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Autore: Serenity93    16/02/2017    4 recensioni
Salve a tutti!
Another year, another Gajevy week!
Ebbene si signori/e anche quest’anno è arrivata la settimana dedicata a questa coppia, per cui…
Enjoy it!
A parte questo spero che il mio contributo possa piacervi.
Day 1: Matching
“…Era sempre così tra loro due da quando stavano insieme, o forse era più corretto dire che anche prima che iniziassero la loro relazione si divertivano a punzecchiarsi l’uno con l’altra…”
Day2:
Day3:
Day 4:
Day 5:
Day 6:
Day 7:
Serenity93
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Gajil Redfox, Levy McGarden, Lucy Heartphilia, Natsu
Note: AU, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Nota autrice: Prima di lasciarvi alla lettura, vi dico che il capitolo è ambientato ai giorni nostri, quindi è una oneshot AU.
Questo è quanto, buona lettura.



 
 Longing


Gajeel Redfox era un uomo di trent'anni tutto d'un pezzo che alla sua giovane età, già dirigeva un'importante azienda. Certo l'aveva ereditata, ma se non ci avesse saputo fare il fallimento lo avrebbe visto affacciarsi alla porta fin dal primo anno in cui lui aveva preso le redini.
Gajeel Redfox era uno di quei uomini con uno stile ben definito e che poteva parlare per lui, o quasi. Proveniva da una famiglia di vincenti, è come tale anche lui, il fallimento non era contemplato nei suoi piani di vita, nonché non ne avesse avuti da giovane, ma si era sempre saputo rialzare e mettersi in carreggiata con le sue sole forze dimostrando agli invidiosi che lui valeva anche senza il nome della sua famiglia.
Dopotutto si sa, un vero vincente non è colui che non cade mai, ma colui che pur cadendo ha la forza di rialzarsi. Oltre ciò, però l'uomo era uno di quelli abituato a prendersi tutto ciò che voleva, pur tuttavia senza rovinare la sua posizione sociale.
Sicuramente penserete che sia uno di quei playboy, figli di papà abituato ad aver tutto è non potreste far pensiero più errato. No! Gajeel Redfox era semplicemente un uomo di successo come tanti che desiderava, o meglio aveva brama di tutto. Ed in quel periodo aveva brama di qualcosa, o meglio qualcuno: lei!
Levy McGarden questo il nome della donna che lo aveva fatalmente attratto a sé come un magnete, era entrata a far parte della sua azienda un mese fa, quando suo padre, Metallicana, gli aveva suggerito di assumere lei come sua segretaria. Inizialmente provava un senso di odio misto ad antipatia verso la donna, ma poi ben presto capì che era solo infastidito dal modo sfrontato ed intelligente nonché da suicida secondo lui, con il quale la sua segretaria alle volte aveva avuto l'ardire di rispondergli. Ben presto, l'uomo si ritrovò a capire che questo suo sfidarlo di lei, di tenergli testa gli piaceva, per non dire poi che in fondo lo eccitava anche. Quando poi realizzo di esser stato completamente catturato dal modo di fare di lei, ormai era troppo tardi. Gajeel Redfox desiderava Levy McGarden, è la desiderava così ardentemente da essere diventata un chiodo fisso per lui. Non sapeva se quello che provava fosse amore o meno, me supponeva che il fatto di pensare a lei ad ogni ora del giorno e della notte, allora voleva dire qualcosa, perché mai nessuna donna con cui era stato in passato gli aveva fatto lo stesso effetto che Levy gli faceva.
"Gajeel ti lascio qui i documenti, li ho già controllati io, ma per sicurezza fallo anche tu" disse la voce vellutata di lei rapendolo dal filo dei suoi pensieri che come ogni giorno da un mese a questa parte avevano come protagonista un'unica persona, lei.
"Qualcuno oggi è più sfrontato del solito, noto che mi dà addirittura del “ tu” eppure mi sfugge, una cosa. Quand'è che saremo diventati così “intimi” " disse l'uomo già pregustandosi la risposta che avrebbe ricevuto da parte di lei.
"Non farti troppe illusioni, tu e questa persona, non diventerete mai intimi..." Disse sprezzante Levy.
"Mai dire mai, potrei anche sorprenderla..." Disse lui prendendo parola interrompendola.
"Ne dubito" Commento lei aprendo la porta del ufficio del uomo facendo per andarsene.
"Che fai questa sera, McGarden?" Chiese lui trattenendola.
"Qualunque cosa io faccia fuori da questo ufficio, non è qualcosa che devo venire a dirti" rispose la donna sprezzante.
"Ho capito non hai nessun programma, allora che ne dici di venire con me ad un party..." Disse lui buttandola lì tanto per gioco.
"Cos'è Redfox, mi stai chiedendo di uscire...?" Chiese Levy punzecchiandolo.
"Vedila come ti pare, ma che ne dici?" "Beh se proprio insieme insisti..."
"Bene ti farò spedire a casa un vestito da indossare per l'occasione, una volta rincasata indossalo. Per le nove di sera, sarò sotto casa tua... Ah lasciami il tuo indirizzo" Disse Gajeel allungando alla donna un foglietto da blocco sul quale annotare il suo indirizzo.
"Ecco!" Disse lei riconsegnando il pezzo di carta al suo capo, che più come capo vedeva semplicemente come un uomo che sapeva farci nel campo degli affari.
Levy McGarden era una ragazza semplice all'apparenza, ma che nascondeva all'interno di lei un indole alquanto ribelle.
Nata è cresciuta in una famiglia di librai aveva da sempre fatto i suoi libri il suo porto sicuro, non aveva mai avuto chi sa quali eccessi e con le sue sole forze era arrivata dove si trovava oggi, ossia a ricoprire un ruolo in una delle aziende più conosciute in tutto il Giappone.
Certo qualcuno avrebbe potuto pensare che fare la segreteria non fosse il massimo, ma si sa per raggiungere la vetta, bisogna prima farsi una bella scalata.
