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Autore: shinepaw    26/02/2017    3 recensioni
Bella e Leya stanno finalmente insieme, ora che quest'ultima ha deciso di restare. E vissero felici e contente? Tra un rivale agguerrito, proposte speciali e un passato ancora non lasciato completamente alle spalle, il lieto fine si prospetta - non solo per loro! - lontano... se non irraggiungibile!
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Sequel di Juliet & Juliet.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Keeping Love Again'
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Bella's point of view

Il mattino a seguito della festa mi sveglio stranamente presto. Il sole filtra già attraverso le tapparelle e mi colpisce il viso. Sbadiglio. Leya mi dà le spalle e si lamenta sommessamente nel sonno. Forse sta avendo un incubo?

Allungo una mano per svegliarla e lo sguardo mi cade su una macchia di sangue sul letto.

Oh. Accidenti. Sono sicura di non essere io... e in effetti Leya sembra parecchio sofferente. Poverina. Le faccio una rapida carezza e scendo dal letto cercando di non svegliarla, dopodiché le prendo dei vestiti comodi e puliti e poi vado in cucina.

La mamma sta bevendo il tè mentre accarezza Yuuhi e le dà i biscottini. Cagnolina viziata.

- Buongiorno, tesoro - dice, sorpresa. - Come mai in piedi così presto?

- Buongiorno - replico, salutando anche la mia amica a quattro zampe. - Leya non sta molto bene e volevo portarle una tazza di tè.

Mia madre sorride ma non dice niente, anche se negli occhi verdi le leggo qualcosa come 'sei così premurosa'. Sbuffo sommessamente.

Il silenzio ci avvolge mentre aspetto che il tè sia pronto: l'unico suono udibile è il fruscio della coda di Yuuhi sul pavimento.

- Dopo farò colazione - asserisco, prima di versare il liquido dorato nella tazza. Do un bacio sulla guancia alla mamma e torno in camera. Il mio cane mi segue.

Leya si sta rigirando nel letto e la sua espressione è tutto fuorché rilassata.

- Ugh... - mugugna. Forse si sta svegliando. La scuoto delicatamente per una spalla.

- Leya... svegliati.

Non ci vuole molto perché i suoi splendidi occhi azzurri si aprano e una smorfia le arricci le labbra.

- ... Bella? Buongiorno...

- Buongiorno - bisbiglio. - Ho notato che non stavi tanto bene e ti ho portato una tazza di tè. Vuoi che ti prepari il bagno?

- Uh? - mi osserva con aria assonnata e vagamente dolorante, per poi serrare le palpebre con forza. - Oh no... mi dispiace un sacco...

- Non ti preoccupare - mormoro, allungando una mano per sfiorarle i capelli. - Sono cose che capitano. Ma è evidente che non stai bene... i crampi mattutini sono orribili.

Si tira a sedere e abbozza un sorriso tirato.

- Già. Ah... mi sento come se mi avessero tirato calci ovunque.

Poso dolcemente le labbra sulle sue, perché neanche certe scocciature vengono prima del nostro bacio del buongiorno. Lei ricambia lentamente, poi si alza con altrettanta lentezza e si appoggia a me. Le poggio una mano alla base della schiena e sfrego piano.

- Vuoi fare un bagno? - ripeto a bassa voce.

- No, grazie.

- Okay - bisbiglio, continuando questa sorta di massaggio. - Okay. Ti ho preparato dei vestiti puliti.

La sua fronte si posa contro la mia.

- Cos'ho fatto per meritarti... - sospira, strofinando il naso contro il mio. Mi bacia, dopodiché va in bagno.

Osservo il letto: non è messo male quanto pensassi, però neppure bene. Sarà meglio che me ne occupi subito, il sangue può essere un perfido ostacolo da debellare.

Mi affretto a rimuovere ogni parte sporca e mi carico il tutto in spalla.

- Bella? Cosa stai facendo? - mi chiede la mamma, mentre passo davanti alla cucina.

- Piccolo incidente! Non preoccuparti, mamma, me ne occupo io.

- Va bene... chiamami, se hai bisogno d'aiuto.

Dopo essermi occupata dell'inconveniente vado ad accertarmi che Leya stia bene. Si è vestita e si sta guardando allo specchio con aria stanca. I capelli le ricadono disordinati sulle spalle e sulla schiena.

Sul lavandino c'è la tazza, ora vuota.

Busso delicatamente sullo stipite della porta per non spaventarla.

- Ti va di fare colazione? - domando, avvicinandomi e pettinandole i capelli con le dita. Recupero un elastico e li lego in una coda bassa, in seguito prendo la tazza.

- Va bene - sospira, e io le accarezzo rapidamente una guancia. Andiamo a fare colazione.

Yuuhi le dà un quieto buongiorno, agitando lentamente la coda e toccandole i polpacci col naso, e lei le stropiccia affettuosamente le orecchie.

- Mi scuso per... - inizia a dire la mia ragazza, rivolta a mia madre, ma viene interrotta.

- Per cosa? Non devi scusarti, cara. Sono cose che capitano - ribatte la mamma, donandole un sorriso indulgente.

