Anime & Manga > Binan Kōkō Chikyū Bōei-bu Love!
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Autore: BeJames    11/02/2017    1 recensioni
Mancano due mesi al diploma dei ragazzi del terzo anno e il Club di Difesa è deciso più che mai a sfruttarli al meglio, insieme al Consiglio Studentesco e ai gemelli Beppu.
Ma una nuova minaccia bussa alla loro porta: tre nuove nemiche si presentano di fronte ai Battle Lovers, decise a sconfiggerli una volta per tutte. Tra di loro c'è Akane, vecchia amica d'infanzia di Ryuu, che farà di tutto per riprendersi il ragazzo di cui è innamorata ed eliminare la persona responsabile di averglielo sottratto: Io.
Riusciranno i Battle Lovers a superare questa crisi?
[IoRyuu] [EnAtsu]
Genere: Angst, Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: En Yufuin, Io Naruko, Nuovo personaggio, Ryuu Zaou
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 11


Gli occhi di Ryuu erano freddi e vuoti, completamente privi del riflesso luminoso che li caratterizzava. Io rimase fermo a guardarlo, scuotendo la testa poco dopo.
«Dai Ryuu, non è il momento di fare lo spiritoso. Sei ancora debilitato, devi-».
«Ti ho detto che mi chiamo Vesta, non Ryuu», lo interruppe lui. «E non sono mai stato così serio».
Io boccheggiò, sbigottito; che razza di medicina gli aveva dato Wombat?! Lo osservò alzarsi dal futon e portare il braccialetto alle labbra.
«
Love Making».
Si era trasformato in Vesta senza alcun motivo e, non appena lo vide muovere qualche passo verso l’uscita, Io riuscì finalmente a muoversi, richiudendo la porta della camera alle spalle per non svegliare gli altri. Lo raggiunse appena fuori dall’uscita dei bagni Kurotama, afferrandolo per il braccio con decisione.
«Adesso basta, Ryuu!», gli disse con tono fermo. «Ti è dato di volta il cervello?! Fai immediatamente il
love out e torna indietro, devi riposare!».
Il ragazzo lo fissò con odio, ritraendo il braccio di scatto. «Non mi toccare», mormorò in tono minaccioso. «Non voglio essere nemmeno sfiorato da un essere ripugnante come te».
«R… Ryuu?».
«Credevi forse che non me ne sarei accorto,
Sulfur? Ho capito subito che eri tu».
Io sentì il cuore iniziare a battere all’impazzata: che cosa significava? Cosa stava succedendo? Perché Ryuu si credeva Vesta?! E, soprattutto… Perché sembrava detestarlo?
«Non capisco… Perché mi tratti come un estraneo?».
«Perché
sei un estraneo», rispose lui secco. «L’unico motivo per cui ti conosco è che devo ucciderti, tutto qui».
Io era sempre più confuso. Non riusciva davvero a spiegarsi quel cambiamento così repentino, ma una cosa era certa: quello che aveva davanti non era il Ryuu che conosceva ed
amava. Ed era quasi sicuro di conoscere l’identità del responsabile.
«E’ stata Hanabi, vero?», gli disse serio, facendo un passo verso di lui. «Cosa ti ha fatto?».
«Hanabi? Non so di chi tu stia parlando. L’unica persona che conosco ed amo a questo mondo è Fiery Hono», disse, sorridendo appena. «E’ lei, l’unica ragione della mia esistenza».
Bingo.
«Non so cosa ti abbia fatto quella strega, ma una cosa è certa», avvicinò il braccialetto alle labbra. «Non ti permetterò di lasciare questo posto!
Love Making!».
«Lo sapevo! Lei mi aveva detto che avresti cercato di dividerci… Ma non te lo permetterò».
Ryuu mosse velocemente il braccio, aprendo un varco spaziale; era sicuro che la loro tecnologia non gli permettesse di fare una cosa del genere e quella fu la conferma che c’erano davvero le Element Three dietro il suo cambiamento.
«Ci vedremo molto presto, Sulfur. Non vedo l’ora di ucciderti ~».
Lo vide scomparire dietro il varco, che si richiuse subito dopo senza che lui potesse fare niente.
«Ryuu!», lo chiamò, nonostante sapesse che era troppo tardi.
La porta della stanza di Yumoto si aprì e i suoi compagni gli si avvicinarono, fissandolo confuso.
«Io-senpai, cosa è successo?! Dov’è Ryuu-senpai? E perché sei trasformato?».
«Ryuu è...».
La porta dei bagni si aprì di scatto e Wombat entrò trafelato.
«Ragazzi, questa è un’emergenza! Rinchiudete Zaou-san in un posto sicuro e non fatelo muovere per nessuna ragione al mondo!».
I quattro battle lovers rimasti si guardarono preoccupati, finché Atsushi non si decise a parlare: «Temo sia troppo tardi».
Wombat deglutì. «Allora ho paura che passeremo dei guai… Dei guai enormi».

