeat vvvvolb!"

"Degli uomini vestiti di... arancione?" chiese Shelly confusa. "Non... non credo di aver mai sentito parlare di... un'organizzazione come questa... e tu, Heather?"

La bambina più piccola scosse la testa. "No, nemmeno io. Spero almeno che non siano come il Team Meteora..." rispose, reprimendo un brivido. Ne sarebbe passato di tempo, prima che i ricordi di quello che aveva passato per colpa del Team Meteora la lasciasseo in pace per sempre.

"Non ho mai sentito parlare nemmeno io di gente del genere..." rispose Percy. "Qui a Tunod non ci sono mai stati Team criminali come il Team Rocket o il Team Galassia. E sinceramente, spero che non comincino ora..." Si ricordò immediatamente di Sentret, e pensò che sarebbe stato il minimo, se non altro, dare al piccolo Pokemon una nuova casa. "Beh... se non puoi più tornare al tuo branco, che ne diresti di entrare a far parte della mia squadra? Magari... Cyndaquil ed io possiamo aiutarti a trovare i tuoi compagni e a liberarli da questi tizi in arancione!"

"Sì, sono d'accordo!" esclamò Heather. "Non so chi siano queste persone, ma sarei curiosa di scoprirlo! Magari sono bracconieri di Pokemon... e in questo caso, non vedo l'ora di averli per le mani per dare loro una lezione!" Si diede un pugno sulla mano per enfatizzare la sua decisione, e il suo Shelgon annuì in segno di assenso. Poi, rendendosi forse conto di avere un po' esagerato, Heather si schiarì la voce. "Ehm... ad ogni modo, Percy... mi sembra una buona idea anche per Sentret, così non resterà più da solo... credimi, io e Shelly sappiamo entrambe molto bene cosa si provi."

Percy guardò Heather con evidente dispiacere per un attimo, chiedendosi cosa doveva aver passato. Ma decise che sarebbe stato indelicato chiederlo così presto dopo averla conosciuta, e si concentrò di nuovo sul Pokemon davanti a lui. "Allora, Sentret, che ne dici? Ti andrebbe di unirti a me?" gli chiese, e il Pokemon sentinella rispose con sollievo ed entusiasmo.     

"Sentret! Sentret!" squittì, dicendo di sì con la testa mentre con una zampa incitava Percy a lanciare la sua Pokeball. Il ragazzo non aveva bisogno di sentirselo ripetere - e dopo aver soppesato la sfera nella sua mano, la lanciò con precisione facendole toccare il corpo del Pokemon Esploratore. Immediatamente, Sentret venne assorbito nella sfera, che si richiuse e cadde a terra con un tintinnio metallico, agitandosi per qualche istante prima di fermarsi.

"Congratulazioni, Percy! Hai catturato il tuo primo Pokemon!" esclamò Heather. Il Volbeat di Shelly applaudì, e la ragazzina dai capelli color lavanda espresse la sua approvazione con un cenno della testa e un lieve sorriso mentre il ragazzo andava a raccogliere la Pokeball.

"Devo ringraziare anche voi per i consigli, ragazze." disse, voltandosi verso Heather, Shelly e i loro Pokemon per ringraziare con un cenno della testa. "Diciamo che siete state un valido supporto. E ora... immagino che sia il caso di iniziare l'allenamento, no?"

"Beh... meglio non subito, Percy... un Pokemon deve... come posso dire... ambientarsi un po', ed abituarsi al suo nuovo allenatore. Forse... forse è m-meglio fermarsi, passare un po' di tempo con lui..." suggerì Shelly. "E... anche lasciarlo riposare un po'. Voglio dire... avete pure combattuto un po'..."

Percy si sfregò la nuca con una mano e strizzò un occhio. "Hmm... in effetti, non ci ho pensato. Ero un po' euforico per aver catturato il mio primo Pokemon, e ho corso un po' troppo. Che e dici, Cyndaquil? Adesso magari facciamo un altro po' di strada, e poi ci fermiamo così tu e Sentret vi potete conoscere meglio, ti va?"

