Anime & Manga > Lupin III
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Autore: Umile_Bardo    13/02/2017    0 recensioni
Lupin e Jigen sono di nuovo in Spagna e per il pistolero non è esattamente un posto piacevole, dato che gli ricorda una delle sue avventure amorose finite in modo pessimo. Questa volta però, invece di esserlo da una rosa, verrà colpito da uno strano violino argentato e dalla sua proprietaria, alla quale più criminali stanno dando la caccia per impossessarsi di un incredibile tesoro.
Davanti ad una avventura così Lupin III e i suoi compagni non posso certo tirarsi indietro
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jigen Daisuke, Lupin III, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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É da qualche ora che stiamo viaggiando. Il sole è sorto completamente e l'autostrada si sta riempiendo di auto e camion. Sono le otto.

Seduta sul sedile posteriore osservo il paesaggio che sfila dal finestrino. Non ce la faccio più a stare seduta, a stare seduta a fare niente per la precisione. I miei tre compagni di viaggio sono zitti da molto tempo e io avrei solo voglia di tirare fuori il violino e mettermi a suonare.

 

Trattengo uno sbadiglio, immaginando che razza di occhiaie mi saranno venute, anche se non sarebbe la prima volta.

 

< Non si preoccupi miss, siamo quasi arrivati. > Lupin rompe il silenzio, uscendo dall'autostrada e andando a perdersi nella campagna verde.

 

Dopo una mezz'ora di (sofferto) viaggio ci fermiamo di fronte ad una graziosa villetta ai piedi di alte colline, seminascosta dai filari di alberi che la circondano.

 

Con un gemito esco dall'auto, stiracchiandomi e scrocchiandomi tutta.

< Caaaasaa. > ci sorride Lupin, entrando nella villetta.

Io rimango ferma, voltandomi a guardare l'orizzonte. Ancora non capisco come io mi sia trovata in mezzo a questa gente.

< Miss Estrella. > Mi chiama Jigen.

Non mi giro. Sentendo una gran pesantezza piombarmi addosso. Le mani mi prudono e ho solo voglia di scaraventare quello che ho in mano il più lontano possibile da me.

Il problema è che ciò che ho in mano è il violino.

 

< Si sente bene? > sobbalzo quando Jigen mi affianca, mi ero completamente dimenticata di lui, anche se una frazione di secondo prima mi aveva chiamata per nome.

< Mi serve una sigaretta. > dico con voce roca, frugandomi nella giacca. < Ne vuole una? >

Lui annuisce, prendendo la sigaretta che gli porgo.

< Ora dove diavolo ho messo l'accendino... > mormoro irritata con la sigaretta tra le labbra.

< Tenga. > Jigen mi porge un accendino di acciaio zigrinato, con sopra inciso una pistola < Ho ritrovato il mio nell'auto, mi sembra giusto darglielo visto che lei mi ha offerto il suo. >

 

Con il mio nuovo accendino do fuoco alla sigaretta, mentre lui con lo zippo accende la sua.

Tiro delle profonde boccate per poi espellere il fumo con dense nuvole grigie.

< Le sue sigarette sono più pesanti delle mie. > commenta il pistolero tra uno sbuffo e l'altro.

< Già...sono state un mio vizio precoce, un po' come la musica... >.

 

Sono le uniche parole che ci scambiamo. Rimaniamo in piedi sull'erba a fumare.

Poco prima di finire la mia sigaretta estraggo dalla tasca una scatolina. La apro e ci spengo la mia paglia.

Jigen mi guarda con un sopracciglio alzato, o almeno lo presumo visto che ha costantemente il cappello calato sugli occhi.

 

< Non mi piace lasciare i mozziconi in giro, mi sta poco simpatica la gente che sporca. >

< Bè in questo caso.. > l'uomo spegne la propria sigaretta nel mio posacenere tascabile e io lo richiudo, mettendolo via.

 

< Mi dispiace importunarla ancora ma sarebbe il caso di entrare. Anche perchè Lupin è da tutto il tempo che la sbircia dalla finestra. >

Io rido leggermente a quella frase e Jigen mi sorride.

