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Autore: amilcara95    19/02/2017    1 recensioni
Questa storia è una riscrittura degli eventi, dal secondo film in avanti, che si regge su una importante modifica: Nicole Noone è rimasta sempre al fianco di Flynn Carsen.
Seguite le avventure di Flynn e Nicole mentre saranno impegnati a salvare il mondo dalle più svariate minacce, due volte prima di venerdì, a scoprire i misteri della Biblioteca e a rivelare i segreti della famiglia Carsen.
Se la mia storia vi ha incuriositi almeno un po' siete i benvenuti; per un' introduzione più approfondita c'è il primo capitolo, la storia vera e propria inizia dal secondo ( considerato come il primo dell' elenco).
Storia in più archi narrativi:
- Capitoli 1-8: Ritorno alle Miniere di Re Salomone ( riveduto e corretto, ora è coerente con quanto scritto un anno dopo).
- Capitoli 9-14: La Maledizione del Calice di Giuda.
- Capitoli 15-34: The Librarians, prima stagione.
- Capitoli 35-54: The Librarians, seconda stagione.
- Capitoli 55-74: The Librarians, terza stagione.
- Capitoli 75-?: The Librarians, quarta stagione (dovrò capire se basarla sulla canonica quarta stagione o sullo spin-off annunciato il 18/05/2023).
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Flynn Carsen, Nicole Noone
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Librarian and The Guardian '
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Parte prima: Ritorno alle miniere di re Salomone 

 

Primo capitolo 

 

Di Flynn Carsen si potevano dire tante cose: che fosse un genio, che avesse più di venti lauree, che fosse in grado di capire tutto di una persona semplicemente osservandola, che avesse alle spalle un' infanzia molto più difficile di quanto ci si sarebbe aspettati da un tipo come lui... 

Di Flynn non si poteva dire però che fosse un avventuriero o un amante del pericolo: si era sempre sentito sé stesso e a proprio agio solo tra i banchi di scuola e fra i libri. 

O per essere precisi questo era corretto fino a quasi due anni prima.

Flynn Carsen, grazie a una lettera scritta in bella grafia con inchiostro dorato su carta pregiata, era stato selezionato per un posto di lavoro molto particolare; superato il colloquio era diventato il Bibliotecario.

A questo punto occorre fare una precisazione: se avete già sentito parlare di Flynn procedete pure al prossimo paragrafo, se invece siete a digiuno di informazioni sappiate questo: il Bibliotecario è una persona dotata di capacità straordinarie che ha il compito di vigilare sul mondo recuperando e proteggendo artefatti magici pericolosissimi e si, so che ve lo starete chiedendo al momento, la magia è reale.

Questo aveva comportato oneri, onori e avventure in giro per il mondo ma soprattutto aveva fatto cambiare drasticamente in meglio la sua vita: aveva trovato il suo posto nel mondo, era diventato un eroe e aveva trovato l' amore; quest' ultimo punto sarà approfondito e ripreso più volte nel corso della storia che verrà raccontata da adesso in poi visto che è il cardine di questo specifico filo del Telaio del Fato.

Iniziando la storia vera e propria sappiate che nel marzo del 2006 il Bibliotecario era in missione nel deserto dello Utah in compagnia di un nativo americano di nome Falco Giallo, che gli aveva fatto da guida locale.

Il duo era appostato su una piccola altura che si affacciava su un accampamento, situato in un piccolo canyon, di un gruppo composto da loschi figuri; l' obiettivo del gruppo era un teschio di cristallo: il capo infatti lo aveva appena trovato ed aveva detto ai suoi scagnozzi con aria soddisfatta:" Dopo tanti anni di ricerche il teschio è finalmente mio."

Aveva poi concluso baciando la reliquia, che aveva risposto brillando sinistramente.

Flynn vedendo la situazione si lasciò sfuggire una lamentela di disappunto:" Siamo arrivati tardi. Lo hanno trovato prima di noi."

Il pelle rossa chiese dubbioso:" E cosa sarebbe quel coso?"

Il moro disse tranquillo e a suo agio nel ruolo di professore:" Un teschio di cristallo. Una reliquia dotata di notevoli poteri divinatori."

Il Bibliotecario vedendo l' espressione confusa del suo interlocutore proseguì:" Prevede il futuro. È ovviamente pericolosissimo e potenzialmente catastrofico se dovesse finire nelle mani sbagliate. E non serve Sherlock Holmes per capire che quei tizi rientrano nella categoria."