Levy era intelligente quanto bastava per sapere come muoversi nella società maschilista di cui tanto avrebbe voluto far parte, doveva dimostrare a tutti gli uomini che in passato l'avevano derisa, sedotta ed abbandonata, è soprattutto a se stessa, che lei poteva farcela, che una donna poteva farcela. Le nove di sera giunsero presto, più presto di quanto non succedesse di solito, o forse era solo una sua immaginazione. Benché avesse pensato di non indossare il vestito che lui gli aveva fatto consegnare a casa, alla fine Levy dovette arrendersi e lo indossò ammettendo che il suo stupido capo aveva gusto ed aveva fatto centro. No! La verità è che l'avrebbe indossato lo stesso anche se fosse stato brutto, ed il motivo era semplice. Levy McGarden desiderava Gajeel Redfox, bramava di farlo suo e di essere sua. Si! Si era presa una bella cotta per il suo capo, ed anche forte. La segretaria che s'innamora del suo capo, che cliché, vero!? Quando poi suonarono alla porta del suo appartamento andando ad aprire non trovò lui, ma il suo autista che la scortò fuori, fino alla limousine, facendola accomodare poi dentro aprendole lo sportello. In completo nero ad attenderla all'interno trovò naturalmente Gajeel che si stava gustando un cocktail. "Buona sera, mi fa piacere notare tu abbia messo il vestito da me fattoti consegnare..." Disse lui salutandola "Mettiamo le cose in chiaro, se non fosse che non avevo nulla di adatto, non l'avrei mai messo, per cui non farti illusioni" ribatté la ragazza rispondendo a tono. "Certo, certo..." Commento lui dando poi l'ok all'autista per partire.
Durante tutto il tragitto tra i due calò un silenzio imbarazzante, interrotto ogni tanto da lui alle volte ed altre da lei con delle semplici e banali domande e frasi buttate li per infastidirsi l’uno con l’altra, ma così giusto per alleggerire l’atmosfera e far passare il tempo.
La serata al party fu davvero piacevole, e Levy, dovette ammettere che quando non faceva lo stupido , Gajeel a modo suo sapeva essere un vero gentiluomo.
Poi però l’uomo pensò bene di rovinargliela la serata, quando non seppe per quale la ragione, prendendola per un braccio la trascinò lontano dal cuore della festa, da occhi indiscreti…
"Lasciami!" Urlò lei e l’uomo lo fece, la lasciò andare: "Si può sapere cosa ti è preso!?" Chiese la ragazza furente e livida di rabbia, ma quando incrocio lo sguardo di lui si accorse che anche lui lo era, è non capiva il perché. Aveva fatto qualcosa che lo poteva aver infastidito? Levy non credeva, allora perché la stava guardando con quegli occhi…?
"Questo lo dovrei chiedere io a te, non ti vergogni?" Disse lui non nascondendo quel velo di disprezzo che provava verso di lei, per qualcosa di cui sicuramente la incolpava.
"Di cosa dovrei vergognarmi, di grazia!"
"Tsk fai pure finta di nulla, eh!"
"Si può sapere cosa vaneggi, che vuol dire faccio finta di nulla. Parla chiaro!" Sbottò la ragazza pretendendo chiarezza da parte del moro.
"Vuoi che sia chiaro? Bene, lo sarò! Ti sei divertita a flirtare con il figlio dei Connel per tutta la maggior parte della serata?!"
"Cosa!? Ma tu sei pazzo, io non stavo flirtando con lui!"
"Certo come no, allora ero io quello che sorrideva e rideva come una cretina ad ogni sua parola…"
Lo mano di Levy lo andò a colpire duramente sulla guancia destra, lasciandolo senza parole per un breve lasso di tempo. Era la prima volta che una donna lo schiaffeggiava, anzi no! Non era la prima volta, ma era la prima volta che lei lo guardava con un aria così furente.
Se prima Levy era arrabbiata, ora era furiosa! Come si permetteva lui anche solo lontanamente di insinuare che lei fosse una donna di quel “tipo”? Ne era cotta è vero, ma di certo non si sarebbe annullata per lui, è se questo era quello che aveva da offrirle allora avrebbe fatto bene a dimenticarsi di lui, o almeno avrebbe dovuto iniziare a farci un pensiero.
"Innanzitutto non ti permetto, e se anche fosse che stessi flirtando con lui, non vedo quale sia il tuo problema. " disse Levy sfidandolo con lo sguardo.
"Si non è un mio problema, ma mi infastidisce che qualcuno che non sia io possa farti divertire e sorridere a quel modo…"
"Perché?"
"Perché tu sei mia e, non ho intenzione di lasciarti a nessuno"
"Tua!? Io non sono…"
Levy non ebbe il tempo materiale di poter finire la sua frase che l’uomo l’attirò a se, serrandole le labbra con un bacio. Nonostante inizialmente fece un po’ d resistenza alla fine si arrese alle labbra di lui aprendo appena le sue permettendo alla lingua del moro di intrufolarsi nel suo palato e rendere quel bacio più passionale.
Quando si staccarono per prendere aria, entrambi erano paonazzi ed accaldati ed avevano gli occhi liquidi di piacere, come se quel bacio a loro non bastasse.
"Che cosa significa?" Chiese Levy  con le gote ancora rosse allontanandosi un po’ , ed abbassando gli occhi non avendo il coraggio di guardarlo negli occhi.
"Ti facevo più intelligente, McGarden. Il fatto è che mi piaci, e tanto pure è credo che mi piaci fin dal primo giorno in cui sei entrata nel mio ufficio" Disse Gajeel confessando alla fine i suoi sentimenti alla ragazza.
"Non prendermi in giro!"
"Non oserei mai, mi piaci Levy McGarden! Non so se quello che provo per te sia amore o meno, ma so che ti penso ad ogni ora, ti voglio! E’ non so cosa darei per averti"
"D-Davvero!? " Chiese lei con la voce un po’  tremante ed alzando lo sguardo verso di lui infine incontrando i suoi occhi che non aspettavano altro che incatenarsi ai suoi.
"Si!"
"E se io ti dicessi che anch’io provo lo stesso per te, tu cosa mi risponderesti…?"
"Semplice! Se tu provassi lo stesso ti porterei via da qui al volo, e ti farei passare la miglior notte della tua vita dimostrandoti quanto ti desideri"
"Gajeel, andiamo…?" Disse Levy, è l’uomo non ci mise molti a capire l’allusione ed il significato che quella semplice frase celava lasciando insieme alla ragazza il party in tutto silenzio.
Quella notte si concessero l’uno all’altra godendo entrambi dei piaceri del eros, ed a quella sera ne seguirono altre ed altre ancora.
Il loro rapporto in un anno crebbe in modo esponenziale, ora erano certi che quello che provavano non era una mera cotta, ma amore. Naturalmente ebbero i loro alti e bassi, ma insieme li seppero sempre superare dimostrando a coloro che non credevano nella veridicità del loro amore, è soprattutto ad entrambi che nulla e nessuno poteva separarli.

