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Autore: bridgetvonblanche    15/02/2017    4 recensioni
Dove i bangtan non sono gli idol che tutti conosciamo, ma solo sette comuni ragazzi alle prese con l'amore.
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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BTS VRC



[전정국]


∙ Cafèteria ∙

 

Se ne stava seduto lì, la testa bassa, china nel piatto, un lungo ed affusolato cucchiaio di mero acciaio stretto blandamente attorno alla sua mano calda e quei profondi e scurissimi occhi a mandorla vagamente intenti ad osservare il contenuto dall'intenso colore arancione della sua calda zuppa di zucca formare degli impercettibili cerchi concentrici ad ogni minimo spostamento provocato da quella posata dai contorni lucenti.

Non ricordava di averla mai vista prima d'ora, ma del resto Jeon Jungkook non poteva nemmeno considerare se stesso un cliente abituale dell'Ilkob. Anche in quel pomeriggio di fine autunno infatti, si era semplicemente lasciato trascinare dal suo gruppo di amici, gli stessi con cui soleva condividere gran parte delle sue giornate universitarie, facendosi promettere che avrebbero iniziato a studiare insieme per il primo parziale dell'anno non appena avessero terminato di gustare il loro sostanzioso pranzo, per l'occasione gentilmente offerto dall'anziana proprietaria di quella piccola ma deliziosa caffetteria. 

L'aveva notata nell'esatto istante in cui il dolce ma intenso suono del campanello posto all'ingresso del locale non aveva preannunciato il suo -altrimenti tacito- arrivo. Indossava un paio di jeans dalle sfumature più chiare in corrispondenza delle ginocchia e una semplice camicetta bianca, per nulla sfarzosa, che si intonava splendidamente con la carnagione chiarissima del suo volto leggermente ovale, incorniciato da una morbida massa di capelli castani che le ricadevano leggeri sulle spalle. Tra le mani affusolate stringeva un cappotto chiaro e quello che all'apparenza sembrava un vecchio libro, probabilmente preso in prestito da qualche biblioteca della zona. Niente rossetto, nessun fermaglio o colletto equivoco che potesse far credere che quella ragazza fosse giunta sino a lì per un appuntamento galante o un colloquio di lavoro. Ed effettivamente, l'acutezza delle sue solitarie osservazioni aveva trovato immediatamente riscontro quando la nuova cliente, dopo essersi guardata intorno per cercare di familiarizzare con l'ambiente fresco e grazioso del locale, aveva deciso di prendere posto un paio di tavoli di distanza dal suo.

L'aveva osservata a lungo, cercando di imprimere nella sua mente ogni più sfuggevole dettaglio: dalla graziosa maniera di accomodare quella frangetta appena accennata, al modo delicato con cui alcuni tiepidi raggi solari, filtrando attraverso la superficie trasparente di grandi finestre prive di tende avevano iniziato a sfiorare le sue gote leggermente tondeggianti e quei capelli decisamente sottili, mostrandone alcune sfumature più chiare, tendenti al caldo colore del miele appena raccolto. Non c'era nessun particolare in lei che potesse risultare poco piacente alla vista e all'udito di chiunque avesse deciso di mettere piede all'interno della piccola tavola calda in quel pomeriggio. Persino i movimenti delle sue mani intente a scostare l'ennesimo ciuffo ribelle dietro l'orecchio, o quel suo accento vagamente straniero, o ancora il suo abbozzare un sorriso e qualche semplice parola di sincero ringraziamento nel momento in cui l'anziana signora si era presentata accanto al suo tavolo servendole una tazza di cioccolata fumante ed un paio di biscotti dalla forma rotonda avano colpito ed incantato Jungkook al punto tale da riuscire a distrarlo da tutto ciò che non fosse direttamente ricollegabile alla forma dolce di quel viso finora sconosciuto o alla curva delle sue labbra che, quando si allargavano in un meraviglioso sorriso, creavano due piccole fossette proprio ai lati della bocca.

