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Autore: lapisblu    11/02/2017    1 recensioni
Nicole ha diciotto anni ed è felice. Ma in passato la vita non è stata così benevola con lei. Nata da una relazione extraconiugale del padre, ha visto suo padre al massimo tre volte nella vita, all'età di undici anni rimane orfana della madre, che muore suicida. Passa i restanti quattro anni sballotata a destra e a manca mentre le diagnosi di psicosi, di schizzofrenia e di altro ancora si accumulano a causa delle strane cose che vede. A quindi annni fugge da quelle persone solo per finire in guai ancora più grandi - un'asta di schiavi. A quel punto la svolta: Zenon la compra all'asta. Cercava proprio lei.
Zenon, uno stregone che riesce a vedere lo strano e folle mondo che si nasconde dietro la nostra realtà, fa di lei la propria apprendista; e ora che ha diciotto anni le chiede di diventare la sua sposa. Nicole accetta. Diventa, così, la sposa e l'allieva di un incubo che ha assunto forma umana e che cammina nel mondo reale.
Ora entrambi passano le giornate studiando la stregoneria in completa tranquillità.
Di mestiere Nicole e Zenon risolvono i problemi degli altri.....
e adesso un problema sta per bussare alla porta
Genere: Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il vapore sale dal terreno impedendo la vista. L'odore dello zolfo e di uova marce riempie l'aria.1

 

“meowww. Che odoraccio per il mio povero nasino. La puzza arriva persino nella tua ombra, Nicole.”

 

“mi dispiace, Hally. Hai provato ad immergerti a maggiore profondità?”

 

“ho quasi toccato il fondo della tua ombra, Nicole”

 

“fai attenzione a dove metti i piedi, Nicole. Quest'acqua nelle pozze è calda.” - dice Zenon girandosi per vedere con la coda dell'occhio Nicole.

 

“sì. Scusami, Zenon. Hai ragione”

 

Nicole si avvicina a Zenon e uno affianco all'altro proseguono sul terreno accidentato.

 

Tanti piccoli nanetti dalla pelle gialla, rossa o color creta osservano Zenon e Nicole. Hanno un solo occhio verdastro e una bocca sdentata. Alcuni di loro si avvicinano a Zenon.

 

“Zenon, li hai visti? Cosa sono?”

 

“sì, li vedo. Non temere, sono elementari della terra e dello zolfo. Non sono pericolosi e non amano fare tiri mancini.” - Zenon offre il braccio a Nicole - “ amano guardare chi passa di qui”

 

Un gesto della mano dello stregone basta per spaventarli e farli scappare via; alcuni si nascondono dietro i dossi del terreno

 

“hanno paura di noi, Zenon?”

 

“sì, Nicole.” - Zenon alza ancora la destra verso un paio di elementari che si sono avvicinati troppo. “non sono abituati al fatto che un'umana possano vederli. Temono il tuo potere”

 

“non temono il tuo?” - dice Nicole guardando in basso dove sta mettendo i piedi

 

“anche il mio. Ma in questo momento temono di più te che sei una Figlia della Nebbia. Temono il tuo potere del vento che tutto corrode e disperde. La roccia non teme forse il vento che la erode?” - Zenon volge la destra e con gesto deciso della mano spazza via la colonna di vapore sul loro cammino - “ non teme forse l'acqua che la scava?”

 

“acqua e vento. Questa è la mia natura....” - mormora Nicole

 

“come la mia è tenebre ed acqua. Per questo io e te siamo ben affiatati insieme”

 

la coppia continua a camminare inoltrandosi nei campi. Ad un certo punto Nicole si rende conto che i piccoli elementari della terra e dello zolfo non si mostrano più.

 

“non li vedo più, Zenon” - ad un certo punto dice Nicole

 

“quando ho scostato la nebbia, abbiamo superato il punto che non possono superare. Ci stiamo avvicinando all'ingresso del Regno dell'Incubo” - Zenon continua a tenere Nicole sottobraccio

 

“perché dobbiamo entrare per l'ingresso che si trova qui? Non potremmo usare il potere del bastone da passeggio? Il mio e il tuo potere combinati insieme dovrebbero consentirci il salto dimensionale”

 

“di norma potremmo farlo. Il guaio è che la dimensione dell'incubo è viva e vitale. Muta costantemente. Guarda, Nicole” - Zenon indica una strana radice carnosa che sembra essere sospesa tra la realtà fisica e un'altra realtà

 

“la vedo ma è come se non ci fosse, Zenon. Che roba è?”

 

“una delle radici del cancello dell'incubo. Per editto del Re dell'Incubo la zona intorno al cancello dal lato dell'incubo non deve mutare. Quelle radici ancorano il lato dell'incubo a questo lato fisico immutabile. In questo momento ci troviamo nelle Terre di Confine tra i due mondi.”

 

“è così pericoloso questo Regno dell'Incubo, Zenon?”

 

“lo è, se finisci nel luogo sbagliato.” - Zenon fa cenno a Nicole di precederlo, i due si infilano nello spazio libero tra due grosse radici e procedono i fila indiana.

 

“Se usassimo il bastone da passeggio, rischieremmo di finire in una regione pericolosa anche per me, Nicole. Luoghi così folli da annientare la volontà del viaggiatore. Privati della nostra volontà non potremmo mai più andarcene”

 

“prigionieri per sempre.... terribile....” - dice Nicole girando il capo verso Zenon

 

“Infatti. Adesso, però, non fermarti. Andiamo avanti” - Zenon appoggia le mani sulle spalle di Nicole “ parleremo più avanti"

 

i due arrivano in uno spiazzo tra le radici. Cinque sedie sono state lasciate lì.

 

“che posto strano, perché hanno messo delle sedie qui?”

 

“è un punto di sosta per i viaggiatori diretti al cancello o.... di … ritorno” - Zenon si apre la giacca e si sbottona il panciotto.

 

“stai bene, Zenon?” - chiede Nicole

 

“sto bene.....” - Zenon si guarda intorno - “c'é qualcosa nell'aria che mi disturba. Qualcosa che non c'era le altre volte. Mi risulta difficile mantenere l'equilibrio per avere un aspetto umano”

 

“posso fare qualcosa, Zenon?” - Nicole si avvicina allo stregone e si guarda intorno

 

“stammi vicina. Sto consumando molto del mio potere, potrei doverne prendere in prestito un po' del tuo” - Zenon accarezza il collo di Nicole con la destra

 

“Hally” - chiama Nicole - “ esci dalla mia ombra e vai in avanscoperta. C'é qualcosa di strano, lo sento anch'io”

 

“subito, Nicole.” - i denti bianchi di Hally scintillano nell'ombra di Nicole. Un piccolo fulmine nero esce dall'ombra di Nicole: la piccola gatta nera si materializza dove il fulmine cade.

 

“vai, Hally.” - dice Nicole accarezzando il piccolo opale occhio di tigre della collana al collo.

 

“ti farò vedere attraverso l'opale cosa vedrò. Vado subito, Nicole” - La gattina sparisce tra le radici con un balzo in avanti

 

Zenon fissa Nicole.

 

“non sarai geloso perché tengo al collo l'occhio che Hally mi ha donato?” - Nicole si accosta a Zenon - “sai che non mi levo mai la tua collana d'argento che mi hai donato tre anni fa” - così dicendo Nicole accarezza la seconda collanina che porta al collo.

 

“in realtà sono incuriosito dalla cosa. Di solito sono io a praticare la magia e tu mi assisti. È strano vederti agire da sola” - Zenon si allenta la cravatta

 

“stai male. Per una volta sarà io a prendermi cura di te, padrone mio” - Nicole sorride aiutando Zenon a levarsi la cravatta

 

“non è la prima volta che lo fai..... grazie” - dice lo stregone

 

Zenon con l'aiuto di Nicole si siede su una delle sedie

 

“come ti senti, Zenon?” - chiede Nicole - “ posso fare qualcosa di preciso?”

 

“ti ringrazio. Ora va meglio.”

 

“bene. Perché io adesso ho un gran freddo” - Nicole afferra una sedia, si siede accanto a Zenon e apre il primo sigillo a serpente del bracciale

 

“può bastare, Nicole. Non è necessario che tu mi dia altro potere” - fa Zenon toccando il braccio sinistro di Nicole, sul quale la ragazza porta il bracciale

 

“hai l'aspetto di uno che sta facendo un grandissimo sforzo, Zenon. Non ti ho mai visto così in difficoltà a mantenere la forma umana.” - risponde Nicole - “se escludo quella volta”

 

“già....”

 

“accetta ancora un po' del mio potere, Zenon” - Nicole mette la propria mano su quella di Zenon - “ancora un po'”

 

“è una dolce sensazione. È davvero piacevole il calore che sento adesso” - Zenon chiude gli occhi.

 

“vero? È il calore che mi hai dato in questi tre anni” - Nicole si alza dalla sedia e si siede sulle gambe di Zenon, poi accosta il viso al petto di Zenon e chiude gli occhi.

 

Zenon l'abbraccia.

 

Passa una mezz'ora.

 

“va meglio?”

 

“sì, sto meglio. Grazie, Nicole”

 

“di nulla, mio sposo” - Nicole sorride guardando Zenon

 

“Mi ha colto alla sprovvista. Questa aura che è rimasta nella piazzola ha fatto impazzire il mio equilibrio interno. È stato come avere un crampo alla gamba e, allo stesso tempo, essere costretto a camminare”

 

“cosa pensi sia stato, Zenon?” - chiede Nicole mentre si appoggia ancora al petto di Zenon

 

“non saprei. Che novità da Hally?”

 

“nulla. Non vedo nulla ed è strano”

 

Zenon guarda in direzione del cancello dell'incubo.

 

“forse ho capito” - dice lo stregone indicando la bambina che sta venendo verso di loro dalla direzione del cancello dell'incubo. È accompagnata da un gatto nero.

 

Nicole si gira verso la direzione indicata da Zenon.

 

la bambina indossa un piccolo vestitino azzurro chiuso sulle piccole spalle da due fiocchi azzurri. Ha i capelli dorati disposti in due lunghe trecce.