Ma il piccolo Pokemon di Fuoco sembrava distratto. Non rispose subito alla domanda del suo allenatore, e restò fermo dov'era, guardandosi attorno e fiutando l'aria. "Cyn... daquil..." squittì, insospettito ed allarmato.

Heather e il suo Shelgon non mancarono di cogliere qualche segnale preoccupante. "Percy... ho come l'impressione che il tuo Pokemon si sia accorto di qualcosa di strano..." affermò la bambina dai capelli fucsia. Cyndaquil annuì rapidamente e guardò verso il suo allenatore, la cui aria convinta era stata rapidamente sostituita da una traccia di paura.

"Cosa succede, Cyndaquil? C'è qualcosa che..." cominciò a dire il ragazzo.
Uno sfrigolio elettrico interruppe la sua frase, e Cyndaquil scattò di lato con uno squittio allarmato un attimo prima che una potente scarica elettrica solcasse l'aria e colpisse il terreno in mezzo ai tre allenatori, che saltarono indietro per lo spavento! Con un'esclamazione allarmata, Heather indietreggiò di qualche passo e guardò nella direzione da cui era priovenuto l'attacco, trovandosi di fronte il responsabile che li osservava con ostilità da una collinetta vicina.

L'aspetto del loro aggressore era inconfondibile: era un piccolo mammifero, non più alto di mezzo metro quando stava in piedi sulle zampe posteriori, ricoperto da una corta pelliccia gialla con righe marroni sul dorso, lunghe orecchie dalle punte nere, occhi neri e tondi, e due chiazze rosse rotonde sulle guance, mentre la sua coda aveva una buffa forma a fulmine.  Non c'era certo bisogno di essere grandi conoscitori di Pokemon per sapere di cosa si trattasse... quello era sicuramente un Pikachu, un Pokemon di tipo Elettro popolare in tutti i continenti. Heather e Shelly stesse ne avevano visto qualcuno a Reborn, e Vera aveva parlato loro del suo compagno di viaggio, Ash Ketchum, che aveva un Pikachu come Pokemon principale.

Tuttavia, quel Pikachu aveva qualcosa di particolare - attorno al collo portava una sciarpa rossa che aggiungeva qualcosa di misterioso al suo aspetto carino e vivace... e poi, notò Heather, non aveva l'espressione allegra e simpatica che di solito era tipica dei Pokemon di quella specie. In effetti, notò la bambina, sembrava parecchio cupo...

"Un Pikachu? Beh, che dire, questo dev'essere proprio il mio giorno fortunato!" esclamò Percy. "Anche se non capisco cosa sia quella sciarpa rossa che porta..."

"Dev'essere di qualcuno, Percy... non... non proverei a catturarlo..." affermò Shelly, mentre il ragazzo guardava il suo Pokedex per avere qualche informazione in più.

"Pikachu, il Pokemon Topo. Tipo Elettro. Forma evoluta di Pichu. E' capace di produrre potenti attacchi elettrici dalle sacche che ha sulle guance, e quando vari Pokemon di questo tipo si radunano, la loro energia può causare delle forti tempeste. Solleva la coda per analizzare l'ambiente che lo circonda, e se qualcuno cerca di tirargliela si innervosisce e si difende con una scarica elettrica." disse il Pokedex di Percy. Il ragazzo pensò tra sè che Shelly aveva probabilmente ragione, e che quella sciarpa era probabilmente un regalo che gli aveva fatto il suo allenatore... ma questo poneva un'altra domanda, e cioè, dove fosse in questo momento il suo allenatore.

"Cyndaquil?" chiese Cyndaquil, avvicinandosi con circospezione al Pikachu con la sciarpa rossa. Sembrava che il Pokemon Fuoco pretendesse una spiegazione per l'attacco non provocato.