 

Akane lisciò la gonna a balze del proprio vestito magico, scostandosi poi una ciocca di capelli rossi dietro l'orecchio, nervosa; il varco si era aperto e questo significava che stava per arrivare Ryuu… O meglio, Vesta.

Il varco spaziale si illuminò di una forte luce rosata, dalla quale uscì poco dopo Ryuu con addosso il suo outfil da Battle Lover. Alzò lo sguardo e la fissò rapito, tradendo un'emozione negli occhi vuoti e spenti.

«Hono...», sussurrò, correndo verso di lei per poi abbracciarla. «Hono, sono qui!».

Akane cercò con tutta sé stessa di trattenere il ghigno vittorioso che le si stava disegnando in viso. «Oh, Vesta ~».

«Mi spiace averci messo così tanto… Mi hanno trattenuto».

Akane si finse sconvolta: «Trattenuto? E' stato Sulfur?».

«Sì...», rispose Ryuu assumendo un'espressione contrita. «Mi sono svegliato in uno strano posto e lui era accanto a me. Mi trattava come se fossi un amico, come se non fosse successo nulla tra di noi».

«Quel maledetto bugiardo...». Sì, era sempre stata una brava attrice.

«Come se non mi avesse mai tradito...», sussurrò Ryuu, scuotendo la testa.

Akane gli prese il viso tra le mani e gli sorrise dolcemente: «Non devi più preoccuparti di lui, né di quei traditori dei tuoi compagni. Ora ci sono di nuovo io qui con te».

Lo baciò delicatamente sulle labbra, abbracciandolo stretto. Non le sembrava vero di averlo davvero lì con lei, non le sembrava vero che il loro piano stesse riuscendo.

Ho vinto io, Naruko-kun.

 

Yumoto fissò preoccupato i due futon che avevano allestito nella sua camera da letto; i gemelli Beppu stavano ancora dormendo, ma sembravano stare molto meglio dopo il trattamento di Wombat.

Li avevano trovati quando erano andati alla villa per chiedere il loro aiuto: mal ridotti, privi di sensi e, ovviamente, senza le spille che utilizzavano per trasformarsi.

«Yumoto?». Atsushi gli posò delicatamente una mano sulla spalla per attirare la sua attenzione.

«Atsushi-senpai?».

«Vieni, andiamo di la. Wombat ha detto che sa cosa è successo a Ryuu e vuole spiegarcelo con calma».

Il ragazzo lanciò un'ultima occhiata ai due gemelli, per poi uscire silenziosamente dalla stanza e seguire Atsushi in cucina, dove anche En ed Io li stavano aspettando. Una volta che furono tutti insieme, Wombat sospirò, iniziando a parlare: «E' arrivato il momento di raccontarvi una storia, ragazzi. Una storia che torna indietro nel tempo di duecento anni e che non ho mai avuto il coraggio di raccontarvi… O, almeno, che non pensavo si sarebbe mai ripetuta».

I quattro ragazzi si fissarono preoccupati, finché il piccolo vombato non prese di nuovo la parola: «Ascoltate attentamente, per favore».


   
 
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