In silenzio ci dirigiamo verso la casa.

 

 

----_____-----

 

Quando entriamo Goemon si trova a gambe incrociate sul tappetto della sala, a meditare come suo solito. Mentre di Lupin non c'è traccia.

La casa è completamente arredata e funzionante per fortuna, ci sarebbe mancata anche la scocciatura del mobilio.

 

La donna davanti a me sembra sul punto di accasciarsi a terra da un momento all'altra. E sarebbe pure il caso di cambiarle la fasciatura che ha sulla testa.

Chissà se farebbe storie vedendosi alle specchio.

 

Bè non mi sembra comunque il caso di lasciarla in piedi.

 

< Miss si sieda. > la faccio accomodare sul divano < Le consiglio di sdraiarsi, ha preso una bella botta e non deve fare troppi sforzi. >

 

< Grazie. > mi dice lei con una smorfia.

 

Faccio per prenderle la custodia del violino dalle mani, non l'ha mollata un attimo. Non appena mi avvicino però lei stringe la presa.

< Mi scusi ma preferisco non separarmene..... > mi dice tutto d'un fiato, arrossendo un po'.

Io la fisso inespressivo.

< Oppure preferisce che degli estranei non lo tocchino. > commento.

 

Lei sgrana gli occhi, come se l'avessi centrata con la mia pistola. Le si può leggere in faccia chiaramente che ci ho azzeccato

< Non si preoccupi, anche io la penso così sulle mie cose. > ed estraggo la pistola dalla fondina per poterla sistemare.

< Si stenda e si goda un po' di riposo. > le dico.

 

Intanto io do un'occhiata alla casa, lussuosamente arredata, secondo i gusti di Lupin. Di fianco alla sala c'è la cucina ed è lì che lo trovo, indaffarato ai fornelli.

 

< Ehi che combini? > gli chiedo entrando.

< Ah Jigen! Bè visto che non vi sbrigavate ad arrivare ho pensato che preparare la colazione sarebbe stato un bene per tutti! > mi strizza l'occhio.

< Non fare il furbo con me, so che ci hai spiati per tutto il tempo.> dico dando un'occhiata ai tegami sul fuoco.

< Spiati! Che parola grossa! Mi offendi così amico! > dice in tono melodrammatico < Comunque sono solo incuriosito da quella ragazza, non è una di quelle classiche che incontriamo di solito.. >

< E che puntualmente cercano di farci fuori. > lo interrompo io, acido.

< Mmmm si, diciamo anche questo. Però lei sembra una donna comune, di quelle che non c'entrerebbero proprio per nulla con il crimine o cose del genere. Mi incuriosisce. > con un colpo di mano fa compiere un giro perfetto alla frittata nella padella.

 

< Bah lo sai come la penso sulle donne. > Bugiarde spesso, ingannatrici sempre, doppiogiochiste in ogni istante. < In particolare quelle spagnole. > dico a denti stretti.

 

< Pensi ancora a Linda? > mi chiede Lupin, stavolta serio.

< Non è mai piacevole farsi fregare. >

< Estrella non mi sembra proprio il tipo che ha in mente di fregare qualcuno, anzi. > mi strizza l'occhio, in quel suo solito modo irritante.

< Tu continua a cucinare, io vedo di cambiarle la benda. > dico uscendo dalla cucina con le mani in tasca.

 

Sulla soglia della sala incrocio Goemon.

< Ehi dove.. > faccio per chiedergli ma lui mi fa segno di tacere. Entro nella stanza e trovo Estrella addormentata, la faccia stanca e con le occhiaie ora rilassata.

 

A guardarla non sembra una di quelle “femme fatale” dello stampo di Fujiko che siamo abituati a incontrare. Belle, attraenti, seducenti e sicure di loro, delle mie vaganti. Ma non assomiglia nemmeno a quelle ragazze innocenti e spaventate, quelle minute e delicate, che se stanno con noi...o forse con me.....fanno una brutta fine.

 

Lei sembra semplicemente una di quelle ragazze che cammina di fretta per la strada perchè ha un impegno o perchè deve prendere il treno, una di quelle che legge su una panchina del parco in un pomeriggio assolato.