Sfortunatamente per lui, il misterioso Pikachu non aveva nessuna intenzione di spiegarsi.

"Pikachu..." squittì minaccioso, le guance percorse per un attimo da delle scariche elettriche, prima di sprigionare un dirompente attacco Scarica. Un'aura elettrica si accese attorno al corpo del roditore giallo e si espanse rapidamente attorno a lui sotto forma di una cupola di energia che avanzò con rapidità spaventosa verso Cyndaquil! Già un po' stanco per la battaglia con Sentret, il Pokemon Fuocotopo cercò di evitare l'attacco, ma non riuscì a mettersi in salvo del tutto, e venne percorso da una scarica elettrica quando la parte finale dell'attacco lo sfiorò.

"Attento, Cyndaquil!" esclamò Percy, vedendo il suo starter che si accasciava a terra percorso da qualche tremito per la scarica elettrica. Cyndaquil emise uno squittio di dolore e cercò di rialzarsi, riuscendoci solo dopo qualche istante, ma i suoi movimenti erano diventati lenti ed impacciati a causa della scarica che gli aveva provocato una temporanea paralisi. "Cyndaquil, come stai?"

"Cyn... da... quil..." mormorò Cyndaquil, stringendo i denti e facendo accendere le fiamme sulla sua schiena. Heather e Shelly rimasero per un istante scioccate dal violento attacco di quel Pikachu che pure sembrava così carino... ma la piccola Domadraghi non restò ferma, e si schierò tra Percy e il misterioso Pikachu, accompagnata da Shelgon.

"Shelgon!" esclamò il Pokemon Drago. Fissò il misterioso Pikachu con espressione astiosa, come per chiedergli il motivo di tanta violenza.

"Okay, batteria ambulante, ora te la vedi con noi!" esclamò Heather. "Shelgon, comincia con Cozzata Zen!"

Il Pokemon Resistenza prese la rincorsa e si scagliò all'attacco, tenendo la testa abbassata e circondata da un'aura rosata di energia psichica. Ma il Pikachu con la sciarpa reagì con rapidità disarmante, e riuscì ad evitare la carica di Shelgon saltando di lato. Heather non restò sorpresa, forse aspettandosi che quel Pikachu non fosse uno qualsiasi, e fece cenno al suo Shelgon di continuare l'assalto. "Tienilo sotto pressione, Shelgon! Non dargli il tempo di caricarsi di nuovo!"

"Shel, shelgon!" esclamò il bizzarro drago-crisalide. Si girò di scatto e tentò un altro attacco diretto, e questa volta il Pikachu nemico non cercò di schivarlo.
Il topolino elettrico sembrava sul punto di essere colpito, quando fece qualcosa di assolutamente inaspettato: aprì appena un po' la bocca e soffiò una folata di vento nel quale danzavano particelle di luce azzurra che fluttuarono in aria per una frazione di secondo prima di condensarsi in piccoli pezzi di ghiaccio che crebbero rapidamente, trasformandosi in affilati spuntoni di ghiaccio. Uno alla volta, i proiettili di ghiaccio sfrecciarono verso Shelgon, che ormai era lanciato verso Pikachu e non era in grado di evitare il colpo. Uno dei proiettili di ghiaccio si infranse sulla cupola di energia psichica che proteggeva la testa di Shelgon... anche un secondo... ma il terzo fece cedere la protezione e raggiunse Shelgon, seguito da un quarto e un quinto! Il Pokemon Drago emise un acuto stridio di dolore e venne scaraventato a terra, rotolando su di essa per un breve tratto.

"Non... non è possibile!" esclamò Shelly.

"VOLBEAT?" fu la reazione del suo Pokemon.

"Cosa? Quello... quello era... un attacco Scagliagelo! Come... come accidenti fa un Pikachu ad usarlo?" esclamò esterrefatta Heather. "Shelgon! Shelgon, come stai?"