Si dovette però riscuotere a suo malgrado quando improvvisamente la vide alzare il proprio sguardo nella sua direzione, nel vago tentativo di riuscire ad appoggiare la sua piccola borsa nel posto vacante di fronte a dove lei era seduta. I loro sguardi si incrociarono così per quel millesimo di secondo che fu però sufficiente a Jungkook per rendersi conto di quanto tempo era effettivamente trascorso nella mera contemplazione di quel viso dai tratti sereni e allegri. Distolse quindi subito lo sguardo per paura di passare per una persona dalle cattive intenzioni o forse, per maggior timore di potersi perdere completamente in quegli occhi curiosi ed attenti, tornando così ad osservare con totale disinteresse quella zuppa ormai fredda raddensarsi nel suo piatto.

Chissà se sarebbe mai riuscito ad udire ancora il tono singolare della sua voce, o a percepire il dolce aroma del suo profumo; chissà se avrebbe mai avuto il coraggio per domandare il suo nome o chiederle quale fosse il motivo che l'aveva spinta a trasferirsi in una città nuova e sconosciuta; chissà se avrebbe mai avuto occasione di sedersi di fronte a lei anche solo per osservarla sfogliare quel libro dalle pagine consunte dal tempo e dall'usura e riuscire così a comprendere quali fossero i suoi interessi o di quali generi di letture fosse appassionata.

Perso nelle sue profonde ed alienanti elucubrazioni, Jungkook non si era però nemmeno reso conto che tutti i suoi compagni avevano già liberato da tempo il tavolo, alzandosi in piedi un poco alla volta per raccogliere ed indossare i propri giubbotti di pelle nera e mettersi nuovamente in spalle i pesanti e capienti zaini. Non aveva minimamente previsto che il tempo potesse trascorrere così velocemente, nè tantomeno aveva intenzione di perdere la lezione di chimica del pomeriggio, per questo motivo decise di non indugiare oltre ad osservare quel viso tanto angelico che gli aveva persino fatto perdere l'appetito, alzandosi di scatto dalla sedia provocando un forte trambusto, facendo voltare verso di sè più della metà delle persone presenti in quel momento all'interno del locale, ma non lei.

Quella ragazza sembrava essere infatti talmente assorta nella sua lettura da riuscire ad isolarsi completamente dai rumori fastidiosi di quella piccola caffetteria persino nel suo orario di punta. Il suo profilo illuminato dal pallido sole pomeridiano fu l'ultimo particolare che a Jungkook fu concesso di osservare, prima di essere trascinato fuori da quella tavola calda senza quasi avere il tempo sufficiente per ringraziare l'anziana proprietaria per il piatto di zuppa.

Aveva deciso di tornare all'Ilkob sempre più spesso, dopo quella volta. Non che preferisse il caos di quell'ambiente sempre fin troppo gremito di studenti ai suoi compagni di corso o a qualche sala di lettura dove il silenzio da sempre vige sovrano, ma l'idea di riuscire a rivedere ancora quel volto fare la sua comparsa all'interno del locale era tutto ciò a cui Jungkook non riusciva a smettere di pensare. Ma quindici giorni erano già trascorsi senza che di quella ragazza lui potesse più avere notizie, quindici giorni in cui però Jungkook non si era mai dato per vinto, giungendo all'ingresso di quella piccola caffetteria sempre con la stessa, vaga speranza ad alimentare il battito nel suo petto.

Si era seduto al suo solito posto, ordinando nuovamente quel sostanzioso piatto di zuppa che, questa volta, aveva scelto di gustarsi aggiungendoci di tanto in tanto dei caldi bocconi di pane, per tentare di placare quei rumorosi brontolii che si facevano spesso largo nel suo stomaco sempre così bisognoso di attenzioni. Aveva sollevato poche volte lo sguardo all'interno di quello spazio sempre così gremito di gente, convincendosi che forse sarebbe stato molto meglio lasciar perdere, che avrebbe dovuto imparare a dare un taglio a questo genere di cose, sospirando più forte del dovuto prima di fare posto sul tavolo e decidersi così ad aprire il suo zaino per tentare di recuperarvi un pesante libro degli esercizi ed una matita. Ma ogni sua più nobile intenzione venne improvvisamente interrotta da una voce timida e dall'accento marcatamente straniero, così diverso da quello a cui lui era sempre stato abituato.

