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Autore: misimisi97    13/02/2017    5 recensioni
L’adolescenza dovrebbe essere un periodo spensierato, un periodo dove non t’importa di niente e di nessuno. E’ il momento delle “cazzate”, delle nottate in discoteca, delle sbronze, dei primi amori … Gli anni dell’adolescenza dovrebbero essere i migliori … basta che tu non sia una diciassettenne alta un metro e sessanta, occhi azzurri, capelli castani e non ti chiami Phoebe Gray, la figlia di Anastasia e Cristian Gray.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anastasia Steele, Christian Grey, Phoebe Grey, Theodore Grey
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Cercai di dire qualcosa per riempire quel maledetto silenzio, ma non trovai le parole. Complimenti Phoebe oggi hai superato te stessa.
Mentre rimuginavo vidi papà che si avvicina. Non sapevo  seriamente cosa aspettarmi, non l’avevo mai visto così arrabbiato.

C:” Non mi sarei mai aspettato una cosa del genere da te Phoebe … mi hai deluso moltissimo. Non hai idea di quanto siamo stati in pensiero io e tua madre.”

Silenzio … so che è incavolato nero e sta cercando di trattenersi. Vedo che sta stringendo i pugni e se ne accorge anche la mamma.

Anastasia:” Cristian tesoro calmati adesso”

C:” Anastasia non intrometterti!”

Mia madre rimase in silenzio … non sapeva proprio cosa fare.

Phoebe:” Papà io …”

C:” Phoebe fai silenzio e vai in camera tua … non voglio sentirti fiatare”

Mentre mi avvio su per le scale con un groppo alla gola papà mi richiama.

C:” Naturalmente sei in punizione per una settimana. Non potrai uscire di casa tranne che per andare a scuola e con te verrà sempre qualcuno della scorta”

P.” Ok papà…”

Senza perdere tempo corsi su per le scale, entrai in camera mia e mi buttai sul letto. Mentre mi sfogavo con un pianto liberatorio, sentii qualcuno entrare nella stanza.

Theodore” Hey piccola …”

Per un attimo guardai il mio fratellone. Nel marasma di poco fa non mi ero accorta che nella sala c’era anche lui. In un secondo gli saltai in collo, gli nascosi la testa nell’incavo del suo collo e piansi.

T:” Shhh, Shhh piccola va tutto bene, vedrai che a papà gli passerà”

P:” So.. so.. sono sta…sta..ta una stupida” non riesco a parlare. Solo ora mi rendo conto della gravità della situazione. Papà deve essere stato veramente in pensiero.

T:”Si sistemerà tutto tesoro, l’importante è che tu sia a casa …”

Mentre Teddy mi cullava dolcemente, senza nemmeno accorgermene scivolai in un sonno profondo.
A un certo punto durante la notte sentii una gran sete, quindi mi alzai e andai in cucina. Teddy si era addormentato insieme a me quindi cercai di fare il più piano possibile.
Mentre stavo andando in cucina passai accanto alla camera dei miei genitori e sentii che stavano parlando. Strano pensai, erano le tre inoltrate che ci facevano ancora svegli?
Con cautela mi accostai alla porta e sentii che i miei discutevano.

Cristian:” Se tu mi dessi retta Anastasia non succederebbero queste disgrazie!”

Anastasia:” Disgrazie?! Oh signore Cristian è stata via solo un pomeriggio! Ha sedici anni è normale che voglia i suoi spazi!! “

C:” Poteva succederle qualsiasi cosa!!! E oltretutto ci ha mentito!”

A quelle parole percepii una fitta al cuore, non pensavo fosse così arrabbiato.
A:” E lo rifarà Cristian se tu non le lasci i suoi spazi!!”

Ora la mamma stava urlando.

A:” Non puoi avere il controllo su tutto! Non puoi rinchiudere i nostri figli in una gabbia di cristallo per tutta la vita! Devi trovare il coraggio di lasciarli andare o li perderai!”

Papà rimase in silenzio.

A:” Cosa potrà mai succedergli?! Non hanno mai ricevuto minacce, o molestie … non capisco il tuo comportame…”

C:” E’ fuori di galera.”

Mamma si zittì subito. Dopo poco con voce tremolante disse:” Chi è uscito … ?”