 

Nicole si alza in piedi e le va incontro.

 

“non so chi sia, ma se vuole fare del male a Zenon se la vedrà con me” - pensa Nicole, perciò con fare deciso si mette in mezzo tra la bambina e Zenon.

 

“oh? Buongiorno, stregone Zenon” - dice la piccolina vedendo Zenon dietro Nicole

 

“Buongiorno, Topolina. È una sorpresa vederti qui. Dov'è il tuo fratellino Falco?” - Zenon si alza dalla sedia e va verso la bambina.

 

“sta arrivando. É dietro di me” - la bambina sorride

 

“possibile che una bambina così piccola ed innocente abbia fatto stare così male Zenon?” - pensa Nicole

 

….

 

Zenon e Nicole, Falco e Topolina sono seduti nel largo spazio tra le radici. Stanno parlando.

 

I due bambini ricevono un regalo da Nicole: un paio di cioccolatini ciascuno.

Sono contenti e ringraziano con gioia per il regalo ricevuto perché non hanno mai visto dei dolci simili.

 

“Fortuna che te li porti sempre dietro, Nicole. Sei una golosona e magari a Zenon piace pure la ragazza con le maniglie dell'amore... meow” commenta Hally con il pensiero vedendo la scena. La gatta si stiracchia e punta le ginocchia di Nicole.

 

“sigh sigh sigh.... erano i miei assi nella manica, venivano dalle cucine dei Gnomi. Cosa non si deve fare per esser gentili...” risponde Nicole allo stesso modo “ e comunque, Hally, Zenon ha altri gusti”

 

“allora ti conviene mangiare meno cioccolata....” con un salto Hally atterra con estrema delicatezza sulle gambe di Nicole

 

“i miei baci sono più dolci, sai? Lo dice anche lui”

 

“e poi sarei io quella maliziosa... meowwww”- Hally si limita a sedesi sulle ginocchia di Nicole

 

“ e quindi Topolina, perché tu e Falco siete qui nelle Terre di Confine? Avete un compito da svolgere?”

 

“sì, stregone. Siamo qui perché ci siamo offerti di aiutare la Fata dai Capelli D'oro” risponde Topolina

 

“già.” le fa eco il fratellino Falco

 

“deve essere una cosa davvero importante, se volete recarvi nel paese dell'Incubo” dice Nicole mentre accarezza sotto il mento Hally

 

“La buona Fata ha bisogno del nostro aiuto perché sta male e noi abbiamo deciso di aiutarla. Per questo siamo venuti fino a qui: dobbiamo recuperare una cosa per lei” risponde ancora una volta Topolina

 

“la Fata dai Capelli D'oro, anzi, la Fey del Cristallo Splendente lo sa che siete qui?” continua Zenon

 

“lo abbiamo deciso io e mia sorella” taglia corto Falco

 

“me lo aspettavo.” risponde Zenon “la Fey non manderebbe mai i suoi protetti nel Regno dell'Incubo”

 

“cosa vuoi dire, Zenon?” chiede Nicole

 

“Topolina e Falco sono protetti della Fey. Topolina per un breve periodo ha persino beneficiato del potere della Fey” Zenon si richiude il panciotto “ ma per quanto grande possa essere il suo potere, lei non metterebbe mai a rischio la vita dei suoi protetti mandandoli nel Regno dell'Incubo”

 

“La Fata ha bisogno del nostro aiuto e, grazie al mio coraggio, nulla e nessuno ci potranno fermare” afferma spavaldo Falco

 

Topolina tace

 

“lo vedi anche tu, Nicole?” suggerisce con il pensiero Zenon

 

“sì....”

 

una strana aura brillante simile ad una luce gialla tenue viene irradiata da Topolina, all'altezza del suo petto.

 

“Falco è famoso per essere un gran spaccone, non si rende neppure conto che la sorella tiene nascosto nel piccolo seno uno strumento di potere” continua Zenon

 

“la loro assicurazione sulla vita”

 

“è come dicevo, Nicole. la Fey non li manderebbe mai fino a qui. Ci sono voluti venire loro e lei non può esimersi dal proteggerli. Questa è la dannazione degli esseri benefici: l'essere costretti a fare il bene”

 

“è stato quello strumento di potere a farti stare male?” chiede Nicole sempre con il pensiero

 

“sì. È fatto apposta per scacciare le presenze malefiche e gli incubi. Su di me ha un effetto limitato” Zenon fa una pausa come se stesse riflettendo “temo che finiranno nei guai. Nel Regno dell'Incubo quella roba non funziona e gli incubi che vivono laggiù sono potenti come me”

 

Zenon si passa le mani nei capelli, poi alza in piedi e va verso Topolina.

 

Si piega sulle ginocchia per parlare a quattr'occhi con la bambina, le mostra il pugno chiuso.

 

“Topolina, puoi aprire la tua mano?”

 

Zenon lascia cadere nella mano aperta della bambina uno dei propri capelli metallici.

 

“ti sarà d'aiuto per il tuo viaggio. È d'oro purissimo ed incorruttibile. Gli incubi di quel mondo amano l'oro e la sua luce. L'unica luce che non li ferisce. Alcuni incubi potrebbero riconoscere il potere che il capello emana, allora rispondigli che te l'ho donato io come augurio di un felice viaggio” - Questo dice Zenon sorridendo.

 

“che genere di viaggio?” chiede Topolina in modo innocente

 

“viaggio di nozze. Tu e Falco non siete veri fratelli, dico bene? E vi volete bene” Zenon accarezza la testa della bambina “so che vi siete sposati circa cento anni fa. Consideratelo il mio regalo di Nozze”

 

“da non crederci.” bisgiglia Nicole

 

“Grazie, Stregone Zenon.”

 

“adesso preparati, perché Topolina ti chiederà se tu e Zenon siete sposati, Nicole.” dice con il pensiero Hally

 

“quando lo farà, le risponderò di sì.”

 

“un paio di inviti risparmiati. Certo che a ripensarci la cerimonia è stata davvero rapida e intima: c'erano io, lo spirito del fuocarile e basta. Non avevi neppure invitato la tua amica Alice” Hally si acciambella per dormire sulle gambe di Nicole.

 

“devo davvero insegnarti cosa significa il tatto tra gli esseri umani, Hally”

 

“umani.... umani.... cosa vuoi che ne sappia di quello che voi uomini chiamate tatto lo spirito di una gatta? Nulla! E va bene così” Hally comincia a fare le fusa

 

“vogliamo andare, Topolina?” chiede Falco

 

“ancora un attimo, Falco” gli risponde Topolina

 

“vi possiamo accompagnare fino al cancello, no?” suggerisce Nicole

 

“bel lancio.” dice Hally. La gatta si stiracchia e si tuffa nell'ombra di Nicole

 

“lo so. Così abbiamo evitato l'argomento matrimonio” dice con il pensiero Nicole ad Hally

 

il sorriso bianchissimo della gatta compare per un attimo sulla superficie dell'ombra di Nicole.

 

“buona idea, Nicole.” Zenon si rimette in piedi.

****

 

la comitiva arriva al cancello del Regno dell'Incubo.

 

Tutte le radici convergono in un solo punto: un gigantesco ceppo alto quanto un palazzo di due piani.

 

“venite”dice Zenon “ ci sono le scale per salire sulla cima”

 

“che posto assurdo” dice Falco guardandosi intorno

 

“la configurazione di queste Terre di Confine è ancora soggetta alla dura realtà della fisica. La configurazione del Regno dell'Incubo è mutevole ed instabile, ne vedrai delle belle” - Zenon poi si rivolge a Topolina - “tenete gli occhi aperti e non fidatevi di quello che vedere. Mettete sempre alla prova tutto”

 

il gruppo trova la rampa di scale che sale verso la cima del gigantesco ceppo.

 

“andiamo” dice Falco salendo per primo

 

Nicole si avvicina a Zenon e sotto voce gli dice.

 

“non sarebbe meglio.... ecco... fare il viaggio con loro, Zenon?” Nicole lancia una occhiata in direzione di Falco

 

“capisco la tua preoccupazione. Topolina lo terrà fuori dai guai, come al solito.” - Zenon appoggia la mano sulla schiena di Nicole, in basso poco sopra al sedere, e la avvicina a sé “inoltre i miei poteri non funzionano in modo regolare con loro vicino. Io e il potere della Fey di Cristallo non siamo compatibili”

 

“lo sento. La loro presenza, adesso, sta dando noia anche a me” Nicole risponde all'abbraccio di Zenon

 

“non possiamo mettere a repentaglio la nostra esistenza per la loro. Hanno ricevuto dalla Fey tutto ciò che serve loro per cavarsela.”

 

“capisco. Comunque vedo che stai meglio.”

 

“ho capito cosa stava usando contro di me e l'ho reso inefficace. La contromisura drena costantemente il mio potere”

 

“allora, Topolina? Non ce la fai a starmi dietro?” - dice falco girandosi verso Topolina

 

“certo che ce la faccio” - gli risponde la bambina.

 

 

 

 

….

 

 

Il gruppo arriva sulla cima del ceppo. Una gigantesca spianata. Nessuna costruzione è stata eretta sopra questo enorme spazio grande quanto un campo da calcio.

 

Nicole non vede nulla. Percepisce solo qualche debole linea di forza.

 

“GUARDIANO, SONO TORNATO! MOSTRATI! SONO ZENON!” grida Zenon

 

“ben tornato.... figlio della Tenebra e dell'Acqua... eccomi a te” la voce del Guardiano suona strana all'orecchio di Nicole. È una voce che sembra sia maschile che femminile. Proviene da ogni punto della spianata

 

 

Nicole vede le linee di forza che si concentrano in un punto non molto distante da Zenon, diventano sempre più spesse formando un bozzolo. Il bozzolo cresce di dimensioni fino a diventare grande quando un uomo, poi si spezza e il Guardiano emerge dal bozzolo diventando visibile.

 

“AH! è comparso dal nulla????” - Falco indietreggia vedendo il Guardiano

 

grazie tanto che non l'ha visto, pensa Nicole, questo bambino centenario, questo Falco, è e resta cieco nella sua natura più profonda. Non è come me. Mi domando se Zenon non abbia sopravvalutato le capacità di Topolina. A meno che, la Fata non abbia dato ai due bambini anche qualcosa di più potente dello strumento di potere che ha fatto stare male me e Zenon.

