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Autore: _Sherazade_    20/02/2017    1 recensioni
Alex è innamorata del suo amico Luc nonostante un piccolo problema: Luc è uno spirito.
La ragazza si è ritrovata, suo malgrado, in mezzo a una millenaria lotta fra bene e male, ed è decisa a far di tutto per aiutare Luc a tornare in vita e a sconfiggere il male.
La giovane spera che anche Luc possa ricambiare i suoi sentimenti, ma c'è qualcun altro deciso a rubarle il cuore...
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Storia partecipante alla challange "10 PASSI DELLA TUA OTP ~ CHALLENGE" indetta da BuckyBear sul forum di EFP.
Queste 10 storie sono legate alla mia long, non più su EFP causa revisione, "La nuova torre".
Genere: Fluff, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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03- Primo bacio
 

Norvegia

 
Uscii fuori dalla stanza, mentre sentivo che le guance stavano prendendo colore.
Una parte di me si stava maledicendo per quello che avevo cercato di fare, l'altra si rammaricava per non esserci riuscita.
Luc stava finalmente riuscendo a rendersi corporeo, e io avevo perso la mia occasione per dichiararmi.
- Stupida, stupida, stupida! - borbottai fra me e me mentre mi dirigevo verso il bar dell'albergo dove alloggiavamo.
Fredrik, il proprietario della struttura, mi incrociò proprio mentre stavo per sedermi al bancone per ordinare qualcosa, e dopo aver scambiato qualche parola, mi consigliò di andare nella piscina riscaldata con la grande vetrata.
- Da lì si gode di un'ottima vista. Perché non ne approfitti? - mi chiese lui con voce gentile. - Sono certo che, qualsiasi cosa ti stia preoccupando, potrà essere cancellata non appena ti tufferai in acqua e alzerai gli occhi al cielo. - Io ero indecisa sul da farsi. Se da un lato la proposta di Fredrik mi stava tentando, il pensiero di ciò che avevo fatto, o non fatto, mi stava ancora tormentando.
Vedendo che non riuscivo a prendere una decisione, l'uomo mi prese sottobraccio e mi condusse verso la mia stanza.
- Veramente... non ho neanche un costume. Anche volendo non potrei entrare in piscina. - cercai di trovare una scusa plausibile. In quel momento non volevo neanche vedere Luc: ero ancora troppo imbarazzata per potergli parlare.
- Oh, ma questo non è assolutamente un problema: il nostro negozio è fornito, tra le altre cose, anche di graziosi costumi da bagno. - l'uomo sorrise incoraggiante. - Non fatevi pregare...
Non mi lasciò neanche il tempo di rispondere che avevamo cambiato rotta, e arrivammo subito di fronte all'ingresso del negozietto interno alla struttura.
Capii che non avevo scelta, e comprai un costume color lavanda. Dovevo dargliene atto a Friedrik: c'erano un sacco di cose graziose in quel negozio.
Il proprietario dell'albergo mi condusse poi agli spogliatoi, e mi indicò la strada da seguire.
- Non ve ne pentirete! - sorrisi mio malgrado. Il fare di quell'uomo era davvero strano e, nonostante alla fine avessi fatto proprio quello che lui voleva, non mi sentivo raggirata, ma... sollevata.
Mi cambiai e seguii il percorso ciottolato che lentamente si riempiva d'acqua tiepida, e più proseguivo e più scendevo, fino ad arrivare alla grande piscina di acqua termale. Sentii come se tutti i problemi che da un po' di tempo mi avevano assillata scivolassero via dal mio corpo. Loro andavano a fondo, mentre io rimanevo a galla.
E poi la vidi. L'aurora boreale che sovrastava l'immenso cielo stellato. Era uno spettacolo senza eguali.
C'erano altre persone in piscina, alcune la guardavano estasiati tanto quanto me, altre continuavano a nuotare, beandosi dell'acqua tiepida che li avvolgeva.
Mi misi a bordo vasca e rimasi a fissare la volta celeste imbambolata, e ripensai a Luc.