Detto ciò Flynn tirò fuori dalla borsa che portava con sé una corda da arrampicata e subito dopo iniziò a sistemarla per poter scendere in sicurezza; Falco Giallo, capendone le intenzioni, domandò allarmato:" Cosa avresti intenzione di fare?"

Il newyorkese commentò con tono calmo:" Scendere e recuperare il teschio. Mi pare ovvio."

" Ma loro sono in sei! E noi siamo in due! E loro sono anche armati! Devi essere pazzo!" Concluse ancora più allarmato l' indiano.

Flynn rispose tranquillo e pacifico, ignorando le proteste del suo accompagnatore:" Rilassati; cose del genere mi succedono praticamente sempre. Inoltre so quello che faccio, altrimenti Nicole non mi avrebbe dato il permesso per venire qui da solo."

La guida disse sempre più confuso dalla conversazione:" Chi è Nicole? E poi io chi sarei scusa?" 

Flynn evitò di rispondere al momento:" Sbrigati! I cattivi vogliono far saltare tutto in aria; se sei così curioso ti risponderò dopo."

Detto ciò si calò giù con un' abilità che fino a poco tempo prima non avrebbe mai dimostrato, seguito da Falco Giallo sempre più perplesso sull' uomo che aveva richiesto i suoi servigi di guida locale.

Fortunatamente i cinque scagnozzi erano occupati a sistemare la dinamite seguendo le direttive del loro capo: avevano lasciato il teschio incustodito, facilitando di molto le operazioni di recupero per Flynn; il Bibliotecario aveva messo il teschio al sicuro nella sua borsa e si stava dirigendo verso l' uscita quando qualcosa lo fece fermare.

L' attenzione del moro era stata attirata da un qualcosa incastrato tra alcune rocce: incuriosito si avvicinò per controllare meglio; ciò che scoprì lo fece sorridere come un bambino il giorno di Natale.

Disse infatti euforico a Falco Giallo, che lo supplicava di andarsene il prima possibile:" Questa è un' autentica freccia Sioux! Nello Utah per giunta. Significa che si sono spostati molto più di quanto si sapeva!"

L' interpellato disse sbrigativo, desideroso di allontanarsi:" Ne ho cinque uguali a casa; poi ti porto a vederle. Andiamocene ora!"

Flynn ignorò le parole del pelle rossa: decise infatti di prendere la freccia che aveva attirato la sua attenzione; però Flynn Carsen, anche dopo più di un anno passato a fare il Bibliotecario, era pur sempre Flynn Carsen: questo voleva significare che  rimaneva ugualmente impacciato e maldestro in alcune circostanze.

In questo caso la cosa portò ad una reazione a catena parecchio pericolosa: Flynn nel cercare di rimuovere la freccia aveva fatto cadere i sassi tra cui era rimasta incastrata; questi cadendo avevano fatto rumore e quindi avevano attirato l' attenzione dei criminali di turno.

Questi, nonostante un debole tentativo di Flynn per sviare l' attenzione, capirono che l' eterogeneo duo aveva preso il "loro" teschio; la reazione del gruppo fu rapida e prevedibile, il capo gridò arrabbiato:" Hanno il teschio! Prendeteli!"

Gli scagnozzi sentendo l' ordine corsero verso Flynn e Falco Giallo, con tanto di pistole in bella vista; data la situazione potenzialmente mortale il pelle rossa esclamò sarcastico e preoccupato:" Fortuna che dicevi che cose del genere ti capitano tutti i giorni!"

Flynn disse come scusa, non proprio convito che fosse sufficiente:" Non te l' ho detto prima ma di solito nell' 87% dei casi va a finire così. Ora c'è solo una cosa da fare: correre!"

Il duo a quel punto corse il più velocemente possibile verso l' uscita del piccolo canyon in cui era nascosta la reliquia; per loro fortuna essendo già in piano non ci misero molto a raggiungere i cavalli con cui erano venuti, i due malcapitati riuscirono anche ad avere un discreto vantaggio dato che chi li voleva morti era in posizione sopraelevata e aveva perso tempo nella discesa.

Raggiunte le cavalcature Flynn e Falco Giallo partirono al galoppo, inseguiti a poca distanza dai cattivi di turno su delle moto e dei quod.