 

“Guardiano, io e la mia sposa, Nicole, chiediamo di attraversare per il cancello”

 

Nicole osserva con attenzione il Guardiano.

È una donna con ali da farfalla. Le ali iniziano dietro la nuca e finiscono alla fine delle scapole, un altro paio di ali nascono dalla schiena e un terzo paio di ali si trova dietro la caviglia sinistra. Solo le ali dietro la schiena si muovono con un leggero battito.

Ha il viso di un essere umano, eppure gli occhi sono compositi, tipici di un insetto, di un azzurro profondo. Non sembrano di potersi muovere nonostante siano inseriti nelle orbite come gli occhi di un essere umano.

 

“può sentirci?” chiede con il pensiero Nicole ad Hally

 

“no, non può. Il legame tra me e te è chiuso” risponde Hally con il pensiero

 

“che razza di essere è? è una fata? Che ne dici, Hally?” chiede ancora con il pensiero Nicole

 

“non fidarti di quello che vedi, Nicole. Per esseri come il Guardiano il sesso non ha significato. Potrebbe essere benissimo un emafrodita”

 

“un cosa?”

 

“vuol dire che ha le tette, sopra, e la banana, sotto. Magari lo chiamano Re Cobra da quanto è ben fornito”

 

“Hally!”

 

“Cosa vuoi da me? Noi gatte abbiamo sei capezzoli. Siete voi femmine d'uomo ad avere un'anatomia così noiosa; e poi credete di essere la normalità.” Hally si lecca la zampetta e se la passa dietro l'orecchio con fare tranquillo

 

“non credi che ci possa aver sentito?”

 

“il Guardiano? Lo escludo.”

 

“mi riferisco a Zenon, Hally”

 

“ponci ponci poropon.... meow!”

 

“Hally....”

 

Il Guardiano si avvicina di più a Zenon. I due adesso sono distanti a pochi passi l'uno dall'altro.

La luce della tocia che il Guardiano tiene nella sinistra illumina il viso di Zenon.2

Lo stregone sorride.

Il Guardiano fissa Zenon e poi rivolge lo sguardo verso Nicole, infine ritorna a fissare Zenon.

 

“ci farai passare?” - chiede lo stregone

 

“tu, Figlio delle Tenebre e dell'Acqua, sei il benvenuto, così come la ragazza che ti accompagna perché partecipa della tua stessa natura” - risponde il Guardiano senza mutare espressione. La voce è un miscuglio di toni femminili e maschili.

Anche se il Guardiano è lì davanti a Zenon, la sua voce proviene da ogni parte dell'altopiano.

 

“Bene. Ti ringrazio, Figlio di Nyx” - risponde Zenon. Lo stregone si gira e porge la destra a Nicole per inviatarla a farsi avanti - “vieni, Nicole”

 

Il Guardiano per un breve istante dirige la luce della torcia verso i due bambini, poi la ritrae come se fossero di alcun interesse per lui

 

“tu, Figlio delle Tenebre e dell'Acqua, tu che muti e ti trasformi, tu che sei fluido, tu che sei un'ombra, sei il benvenuto nel cangiante ed oscuro Regno dell'Incubo. La tua sposa sarà trattata con deferenza perché è un tutt'uno con te” - mentre parla il Guardiano si alza in volo e si dirige verso il centro dell'altopiano -” i due bambini, che provengono dal Regno dell'Immutabile e Luminoso Cristallo, sono malvenuti nel Regno dell'Incubo. Meglio per loro andarsene.”

 

A sentire queste parole Topolina congiunge i pugni con il piccolo seno: lancia un'occhiata a Falco, che freme dalla collera e sembra essere sul punto di scoppiare.

 

“Oh, buon Guardiano” - dice Topolina prevenendo la risposta di Falco - “ti prego di farci passare. Abbiamo un importante compito da portare a termine”

 

“quale sarà la cosa che stanno cercando? Zenon?” chiede Nicole con la mente

 

“Non lo so. E non mi interessa. Pensiamo prima a noi” - risponde Zenon con il pensiero, poi aggiunge - “ non sono indifesi come sembra.”

 

il Guardiano inclina la torcia, un frammento incandescente si stacca. Sembra così piccolo e caldo. Appena tocca il suolo, si apre una voragine.

 

“non sta a me fermarvi, piccola bambina. Il potere che ti protegge non può nulla nel Regno dell'Incubo. La sua oscurità è così grande che nessuna luce può spezzarla. I suoi abitanti non riconoscono nessun potere se non quello del Grande Re dell'Incubo, l'essere che l'ha creato. Ricorda questo.”

 

Il Guardiano scompare, la sua torcia precipita verso il basso, dentro la voragine. La luce della torcia si perde nelle tenebre.

 

“Andate. La torcia mostra la via. Addio” - le parole del Guardiano suonano come un bisbiglio, come se fossero portate dal vento.

 

“allora andiamo?” chiede Hally

 

“tuffati nella mia ombra, Hally. Non voglio perderti per strada”

 

“l'idea di perdermi non è divertente”

la gatta cammina sopra l'ombra di Nicole e vi scompare dentro.

 

“dimmi, Zenon, cosa devo fare”

 

“Stammi vicina. Sarà come viaggiare con il bastone da passeggio. All'incirca. Ti suggerisco di tenere il viso premuto contro il mio petto”

 

“ehi?”

 

Zenon prende in braccio Nicole con una estrema facilità, come se fosse fatta di paglia.

 

“gwaaaa” - strilla Nicole per la sorpresa

 

“Stiamo per volare come abbiamo fatto la prima sera di tre anni fa, quando ci siamo conosciuti. Preferirei, però, che tu non vedessi il mondo dell'Incubo dall'alto.”

 

Zenon avvicina il viso di Nicole al proprio petto.

 

“noi andiamo!” - dice Zenon rivolgendosi a Topolina e a Falco - “ricordate l'avvertimento del Guardiano: per quanto sia potente la Fey del Cristallo, nulla può nel Regno dell'Incubo.”

 

“noi non andremo subito. Io e mio fratello dobbiamo parlare” - risponde Topolina e sorride con dolcezza “fate buon viaggio”

 

“bene.” - risponde lo stregone - “lo auguro anche a voi”

 

Nicole lancia un ultimo sguardo verso i due bambini: per un breve istante vede al posto di Topolina una piccola topolina dal pelo bianco ritta sulle zampe di dietro e al posto di Falco vede un falchetto dalle piume bianche e nere.3

 

Dall'ultima immagine dei due bambini Nicole capisce che Zenon ha ragione: i due bambini non sono quello che sembrano. Il Potere della vista penetrante di Zenon ha svelato la vera natura dei bambini agli occhi di Nicole.

Quando Nicole è vicina a Zenon può beneficiare del potere dello stregone.

 

“andiamo, Zenon” - Nicole stringe la camicia di Zenon.

 

“potresti chiudere gli occhi, Nicole?”

 

“sì...”

I due si tuffano nella voragine

 

“volare come tre anni..................fa” pensa la ragazza

 

§§§§§

 

Sera.

Nicole e Zenon sono seduti al tavolo di cucina.

Il camino è acceso.

 

Nicole indossa una camicia di flanella a quadretti di Zenon: le va larga, specialmente sulle braccia. È stata costretta ad arrotolare la maniche della camicia per avere le mani libere. Stesso trattamento per i pantaloni che sono troppo lunghi per la ragazza. La cintura è stata chiusa sul primo buco, di più non si può stringere.

 

Per stasera andrà bene così. È solo la prima sera che trascorrono insieme: la mattina Zenon ha acquistato Nicole all'asta.. La ragazza adesso emana il leggero chiarore, come fa una piccola candela sul punto di spegnersi.

 

Zenon ha fatto preparare diversi tipi di cibo: sandwitch al salmone; una minestra che odora di carne, la scotch broth; alcuni pesci cotti al forno, gli abroath smokies; un passato di patate; alcune alghe rosse; e dei dolci, i bannocks.

 

Sono un assaggio di tutto.

 

“puoi servirti come preferisci, Nicole. Non conosco i tuoi gusti, perciò ho fatto mettere un po' di tutto” dice Zenon.

 

Nicole non sembra ascoltarlo, sta guardando ora verso gli angoli della stanza ora la tavola.

 

“c'è qualcosa che ti preoccupa? Questa casa è libera. Non avere paura” - Zenon appoggia il gomito sul tavolo appoggia il palmo della mano sullo zigomo “non li vedi, perché non ci sono”

 

“che cosa?” - Nicole si mostra sorpresa

 

Zenon si limita a sorridere

 

“io riesco a vedere le stesse cose che vedi tu, e anche di più a dirla tutta.” - Zenon si rimette a sedere in modo composto “gli esseri del mondo vicino non osano entrare in questa casa.”

 

“perché non ci sono? Io li ho sempre visti ovunque” - chiede Nicole incuriosita

 

“Sentono il mio potere e mi temono. Temono il mio potere. Sanno che non possono celare la loro presenza alla mia vista” - Zenon disegna un piccolo cerchio con l'indice sulla tavola.

 

“anch'io li vedo, ma non hanno paura di me. Lei è un mago, signor Zenon, per questo hanno paura di Lei?” - dice Nicole triste

 

“hanno paura di me perché io li vedo e so come sfruttare la cosa a mio vantaggio”

 

“deve essere bello.”

 

“ti hanno tormentato parecchio, vero?” - Zenon congiunge le mani e se le mette sotto il mento come se volesse pensare - ”vediamo da dove posso cominciare? Ah, trovato! Ti va di raccontarmi cosa vedevi nel pubblico all'asta oggi pomeriggio.”

 

“vedevo delle persone” - dice Nicole

 

“Non temere, io ti posso capire. Fidati di me. Che altro vedevi?” - Zenon sorride cercando di essere più dolce possibile

 

“dei mostri.... vedevo dei mostri come al solito.... grotteschi”

 

“ecco. Giusto. Lo vedevo anch'io. Erano i desideri di quelle persone che li trasfiguravano in quei mostri.” - Zenon versa un po' d'acqua nel bicchiere di Nicole

 

“quindi io vedo i loro desideri?”

