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Autore: misimisi97    15/02/2017    6 recensioni
L’adolescenza dovrebbe essere un periodo spensierato, un periodo dove non t’importa di niente e di nessuno. E’ il momento delle “cazzate”, delle nottate in discoteca, delle sbronze, dei primi amori … Gli anni dell’adolescenza dovrebbero essere i migliori … basta che tu non sia una diciassettenne alta un metro e sessanta, occhi azzurri, capelli castani e non ti chiami Phoebe Gray, la figlia di Anastasia e Cristian Gray.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anastasia Steele, Christian Grey, Phoebe Grey, Theodore Grey
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Il freddo mi stava congelando le ossa. Ormai era tutta la notte che stavo sdraiata quasi del tutta nuda su quel tavolo. Non ce la facevo più.
Dopo poco sentii il rumore della porta che si apriva … era lui.

J:” Buongiorno principessa …” Il suo tono era beffardo.

Non gli risposi. Venne verso di me.

J :” Allora tra poco rivedrai il tuo paparino eh ….”

In quel momento ebbi un’ idea.

P:” Ho bisogno del bagno …”

Jack rise forte.

J:” Non ci pensare proprio … per chi mi hai preso per un idiota!?!?”

P:” Ti prego ho bisogno del bagno …”

Jack ridusse gli occhi a due fessure, poi con un ghigno maligno disse:” Perfetto … io verrò con te così portò godermi lo spettacolo.”

Mentre mi slegava rudemente approfittai della mano libera che avevo per prendere una chiave inglese che era sul tavolo.
Lui era chino e non si accorse di nulla.
Ora o mai più pensai. Con tutta la forza che mi rimase abbattei la chiave inglese sulla testa del mio sequestratore che cadde per terra.
Subito cercai di slegarmi e appena riuscii a liberarmi uscii zoppicando dalla stanza. Ogni passo era un dolore atroce. Le costole non mi facevano quasi respirare e la gamba era messa malissimo.

Non avevo molto tempo. Quando riuscii a uscire da quella casa degli orrori mi accorsi che eravamo in un bosco. In lontananza udii il suono delle macchine. Dovevo assolutamente raggiungere la strada o per me sarebbe stata la fine.
Cercavo di farmi forza appoggiandomi a ogni albero. Avevo il cuore in gola. Se si fosse svegliato ora sarei stata perduta. Non avrei avuto tempo per arrivare.

Lacrime di paura mi annebbiarono la vista.
Non è il momento per essere spaventata Phoebe Gray … muovi il culo e cerca di uscire da questo casino.
Mentre arranco verso la strada sentii un urlo alle mie spalle. Sentii il mio sangue gelarsi. Era la fine.

J:” SEI MORTA!!”

Cercai di correre ma non ce la feci, in pochi secondi mi raggiunse e mi scaraventò per terra …
Iniziò a picchiarmi come un matto e non sembra avere intenzione di fermarsi. A un certo punto il suo sguardo si fece spiritato.

J:” Non ho potuto avere la tua mammina …. Ma tu sarai mia …”

Mentre diceva questo con le mani cercò di strapparmi il reggiseno e con le sue ginocchia cercò di aprirmi le gambe … era finita.

P:” NOOOOO TI PREGOOO!!!” Urlavo e piangevo … ero completamente impazzita.
Ad un tratto sentii uno sparo. Un fiotto di sangue m’invase e il corpo di Jack mi cadde addosso.
La mia mente non resse. Iniziai a tremare e a vomitare. Tutti i suoni  si erano attutiti. La testa mi girava.

A un certo punto il corpo del mio rapinatore venne scaraventato via dal mio.
Non riuscivo a vedere niente, era tutto opaco.
Sentii delle voci tra cui una che riconobbi subito. Papà.

Cristian :” Phoebe riesci a sentirmi?!?!? Oddio Phebe?!?!”

Avrei voluto tanto rispondergli ma il mio corpo era in preda alle convulsioni.

Una voce estranea disse:” Signor Gray sua figlia è sotto shock bisogna portarla immediatamente al pronto soccorso.”

Solo in quel momento vidi delle luci lampeggiare.

C:” Amore mio adesso è tutto finito … è tutto finito ….” Papà stava singhiozzando. Il mio papà. Il famoso Cristian Gray. L’uomo d’affari tutto d’un pezzo stava piangendo.

C:” Perdonami piccola mia per quello che ti ho detto… “

Papà quanto ti amo, davvero …
A un certo punto qualcuno mi alzò e mi depositò su un qualcosa di morbido.

C:” Qualcuno le dia una cazzo di coperta!!”

Un medico si avvicinò e iniziò a sistemarmi per caricarmi in ambulanza. Mentre tremavo riuscii a girare la testa e vidi che mio padre si stava avvicinando al cadavere di Heyed.
Era spiritato, e a un certo punto iniziò a colpirlo ….

C:” FIGLIO DI PUTTANA CHE CAZZO LE HAI FATTO?!?!?!?!”

La polizia intervenne per fermarlo, ma nessuno ci riusciva. A un certo punto vidi una figura alta e massiccia che lo prese per le spalle e lo fermò.

Taylor:” Signor Gray ormai è morto, è finita … adesso è finita … ora dobbiamo andare… deve portare sua figlia all’ospedale …”

Mio padre sembrava aver perso la ragione.

T:” Sua figlia ha bisogno di lei!!!”

A quelle parole mio padre si fermò, si girò verso di Taylor lo gurdò e poi si buttò su di lui  e pianse, pianse come mai aveva fatto.
Mentre guardavo quella scena mi accorsi che non ce la facevo più … la testa mi stava scoppiando e sentivo dolori ovunque.
Mi lasciai avvolgere dal buio e l’ultima cosa che sentii fu l’urlo di mio padre.
  
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