L' inseguimento fu pericoloso e adrenalinico dato che i criminali sparavano addosso ai due poveri avventurieri; la scelta del mezzo di trasporto fu però determinante: i cavalli potevano muoversi agevolmente anche sullo sterrato, senza dover temere eccessivamente ostacoli o curve troppo strette, lo stesso non poteva dirsi per i veicoli motorizzati: alcuni inseguitori caddero mentre altri finirono incastrati tra rocce molto grosse perché  non avevano calcolato bene le distanze.

La corsa di Flynn e Falco Giallo però finì in modo imprevisto quando i due si trovarono al bordo di un precipizio; Falco Giallo sembrò farsi prendere dal panico mentre Flynn si guardò attorno alla ricerca di una soluzione: a parte rocce e fiori gialli non c'era nulla.

Furono però quei fiori a far venire in mente un piano al Bibliotecario: era tamerice; erano salvi! 

Flynn a quel punto allontanò il cavallo dal bordo e invitò la sua guida a fare altrettanto, in risposta all' espressione palesemente dubbiosa dell' indiano Flynn spiegò pazientemente, per quanto la situazione lo permettesse:" So come cavarcela da questa situazione. Al mio tre, quando dico di saltare, salta."

Falco Giallo disse incredulo e terrorizzato da quella prospettiva:"Sei pazzo! È nel vuoto!"

Il newyorkese ignorò le proteste decidendo di minimizzare la cosa:" Perché questa frase mi è familiare? Bah, ci penserò dopo. Fammi sistemare teschio e freccia... Ok. Tieniti pronto Falco Giallo. Uno. Due. Tre!"

Detto ciò Flynn spronò il cavallo per farlo partire al galoppo, imitato dal pellerossa; giunti al limite i due saltarono nel vuoto, con il cuore che martellava a causa dell' adrenalina.

Il volo durò solo qualche secondo ma al nativo americano parve durare un' eternità; il momento dell' atterraggio però lo stupì: era convinto di atterrare sulla roccia e finire spappolato assieme al suo cavallo, invece l' atterraggio fu molto bagnato ma almeno sicuro; raggiunta la riva sano e salvo si sdraiò sollevato di essere ancora vivo e fuori pericolo.

Osservò Flynn che si scrollava l' acqua di dosso con movimenti canini, certo che quel viso pallido era veramente strano!

Volle togliersi una curiosità così gli chiese ansante:" Come facevi ad essere sicuro che ci saremmo salvati?"

Flynn rispose sorridente e divertito prendendo in mano un ramoscello della pianta dai fiori gialli e usando anche un tono da professore:" Molto semplice. Questo è tamerice ed è una pianta che cresce solo vicino ai corsi d' acqua. Inoltre nello Utah la profondità media del fiume Colorado a marzo è di un metro e sessantasette centimetri, ampiamente sufficiente a farci saltare in sicurezza."

Falco Giallo obiettò con un dettaglio fondamentale:" Ma siamo ad aprile!"

Sentendo quel dettaglio il buon umore di Flynn cessò all' istante:" Aprile... Allora potevamo morire spiaccicati sulle rocce come delle uova strapazzate. Un momento? Hai detto aprile, giusto? Che giorno di aprile per essere precisi?"

Il nativo rimase sconcertato sia dalla rivelazione, detta con tono quasi indifferente, sia dalla reazione di Flynn alla scoperta della data; decise di rispondere comunque:" È il primo."

A questo punto Flynn disse veramente allarmato:" Oh. Non è una bella notizia. Quasi quasi era meglio finire in ospedale con una gamba rotta o ancora meglio finire spiaccicato... No, in quel caso Nicole mi avrebbe fatto resuscitare per uccidermi di nuovo, i mezzi non le mancano."

Falco Giallo commentò curioso e divertito, essere sopravvissuto a quella avventura lo aveva tranquillizzato parecchio:" Siamo sopravvissuti ad un salto potenzialmente mortale; rilassati. Perché sei così agitato? E chi è questa Nicole?"