 

“erano le loro anime, in realtà. Ma non cavilliamo troppo. Ecco, adesso che sai che puoi vedere cosa muove le azioni della gente, cosa farai?” chiede Zenon

 

“non lo so”

 

“potresti usare questa conoscenza contro di loro per il tuo tornaconto oppure per distruggerli. Io lo faccio spesso”

 

“davvero?”

 

“sì, Nicole. Lo faccio sempre.” - Zenon lancia uno sguardo d'intesa a Nicole - “potresti farlo anche tu. Uomini o presenze del mondo vicino, non fa differenza. Sono alla nostra mercé”

 

“è... è... una strana minestra” dice Nicole nel tentativo di cambiare discorso accennando alla minestra fumante in tavola.

 

“è una scotch broth con rape e piselli” - Zenon fa per prendere il manico del mestolo - “ti va di provarla? Io ne prenderò un po'”

 

“sì, grazie”

 

Zenon versa nel piatto di Nicole un po' di scotch broth

 

“assaggia pure e prendi quello che desideri” - dice Zenon a Nicole mentre ne versa un po' anche per sé

 

Nicole assaggia quel poco di minestra che Zenon le ha versato nel piatto: le piace. La finisce subito con piacere.

Il bagliore pallido che emana il corpo della ragazza acquista colore e diventa più intenso4.

 

Fa per prendere il mestolo per averne ancora. Si ferma all'improvviso: ha visto che anche Zenon ha finito la sua porzione.

“Lei ne vuole ancora un po', signor Zenon?” - chiede

 

“mi farebbe piacere dividerlo con te, Nicole. A patto che tu mi chiami Zenon.”

 

“sì, Zenon” - la ragazza sorride

 

quel bagliore diventa ancora più intenso.

 

Nicole serve Zenon e poi sé stessa.

 

La cena va avanti: Nicole prende i sandwitch dal paniere, poi prova il farmaggio che Zenon ha messo in tavola di persona.

 

Zenon conclude la cena addentando una mela.

 

Nicole lo osserva, ha l'aria di volergli parlare. La ragazza muove le labbra un paio di volte, alla fine un filo di voce le esce dalle labbra.

 

“Zenon, dimmi” - dice Nicole fissandolo con timore - “ Cosa sono per te? Sono la tua prigioniera? ”

 

“dunque vuoi avere già delle risposte? Ne sono felice. Meglio chiarire subito stasera le cose” - zenon appoggia la mela sul tavolo - ” per prima cosa, sei libera di andare via quando vuoi. Non sei la mia prigioniera”

 

Nicole lancia un'occhiata verso la porta di casa che si vede dalla cucina.

 

“ovviamente, quando vorrai andartene, ti riporterò in Francia. Non ti lascerò straniera in terra straniera” - Dice Zenon con tranquillità - “ ma sei così sicura che valga la pena di tornare alla vita che facevi stamattina? La credi migliore?”

 

“non lo era.” - risponde la ragazza

 

“bene.” - Zenon gira la mela poggiata sul tavolo, così facendo il segno del morso sulla mela non si vede dal posto dove è seduta Nicole - “adesso facciamo le presentazioni come si deve”

 

Zenon si alza dalla tavola, si mette dietro la sedia di Nicole, appoggia le mani sullo schienale e si sporge in avanti. Il viso di Zenon si trova sopra la spalla di Nicole.

Nicole si gira per guardarlo

 

“io sono... Zenon. Sono considerato da molti uno stregone, e la cosa mi sta bene. Non sono un essere umano. Non lo sono mai stato” - Zenon fa l'occhiolino a Nicole - “ ma tu questo lo sai bene.... cosa vedi in me quando mi guardi?”

 

“io... vedo un oceano immerso nell'oscurità sotto un cielo coperto dalle nuvole. Nell'acqua vedo delle forme dorate che nuotano. È strano, ma trasmette un senso di tranquillità. Quelle acque sembrano calde” - risponde la ragazza

 

“hai visto la mia vera natura. Io sono un incubo. Vengo da un mondo molto lontano e cammino su questa terra da tanti anni. Alcuni secoli, sempre solo.” - Zenon mima con l'indice e il medio lo sgambettare di un uomo che cammina - “ non ho un corpo umano. Non nutro bisogni umani”

 

“cosa vuoi dire, Zenon?”

 

“fame, freddo, il desiderio di essere ricchi, il desiderio sessuale e così via, non sono bisogni che provo. Li comprendo, ma non li provo” - Zenon si ferma come se stesse cercando le parole -” o meglio, non ne sono schiavo, dato che la mia volontà è superiore al mio corpo. Io esisto perché desidero farlo, non certo perché ho un corpo5.”

 

“perché mi stai dicendo queste cose, Zenon?”

 

“perché certe volte ho dei comportamenti un po' strani.” - Zenon ha uno sguardo triste adesso - “ e comunque posso provare emozioni umane. Conosco bene il freddo della solitudine. La paura che gli altri hanno negli occhi quando vedono qualcosa che non capiscono mi ferisce. Sono emozioni non legate all'avere un corpo fisico.”

 

“solitudine. Ti capisco.... sai quante volte sono stata sola. Quante volte gli altri non credevano a quello che vedevo. Solo la mamma mi credeva. Loro dicevano che faceva male ad assecondarmi, doveva farmi curare”

 

“Le persone normali non posso capire. Non hanno la mia comprensione del mondo. Sono ciechi mentre noi vediamo, Nicole.”

 

“hai detto di vedere le cose che vedo io e anche di più. Cosa significa, Zenon?”

 

“data la mia natura di incubo, la mia visione della realtà è un po' diversa da quella di una Figlia della Nebbia. Ad esempio, io adesso ti sto vedendo attraverso i miei occhi, però, vedo anche te e me in questa stanza, come se stessi osservando la scena dall'esterno.”

 

“ti vedi in terza persona?” - gli occhi di Nicole sono pieni di sorpresa

 

“è esatto. Io sono qui accanto a te adesso e, allo stesso tempo, sono ovunque in questa stanza”

 

Nicole prende la mela di Zenon e gliela passa

 

“quindi adesso stai vedendo che te la sto porgendo e, al tempo stesso, vedi Nicole, me, che la sta porgendo a Zenon, te. Dico bene?” - chiede la ragazza

 

“esatto. Hai capito come funziona” - Zenon afferra la mela - “grazie”

 

“hai detto che sono una Figlia della Nebbia. Cosa significa?”

 

“siete esseri umani capaci di vedere i fili della realtà. Il vostro potere risiede nella vista” - Zenon accarezza il capo di Nicole - “siete molto richiesti nel mondo vicino. Potete occultare le cose e renderle vicine anche se sono lontante.”

 

“in che modo posso farlo, Zenon? Non ricordo di averlo mai fatto”

 

“per prima cosa, fa parte della tua natura di Acqua e Vento. La nebbia occulta, ma il vento collega luoghi lontani rendendoli vicini e non conosce ostacoli” - Zenon accarezza il capo di Nicole - “ per tornare qui ho attinto al tuo potere, altrimenti non sarei riuscito con un solo tentativo a coprire quella distanza”

 

“non capisco.” - Nicole fa per toccare la mano di Zenon - “oltrettutto la tua mano e calda come quella di un uomo in carne ed ossa.”

 

“come dicevo, ho attinto al tuo potere, ma la tecnica era la mia. Quando usi il tuo potere senti freddo, come succede ad una atleta quando è coperto di sudore dopo una gara. Scusami, avrei dovuto pensare a farti trovare una casa più calda quando siamo arrivati6.”

 

“va bene” - dice Nicole - “una cosa alla volta. Per prima cosa, perché io sento il corpo di un essere umano quando ti tocco?”

 

“Perché io posso mutare il mio aspetto per diventare simile ad un essere umano. Posso farlo, voglio farlo, mi è utile farlo, quindi lo faccio.”

 

“quindi puoi assomigliare ad un essere umano.” - Nicole con l'indice tocca la gamba di Zenon - “Quale è il mio ruolo? Sono qui per farti compagnia?”

 

“tu sei Nicole. Quale ruolo vorresti? Ti ho cercata così a lungo, ma non certo per darti un ruolo o un compito”

 

“da quanto tempo hai iniziato a cercarmi?”

 

“ho iniziato a cercarti circa..... vent'anni fa, all'incirca” - Zenon si passa la mano tra i capelli - “sapevo che saresti dovuta ancora nascere. Ho fatto una grande fatica ad individuare la nazione nella quale saresti nata. Ho passato i restanti anni a capire dove fossi e come fossi fatta. Mi ci sono voluti quindici anni”

 

“i morsi della solitudine sono stati davvero dolorosi... avrei voluto conoscerti prima” - mormora Nicole

 

“se desideri un ruolo, posso fare di te la mia apprendista. Ti insegnerò il mio metodo. Diventerai come me. Allora saremo in due.”

 

“e se io non volessi?”

 

“potresti essere la mia guardia del corpo. È comodo avere accanto un'umana capace di vedere le cose invisibili, come puoi fare tu. I miei clienti non se lo aspetteranno” - Zenon si stacca dalla sedia - “puoi essere tutto quello che vuoi: la mia apprendista, la mia guardia del corpo, la mia figlia oppure la mia sposa” - dice lo stregone.

 

“e se io me ne volessi andare?”

 

“aspetterò il tuo ritorno, perché so che tu lo farai. Non c'é nulla per te nel mondo degli uomini. Lo sai anche tu che quel posto ti offre solo un'amara solitudine, qui hai una famiglia e una casa.”

 

“e se mi dovesse capitare di morire prima di tornare da te, cosa farai?”

 

“adesso che so chi sei, pensi davvero che ti lascerei morire? Pensi davvero che resterei a guardare?”

 

“e prima, non avevi paura che io potessi morire?”