Per fortuna, Shelgon riuscì a rialzarsi, anche se aveva subito un duro colpo. Si sapeva, del resto, che gli attacchi di tipo Ghiaccio erano la nemesi dei Pokemon Drago. "Shelgon!" esclamò, rimettendosi in guardia. Il Pikachu con la sciarpa sembrava essersi un po' esaltato per come stava riuscendo a tenere a bada il primo dei Pokemon di Heather, e stava facendo cenno a Shelgon di farsi avanti, ghignando e tendendo la mano verso di lui.

Heather non aveva mai sopportato essere presa in giro, e non era conosciuta per essere troppo paziente. Un'espressione rabbiosa le apparve sul viso, e strinse le mani a pugno in segno di ira. "Ugh... vorresti prenderti gioco di noi, specie di lampadina? E va bene, te lo sei voluto! Shelgon, usa Dragartigli!" esclsmò la bambina. Il Pokemon Drago scattò verso Pikachu, che riuscì ad evitare un primo fendente che Shelgon sferrò con la zampa anteriore destra circondata da una baluginante aura smeraldina... ma con rapidità inaspettata, Shelgon alzò l'altra zampa e centrò in pieno il misterioso Pikachu con un poderoso fendente che raggiunse il Pokemon Topo al fianco, scaraventandolo via per un breve tratto con uno squittio di dolore e sorpresa! Il Pikachu nemico eseguì un volteggio a mezz'aria e riuscì ad atterrare in piedi, massaggiandosi il fianco e restituendo uno sguardo astioso al Pokemon di Heather...

"Come... come... com'è possibile che un Pikachu sappia usare Scagliagelo? Io... io leggo molti libri, ma non ho mai letto di un Pikachu che potesse usare quella mossa!" esclamò Shelly, ancora esterrefatta. "E... E poi... e poi... hai visto come ha preso l'attacco Dragartigli dello Shelgon di Heather? Non... non credevo che ci sarebbe riuscito!"

"Volbeat?" chiese il suo Volbeat, facendo la stessa domanda che tutti più o meno si stavano facendo - da dove veniva quel Pikachu, e come faceva ad essere così forte?

"Accidenti... ma che diamine... Shelgon, stai attento! Temo che ci troviamo di fronte ad un avversario molto più duro del previsto!" affermò Heather. Il suo Shelgon, per quanto indebolito, si mise di nuovo in guardia e sfidò il Pikachu nemico con lo sguardo. "Okay, vediamo un po'..."

"Pikachu!" esclamò il Pikachu con la sciarpa. Scattò in avanti, deciso a non lasciare ad Heather il tempo di pensare ad un'altra strategia, e la bambina sgranò gli occhi sorpresa e spaventata quando lo vide scagliarsi contro Shelgon con la coda scintillante, segno di un attacco Codacciaio che stava arrivando.

"Ah! Attento, Shelgon!" esclamò Heather. "Usa Protezione per fermarlo!"

Gli occhi di Shelgon si accesero di luce argentata per un istante, e davanti a lui apparve un muro di energia semitrasparente che intercettò il micidiale colpo di coda del Pikachu avversario. L'attacco Codaccaio percosse lo schermo energetico, e il Pikachu con la sciarpa rimbalzò all'indietro, eseguendo una capriola in aria per cercare di non restare scoperto. Prima di atterrare, si caricò per un attimo e scagliò un attacco Fulmine contro il suo avversario, proprio nel momento in cui l'effetto di Protezione si esauriva... e Shelgon non ebbe altra scelta che subire l'attacco, che comunque non riuscì ad infliggergli molti danni grazie alla resistenza all'elettricità del tipo Drago. Tuttavia, lo scopo del Pikachu nemico non era quello di fare danni, ma di distrarre il suo avversario quel tanto che bastava per mettersi in una posizione migliore.