— Posso? —

Cioccolato. Era stata questa la prima cosa che era balenata nella mente di Jungkook quando, sentendosi chiamato in causa, aveva sollevato per l'ennesima volta il suo viso da quel noiosissimo libro pieno di numeri e formule. Ed era stato così che il suo sguardo si era posato su quello inconfondibile di una ragazza dai sottili capelli color miele, che questa volta tra le mani non stringeva altro che una grossa tazza in preziosa ceramica contenente del delizioso liquido dal singolare aroma di cacao e nocciole.

Ora che di lei aveva avuto persino il privilegio di ascoltare da vicino il suono di quel suo particolare accento, a Jeon non restava altro che lasciare che si sedesse proprio lì, di fronte a lui, permettendole di sistemare comodamente il suo cappotto color panna dietro lo schienale della sedia, prima di osservarla estrarre dalla propria borsa il suo consueto libro dalle pagine ingiallite dal tempo solo per poterne leggere il titolo.

Quel pomeriggio di fine autunno Jeon Jungkook sarebbe finalmente riuscito a domandarle quale fosse il suo nome e cosa mai l'avesse portata in quella piccola cittadina perchè in quell'istante, davanti a quella fumante tazza di cioccolata calda, si era sentito così fortunato da non riuscire a contenere il suo stato di euforia se non sfoggiando il suo sorriso più sincero. Un sorriso cosi aperto il suo, che non aveva fatto altro che allargarsi ancora di più nel momento in cui quella ragazza a cui presto avrebbe potuto dare un nome, sollevando il suo sguardo, non aveva fatto altro che ricambiare quel gesto cortese, prima di portarsi una mano alla bocca nel vano tentativo di nascondere le sue labbra leggermente sporche di cioccolata.

E, osservandole con occhi sempre più attenti e curiosi, Jungkook non potè fare a meno di chiedere e se prima o poi sarebbe riuscito ad assaporare anche quelle.








 

a/n 

annyeong haseyo! 👋🏻

Ed eccoci giunti alla fine di questa breve (ma intensa xD) raccolta: ovviamente non me la sono sentita di scrivere qualcosa di troppo struggente per il "gran finale", però voglio che sappiate che il caro maknae mi ha dato del filo da torcere perchè non è mai così semplice entrare nella sua testolina e capire cosa ne pensi Jeon Jungkook dell'amore.
Una cosa sola è certa: mentre per quanto riguarda le protagoniste femminili delle passate OS ho certato di mantenere comunque dei tratti in cui chiunque potesse riconoscersi, in questo caso sapppiate che la ragazza che avevo in mente un nome ce l'ha ed è Lee Jieun: ringrazio a questo proposito Vavi che considero un pò come la "madrina" della coppia e che mi ha fatto conoscere questa splendida attrice e cantante coreana. Per quanto invece riguarda la creazione vera e propria della OS, ho cercato il più possibile di mantenere fede al VRC che lo vede protagonista: spero che anche quest'ultimo piccolo assaggio di "bangtan alle prese con i problemi di cuore" (XD) possa avervi fatto sorridere!

Io sicuramente mi sono divertita a sperimentare nuovi generi e nuove forme di scrittura!

Ps: Ilkob credo significhi "sette" o "settimo" nel linguaggio coreano. Insomma, mi sembrava carino concludere richiamando il titolo della raccolta :)

A questo punto tengo veramente a ringraziare tutte le lettrici che sono passate di qui e tutte quelle che mi hanno sostenuto in questo percorso e, in particolare, le dolcissime @Vavi_14, @Tati_chan ed @hurricanesonia che non solo hanno commentato puntualmente e meravigliosamente ogni mia OS, ma che mi hanno dimostrato davvero il loro affetto nei miei confronti e nei confronti di questa mia raccolta!
Vi ringrazio davvero di cuore <3 

E ricordatevi: ci sarà un giorno in cui forse bridgetvonblanche smetterà di scrivere "cose" sui bangtan, but IT'S NOT TODAY! (chi ha orecchie per intendere, intenda xD)
Tornerò presto, promesso! Nel frattempo un grosso abbraccio!

 

「bvb」

  
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