Un anno dopo…

"…Vi dichiarò marito e moglie! Ora può baciare la sposa" disse il sindaco dichiarandoli finalmente sposati.
Gajeel e Levy non se lo fecero ripete due volte, e si baciarono suggellando quella promessa d’amore eterno che si erano fatti. Ora non era più due individui distinti e separati, ma due persone unite in matrimonio.

Tre anni dopo…

"…Complimenti signori Redfox, ma soprattutto a lei signora. Avete dato alla luce due splendidi gemelli" disse il medico adagiando sui seni della neo-mamma i due nuovi arrivati nel mondo.
Sia Gajeel che Levy guardarono commossi il frutto del loro amore baciando prima l’uno e poi l’altra sul capo.
"Grazie!" Disse Gajeel baciando la moglie sulle labbra che gli sorrise raggiante nonostante il parto durato dodici.
Se quattro anni fa qualcuno avesse detto a Gajeel, o Levy che a quest’ora si sarebbero ritrovati sposati e neo genitori di due gemelli, sicuramente avrebbero riso in faccia a quel qualcuno, ma si sa la vita è imprevedibile e quanto meno te lo aspetti ti fa incontrate la persona dall’altro capo del filo.
Il filo rosso del destino che li aveva uniti quel lontano giugno di quattro anni
fa.













Angolo autrice: Salve!
Con un giorno di ritardo (e di ciò ringrazio il mio wifi che non andava -.-) aggiorno questa raccolta con il secondo capitolo.
Che dire? Spero vi sia piaciuto, e recensite se volete.
Un bacio, e ci si sente al 3° capitolo.
Serenity93
   
 
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