Dopo essere atterrato in piedi, Pikachu scattò di nuovo verso il suo avversario, volteggiando su sè stesso prima di sferrare un poderoso colpo di coda, che Shelgon riuscì per un pelo ad evitare acquattandosi sul terreno. Vedendo che Pikachu si era scoperto per unistante, Heather corrugò la fronte e scelse quel momento per sferrare quello che sperava sarebbe stato un attacco decisivo...

"Colpiscilo ora, Shelgon! Usa di nuovo Cozzata Zen!" esclamò la piccola domatrice di draghi. Immediatamente, il drago-crisalide si caricò, e la sua testa venne nuovamente avvolta da un'aura rosata che fece da protezione. Questa volta, il Pikachu nemico era troppo vicino per poter schivare l'attacco, e la testata di Shelgon lo centrò in pieno petto, scaraventandolo via e questa volta facendolo cadere a terra a faccia in giù con uno squittio di dolore e di disappunto.

"Ce l'ha fatta?" chiese Percy, ancora troppo impressionato dalla forza dimostrata da quel Pikachu per immaginare che sarebbe andato giù così facilmente. Per un attimo, il Pokemon Elettro rimase faccia a terra, apparentemente sconfitto... ma poi, con un agile colpo di reni, si rialzò e scrollò la testa, un po' stordito e dolorante, ma ancora in grado di combattere. Si passò una mano sul labbro inferiore e fissò astiosamente Shelgon, che corrugò la fronte e tenne gli occhi sull'avversario.

"Maledizione... ma di cosa è fatto, quel Pikachu? Non ne ho mai visto uno così resistente!" commentò Heather.

Per fortuna, lo scontro non proseguì oltre. Con un'espressione di rabbia e disappunto, il misterioso Pikachu voltò le spalle ad Heather e Shelgon, i lembi della sciarpa che svolazzavano nel vento, e se ne ndò a tutta velocità, scattando da un lato all'altro della strada e correndo a zig-zag in modo tale che i suoi avversari non riuscissero a capire dove andava. Shelgon fece per inseguirlo, ma si rese conto che sarebbe stata una completa perdita di tempo... quel Pikachu era molto più veloce di lui, e senza dubbio conosceva la zona. Non sarebbe mai riuscito a stargli dietro, quindi decise con riluttanza di lasciar perdere e tornare dalla sua allenatrice.

"Shelgon! Shelgon, stai bene?" chiese Heather, raggiungendo il drago-crisalide e acquattandosi accanto a lui per vedere se era ferito seriamente. Per fortuna, Shelgon se l'era cavata con relativamente poco, a parte quell'inaspettato attacco Scagliagelo, e disse di sì con un cenno del capo, facendo tirare un sospiro di sollievo alla piccola domadraghi.

"Se n'è andato, quel Pikachu... ma che significa? Da... da dove salta fuori un Pikachu così forte?" esclamò un esterrefatto Percy. Cyndaquil, ripresosi un po' dall'attacco di prima, si massaggiò la testa con una zampa, squittendo il suo nome.

"Cyndaquillll..."

"Non... non ne ho... la più pallida idea..." mormorò Shelly. "Quel Pikachu... conosceva una mossa che... che... in teoria non poteva! Come ha fatto a... e poi... perchè ci ha attaccato? Tutto questo... non ha senso..."

Heather sospirò, mentre tirava fuori un flaconcino di pozione curativa dal suo zainetto e ne versava un po' su Shelgon, per poi usare il resto per far riprendere del tutto il Cyndaquil di Percy, che ringraziò con un sorriso e un cenno della testa. "Lo dici a me, Shelly? Quel Pokemon era davvero strano... nel senso negativo del termine, si intende!"

"Shel shelgon..." affermò lo Shelgon della bambina dai capelli fucsia.

