28 - Doing
something ridiculous
Sakamaki aveva sempre
detestato le riunioni del consiglio dell’El Dorado, le trovava incredibilmente
noiose e faceva di tutto per evitarle. Ma, da quando si era sposato con Toudou,
era diventato più difficile sottrarsi a quei meeting. Costretto a partecipare,
lo scienziato cercava mille modi per passare il tempo, che spesso consistevano
nel rompere le scatole al suo caro sposo.
Toudou capì in fretta
che sedersi al fianco di suo marito significava passare le successive due ore a
essere infastidito da uno scienziato annoiato e, visto che lui era interessato
alle riunioni, iniziò a scegliere una sedia situata al lato opposto del tavolo
rispetto a Sakamaki, riuscendo così di seguire in pace le riunioni.
Un giorno, immerso nella
monotonia più totale, Togurou ebbe un’idea per passare il tempo. Col telefono
ben nascosto sotto il tavolo, Sakamaki procedette con il suo piano malvagio.
“Ehi
splendore, cosa indossi sotto quel completo?”
Attirato dalla vibrazione
del suo cellulare, Toudou lo prese subito per controllare se gli fosse arrivata
qualche comunicazione importante, ma il presidente si accigliò altrettanto in
fretta vedendo quel messaggio.
“Togurou, mi ha visto mentre mi vestivo stamattina.”
Per niente scoraggiato da
quella risposta, lo scienziato continuò a mandare messaggi.
“Andiamo,
non essere così severo, sto cercando di creare un po’ di atmosfera!”
“Siamo nel bel mezzo di una riunione.”
“E
se non lo fossimo? Sai cosa ti farei?”
“No e non voglio saperlo!”
“È
un peccato, perché saprei esattamente come farti eccitare…”
Toudou roteò gli occhi al
cielo, già stanco dello stupido gioco che aveva iniziato suo marito.
“Solo perché ti annoi non significa che devi… Smettila di
guardarmi così!”
Un bel sorriso soddisfatto
spuntò sul volto dello scienziato, che non perse tempo a rispondere.
“Lo
sai, ho sempre sognato di fare l’amore con te su questo tavolo.”
Le guance del presidente
iniziarono a colorarsi di rosso mentre leggeva queste parole.
“Smettila Togurou, devo seguire!”
“Oh,
ti sto distraendo? Mi dispiace, non credevo di attrarti così profondamente.”
Stuzzicare Heikichi per
Sakamaki era sempre stato divertente, ma da quando avevano iniziato la loro
vita di coppia aveva trovato nuovi e fantastici modi per tormentarlo e
imbarazzarlo.
“Diventi
così rosso solo quando ti faccio sentire bene, vuol dire che questa situazione
ti piace?”
“No, non mi piace. Smettila di inviarmi i messaggi, ho
bisogno di seguire e sapere se mi arrivano comunicazioni importanti.”
Sakamaki non aveva alcuna
voglia di lasciar perdere il suo nuovo passatempo, ma i suoi successivi messaggi
vennero completamente ignorati da Toudou, che ora rivolgeva rabbiosamente tutte
le sue attenzioni al collega che stava parlando in quel momento.
Sconfitto, lo scienziato
sbuffò e si mise a guardare il suo compagno, sperando che avesse pietà di lui e
ricominciasse a distrarlo. D’un tratto lo scienziato venne colto da una nuova,
fantastica idea.
Scusandosi cortesemente
con le persone sedute vicino a lui, Togurou si alzò e andò nei bagni del
palazzo, pronto a portare avanti il suo nuovo piano. Dopo una manciata di
minuti tornò nella sala, come se avesse fatto una normalissima pausa fisiologica.
Nuovamente seduto, Sakamaki non distolse mai gli occhi da suo marito,
aspettando il momento adatto per fare la sua prossima mossa.
Quando si rese conto che l’espressione
del presidente si era distesa e che la sua attenzione era completamente
catturata dal discorso, lo scienziato prese furtivamente il suo cellulare e
inviò un altro messaggio al suo compagno.
Toudou, che si era quasi
dimenticato dell’imprevisto di poco prima, prese il cellulare e, sbloccato lo
schermo, si ritrovò nella chat con Sakamaki una bella foto dei gioielli di
famiglia dell’uomo.
Diventando rosso come un
peperone, Heikichi sbatté il cellulare sul tavolo, guardando infuriato il suo
compagno, che invece gli sorrideva sornione.
Il segretario del
presidente, spaventatosi per quel gesto improvviso, si rivolse al suo datore di
lavoro, seduto al suo fianco.
-Signore, va tutto bene?
-Qual è la pena minima per un omicidio, Isaya?
-Eh? Cinque anni di
carcere, credo… Perché questa domanda?
-No, nulla. Non faccia
entrare nessuno nel mio ufficio dopo la riunione, ho una ramanzina da fare.
Il signor Isaya acconsentì
confuso, mentre si interrogava sul motivo dell’ira del suo capo.
Toudou intanto pensava a
un modo per punire Sakamaki, mentre lo scienziato ridacchiava e pregustava il
momento in cui si sarebbe fatto perdonare per quello scherzetto di pessimo
gusto.
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Angolino rotondo
Mi sono presa una pausa un po’ troppo lunga…
Scusate signori, ma scrivere del sexting
è risultato più difficile del previsto.
Il prompt per questo capitolo era “fare
qualcosa di ridicolo” e visto che nei capitoli precedenti questi due sono già
stati vestiti da animali, sono stati costretti a fare cosplay
e una marea di altre cose imbarazzanti, ho deciso di andare un po’ fuori dagli
schemi. In fondo cosa c’è di più ridicolo di un goffo e non corrisposto
tentativo di sexting nel bel mezzo di una riunione?
Lol, spero che non troviate il capitolo troppo off topic.
Comunque ora vado che è super tardi!
Siamo a -2 signori, la fine è vicina!
Ci sentiamo presto,
-Lau