 

“Parecchio. Mi sentivo impotente” - Zenon addenta la mela - “prima”

 

“una domanda, Zenon” - Nicole si alza dalla sedia

 

“dimmi pure, Nicole”

 

“due in realtà. Uno, mi andrebbe una mela anche a me. Due, come fai a muoverti di solito? Hai detto di aver usato il mio potere”

 

“di solito volo” - dice Zenon mentre va a prendere un'altra mela dalla credenza

 

“voli? ok. Questo devo vederlo”

 

“è notte fuori. Una notte senza luna7 e ci sono le nuvole” - dice lo stregone guardando tra le stecche della persiana della finestra - “perché non mostrartelo? Ti va?”

 

“certo.” - risponde la ragazza e si alza

 

“allora prenderemo la mela al ritorno. Va bene?”

 

“va bene” - Nicole si avvicina a Zenon - ” però.... mi fai dare un morso alla tua?”

 

“ti è rimasta la voglia, vero?”

 

Nicole annuisce con il capo

 

Zenon acconsente: crunk!

 

Nicole strappa un boccone dalla mela

 

“cinder, io e Nicole usciamo. Torneremo all'alba, mi sa” - dice Zenon rivolgendosi al camino

 

“cinder?”

 

“lo spirito del camino. È lei che ci ha preparato da mangiare. È stata contenta di farlo, sai io non mangio molto. Non l'ho fatto molto in questi vent'anni.”

 

“perché, Zenon?”

 

“Non mi andava. Sentivo freddo, qui, da solo. Che senso aveva mangiare da solo?”

 

Zenon si dirige verso l'ingresso di casa

 

“i morsi.... del freddo. Della solitudine. Una bambina che piange in un angolo. Una bambina che nessuno vuole. Una bambina sola” - Nicole si morde il labbro - “Zenon, ascolta. io cosa sono per te al di là del mio ruolo?” - chiede ad alta voce.

 

“una famiglia” - risponde lo stregone - “.... noi siamo una famiglia. Tu sei parte della mia famiglia”

 

“Certo. Siamo una famiglia”

 

Nicole si affretta a raggiungere Zenon.

 

“ricordati che lui vede la tua anima. Ha visto cosa hai provato. Sa quali tasti toccare” - bisglia Nicole prima di uscire di casa, passando dalla porta che Zenon tiene aperta. - “e sa che avete sofferto le stesse cose”

 

Una lucerna a muro illumina l'ingresso della casa e parte del giardino davanti alla casa.

 

Zenon chiude la porta della casa e raggiunge Nicole.

 

Sta in piedi alle sue spalle.

 

“un'ottima notte senza luna” - Zenon si strofina le mani

 

“perché è così importante che non ci sia la luce della luna, Zenon? - chiede Nicole

 

“la luce della luna svela il vero aspetto delle malie, non è salutare volare quando la luna brilla alta nel cielo” - Zenon appoggia le mani sulle spalle di Nicole - “la luna non è amica delle ombre notturne e degli incubi come noi”

 

“davvero?”

 

“certo, Nicole” - Zenon fa comparire dal nulla davanti allo sguardo stupito di Nicole una collana d'argento. È un sottilissimo filo che poggia sul collo della ragazza.

 

“che cosa?” - la ragazza è stupita

 

“un regalo, Nicole. Questo argento ti proteggerà. È stregato, l'ho impregnato con parte del mio potere” - Zenon allaccia la collana

Nicole tocca la collana con la destra. È tiepida al tatto.

 

“adesso possiamo volare” - poi Zenon rivolge la mano destra verso la lucerna da muro - “ tu, lucerna, spegniti. Adesso!”

 

la lucerna si spegne.

 

Le tenebre calano sul giardino.

 

Nicole nell'oscurità ha l'impressione che un soffio di vento la colpisca sul viso

 

“adesso chiudi gli occhi, Nicole” - dice la voce di Zenon. Sembra vicinissimo e allo stesso tempo lontano.

 

Il soffio di vento diventa più forte, le solletica il naso.

Si sente leggera.

 

“guarda, Nicole. Sotto di noi”

 

Nicole apre gli occhi: nell'oscurità più totale vede le luci della città sotto di lei scorrere veloci.

Vede una grande massa di roccia con un edificio illuminato: una specie di castello

Qualcosa di mutevole riflette le luci della città: il mare

 

“ma è fantastico! Che città è questa, Zenon?”

 

“Stirling. È la città di Stirling, Nicole” - risponde la voce dello stregone

 

Nicole si tuffa in una nuvola, nera come la pece. Quando ne esce fuori, vede la città di Stirling dal Mare

 

“GWAAAA. È fantastico, Zenon!” - la ragazza è tutta eccitata -”è BELLISSIMO VOLARE”

 

“sapevo che ti sarebbe piaciuto”

 

Adesso Nicole va in picchiata verso il mare e vola a pelo dell'acqua. Se allungasse il braccio, potrebbe toccare l'acqua.

 

“Ah ah ah ah ah ah! altro che Peter Pan e la sua polvere di fata!” - Ride Nicole

 

“e sì che lo sapevo!” - Zenon avvicina a sé Nicole “ ah ah ah ah ah! Sapevo che ti sarebbe piaciuto” - dice ridendo

 

“ehi, Zenon. Ma tu sei dietro di me?” - chiede Nicole

 

“da tutto il tempo. Stiamo volando insieme”

 

“guidi tu, Zenon?”

 

“guido io, Nicole”

 

“allora andiamo verso quel castello, Zenon. Dai! Dai! Dai! Dai!”

 

“e me lo chiedi pure, Nicole? Certo che ci andiamo. Ci poseremo su uno dei comignoli”

 

“e poi?” chiede Nicole

 

“e poi andremo alla volta di Edimburgo” rispode Zenon

 

le loro risate si perdono nell'oscurità di quella notte

 

§§§§

 

Nicole e Zenon toccano terra.

Sono nel Regno dell'Incubo.

Il cielo è di un rosso acceso, le ombre degli alberi sono lunghissime e più nere della pece più nera8.

I colori dominanti di questo strano mondo sono il rosso e il nero.

 

I due sono atterrati in una radura.

 

“dove siamo, Zenon?” - chiede Nicole mentre controlla il lucchetto della borsetta a tracolla in pelle.

 

“siamo non molto lontano dal cancello. Ho preferito arrivare qui in questa radura per evitare di incrociare qualche incubo errante nella zona del cancello” - Zenon si allaccia la giacca e si sistema la cravatta dentro il panciotto.

 

“sono pericolosi?” - Nicole si guarda intorno

 

“non tanto, Nicole. A noi non farebbero mai del male. Magari potrebbero persino inizare ad adorarci” - Zenon sorride massaggiandosi il mento. Lo stregone ha assunto il suo solito aspetto: i suoi capelli d'oro sembrano davvero fatti di luce in quell'ambiente così folle.

 

“oh. Guarda la Luna, Zenon” - Nicole indica la luna viola in cielo9.

 

“non è la luna. Il Re dell'Incubo ha creato questo mondo attorno a sé e quella è la sua corte. Centinaia di incubi lo circondano lassù in cielo, nascosti dentro quella sfera viola”

 

“accidenti!” - esclama Nicole

 

“vieni.” - Zenon offre il braccio sinistro a Nicole

 

“Puoi togliermi una curiosità? Perché non volevi che vedessi questo mondo dall'alto?” - Nicole risponde al gesto dello stregone Zenon e gli prende il braccio.

 

I due iniziano a camminare a braccetto come se fossero in un parco a Londra

 

“questo mondo è stato plasmato ad immagine del suo creatore. Non è un bello spettacolo. Ti avrebbe spaventato, se tu lo avessi visto dall'alto nella sua interezza, Nicole”

 

“eppure visto qui dal basso, non sembra così folle” - dice Nicole guardandosi intorno

 

“non farti ingannare. In questo momento stai usando il mio potere perciò vedi questo mondo come normale e logico. Non lo è per nulla” - Zenon si passa la mano destra tra i capelli - “ un normale essere umano, se vedesse questo luogo, impazzirebbe all'istante e, di certo, morirebbe”

 

“è davvero così folle questo posto?”

 

“Sì. Solo gli incubi, fatti della stessa materia dell'Incubo, e gli animali, perché dotati di minor raziocinio, possono calcare queste terre senza subire gli effetti della follia che si respira ad ogni passo” - Zenon indica con la destra l'orizzonte.

 

“è una fortuna che Topolina e Falco siano due animali in forma di bambini” - mormora Nicole

 

La coppia esce dalla radura tra gli albero per avventurarsi nel bosco.

 

Dopo una passeggiata tranquilla tra gli alberi, Nicole e Zenon arrivano in un gigantesco pratone.

Nulla a perdita di vista.

L'erba è di un verde scuro quasi nero.

La luna viola incombe su tutto.

 

“ Quella luna è soffocante. Perché è così grande Zenon?”

 

“questo mondo non è regolare. Adesso siamo più vicini alla luna di quanto non fossimo prima. Quando scenderemo dal colle, tutto sarà come prima” - risponde Zenon sorridendo - “resisti ancora un pochino, Nicole”

 

“va bene. Senti, Zenon, quanto è distante il dominio del Re dei Calamari?”

 

“non ne ho idea. Dobbiamo trovare un abitante di questo incubo che mi sappia dire dove si trovi adesso quel regno”

 

“EH?!” - esclama Nicole

 

“in effetti hai ragione, Nicole. Non è facile perdere per strada un regno. Non è un portachiave, diciamo. Voglio dire, sono due cose su due piani diversi.... meowwwoooohhh” - commenta Hally

 

“eh già! Hally, ma stai bene? La tua voce è strana.” - dice la ragazza fissando la propria ombra

 

“questo posto non mi piace. Ho tutto il pelo arricciato dalla paura. La mia coda è diventata un piumino per la polvere..... meowwwuuuhhhhh.... c'è qualcosa di strano.....”- la gattina geme

 

“Hally..... cerca di stare immersa il più possibile in profondità nella mia ombra. Ok?” - dice Nicole triste in viso.

 

Zenon osserva la grande spianata, schiocca la lingua sui denti per richiamare l'attenzione di Nicole.