"Forse... dovremmo tornare indietro e parlarne con il professor Salicio..." azzardò Shelly. "M-magari lui... lui ha un'idea migliore... magari lui ci sa dire perchè quel Pikachu..."

Percy tirò un sospiro rassegnato. "Certo, non posso dire che mi faccia piacere l'idea di tornare indietro così presto... ma immagino che in questo caso, sia un'idea sensata. Anche a me piacerebbe sapere che ha di strano quel Pikachu." affermò. "E magari potrò far riposare un po' Cyndaquil e Sentret."

"Cyndaquil..." rispose il Pokemon Fuocotopo. Voleva dire che sarebbero arrivati a Ciocolina con un giorno di ritardo, ma la cosa non importava più di tanto...
Quello che tutti volevano, in quel momento, era vederci un po' più chiaro... ed Heather non potè fare a meno di pensare che questo era in qualche modo collegato a quello strano evento che era capitato a lei e a Shelly soltanto il giorno prima...

"Accidenti..." disse tra sè. "Sembra che i guai ci seguano ovunque andiamo... speravo che sarebbe stata una semplice gita di piacere a Tunod, e invece mi sa tanto che abbiamo qualche altro mistero da risolvere..."

Con calma e in ordine, i tre allenatori e i loro Pokemon tornarono sui loro passi, dirigendosi nuovamente verso Borgo Querciantica e il laboratorio del professor Salicio...

 

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Il Pikachu con la sciarpa scosse un braccio, infastidito dal dolore. Quell'attacco Cozzata Zen che lo Shelgon di quella bambina aveva messo a segno era stato efficace, più di quanto gli facesse piacere ammetterlo. Non era una dilettante qualsiasi... ed era pronto a scommettere che non lo era neanche quella sua amichetta con la treccia lunga che la accompagnava. Ma da dove venivano? Non ricordava di averle mai viste, in tutto il tempo in cui si era trattenuto vicino a Borgo Querciantica.

"Pikachu..." mormorò, prima di aggiustarsi la sciarpa e rimettersi a posto come meglio poteva. Adocchiò un cespuglio lì vicino sul quale crescevano delle Bacchecedro, dei frutti gialli grandi come mirtilli, la cui forma ricordava dei limoni in miniatura. Non resistendo alla golosità, il Pikachu con la sciarpa raggiunse il cespuglio e prese un paio di frutti, per poi mangiarli con piacere.

Si sentì subito molto meglio, e la stanchezza della battaglia scomparve rapidamente... ma non si potè dire altrettanto della sensazione che quelle misteriose bambine si potessero rivelare un problema. Meglio andare a parlarne il prima possibile con i suoi collaboratori... era il caso di tenerle d'occhio, quelle due.

 

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Nel frattempo, in un'altra zona di Tunod non troppo distante da Borgo Querciantica...

"Molto bene, ecco dove ci troviamo noi in questo momento." stava spiegando Cassidy al resto della squadriglia del Team Rocket. La ragazza dai capelli arancioni aveva appena disteso una mappa su un tavolo illuminato da una lampada appesa al soffitto, e stava mostrando la loro attuale posizione a Butch, Jessie, James e Meowth. "Siamo proprio a metà strada tra Oceanipoli e la Palude Granita, dove ci hanno detto che sono state viste attività dei nostri concorrenti... il Team Fusione! Useremo questa come base per fare qualche scorreria nelle paludi e dare un'occhiata alle antiche rovine. Pare che in questo luogo sorgesse una florida civiltà, in tempi antichi... e che questo popolo avesse qualche esperienza in fatto di magie e Pokemon!"

"Che cosa? Questa sì che è una sorpresa..." affermò James stupito. "E di che tipo di magia si trattava?"

"E io come faccio a saperlo? Siamo appena arrivati qui a Tunod!" sbottò Cassidy. "Scoprire qualcosa di più farà parte del nostro compito... e se riusciremo a dare qualche informazione in più al signor Giovanni, sicuramente ce ne verrà un bonus sostanziale!"