Il moro spiegò quale fosse il problema che lo terrorizzava, perché sì avere contro le due donne più importanti per lui lo terrorizzava sempre:" Non so per quale motivo ma ero convinto che oggi fosse il trenta marzo, non il primo aprile. In tutto ciò ieri era il mio compleanno e quindi non essendo a New York non ho potuto festeggiare; di sicuro mia madre avrà coinvolto Nicole nell' organizzare qualche festa a sorpresa e lei odia organizzare feste a sorpresa!"

Il pelle rossa era sempre più perplesso ma non disse nulla, lasciò continuare lo sfogo di Flynn; magari alla fine di tutto avrebbe capito qualcosa.

" È vero che Nicole e mia madre vanno d' accordo però... Spero di non essere nei guai! Ah giusto: continuo a parlare di Nicole ma non ti ho detto chi è! Sono proprio sbadato! Nicole è la mia fidanzata e forse, spero, anche mia moglie; devo trovare un anello adatto prima... E soprattutto lei deve essere d' accordo."

C'era molto altro da dire su Nicole Noone ma non è questa la situazione più adatta per parlare di lei, anche se arriverà a breve.

Falco Giallo era rimasto abbastanza soddisfatto delle risposte ricevute: adesso aveva capito a grandi linee tutta la situazione quindi non chiese più nulla. Dopo essersi ripresi i due ripartirono, diretti verso la piccola cittadina nelle vicinanze dove avevano noleggiato i cavalli; il pellerossa aveva bisogno di un' intera giornata di riposo a causa dell' avventura appena vissuta ed era così stanco che non badò minimamente a Flynn che rimirava e analizzava con attenzione la freccia che per poco non li aveva fatti ammazzare.

Consegnati i cavalli Flynn salutò Falco Giallo e riprese la macchina con cui era venuto, diretto all' aeroporto più vicino, pronto a tornare a New York con il primo volo: tra fuso orario, orari e prezzi la soluzione migliore l' avrebbe fatto atterrare al Kennedy alle 8 del mattino locali quindi sarebbe arrivato in Biblioteca giusto in tempo per evitare che Charlene gli facesse una predica.

Mentre Flynn era impegnato dello Utah in Egitto si stava mettendo in moto una serie di eventi, iniziata fra l' altro trentatré anni prima, che avrebbe coinvolto in modo molto diretto il Bibliotecario, permettendogli di chiarire molte cose sul suo passato.

Per essere precisi e raccontare le cose nel dettaglio il tutto ebbe inizio quando un gruppo di mercenari trovò un uomo di più di sessant'anni, americano, nella città del Cairo; lo spietato gruppo, ovviamente armato e pericoloso, lo stava braccando ormai da parecchio tempo, fin da quando lo avevano trovato nel negozio di un caro amico in Kenya; l' uomo si era dato immediatamente alla fuga e si era spostato di molti chilometri e in una grande città.

Era stato però trovato e quindi aveva deciso di mettere al sicuro l' oggetto estremamente prezioso per cui lo stavano cercando; in quel momento era in fuga per le strette viette della periferia della capitale egiziana, diretto ad un ufficio postale o almeno ad una cassetta delle lettere.

Ventisette anni prima aveva infatti ricevuto ordini ben precisi e ora li stava rispettando: il pacco sarebbe tornato al legittimo proprietario ora che lui era pronto. 

Il segreto sarebbe stato tramandato.

Nella sua fuga precipitosa incrociò un bambino di massimo sette anni che portava con se una capretta; decise di dare a lui il pacco mentre avrebbe continuato a correre, facendo da esca. 

Attirò l' attenzione del bambino dicendogli teso e nervoso:"Piccolo, fermo!"

Subito dopo gli diede in mano un pacchetto postale non troppo grande e proseguì:" Portalo all' ufficio postale più vicino e spediscilo; è già tutto a posto. Ti prego, fa in fretta! È molto importante!"

Prima di riprendere la fuga mise in mano al bambino parecchie monete e pregò con tutte le sue forze che quel bambino facesse ciò che gli era stato detto. 

Riprese la fuga ma, purtroppo per lui, non durò molto: una macchina piuttosto grossa lo investì in pieno, scagliandolo violentemente contro una staccionata fatta di canne di bambù, che si piegò inesorabilmente; il capo del gruppo, un uomo mediorientale vestito alla militare, pelato e con una barba nera ben curata, scese dalla macchina e ordinò con fare brusco:" Perquisitelo immediatamente!"

Dopo qualche istante di ricerca infruttuosa uno dei mercenari commentò:" Qui non c'è niente. L' avrà nascosto da qualche parte."