 

“adesso abbiamo un problema più grande, Nicole. Dì allo spirito di gatta di restare buona nella tua ombra senza fiatare, neppure con il pensiero” - dice molto calmo.

 

“che succede?” chiede Nicole.

 

Lo stregone non risponde

 

“Zenon, che succede?”

 

Zenon guarda in lontananza aguzzando la vista.

 

“Zenon?”

 

Zenon rivolge a Nicole un sguardo tranquillo

 

“non avere paura, Nicole” - Zenon sorride con l'intento di rassicurare Nicole - “ascoltami, adesso devi fare una cosa per me. Va bene?”

“va bene”- riponde Nicole

 

“devi solo abbracciami, Nicole”

 

Zenon si apre la giacca e abbraccia Nicole

 

“ascoltami, Nicole. Sta venendo da questa parte un potente incubo, che proviene dal Regno del Re dei Calamari” - Zenon accarezza i capelli di Nicole - “ogni regno ha il suo re. Ogni regno ha il suo duca. Il Duca Piovra è un giudice giusto e severo, legato alla Legge del Re dei Calamari”

 

Nicole incrocia le braccia dietro la schiena di Zenon, tiene il viso premuto contro il petto di lui

 

“devo avere paura? È pericoloso, Zenon?” - chiede cercando di sembrare tranquilla anche se si sente agitata

 

“di solito non è pericoloso per me o per te..... ma adesso è perfido.” - Zenon continua ad accarezzare la testa di Nicole -” Molto perfido.... il Duca è molto crudele e cattivo, quando si trova fuori dal Regno del Re dei Calamari, perché non è più soggetto alla Legge del Re. Adesso non è più obbligato ad essere giusto e imparziale. Quando è così, si scatena e sono guai.”

 

La terra inizia leggermente a tremare.

 

“cosa devo fare, Zenon?”

 

“Stai tranquilla. Sii tranquilla. Non gli permetterò di farci del male” - Zenon ha una voce così calma. Ispira tranquillità.

 

“sì..... lo so.”

 

“meowww... ho il terrore di quello che può fare il maestro della mia padrona quando ci si mette meowww... ho i brividi se ripenso all'ultima volta” - l'occhio giallo di Hally sbuca dall'ombra di Nicole

 

“Hally, torna dentro e stai tranquilla. Non bisogna mettere alla prova la fortuna” - dice Nicole con tono deciso.

 

“meow..... una grande sfortuna ha colto il Duca” - l'occhio di Hally si inabissa nell'ombra di Nicole. I denti della gattina affiorano sulla superficie dell'ombra di Nicole disegnando un sorriso e poi scompaiono come ha fatto l'occhio. -”.....lo compiango.... potrei.... ma anche no!”

 

La terra sta tremando

 

“uh. Sta arrivando.” - Zenon sorride mostrando i denti sia quelli sani che quelli da squalo.

 

“farò come mi hai detto” - Nicole stringe con forza Zenon - “... ti voglio bene”

 

“anch'io ti amo”. - Zenon chiude le braccia dietro la schiena di Nicole: sta usando la propria giacca per coprire la ragazza nell'abbraccio. I lembi della giacca si allungano, diventando una specie di mantello, che avvolge Nicole e Zenon. La linea invalicabile di confine è tracciata.

 

La terra adesso trema con decisione.

 

“e adesso mettiamo in chiaro alcune cose, caro il mio Duca” - Zenon alza il capo e aggrotta le sopraciglia - “ti strapperò via a morsi quei tentacoli; ad uno ad uno, se necessario. Ti piace far rumore per dire che stai arrivando, eh?”

 

Una grande sagoma si staglia contro la luna viola.

Il Duca.

Alto quanto un palazzo di cinque piani.

Di colore mutevole, ora marrone ora bianco.

Scivola sui giganteschi tentacoli, alcuni dei quali frustano la terra facendola tremare.

Occhi enormi, spenti, neri e vuoti fissano la pianura.

Altri, più piccoli, vicini a quelli enormi si muovono con frenesia in cerca di qualcuno o di qualcosa degno di attenzione.

Della sua attenzione.

 

Uno dei piccoli occhi scorge Zenon. Lo sguardo degli altri piccoli occhi, allora, si fissa sullo stregone e su Nicole.

 

L'enorme incubo rallenta l'andatura.

 

I piccoli occhi contraggono le pupille trilobate.

 

Zenon guarda diritto nel gigantesco occhio spento del Duca con aria di sfida.

 

Il colore della pelle del Duca Piovra muta in un rosso acceso.

 

Zenon prima sorride in modo crudele mostrando tutti i denti, poi li digrigna come se volesse azzanare.

 

Il Duca frusta la terra con un tentacolo due volte.

 

Zenon spalanca le fauci, la lingua biforcuta guizza fuori e dentro sibilando.

I capelli metallici si agitano frustando l'aria alle spalle dello stregone.

Tiene Nicole stretta al petto: la mano sinistra poggiata sulla nuca di lei, la destra intorno alla vita di lei..

 

A Nicole manca quasi il fiato. Sente una grande forza provenire dal corpo di Zenon, qualcosa di oscuro e primordiale. Ad un tratto tutto viene svelato.

Nicole ha una visione, per un attimo vede quella stessa immagine che ha visto di sfuggita circa un mese fa: un teschio dorato con denti inferiori affilati come coltelli, capelli d'oro lunghissimi e due occhi fatti di fuoco.

Come l'altra volta si sente protetta da quell'immagine terrificante.

 

È un monito per gli altri. La promessa che saranno distrutti.

 

Il Duca continua per la sua strada.

 

L'enorme incubo si allontana.

 

La terra a poco a poco smette di tremare.

 

Tutto torna tranquillo.

 

“è andato via, Nicole. Ben fatto, ti sei comportata bene.” - dice alla fine Zenon tirando un sospiro

 

“non ho mai sentito così tanta cattiveria contro di noi in così pochi istanti. Quell'essere mi ha disgustato, Zenon” - Nicole si struscia il viso contro la camicia dello stregone.

 

“ha poco da fare il cattivo con me. Lo avrei bollito nell'oro fuso, se avesse fatto un gesto contro noi due” - esclama Zenon tutto tranquillo sorridendo - “è scappato, perché ha avuto paura di me”

 

Nicole sposta il viso contro il fianco di Zenon, cercando di nascondere la testa sotto il braccio destro dello stregone.

 

“credo che fosse di ritorno dalla Corte del Re dell'Incubo, ma non capisco cosa possa essere...” - “ehi? Che hai? Nicole?” - Nicole ha tirato un morsettino al fianco di Zenon, proprio sotto l'ascella.

 

“si sta bene qui sotto. Potrei fare le fusa. Ho voglia di coccole” - risponde la ragazza - “hai un buon odore”

 

“e io ho voglia di fartele....” - Zenon accarezza i capelli di Nicole. Infila le dita tra i capelli e li scompiglia per poi rimmetterli a posto con le carezze.

 

“... ti amo anch'io, Zenon”

 

Restano così abbracciati, mentre la luna viola è alta nel cielo

Le mani di Nicole accarezzano la schiena dello stregone.

Zenon bacia i capelli della ragazza.

 

*****

 

Nicole e Zenon, discesa la collina dove hanno incontrato il Duca Piovra, si inoltrano nel bosco ceh si estende ai piedi della collina.

Alberi di sequoia giganteschi sono disposti in filari ordinati e ben precisi.

Passato lo spavento di prima, Nicole chiacchera del più e del meno e Zenon le dà spago

 

“uffa. Avrei proprio voglia di un pezzettino di cioccolata. La prossima porta mi porterò nel borsello qualche scorza d'arancia candita” - dice alla fine la ragazza

 

“perché vuoi mangiare altri dolci? Non sei già abbastanza dolce così come sei adesso?” - risponde lo stregone con sorrisetto -” forse potresti provare qualche amaretto per variare”

 

“ti ringrazio, ma non mi piace sentirmi amareggiata. Decisamente meglio provare un po' di zuccheroso thé” - risponde Nicole

 

“eccoli che ricominciano il gioco delle risposte a tono... meowwwww.” - dice Hally trotterellando al fianco di Nicole

 

la gattina all'improvviso inciampa e sbatte la testa contro qualcosa di duro.

 

“ahi!” - geme massaggiandosi la testa con la zampina

 

“Hally?” - Nicole si volta preoccupata verso la gatta nera

 

“ho sbattuto la testa contro questo dannatissimo fungo!” - dice tutta arrabbiata tirando una zampata contro il fungo - “ehi, un momento? Ho detto fungo? Così grosso?”

 

“in effetti è abbastanza grosso.”- Nicole nota come il fungo le arrivi a metà del polpaccio.

 

“ma è una mia impressione o non era così grosso prima?” - dice la gattina - “non ricordavo di averlo graffiato così in alto.

 

Un fungo sbuca sotto le zampine posteriori della gattina e la manda a zampe all'aria

 

splat.

 

“ehi! Andiamoci piano lì dietro!” - Hally si rialza furiosa

 

“ma che succede?” - dice Nicole

 

Un gigantesco fungo sbuca sotto i piedi della ragazza e la solleva verso l'alto.

Nicole non si lascia cogliere impreparata, si lascia scivolare lungo la cappella e ritorna con i piedi per terra.

 

Altri funghi continuano a sbucare dal suolo e stavolta crescono con gran rapidità.

 

Hally balza da una cappella all'altra cercando di raggiungere il suolo, ma non ci riesce da quanto sono fitti e veloci a crescere i funghi. Con un balzo cerca di raggiungere la cappella di un fungo più in basso; peccato che il fungo sia cresciuto mentre la gattina era in volo, così Hally manca il bersaglio e finisce con l'abbracciare il gambo del fungo.

 

Nicole è finita un un grosso fungo azzurro con arabeschi neri che non sembra voler smettere di crescere.

 

“ehi! non facciamo scherzi. Smetti di crescere” - dice Nicole -”mamma mia, come siamo in alto!”

 

L'ombra di Nicole si gonfia, la superficie si increspa e si alza assumendo la sagoma di un essere umanoide. In pochi attimi emerge Zenon.

 

“vieni” - lo stregone prende per mano Nicole e la trascina via a corsa.