"See, see... tu continua pure a darti tante aire, Cassidy, ma alla fine vedrai chi farà il lavoro migliore!" si vantò Meowth, tenendo le braccia incrociate. "Noi tre abbiamo un bel po' di esperienza dalla nostra parte, e sappiamo come regolarci. Altrimenti non saremmo riusciti a venire fuori da Unima a testa alta!"

"Non datevi tante arie solo perchè avete portato a termine una missione, voialtri!" protestò Butch imbarazzato. Sperava che non gli rinfacciassero che lui e Cassidy non avevano esattamente le migliori prestazioni come membri del Team Rocket. "Vi informo che anche io e Cassidy non scherziamo, e ve ne accorgerete quando il capo ci accoglierà con tutti gli onori!"

"Tsk... questo è quello che vedremo, voi due!" ribattè Jessie con una serietà e una freddezza che nessuno di loro era abituato a vedere in lei. Da quando quella missione era iniziata, Jessie era sembrata molto decisa e concentrata, per motivi che erano noti soltanto a lei... e sia James che Meowth speravano di cogliere un'occasione per chiederle come mai questo strano comportamento. "Ad ogni modo, non è il momento di litigare. Faremo una bella incursione nella Palude Granita, e vedremo cosa sono queste rovine, e che cosa nascondono! E soprattutto... che cosa vogliono questi buffoni del Team Fusione nelle rovine!"

"Giusto, giusto... quindi non è il caso di litigare proprio adesso, dico bene?" affermò James, cercando di fare in modo che gli animi non si scaldassero troppo. Neanche a lui piacevano molto Cassidy e Butch, ma la missione imponeva di collaborare... "Facciamo così, che ne dite? Faremo qualche giro di esplorazione nella Palude Granita, e vedremo di trovare queste antiche rovine, e capire di cosa si tratta."

"Va bene. Magari ci troviamo anche qualcuno del Team Fusione a cui scucire un po' di informazioni." rispose Cassidy con un sorrisetto obliquo. "E... quand'è che ci muoveremo, esattamente?"

"Domani stesso." rispose Jessie con decisione. "Prima riusciamo a tirare fuori qualcosa da quell'acquitrino gigante, meglio sarà per tutti."

"Soprattutto per me... se riesco a scoprire qualcosa in più sul Team Fusione, forse riuscirò anche a scoprire dove si trova... la mamma..." pensò tra sè Jessie. L'indomani avrebbe potuto essere un giorno decisivo per lei, e per la sua carriera nel Team Rocket...                    

 

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CONTINUA...

 

Note dell'autore: E con questo, il famigerato Pikachu con la sciarpa è entrato in scena... e ha dimostrato di non essere per niente uno scherzo, stracciando rapidamente il Cyndaquil di Percy, e dando parecchio filo da torcere allo Shelgon di Heather. Sì, anche nel gioco il Pikachu con la sciarpa conosce e può imparare mosse che un Pikachu normalmente non può usare. E credo che per Heather, Shelly e Percy ci sarà presto un bel mistero da risolvere.

Nel frattempo, veniamo finalmente a sapere il motivo per cui Jessie è così interessata a Tunod. Ve lo aspettavate? Hehehee... è un elemento della trama che gli autori si saranno anche dimenticati, ma io no! Quindi... questa storia potrebbe voler dire un punto di svolta molto importante per il nostro trio di criminali imbranati preferito!

Questi capitoli non sono molto lunghi, rispetto a quelli che sono abituato a fare... ma è perchè ancora la storia non è entrata nel vivo. Credo che già il prossimo avrà molta più sostanza, e magari tra non molto ci sarà una sorpresa ad attenderci! Come andrà a finire?

Per scoprirlo, vi do appuntamento al prossimo capitolo! Mi raccomando, recensitemi se potete... e a presto!                     
 
     

  
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