Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: NikLuk    23/02/2017    0 recensioni
Dopo aver evocato il signore di tutti i demoni, gli One Direction saranno partecipi di un avventura che li vedrà viaggiare nell'universo metafisico per poter esaudire il loro desiderio. Lungo la strada subiranno un numero non esiguo di pene corporali e scopriranno il vero significato dell'amicizia.
Gioite, amici, perché questa è la vera storia degli One Direction.
Genere: Avventura, Comico, Satirico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Gli One Direction si stavano preparando silenziosamente al loro pericoloso viaggio.

Nel giardino ormai distrutto dalle tre piramidi, il molto noto gruppo musicale era appena stato informato dal Signore Oscuro che, allo scopo di recuperare parti del suo corpo, avrebbero dovuto avventurarsi in non una, ma in tutte e tre le arcane costruzioni. Anzi, Satana si era dimostrato alquanto magnanimo: per facilitare tale compito aveva riportato alla vita i camerati che erano caduti, vittima della tortuosa natura umana.

Louis fece una domanda che nessuno degli altri aveva il coraggio di porre.

-Maaaa, dica, Signor Lucifero.- disse. -La famosa parte del suo corpo si trova nella prima, nella seconda, o nella terza piramide?-

-PROPRIO COSI'.- replicò il Signore del Male.

-No, dico, in quale delle tre?-

-AH BOH.-

-Ah. Beh, allora grazie.-

Harry Styles chiamò con un gesto i suoi amici e Zayn. -Riunione generale!-

I simpatici ragazzi, e Zayn, formarono un cerchio per discutere della situazione.

-Ok.- cominciò l'uomo stiloso. -Dobbiamo formare delle squadre di esplorazione. Le piramidi sono tre, quindi uno di noi dovrà stare da solo. Io andrò con Louis, Niall andrà con Liam.-

-Non ho alcun potere decisionale su questa faccenda?- protestò Zayn.

-No. Prontiviaandiamo.- e, così dicendo, Harry e Louis si diressero verso la prima piramide.

Un problema, tuttavia, si palesò subito. Il triangolo tridimensionale non aveva alcuna entrata apparente: l'unico segno sulla facciata era una crepa verticale che era alta quasi come un cane altro tre metri.

-Ohibò! Sembra che gli Egizi abbiano elaborato un elaborato sistema di difesa!- disse Louis, ridacchiando per il gioco di parole ESTREMAMENTE simpatico.

-IN REALTA',- li informò il sovrano dell'Inferno, -SI TRATTA DI UNA PORTA AUTOMATICA. BASTA TOCCARLA.-

Louis fece ciò che gli era stato suggerito e, in effetti, le porte si aprirono con celerità e grazia, rivelando un lungo corridoio verso l'ignoto.

-Bene, non perdiamo tempo. Andiamo.- tagliò corto Harry.

-FERMI!- disse Satana frenando il loro entusiasmo. -VI DEVO CONSEGNARE UN OGGETTO MOLTO IMPORTANTE!-

L'incorporeo demone fece comparire dal nulla un gingillo molto curioso.

-Di cosa si tratta mai?-

-È UNA TARGHETTA DI SOCCORSO, STRUMENTO FONDAMENTALE PER OGNI SQUADRA DI ESPLORAZIONE. SE LO USATE, VI CONFERIRA' MAGICI POTERI!-

-Ma scusa noi mica dobbiamo soccorrere nessuno.-

-BOH C'ERA SCRITTO SUL MANUALE DI ISTRUZIONI. E ORA, ANDATE!-

Senza indugiare oltre, Harry e Louis presero la bizzarra targhetta e si addentrarono nel corridoio oscuro.

A passo svelto, percorsero una distanza ragionevole per un corridoio di medie dimensioni. Ma quello non era un corridoio di medie dimensioni, quindi continuarono a camminare. A un certo punto superarono quella che secondo le convenzioni standard era la lunghezza che poteva avere un corridoio di notevoli dimensioni. Insomma, quello che stavano attraversando era un corridoio estremamente lungo, più lungo di uno lungo.

-Harry, siamo sicuri di stare andando dalla parte giusta?- chiese Louis.

-Ti pare forse che ci fossero strade altre strade da percorrere?- ribatté Harry.

-Ti faccio presente che, in assenza di una fonte luminosa, i fotoni non possono giungere alla nostra retina e di conseguenza non si vede un tubo.-

-Taci e cammina.-

Fortunatamente per i nostri eroi la lunga camminata era destinata a finire a breve. Difatti, dopo qualche tempo, Harry e Louis smisero di sentire un materiale solido sotto i piedi e, si ritrovarono a camminare in quella che sembrava polvere. Inoltre pareva come che, sul soffitto, qualcuno avesse piazzato delle fonti di illuminazione. Certo, non si trattava di fonti molto efficienti perché non illuminavano praticamente niente, ma dopotutto si trattava di tecnologia risalente probabilmente all'età egizia: non c'era da fare gli schizzinosi. Inoltre, notarono un'altra peculiarità molto curiosa che avrebbe potuto essere in qualche modo di impedimento per la loro magica avventura.