Il capo a quel punto prese l' uomo che avevano investito per il bavero della giacchetta che indossava con malagrazia e gli chiese rabbioso:" Dove l' hai nascosto?!"

Le ultime parole dell' uomo, dette tra un rantolo e l' altro furono:" Hai perso tempo. Il segreto è stato tramandato."

Quelle parole lo fecero infuriare: avevano passato giorni a braccare l' uomo, individuato con estrema fatica, e ora dovevano iniziare tutto da capo; decise di avvisare il suo committente, che reagì inaspettatamente bene: l' ultimo commento prima di chiudere la chiamata fu infatti:" Tranquillo; so esattamente dov'è ciò che sto cercando. È tornato dove tutto ha avuto inizio. Preparatevi a partire per New York."

A quel punto il gruppo se ne andò, abbandonando il corpo dell' uomo che avevano braccato dopo che il capo ebbe trafugato la collana dall' aria molto antica che il malcapitato portava al collo, era la terza che prendeva... Non male come bottino di guerra.

Tornando a ciò che stava accadendo negli Stati Uniti è bene focalizzarsi nuovamente su Flynn e sul suo rientro in Biblioteca: arrivato più o meno in orario salì l' enorme e luminosissima scalinata, che portava all' ufficio di Charlene e alla Biblioteca, a due gradini alla volta.

Tale entusiasmo più che dalla voglia di tornare all' amato posto di lavoro era dato dalla voglia di rivedere Nicole: visto l' orario era molto più probabile trovarla già al lavoro piuttosto che sperare di incontrarla a casa.

Quella mattina era di buon umore quindi vedendo davanti alla scrivania della donna una statua in posizione urlante decise di fare un' entrata in scena con stile: saltò davanti alla statua mettendosi nella stessa identica posizione.

Charlene per nulla impressionata disse tranquillamente a Flynn mentre guardava il suo orologio da polso:" Flynn sei in ritardo di dodici minuti; te li detrarrò dallo stipendio. Judson ti sta cercando di sotto e spero che questa volta tu ti sia ricordato le ricevute."

Flynn picchiettò la tasca della giacca che indossava, per sottolineare la presenza delle suddette ricevute; guardò poi la statua interessato chiedendo alla contabile:" Abbiamo comprato una nuova statua?"

La contabile disse impassibile come suo solito:" No, Steve ha guardato per errore la testa di Medusa e si è pietrificato."

Sentendo quella spiegazione il Bibliotecario chiese curioso e ironico:"Ah... E come risulta? Morto per malattia o per infortunio sul lavoro?"

A quella domanda Charlene divenne glaciale per poi dire:" Questo è un posto di lavoro. Gradirei che non ti facessi recapitate qui la tua corrispondenza privata. Tu e Nicole non avete una casa?"

Flynn rispose mortificato, lo sguardo di Charlene lo inquietava e lo metteva in soggezione anche dopo tutto quel tempo:" Certo che ce l' abbiamo. Ma non ci stiamo quasi mai tra il lavoro e le ristrutturazioni..."

Charlene a quel punto prese un foglio su cui aveva appuntato tutte le comunicazioni per Flynn e si mise a leggere con tono piatto e leggermente annoiato:" Il capo dei lavori ha chiamato e ha detto che dovete passare a controllare non ricordo cosa e confermare entro domani. Tua madre ha chiamato e dice di passare da lei dopo il lavoro e infine è arrivato questo per te."

Detto ciò porse a Flynn un pacchetto non troppo grande, guarda caso proveniente dall' Egitto; i lettori più attenti a questo punto avranno già fatto tutti i collegamenti del caso, chi si è perso qualche passaggio non tema: tutto sarà spiegato. 

Charlene proseguì:" Ora che ho finito di giocare alla segretaria ho del lavoro da fare. E anche tu."

Dato che la donna non lo stava guardando Flynn si azzardò a risponderle con un saluto militare; si stava poi avviando verso il corridoio che portava alla Biblioteca quando sentì Charlene chiamalo:" Flynn."

L' interpellato si voltò verso la donna che a quel punto aggiunse con un tono molto più dolce:" Ben tornato e buon compleanno, anche se in ritardo."

Flynn sorrise ma non aggiunse altro, non se la sentiva soprattutto perché quello era il suo trentaduesimo compleanno.