Leya ricambia il sorriso e poi sbadiglia. Regna il silenzio mentre mangiamo. Ho quasi finito quando qualcuno mi poggia una mano sulla spalla e la stringe.

- Buongiorno, ragazze. Com'è andata la festa? Ieri sera non mi sembravate particolarmente contente... o forse eravate stanche? - chiede John. Sulle spalle ha Brooklyn e le sue manine sono immerse fra i suoi ricci scuri per aggrapparsi.

- Non era nulla di eclatante - rispondo, sbuffando sommessamente. La mia ragazza borbotta un assenso.

- E oggi cosa fate?

- Penso che resteremo a casa a guardare qualche film, siccome Leya non si sente molto bene. O vuoi fare qualcos'altro, Leya?

- No, mi sembra perfetto.

~~~

E così il pomeriggio ci sistemiamo sul divano con una montagna di cuscini e i peluche di mio fratello, perché abbiamo deciso di guardare 'Spirit - Cavallo selvaggio', il suo film preferito, e naturalmente lui lo riguarderebbe ogni giorno senza mai annoiarsi.

La mia ragazza si siede tra le mie gambe e io avvolgo un braccio attorno al cuscino che tiene premuto sulla pancia, mentre Brook si siede composto accanto a me.

- Fallo partire, fallo partire! - esclama, impaziente.

- È già partito - ribatto, appoggiando il telecomando su una coscia e allungando una mano per scompigliargli i ricci.

Non so quante volte avrò già visto questo film, ma per Leya è la prima volta e da subito sembra apprezzarlo.

Io non riesco a concentrarmi, forse perché conosco la storia o molto più probabilmente perché il corpo della mia ragazza è premuto contro il mio e il suo calore è inebriante e la pelle candida del suo collo mi chiama invitante.

Mi abbasso e vi appoggio le labbra, strappandole un fremito. La sua testa si posa contro la mia.

- Hmm... - mugugna sommessamente. Poso un altro bacio e un altro ancora e lei mugola di nuovo. Pensavo che ricevere una coccola fosse la cosa più piacevole del mondo, ma donarne è assuefacente.

Strofino delicatamente il naso contro il suo collo, dopodiché torno a focalizzarmi sul film, il quale sta ormai terminando.

Leya piange ed anch'io un poco mi commuovo mentre Spirit e Piccolo Fiume si salutano. Brooklyn non si accorge di niente, assorto com'è, finché un rumoroso singhiozzo sovrasta il suono della televisione.

- Leya? - la guarda, stupito, e i suoi occhioni verdi si sgranano e paiono ancor più grandi. - Non piangere!

Lei gli regala un sorriso fra le lacrime.

- Non preoccuparti, Brooklyn, sto piangendo perché il film mi è piaciuto tanto tanto.

Mio fratello mi lancia un'occhiata come a chiedermene la conferma ed io annuisco.

- Sì, Brook, è come quando io e la mamma guardiamo Hachiko. Ci commuoviamo - gli spiego, accarezzandogli i capelli. Una volta rimesso a posto il DVD vado in cucina e prendo il gelato per tutti.

- Grazie - dice Leya, la quale non si è mossa di un millimetro ed ha smesso di piangere. Mi sistemo di nuovo dietro di lei.

- Come va il tuo mal di pancia? - bisbiglio. Abbozza un sorriso.

- Sto bene, grazie alle tue cure - sospira, felice. - Sei la ragazza migliore del mondo e io sono così fortunata ad averti...

Lecco il gelato in silenzio, imbarazzata.

- Non mi dispiace prendermi cura di te...

- Cosa?

- Eh?

- Hai detto... hai detto che non ti dispiace prenderti cura di me? - domanda, sorridendo ulteriormente. Avvampo. Credevo di averlo solo pensato.

- No, non l'ho detto.

- Sì che l'hai detto. Vero, Brooklyn?

Ma mio fratello è troppo occupato a condividere il proprio gelato e a giocare con Yuuhi per badare a quello che diciamo.

- Non provare ad allearti con lui, è tutto inutile - sbuffo vittoriosa. Lei mi ruba un bacio per zittirmi.

- E va bene, Солнышко*. Forse non l'hai detto... ma io ti ho sentita. Ti ho sentita eccome. E ti prego... non smettere mai di farlo. Amo che tu ti prenda cura di me.

- Vedrò - borbotto. I suoi occhi azzurri rifulgono come pietre preziose.

- Suona come una promessa - mormora, sorridendo.

-

Note dell'autrice:
konbanwa! Sono finalmente in vacanza, sono più di vecchia di un anno da ormai una settimana e ho così tante cose da fare che mi servirebbe un mese, non una settimana, per tirare davvero il fiato, ma non ce l'ho e mi sto pure lamentando. Mi dispiace, pasticcini. Mi mancate un sacco. Spero di riuscire ad aggiornare di più e farvi felici. E scusate per le tarde risposte su EFP! Perdonatemi. Un abbraccio

*Raggio di sole o piccolo sole in russo

   
 
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