Dopo il nostro ultimo viaggio, Luc aveva riacquistato un altro frammento della sua anima, aveva ricordato della sua missione, in quanto demone protettore, e ora non era più incorporeo: per qualche ora, riusciva a rendere il suo corpo solido, come se fosse stato “in carne ed ossa”.
Questo però lo stancava parecchio e, arrivati in albergo, era crollato sul letto e io mi ero comportata in maniera davvero ridicola.
Mi ero seduta accanto a lui, gli avevo sfiorato il viso e, incantata dalla sua bellezza, mi ero avvicinata per baciarlo. Lui si era svegliato di soprassalto prima che potessi farlo, e non ero certa se lui avesse capito cosa io avessi cercato di fare.
- Sono stata proprio una sciocca.
Rimasi per un tempo indefinito in acqua, fino a che non sentii i morsi della fame.
- Forse è il caso di uscire, adesso. - Ero rimasta solo io nella piscina, e la cosa non mi era dispiaciuta. Si sentiva solo lo scorrere dell'acqua che riempiva la vasca e nulla di più.
Mi mossi verso l'uscita quando vidi una figura muoversi per entrare in acqua. Essendo quella l'unica via, decisi di lasciarlo passare e di andarmene subito dopo, ma notai gli inconfondibili occhi rossi che contraddistinguevano una sola persona al mondo: Luc.
- Luc... io... riguardo prima... - Luc non mi rispose, avanzò verso di me, e io sentii il mio cuore fermarsi. Era arrabbiato? Perché non mi parlava? Nell'oscurità che si era appropriata per un attimo della stanza, non riuscivo a vedere neanche i suoi lineamenti.
- Io volevo solo controllare se avevi la febbre... Sì. - che scusa ridicola! - Mi sembravi strano e volevo sentire la tua fronte... - non convinceva nemmeno me quella giustificazione. Era così fasulla che nemmeno un bambino l'avrebbe usata. Sospirai, e mi feci coraggio. - No, la verità è che... da tempo io... - la mia voce tremava, e Luc era sempre più vicino, fino a che i nostri corpi non si sfiorarono.
Balbettai, e Luc mi afferrò con inaspettata delicatezza il mento. Lo sentii sospirare e le sue labbra si posarono sulle mie, e io mi sentii trasportare da quel gesto tanto atteso.
Poggiai le mani sui suoi fianchi e ricambiai i suoi baci. Sentivo che il mio cuore stava per esplodere dalla felicità. Luc mi amava. Amava me. Non era un sogno!
Volevo accarezzargli il viso, ma quando la mia mano sinistra gli sfiorò la guancia, sentii qualcosa di liscio e setoso. Era una lunga ciocca di capelli: Luc aveva i capelli corti.
Mi staccai da lui, mentre un atroce sospetto cominciò a farsi largo nei miei pensieri, e in quel momento, il vero Luc entrò nella vasca, e la stanza venne illuminata.
- Finalmente vi ho trovati... - Luc lanciò uno sguardo interrogativo prima a me, e poi a l'altra persona. - Ho interrotto qualcosa?
Piantai uno sguardo furioso contro l'uomo che si era approfittato di una situazione a lui favorevole, e gli piantai in faccia lo schiaffo più forte che ero in grado di dargli.
- Alex?! - gridò stupito Luc. - Perché lo hai...? - Ma io non lo stavo già più ascoltando.
Mi diressi di corsa verso l'uscita e sbattei con forza la porta dietro di me.
- Cosa mi son perso? - chiese Luc al ragazzo che avevamo incontrato a Roma e in Turchia. Lui non rispose, si massaggiò la guancia dolorante ed uscì a sua volta dalla vasca.

 


Storia scritta per la challenge 10 PASSI DELLA TUA OPT sul cosmic ocean.
  
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