 

Senza voler essere cattivo non assomiglia alle categorie precedenti sopratutto dal punto di vista fisico. Non è magra e dalle gambe lunghissime né uno scricciolo. Ha una corporatura...forse definibile morbida, coi fianchi morbidi che accompagnano l'occhio e forse anche le mani.........

 

Rimango immobile. Che cretinate sto pensando? Santo dio non la conosco neppure, ci ho parlato tre secondi e mi metto a fare il filosofo su tutte le donne in cui mi sono imbattuto?? Demente

 

Ad un tratto la ragazza si gira su un fianco, lasciando andare la custodia. Con un balzo riesco a prenderla prima che tocchi terra. Non sono un musicista ma so che questi strumenti sono fragili e vanno trattati con un cura..un po' come le armi.

 

Appoggio il violino ai piedi del divano e mi sdraio sull'altro, accanto al suo. Mi calo bene il cappello sugli occhi e tiro un sospiro, cercando di rilassarmi.

 

Saranno passati si e no 10 minuti quando sento Goemon chiamare.

< Jigen! > mi alzo di soprassalto e trovo il samurai accanto alla ragazza. É diventata pallida e il suo corpo è scosso da spasmi.

 

Mi avvicino, la ragazza non è cosciente e il suo corpo continua a tremare, ma dopo poco gli spasmi diminuiscono e velocemente si calma. Tornando immobile una parola strozzata le sfugge dalle labbra.

< Abuelo>

 

< Quanto è durata la crisi? > chiedo a Goemon che ancora la scruta.

< Meno di un minuto. >

 

< Ehi ragazzi, che sta succedendo? > Lupin entra ora nella stanza, reggendo in mano un vassoio ricolmo di cibo.

< La ragazza ha avuto dei tremori violenti. > risponde il samurai asciutto, posando una mano sulla fronte di Estrella.

< Che cosa??? > strilla Lupin e subito si fionda accanto al divano.

 

Io mi alzo. Troppa gente in mezzo ai piedi. Mi trascino fino ad una finestra della sala. Ora il cielo splende caldo sulla campagna spagnola.

 

< Lupin.. >

< Jigen? > il ladro mi guarda interrogativo mentre un venticello mi arruffa la barba.

< Controllale la puntura. >

< Credi che le cose siano collegate?? >

Io tiro fuori dalla giacca una sigaretta spiegazzata < Lo hai detto anche tu che ti sembrava una specie di siero. >

 

< Di cosa state parlando? > chiede Goemon guardandoci con sospetto.

< Quando la ragazza è stata aggredita ad un certo punto ha perso conoscenza > si mette a spiegare Lupin. Mi frugo nelle tasca alla ricerca di un accendino o un fiammifero. < Il tipo che la stava assalendo quando ha visto che mi stavo avvicinando ha estratto una siringa, conficcandola poi nel braccio di Estrella. >

< E che cos'era? Un veleno? >

< Non lo sappiamo, quel tizio è scappato prima che riuscissimo a prendere lui e la siringa. > Sospira il ladro.

 

Intanto io tiro fuori lo zippo che mi ha dato la ragazza e mi ci accendo la sigaretta.

< Però Lupin ha esaminato un po' del liquido residuo sulla pelle. Non sembra una sostanza tossica e nemmeno una droga. > Faccio un sospiro ed emetto una lunga scia di fumo grigio.

 

< Questo è già qualcosa. > osserva il samurai, poi ci scruta. < Lasciatemi indovinare, non glielo avete detto. >

< Aaaah cerca di capirci Goemon, non ne abbiamo avuto il tempo! > Lupin non fa in tempo a finire la frase che Estrella comincia a muoversi.

per un attimo ci facciamo tutto prendere dal panico.

 

< Mmmmm...che ore sono...? > Estrella apre gli occhi un po' arrossati, per poi stropicciandoseli con una mano.

 

< Sono le dieci Miss, ben svegliata! > Lupin le si avvicina con un sorrisone e le porge una mano per aiutarla ad alzarsi < La colazione è servita! >

  
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