Quale sarà mai tale leggera difficoltà? Ebbene: appena Harry tentò di inspirare la classica miscela di azoto, ossigeno e anidride carbonica avvertì un leggero bruciore ai polmoni. In effetti, dire leggero sarebbe riduttivo: diciamo un medio bruciore. Il motivo di questo disconforto risultò tosto chiaro agli occhi, o meglio ai polmoni di costui: l'aria che tanto ci fa bene gli era venuta a mancare. Harry tentò di proferire parola, ma non fece che aumentare le sue sofferenze. Lo sguardo di Louis lo fulminò. Styles lo riconobbe subito: era lo sguardo che Louis faceva quando voleva dire "le onde sonore non si propagano nello spazio!"

La situazione era disperata: ma quando tutto sembrava perduto, accadde qualcosa di magico.

Dalla tasca di Louis si sollevò come per incanto il curioso gingillo che il demonio aveva loro donato: e un prodigio avvenne.

Molti di voi penseranno: "Ah-ha! Intuisco ciò che sta per accadere! La magica targhetta sta per far rendere l'aria respirabile!"

Purtroppo, amici miei, la verità non è sempre gradevole. È vero infatti che la targhetta permise di compiere delle azioni oltre ai confini della fisica, ma non si trattava della facoltà del respiro: Harry e Louis erano stati infatti dotati della facoltà di comunicare telepaticamente.

Ma allora (questo sarà il vostro pensiero), come faranno a sopravvivere senza atmosfera? Sciocchi! vi verrà detto. Non rammentate, forse, che il signor Satana aveva fatto sì che essi avessero la proprietà di essere immortali? È così, dunque, che stanno le cose.

L'uomo, per la prima volta, si apprestava a inviare un messaggio utilizzando come tramite la telepatia: ma le uniche comunicazione che ci furono per circa un'ora consistettero in urla, o meglio pensieri, di acuto dolore.

Dopo che la sopracitata quantità di tempo, ma non il male, fu passata, Harry fu il primo a telecomunicare.

-M... Ma dove siamo, Louis?-

L'interlocutore prese una manciata di polvere dal terreno è la mangiò.

-Mhh... Un sapore inconfondibile... Si tratta di regolite!- sentenziò.

Styles tentò di ignorare ciò che era appena successo.

-Che cosa? Cosa significa tutto ciò?-

-Aspetta! Fammi prendere dalla mia tasca una torcia portatile...-

Nel compiere questa azione, Louis si rese conto che la gravità era apparentemente molto inferiore rispetto al normale.

Louis puntò la sua torcia sul terreno e confermò la loro paura. Si trovavano...

-Sul lato oscuro della Luna.-

-Cooosa?- gridò sbigottito Harry. -Ma la piramide? Dov'è finita?-

Ma non c'era traccia del misterioso edificio.

-Questa è una follia! Non ha senso!-

-Calmati Harry, sono sicuro che...-

Louis si interruppe bruscamente.

Mentre stava gesticolando, la torcia elettrica illuminò qualcosa di molto strano.

A una esaminazione più approfondita... Nessuno dei due ci capì niente.

Ora, è palese che entrambi dovessero essere piuttosto scossi, data la combinazione di diversi fattori tra i quali trovarsi sulla luna e il dolore perpetuo; ma è anche vero che in effetti di quel coso nessun abitante della Terra avrebbe potuto capirci niente. 

Si trattava di un edificio. Un edificio, si, ma per cosa? Solo guardandolo non si poteva certo capirlo. Era costruito con un'architettura così aliena e così anomala che non solo non si riusciva a desumere il soffitto dal pavimento, ma anzi chi osservava quello strano fenomeno era portato a domandarsi se non fosse lui stesso ad essere girato dalla parte sbagliata. 

Da quell'edificio (o almeno quello che secondo le nostre convenzioni è un edificio) uscì un omino. Cosa che, in effetti, sbalordì ancora di più i membri degli One Direction.

Al contrario di quella costruzione, l'omino non aveva molto di alieno. L'aspetto era quello di una qualunque persona con addosso una tuta spaziale. Abbigliamento comprensibile, data la situazione.

Ecco, se proprio si dovesse descrivere qualcosa di anomalo, allora quello sarebbe probabilmente l'arma che egli puntò contro Harry e Louis, e che li fece cadere in un sonno profondo, lasciandoli alla sua mercé.

Ed entrambi furono trascinati dentro.

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: NikLuk