Ringraziò velocemente Charlene per poi dirigersi in Biblioteca, una volta arrivato allargò le braccia felice di essere tornato.

Non vedendo nessuno Flynn disse ad alta voce:" C'è nessuno? Judson? Nicole?"

Si guardò attorno con fare circospetto cerando di capire cosa stava succedendo; mentre avanzava di qualche passo Flynn non si accorse di avere una spada fluttuante dietro la schiena fin quando questa lo puntò alla gola.

Flynn la tolse con un gesto secco e si mise a rimproverarla, con tanto di dito indice alzato:" Adesso no Excalibur! Sto cercando Judson o Nicole."

In tutta risposta la spada prima gli punzecchiò il sedere e poi gli diede un colpo allo stomaco con l' impugnatura per poi dargli uno schiaffo leggero al viso.

Il Bibliotecario cercò di far capire il messaggio alla spada dicendo infastidito:" Non ora Excalibur! Non vedi che sono leggermente preoccupato?"

In tutta risposta la spada continuò a provocare il Bibliotecario dandogli dei colpi non troppo forti e fluttuandogli davanti; la pazienza di Flynn si stava esaurendo: se Excalibur voleva la guerra, la guerra avrebbe avuto; il Bibliotecario aveva infatti deciso di assecondare il volere della spada combattendo contro di lei.

Si tolse la borsa a tracolla che portava e la appoggiò sul primo tavolo dell' enorme e apparentemente infinito corridoio centrale; Flynn poi iniziò a fare dello stretching di riscaldamento mentre percorreva il corridoio alla ricerca di un' arma adeguata a fronteggiare la spada di re Artù, forgiata da Merlino in persona con l' aiuto del fuoco di un drago*.

Alla fine optò per il tridente di Poseidone, anche se non amava le armi a manico lungo non aveva voglia di cercare una spada adeguata inoltre, come gli ripeteva spesso Nicole, era bene che si abituasse ad usare qualunque cosa potesse salvargli la vita in caso di pericolo.

Quando ebbe l' arma in mano Flynn disse con tono sicuro:" Vuoi giocare? Bene adesso giochiamo!"

La frase del Bibliotecario diede il via al duello che iniziò subito in modo piuttosto rumoroso, tanto da attirare l' attenzione di Judson, che stava in uno dei numerosi corridoi laterali nelle vicinanze; il combattimento andò avanti per qualche minuto e si concluse quando Flynn afferrò l' impugnatura di Excalibur ed esclamò soddisfatto, minacciando la spada con il tridente:" Ah ah! Adesso ti ho preso! Come la mettiamo?"

L' uomo non fece nemmeno in tempo a gongolare per la sua vittoria che venne letteralmente lavato dal tridente.

" Per oggi direi che può bastare"

A parlare era stato Judson che finalmente si era mostrato al Bibliotecario; a quelle parole Excalibur andò ad incastrarsi nella sua roccia, apparentemente soddisfatta.

" Io ti consiglierei di non giocare con il tridente di Poseidone; sai bene che è un' arma pericolosa."

Flynn a quel punto si scrollò l' acqua dalla faccia e si lamentò con il suo capo e mentore:" Judson so che ha istruito Excalibur perché mi attaccasse a tradimento però questo è ridicolo! Sono appena tornato da una missione e non ho neanche bevuto un caffè; indosso gli stessi vestiti da quattro giorni, sono tutto bagnato e vorrei sapere dov'è Nicole!"

" Si... Sai che questo fa parte dell' addestramento... Comunque ce l' avevi quasi fatta questa volta; stai migliorando."

Flynn non prestò particolare attenzione alle parole di Judson: era più interessato ad un telo visto su un tavolo vicino; si stava asciugando il viso quanto le parole di Judson lo fecero gelare:" Ehm... Ti stai... Ti stai asciugando con la Sacra Sindone..."

Il Bibliotecario a quel punto mise il telo da parte e lo osservò con attenzione, impallidendo una volta realizzato che Judson aveva ragione; l' ex Bibliotecario non si scompose più di tanto, si limitò a riporre la reliquia al suo posto**. 

Dopo si rivolse al Bibliotecario in carica:" Flynn vieni con me. Voglio mostrarti una cosa."