 

I due saltano giù dal fungo arabescato verso un fungo dalla cappella ad ombrello molto larga e violacea.

La cappella ad ombrello del fungo regge il peso di Zenon e Nicole, lo stesso non si può dire per il gambo, che cede di lato. La cappella si inclina di lato fino quasi a toccare il suolo, Zenon e Nicole ci scivolano sopra senza potersi fermare.

 

“ZEEEEEEEENOOOOOONNNNN” - grida Nicole

 

“ehi! È divertente!” - commenta lo stregone.

 

Zenon è il primo a toccare terra, appena mette i piedi in terra, si gira per afferrare al volo Nicole.

 

“GWWAAAAAA!” - Nicole butta le braccia al collo di Zenon

 

“presa”

 

la foresta di funghi ha smesso di crescere10.

 

“però avevi ragione, Zenon. È stato divertente” - dice Nicole in braccio a Zenon

 

“MEEEEOOOOWWWW e ti voglio VEDERE. Hai il principe azzurro che ti PRENDE AL VOLO” - grida Hally abbracciata al gambo di un grosso fungo a circa una decina di metri dal suolo. -”TE! Capito? TE! IO, NO!”

 

“oh, Hally” - fa Nicole - “ va tutto bene lassù?”

 

“secondo te? Meowwww! Una favola! Va che è una favola” - Hally ha la coda gonfia come uno scoiattolo - “davvero!”

 

“allora posso lasciarti lassù” - risponde Nicole

 

“ehi?!? NON FARE MIAOSCHERZI.”

 

Nicole fa un gesto con la mano, la propria ombra si muove allungandosi fino alla base del fungo al quale Hally è abbracciata.

 

“tuffati nella mia ombra, Hally”

 

“MEOWWW. Geronimo!” - la gattina si tuffa.

 

Pluf.

 

Nicole si guarda intorno

 

“che disastro. I funghi sono così fitti che è praticamente impossibile passare in certi punti.”

 

“sì, Nicole. Sono cresciuti in modo caotico” - Zenon si sistema la giacca

 

“per fortuna non hanno divelto le squoie” - Nicole richiama a sé la propria ombra

 

“credo che le radici di questi alberi siano molto profonde, i funghi non hanno abbstanza forza da spaccarle” - Zenon indica alcuni funghi accatastati gli uni sugli altri - “crescono velocemente ma sotto sotto sono fragili come il burro”

 

“è vero, Zenon. Non sembrano in grado di reggere il proprio peso” - Nicole tocca il gambo di uno dei funghi vicino a lei. Nel gambo resta impressa l'impronta della mano della ragazza.

 

“questa deve essere la Foresta Istantanea della quale ho sentito parlare” - Zenon si gratta il mento con la sinistra.

 

“allora cosa facciamo? Ci fondiamo per creare l'Ombra Sfuggente e scivoliamo tra i funghi?” - chiede Nicole a Zenon

 

“Nessuno ci corre dietro. Faremo un po' di esercizio con le tecniche della Distruzione su questi funghi” - Zenon si sbottona il panciotto, dalla tasca interna tira fuori un pennello con serbatoio11 - “quale occasione migliore per imparare ad usare in modo estensivo le tecniche che permettono di sezionare le cose”

 

“ho capito. Un attimo” - risponde Nicole.

La ragazza apre la borsettina da tracolla in pelle, tirando fuori anche lei un pennello con serbatoio simile a quello di Zenon.

 

“rapido riepilogo della tecnica. Devi pensare ad una forbice oppure ad una spada che taglia una corda. In pratica il medium d'inchiostro indica il punto dove il corpo del fungo litigherà con sé stesso e si formeranno i due monconi” - Zenon inizia a tracciare alcuni segni di prova in aria. I disegni aerei d'inchiostro si dissolvono non appena completi.

 

“inizio prima io, se mi permetti di farlo, Zenon” - dice Nicole

 

“nessun problema” - risponde Zenon

 

Nicole traccia una linea dritta orizzontale in aria. L'inchiostro color turchese di Nicole svanisce non appena tocca il gambo del fungo. Un attimo dopo il fungo crolla al suolo troncato in due.

 

“ben fatto, Nicole. Con più inchiostro è possibile tagliare più funghi allo stesso tempo, basta premere di più sul regolatore del flusso” - Zenon disegna una linea più spessa: il primo fungo viene ridotto a rondelle mentre gli altri due dietro vengono tagliati in due.

 

“va bene, Zenon” - Nicole stavolta traccia una linea obliqua molto spessa, e cinque funghi vengono abbattuti.

 

“ovviamente si possono fare anche cose più raffinate, Nicole”- Zenon disegna un punto e lo taglia con una linea obliqua. L'intero fungo colpito dall'inchiostro esplode in tanti piccolissimi cubetti.

 

“potremmo farci una trifolata.... Meow” - commenta Hally vedendo ciò che resta dei funghi.

 

Nicole e Zenon si aprono la via nella foresta dei funghi e delle sequoie. Alla fine riescono a sbucare dall'altro lato del bosco.

 

Una valle si estende dal bosco in giù. Numerose stoviglie bucate, forchette e forchettoni enormi, spiedi e mestoli, e tanti altri oggetti che si trovano nelle case sono abbandonati sul limitare della valle vicno al bosco

 

“Ah!?!” - Nicole tocca con la punta della scarpa i cocci di diversi piatti rotti, alcuni dei quali mezzi sepolti nella terra - “guarda quanti piatti rotti, Zenon”-

 

“lo vedo. Del resto questa è la valle della Guerra Perenne. Queste sono le povere cose degli sfollati”

 

“ma lo senti anche tu, Zenon? Cosa credi che sia?”

 

“in questa piana si combatte una guerra eterna da tempo immemore. Questo è il clamore delle armi”

 

“ci sarà d'intralcio? Che ne dici?”

 

“no, Nicole. Non credo. Spero solo di trovare qualcuno capace di indicarci dove si trova il regno del

Re dei Calamari.”

 

Zenon e Nicole scendono dal crinale verso la valle, mentre camminano trovano solo cose rotte. Nessuna anima viva in giro.

Qui un secchio sfondato, là una botte sfasciata, lassù sui rami dell'albero un pezzo d'ombrello sbrindellato, laggù in una pozza un valigia aperta.

 

“è tutto rotto e sfasciato. Che strano” - dice Nicole

 

“è diverso dall'ultima volta. Non era così l'altra volta” - le risponde Zenon ad alta voce

 

“vieni spesso qui, Zenon?” - chiede la ragazza

 

“non molto. Di solito ci vengo per trovare quelle pietre rossastre che mi chiedono alcuni nostri clienti”

 

“quelle pietre che sembrano sangue cristallizzato?”

 

“sì. È un particolare tipo di granato rosso sangue che cresce sulle rocce di questo mondo” - Zenon raccoglie da terra una orologio da taschino.

 

“cresce sulle rocce?” - Nicole si avvicina a Zenon per vedere l'orologio raccolto dallo stregone

 

“lunga storia. Qui le pietre sanguinano, il granato è il loro sangue cristallizzato” - Zenon prova a caricare l'orologio.

 

Crack.

 

Il meccanismo rimane in mano allo stregone

 

“oh, che peccato” - Nicole tocca il vetro dell'orologio con le dita

 

“era già rotto.” - Zenon si rivolge a Nicole - “ come ti senti? La follia che si respira nell'aria ti sta dando dei problemi?”

 

“no, Zenon. Per adesso non provo nessuna strana emozione”

 

“bene”- lo stregone posa per terra l'orologio - “ stai mettendo in pratica i miei insegnamenti davvero bene, mia sposa.”

 

Nicole sorride tutta contenta: le piacciono i complimenti di Zenon.

 

I due finalmente arrivano verso il centro della vallata. Il rumore è molto forte.

 

“una battaglia”- mormora Nicole

 

“la battaglia infuria. Esatto, Nicole.” - Zenon si tira indietro i capelli mentre lancia uno sguardo alla mischia furibonda.

Nell'enorme polverone, spade, lance, scudi e mazze lottano tra loro con grande violenza. Una spada vibra un fendente contro una mazza, la mazza schiva il colpo e ribatte mirando alla lama della spada. Prima che la mazza possa colpire la spada, uno scudo si intromette per difendere la spada deviando il colpo. La spada e lo scudo combattono insieme contro la mazza. Un'ascia si aggiunge alla lotta, mettendosi dalla parte la mazza contro lo scudo e la spada.

 

“ma dove sono i soldati?” - esclama Nicole sorpresa

 

“mai visti soldati da queste parti. Se c'erano, oramai saranno solo polvere trasportata dal vento. Queste armi sono animate dal desiderio di lottare e non fanno altro che farsi la guerra tra loro giorno e notte” - Zenon porge il braccio sinistro a Nicole.

 

“ma vuoi andare nella mischia?” - chiede la ragazza dopo aver preso il braccio di Zenon

 

“sì e no. Dobbiamo passare di qui per uscire dalla valle. Comunque sia, passeremo ai margini della mischia onde evitare problemi” - Zenon si sistema il nodo della cravatta con la destra.

 

“andiamo allora.”

 

i due stanno per incamminarsi, quando Nicole sente un pianto sommesso

 

“mi hanno abbandonato.... povero me … adesso cosa mi resta?” -dice una vocina

 

“chi? O cosa è?” - chiede Nicole a Zenon

 

“ne so quanto te. Andiamo a vedere” - risponde Zenon

 

i due vanno nella direzione dalla quale proviene il pianto

 

Incastrato tra i rami contorti di un albero, c'é uno scudo triangolare tutto ammaccato: è lui che piange.

 

“oh! È lui che piange” - Nicole lascia il braccio di Zenon, si avvicina all'albero e parla allo scudo - “che ti succede, Scudo? Perché piangi?”

 

“oh! Ciao, Figlia del Vento e dell'Acqua.” - lo scudo si lascia sfuggire una specie di scricchiolio che sembra quasi un lamento “crakahimè, sono stato fracassato durante un contrasto. Adesso sono inutile alla lotta e non posso fare altro che restare qui a marcire”

 

Zenon si avvicina a Nicole: resta dietro di lei in attesa. Potrebbe essere stata una buona idea seguire questi pianti, pensa lo stregone, Nicole ha un fiuto eccezionale per certe cose e io so come sfruttare le occasioni che lei crea.