C:”Jack Heyd è uscito di galera …”

La mamma ispirò bruscamente poi iniziò a piangere.

C:” Tesoro ti prego non piangere …”

A:” Oddio, oddio, oddio come faremo!! Cristian mi ha quasi ucciso quell’uomo!!”

A quelle parole mi si gelò il sangue.
Ucciso? Mia madre stava per essere uccisa da quel Jack che adesso è a piede libero. Un brivido di paura mi percorse la schiena.

A:“Cristian dobbiamo proteggere i nostri figli ….”

C:” Tesoro guardami … ti giuro che non succederà niente a nessuno dei due, te lo prometto”

Dopo aver udito quelle parole volai dritta in camera e appena arrivai nel letto mi abbracciai a mio fratello talmente forte che lo svegliai.

T:” Phe piccola che hai?”

P:” Nulla Teddy … solo … ti voglio bene”

T:” Ahahah anche io piccola combina guai.”

Quella notte non dormii.
Il mattino seguente ero talmente frastornata che per prepararmi mi ci volle una mezzora abbondante.
Appena finimmo la colazione mi avviai vero l’ascensore per essere scortata da Sawyer a scuola. Teddy non sarebbe venuto stamattina perché stava poco bene.
Prima di entrare in ascensore mamma venne da me e mi abbraccio fortissimo.

A:” Tesoro fai la brava mi raccomando”

P:” Si mamma lo prometto”

Papà mi stava fissando dal salotto. Stamattina non mi aveva nemmeno dato il bacio sulla fronte. Era ancora arrabbiato.

C:” Non fare scemenze! Sei avvisata!”

Senza fiatare entrai in ascensore, raggiunsi Sawyer in macchina e ci avviammo verso la scuola.
Durante il tragitto Sawyer ricevette una chiamata da mio padre che gli disse di fermarsi in un bar per prendermi la merenda dato che me l’ero dimenticata a casa.
Sawyer mise la macchina in un parcheggio. Io rimasi ad aspettarlo dentro. Mentre ero in attesa iniziai ad aggeggi are con il cellulare.

A un tratto sentii dei passi verso la macchina, ma non mi girai sicura che fosse Sawyer. A un certo punto qualcosa ruppe il vetro della macchina dove c’ero io. Lo schianto fu terribile. Mentre cercavo di coprirmi per evitare che pezzi di vetro potessero ulteriormente ferirmi qualcuno aprì lo sportello della macchina. Non feci in tempo ad urlare che qualcosa mi colpì la tesa e tutto divenne buio.

La testa era veramente pesante. Volevo toccarmela ma non ci riuscivo. Mi accorsi che ero legata. Le mani e i piedi erano completamente legati e in un secondo momento mi accorsi che ero in mutande e reggiseno sdraiata sopra un tavolo.
Il panico s’impossessò di me. Non sapevo proprio cosa fare.
A un certo punto udii una porta scricchiolare. Tremavo come mai prima di allora. Un uomo incappucciato venne verso di me.

P:” Chi sei?? Cosa vuoi da me ??”

Mentre parlavo delle lacrime iniziarono a rigarmi il volto.
L’uomo incappucciato iniziò a ridere. Dopo poco si fermò e dal nulla mi diede uno schiaffo talmente forte che per un attimo mi sembrò di perdere i senti.
In bocca sentivo un sapore metallico, dovevo essermi tagliata.
L’uomo piano piano si svelò ma il suo voltò non mi era noto.

P:” Ti prego lasciami andare, i miei genitori ti daranno qualsiasi cifra di denaro che vorrai, ma ti prego lasciami andare.”

Detto ciò iniziai a divincolarmi e a singhiozzare. Ero in preda al panico.
L’Uomo mi afferrò la coscia e la strinse così forte che urlai e mentre urlavo mi scattò una foto.

“Gray sarà molto contento di vedere come si sta divertendo sua figlia”

A un certo punto un brivido mi percorse la schiena e ricordasi le parole di mio padre la sera prima.

“E uscito …”

Mentre piangevo come una disperata riuscii a domandare: “ Chi sei tu?”

L’uomo davanti a me sogghignò e rispose:” Jack Heyd cara Phoebe Gray”
  
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