Il duo a quel punto si diresse in uno dei corridoi laterali e proseguì fino a una parete che però si aprì al passaggio di Judson, rivelando un area della Biblioteca che Flynn non aveva mai visto, il giovane Bibliotecario esclamò stupito:" Wow! Non avevo mai visto quest' area della Biblioteca!"

Judson d' altro canto disse semplicemente, chiarendo che non era niente di che:" È solo l' ingresso di servizio."

I due si fermarono davanti ad un piedistallo vuoto, Judson a quel punto chiese:" Allora... Com'è andata nello Utah?"

Flynn rispose mentre estraeva dalla sua borsa il teschio:" Un teschio di cristallo. Come promesso."

" Di certo sarà più al sicuro nella Biblioteca." Fu la risposta di Judson, mentre sistemava il teschio sul piedistallo ad esso dedicato.

" A quanto pare ho salvato il mondo. Di nuovo."

Judson a quelle parole si lasciò sfuggire un commento che a Flynn non piacque:" Per un pelo."

Il Bibliotecario rispose infatti innervosito e suscettibile:" Come sarebbe a dire per un pelo?!"

Judson in quel momento dava le spalle a Flynn quindi per lui fu facile evitare il contatto visivo mentre gli spiegava, con tono comunque pacato:" Ho sentito dell' incidente alla caverna di sepoltura. Hai rischiato di perdere il teschio e, cosa ben più grave, hai rischiato la vita... E tutto per un manufatto."

A quel punto si girò a guardare Flynn, in attesa di una sua risposta che non tardò ad arrivare:" Non si trattava di un comune manufatto ma di un' autentica punta di freccia Sioux! E nello Utah per giunta!"

Judson allora chiese dubbioso:" E dov'è questa freccia adesso?"

Flynn mise la mano in una delle numerose tasche della giacca che indossava e consegnò a Judson la freccia, con aria decisamente soddisfatta in viso; l' anziano uomo prese la freccia ma non cambiò idea e proseguì il suo discorso:" Flynn questa volta ti è andata bene ma devi capire che questa tua bravata poteva compromettere il buon esito della missione."

Flynn non capiva il punto: era andato tutto bene, anche senza l' aiuto di Nicole, perché fargli una predica?

Essendosi fermati davanti al flauto di Pan cercò di ignorarlo mentre svolazzava attorno a loro e rispondeva a Judson:" Vede Judson faccio il Bibliotecario da più di un anno e credo, dopo aver salvato il mondo da Lance mistiche, ninja che viaggiano nel tempo e tutto quello che le viene in mente... Insomma... Credo di fare un buon lavoro!"

In tutto ciò ignorare il flauto che suonava stava diventando sempre più difficile infatti aggiunse, rivolto all' artefatto:" La vuoi piantare?! Judson quando inizierete a fidarvi di me?"

" Flynn io per primo mi fido di te. Altrimenti non ti avremmo mandato in missione da solo. Devi però capire che hai ancora molto da imparare: a volte devi saper rinunciare ai tuoi desideri per un fine più grande... Capisci? È questa la differenza fra un Bibliotecario bravino e uno eccellente.  Te lo dissi il tuo primo giorno di lavoro: hai il potenziale per diventare un grande Bibliotecario, non sprecarlo a causa di sciocchezze. Se posso poi permettermi di darti un consiglio... Questa lezione ti sarà utile anche nella vita privata e non solo qui in Biblioteca."

Il tono quasi paterno con cui aveva parlato Judson fece assumere a Flynn un espressione strana, a metà fra il malinconico e l'orgoglioso: sentirsi dire che aveva un grande potenziale era piacevole; sentirsi dare dei consigli di vita, per quanto buoni, era triste visto che a darglieli non era stato suo padre.

Judson parve accorgersene così chiese preoccupato:" Flynn, tutto bene?"

" Si, si ho solo del lavoro da fare..."

Detto ciò Flynn se ne andò, lasciando lì Judson a fissarlo preoccupato.

Flynn a quel punto andò prima nel corridoio centrale per poi camminare lungo di esso senza una meta precisa; dopo qualche istante sentì una voce femminile salutarlo:" Ciao Flynn, ben tornato."

Il tono poteva sembrare tranquillo ma Flynn sapeva bene di essere nei guai visto che Nicole lo aveva salutato con il sorriso che lui aveva definito da Psicopatica; il moro chiese infatti preoccupato:" Ciao Nicole... Da quando mi stavi seguendo?"