 

“ma senti male da qualche parte, Scudo?”

 

“no, non sento dolore fisico. Però penso che sto perdendo la lotta, bella Figlia del Vento e dell'Acqua”

 

 

“perché ti rammarichi, Scudo” - chiede Nicole - “posso aiutarti a liberarti dai rami?”

 

“oh, sì. Io non riesco più a muovermi oramai.” - la voce dello Scudo sembra essere un meno triste- “devi sapere che noi armi lottiamo per eleggere il nostro capo della giornata. L'arma più valorosa ci governerà fino al prossimo giorno e alla prossima battaglia”

Nicole aiutata da Zenon libera lo scudo dai rami dell'albero

 

“una curiosa forma di monarchia. Vero, Zenon?” - dice Nicole facendo l'occhiolino allo stregone

 

“eh sì.” - Zenon parla con voce calma scegliendo le parole - “le armi riconoscono solo il potere di un re valoroso, per questo lottano. Nel loro regno, che è questa vallata, non basta essere valorosi una volta, bisogna esserlo sempre”

 

“dimmi, Scudo. È da tanto che sei così ammaccato?” - chiede la ragazza

 

“tanto tempo quanto è bastato ai rami dell'albero per crescere ed imprigionarmi” - risponde lo scudo che adesso è tra le mani di Nicole

 

“chissà quante incoronazioni avrai perduto...” - accenna Nicole

 

“che ne pensi, Zenon?” - dice con il pensiero Nicole

 

“potrebbe esserci utile. Hai avuto una buona idea: dammi l'assist e poi chiudo io l'affare” - risponde Zenon

 

“tante.... troppe.... più che troppe” - piagnucola lo scudo

 

“è un peccato che tu sia così rovinato” - Nicole accarezza l'ammaccatura dello scudo con fare delicato

 

“è una brutta ammaccatura. Davvero brutta. Questo scudo è inservibile ridotto così” - dice con noncuranza Zenon

 

“ahimè! È proprio vero. Io sono inutile.”

 

“non potremmo ripararlo, Zenon? Mi fa una pena” - dice Nicole lanciando l'assist a Zenon

 

“davvero potreste? Davvero potreste ripararmi?” - la voce dello scudo tradisce una certa emozione

 

“eh! Non lo so, Nicole. Noi non ci intendiamo di queste cose e non abbiamo gli strumenti adatti” - Zenon lancia l'esca allo scudo per vedere se e quanto abboccherà

 

“ah.... non potete.....” - lo scudo sembra essere tornato depresso

 

“ma davvero non possiamo fare nulla, Zenon?”

 

“uhm......” - Zenon si gratta la basetta sinistra facendo finta di pensare

 

“....” - lo scudo non fiata

 

Nicole guarda Zenon con uno sguardo pieno di speranza

 

“uhm..... uhm.... No! Non funzionerebbe. Inutile” - Zenon, incrociato lo sguardo di Nicole, si tocca la tempia sinistra con l'indice - “però, così funzionerebbe.”

 

“oh.... di cosa si tratta, Zenon?” -chiede Nicole avvicinandosi con lo scudo in mano

 

“nulla di che. Un metodo, forse, l'ho trovato.” - risponde lo stregone accarezzando il mento della ragazza

 

“davvero? Ti prego, Potente Tenebra, dimmi cosa puoi fare” - lo scudo ha un tono così agitato.

 

“calma, Scudo. Se ho trovato una soluzione, l'ho fatto solo per Nicole” - Zenon sorride in modo perfido - “lei vuole aiutarti e io l'aiuterò a farlo, ma in cambio voglio qualcosa da te. Non è giusto che tu ti approfitti del suo buon cuore. Che la sfrutti”

 

“cosa vuoi da me? Cosa vuoi che faccia? Io sono uno scudo: offro protezione e difesa. Vi devo difendere? Lo farò! Dimmi!”

 

“stringi un patto con me, Scudo! Questo ti chiedo in cambio del nostro aiuto”

 

“lo farò, potente stregone. Io stringo un patto con te in cambio del tuo aiuto. Lo giuro”

 

“molto bene. Giuramento accettato. Patto stretto. Adesso indicaci in tutta onestà, in forza del patto, dove si trova il Regno del Re dei Calamari” - dice lo stregone

 

“si trova oltre quelle montagne laggiù a diverse miglia dalla costa”

 

“come lo sai?” - chiede Nicole

 

“noi armi siamo i gendarmi del Re dell'Incubo e sappiamo dove si trovano tutti i regni, perché così il Re ha deciso. Se necessario, portiamo la Legge e la Volontà del Re dell'Incubo ovunque nell'Incubo stesso.”

 

Zenon annuisce come a dire che il racconto dello scudo è verosimile e il patto lo obbliga a dire il vero.

 

“bene. Allora possiamo riparlo” - Zenon si strofina le mani tutto contento -” faremo un po' di esercizio con la tecnica pittorica della renovation.”

 

“ok”- Nicole tira fuori il pennello con serbatoio dalla borsetta per impugnarlo con la destra

 

“qui devi solo vedere l'immagine del passato dello scudo, ripassare i contorni che vedi nel passato e riempire con l'inchiostro la parte rovinata” - Zenon prende la mano destra di Nicole nella propria - “ in pratica ricordiamo alla parte come era nel passato”

 

“va bene, Zenon.” - la ragazza lancia un sorriso allo stregone.

 

Nicole appoggia lo scudo per terra. Si concentra, apre il primo serpente del bracciale, inizia a tracciare nell'aria i contorni dello scudo per poi riempire con il medium l'ammaccatura dello scudo. Per concludere inumidisce la punta del pennello sulla lingua e con la punta così inumidita tocca il contorno dello scudo12.

L'inchiostro turchese scompare in una fiammata: lo scudo è tornato integro.

 

“distruggere e alterare, sciogliere e indurire, analizzare e ricomporre: questa è la natura della tecnica pittorica renovation.” - Zenon si avvicina a Nicole e inizia a massaggiarle i muscoli delle spalle “adesso sarai un po' stanca. Rilassati, Nicole”

 

“sì.... va bene” - Nicole si lascia sfilare di mano da Zenon il pennello a serbatoio

 

 


 

  1. I terreni vulcanici e le solfatare nei tempi antichi venivano considerate l'anticamera per il regno dei morti. Pare naturale che Zenon e Nicole si dirigano in uno di questi posti per trovare l'accesso al Regno dell'Incubo.

  2. Il guardiano è ispirato a Tanato. Le farfalle e la torcia rovesciata sono simboli del dio greco. In questo caso, però, l'essere è una donna e non un maschio. Non è una cosa così strana, nella mitologia giapponese, ci sono alcune divinità che si mostrano in forma maschile o in forma femminile. Questa fata, guardiana del cancello del Regno dell'Incubo, non è Tanato. Il fatto che usi una voce sia maschile che femminile è una caratteristica che le ho dato per renderla ancor di più sovrannaturale. Chi ha giocato “Shadow of Colossus” sa che le divinità che si rivolgono al giocatore usano un timbro di voce maschile e uno femminile allo stesso tempo per lo stesso identico motivo.

  3. I due personaggi di Topolina e Falco sono un piccolo tributo ai due protagonisti della fiaba “i sette capelli d'oro della fata gusmara. Ho dato ai miei personaggi il loro nome, ma la loro storia e la loro origine è totalmente diversa. Per prima cosa non sono umani, in secondo luogo sono sposati e i loro caratteri sono molto diversi dai personaggi della fiaba. Condividono solo e soltanto il nome.

  4. Il bagliore indica la fiducia di Nicole. Del resto ha passato anni della propria vita sballottata di qua e di là, si è sentita dire che doveva essere curata, che la sua madre è stata una cattiva madre ed è finita in mano ad un gruppo di schiavisti. Adesso si trova in un mondo magico con una persona che le sta dando fiducia. Basta pochissimo per tirare sù una ragazza fragile come lei o per distruggerla.

  5. Qui Zenon dice di essere in sostanza pura volontà o intelligenza. Almeno lo è stato fino ad ora...

  6. Qui viene spiegato come mai Nicole avesse freddo quando sono arrivati dalla Francia. Ogni volta che Nicole usa tanto il proprio potere sente freddo. Il Freddo nella mia storia però può essere anche il segno della solitudine.

  7. La luce della luna svela il vero aspetto degli esseri sovrannaturali: questo è un accenno ad una storia del folklore giapponese. La luce della luna svela il vero aspetto di due yokai che tramutatosi in una vecchia e in un vecchio si preparavano a mangiare il protagonista della storia.

  8. Chiunque abbia visto il cartone animato Batman dei primi anni 90 riconoscerà sicuramente che ho tratto ispirazione dai cieli di quel cartone per descrivere quelli del Regno dell'Incubo.

  9. La luna viola indica il mutamento. Il mutamento che è il tratto distintivo del Regno dell'Incubo come dice Zenon.

  10. La foresta di funghi che cresce in modo istantaneo. Ho la reminescenza di un vecchio fumetto per bambini, disegnato da Luciano Bottaro, nel quale il Re di Picche voleva fare del male al Re di Cuori. Per facilitare la fuga del Re di Cuori dalla torre nella quale si è nascosto, la maga di corte fa spuntare nella notte una foresta di funghi giganteschi. Le truppe del Re di Picche pensano, quindi, più a mangiare che a fermare il prigioniero. Vidi la storia su Tiramolla.

  11. Questi pennelli con serbatoio esistono davvero nella realtà. Sono usati dai mangaka. Ho pensato che fossero un bel complemento alle tecniche pittoriche di Zenon e Nicole. La tecnica che Zenon e Nicole usano è presente nel videogioco Okami e funziona esattamente come la descrivo.

  12. Qui Nicole usa la tecnica della restorazione o renovation. La tecnica è presente anche in Okami, ma l'aggiunta della saliva è una mia piccola variante.

   
 
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