La Guardiana rispose impassibile:" Da quando sei arrivato in Biblioteca."

Flynn ebbe il sospetto di essere spacciato, volle però avere una conferma:" Immagino quindi che tu abbia sentito ogni singola parola... Sono nei guai vero?"

Il sorrisetto di Nicole si accentuò prima di rispondere minacciosa:" Ci puoi scommettere."

Nicole Noone era una donna di parola; il fatto che poi sapesse uccidere un uomo in cinquantasette modi diversi e che fosse umoralmente instabile a causa degli ormoni della gravidanza di certo non aiutavano la situazione di Flynn. 

 

 

 

 

Note:

 

  • piccolo omaggio alla serie TV "Merlin"; non ho resistito, scusate. In ogni caso preciso che ad ora nell' universo di "The Librarian" non hanno mai specificato l' origine di Excalibur quindi ne ho approfittato.

 

** la scena originale prevede che un certo Leo venga rimproverato. Ho deciso di cambiare le cose: i dipendenti extra non entrano in Biblioteca, quella è una prerogativa di Bibliotecari, Guardiani, Judson e Charlene. Così si spiega anche perché nella serie è sparito tutto il personale.

 

 

 

 

Note dell' autrice.

 

Il primo capitolo é andato.

So che molte cose possono sembrare strane ma fa tutto parte di un grande disegno sul Telaio del Fato, per usare una terminologia adatta a questo fandom; se invece preferite un esempio fumettistico pensate a questa storia come una delle tante terre del multiverso ( flash docet).

Come ho anticipato nell' introduzione questa storia ha sia analogie che differenze con il film; alcune sono minime ( alcune frasi dette da Judson, Charlene o dal generale oppure il fatto che Flynn non perde la freccia: questo perché la presenza costante di Nicole secondo me ha avuto un' importanza enorme nel processo di maturazione di Flynn) mentre altre sono enormi: Nicole è presente ed è incinta.

La presenza di Nicole è semplice: tra le ragazze di Flynn è la mia preferita è mi è dispiaciuto davvero tanto che il suo personaggio sia sparito senza lasciare spiegazioni ( SPOILER! Leggete nella parentesi a vostro rischio e pericolo! Anche se in una scena inedita della serie di intuisce che sia morta per proteggere Flynn; giudicate voi, il tono con cui Flynn dice Guardian e la sua espressione per me sono fin troppo eloquenti: https://m.youtube.com/watch?v=gr0R5_fVQHM ).

In particolare avere una buona occasione per non scrivere di Eve o di Emily mi è sufficiente; Simone al contrario sarà presente perché è l'unica fondamentale ai fini della trama (a questo proposito se ci sono dei/delle fan di loro due mi spiace ma non le sopporto proprio; se siete interessati alle mie opinioni scrivetemi in privato e vi darò tutte le mie ragioni).

La gravidanza invece ha due ragioni di essere: volevo mantenere inalterata la scena iniziale con Flynn e Falco Giallo quindi mi serviva una motivazione per allontanare Nicole per poco tempo: se ci fosse stata lei non ci sarebbe stato l' incidente della freccia e una delle due tematiche del film sarebbe andata persa.

La seconda ragione ( e anche tematica a mio avviso) è legata più che altro a Flynn e all' accettare il suo ruolo di Massone Criptico e Bibliotecario assieme, non dico altro per evitare spoiler; sappiate solo che mi ha dato un certo fastidio che Flynn abbia rinunciato all' amuleto e quindi a parte del suo passato nel finale del film.

Ci sono poi alcune note di natura tecnica: la scena del combattimento è volutamente ambientata nel corridoio centrale visto che per le descrizioni della Biblioteca mi baso sul primo film e parzialmente sulla serie: non amo la Biblioteca del secondo e gli esterni del terzo e della serie.

Inoltre per evitare di appesantire troppo i capitoli eviterò di fare troppe descrizioni dei personaggi principali (dopotutto si tratta della riscrittura di un film), citerò solo qualche particolare ogni tanto.

Credo di aver detto tutto per il momento; se voleste avere spiegazioni ulteriori o chiarimenti non esitate a chiedere, vi risponderò nei limiti dello spoiler;)

Al prossimo capitolo Librarians

  
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