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Autore: lallaharley    27/02/2017    1 recensioni
Un personaggio lasciato nell'ombra. Camille de Chagny, madre del nostro amato Raoul, è molto più di un personaggio trascurabile. Questa è la storia mai raccontata, di un tempo lontano, in una lontana Persia dove una giovane nobildonna francese conobbe l'angelo della morte e fu la prima a mostrargli un po' di umanità...
- basato sul romanzo di Susan Kay con riferimenti significativi al romanzo di Gaston Leroux.
Genere: Dark, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Erik/Il fantasma, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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"Papà!"
Un bambino arrivò zoppicando e si avvicinò a Nadir. Pensai che questo dovesse essere il piccolo Reza e, notai subito, anche molto malato. Il bambino oltre a zoppicare, sembrava non sapere dove stesse andando.
" Reza." Disse Nadir abbracciando il bambino, poi si rivolse a me " Camille questo è mio figlio Reza".
"Salaam Reza" risposi con un sorriso.
" Possa la vostra permanenza in questa casa essere piacevole" mi rispose. Mi sorprese il tono con il quale il bambino si era rivolto a me ( oltre ovviamente al fatto che il bambino balbettasse e non riuscisse a parlare correttamente): era un comportamento un po' troppo adulto per un bambino di otto anni, e infatti il bambino cambiò subito espressione : " Madame siete francese come Erik." Chiese tutto eccitato.
Io rivolsi uno sguardo confuso a Nadir che mi rispose con un gesto di accettazione.
" Si Reza, è francese come Erik.
Per il momento non chiesi nulla, avendo già intuito che si trattasse della stessa persona di cui mi aveva parlato Nadir durante il nostro viaggio. Spostai L' attenzione verso Reza e dissi : " Mi chiamo Camille, ma tu puoi chiamarmi Cami", gli rivolsi un sorriso e lui mi ricambiò con uno sguardo sognante " Siete così bella Cami".
Quel bambino... così dolce eppure così sfortunato. Notai che Nadir non aveva avuto il cuore per rimproverare il figlio per un commento poco consono. Tuttavia disse:
" Lasciamo riposare la nostra affascinante ospite, deve essere molto stanca". Vidi la delusione sul volto di Reza e mi affrettai a rispondere " Vi ringrazio Nadir, gradirei farmi un bel bagno caldo  e poi mi piacerebbe passare un po' di tempo con il piccolo Reza".
Il bambino sembrò soddisfatto e se ne andò via mezzo saltellando ( per quanto le sue piccole gambe glielo permettessero). Non appena il bambino si fu allontanato Nadir mi disse: " Grazie Camille" . Non aveva bisogno di aggiungere altro. Dopo poco un servitore mi condusse nelle mie stanze e mi indicò la sala da bagno. 
Mentre mi rinfrescavo, riflettevo sulla mia situazione. Ero in terra straniera, nella casa di un perfetto sconosciuto. Tuttavia la gentilezza di Nadir mi aveva colpito : nonostante le sue disgrazie,  aveva accolto in casa sua una francese, esponendo di conseguenza al mio giudizio anche il piccolo Reza. Persa nei miei pensieri osservai meglio ciò che mi circondava. Era la sala da bagno più maestosa che avessi mai visto. Era ornata da arazzi che richiamavano luoghi naturali, aromi di vari incensi profumavano la stanza e l'acqua che riempiva la mia vasca era un miscuglio di vari sali che rendevano morbida e lucida la mia pelle e la epuravano da ogni sporcizia che, ahimè, si era accumulata durante il mio lungo viaggio. Rimasi nella vasca per più di un' ora. Quando uscii mi asciugai in fretta e mi vestii comodamente e, non appena misi piede fuori dalla porta, un servitore si avvicinò e disse nervosamente: " signora, il padroncino Reza chiede di voi". Sorrisi pensando al bambino che probabilmente stava assillando il padre e i servitori ripetendo il mio nome. " Vi ringrazio portatemi pure dal vostro padroncino" dissi al servitore che mi guardò come se si aspettasse di essere frustrato. " come ti chiami?" chiesi
" Darius mia signora " rispose lui con tono imbarazzato.
" Darius, non dovete temere di parlare in mia presenza." dissi gentilmente.
"Scusate signora, spero solo che la vostra presenza porti conforto al mio padrone e al bambino ". Darius mi guardò intensamente poi si girò e cominciò a camminare e io lo seguii. Provai istintivamente una simpatia per questo servo che teneva molto alla felicità dei suoi padroni. Preoccupazione che lo aveva spinto a superare la timidezza e a parlare con una donna di rango superiore, rischiando di essere punito ( cosa che non avrei mai fatto essendo stata sempre contraria alla violenza).
Quando arrivammo davanti alle stanze di Reza incontrammo Nadir che ne stava uscendo.
" Camille, vi ringrazio per essere venuta da mio figlio, come avrete capito non ha molti amici" notai che non aveva ancora accennato alla malattia del figlio.
" Nadir, è per me una gioia trascorrere del tempo con vostro figlio" risposi cordialmente.
Detto ciò salutai l' uomo ed entrai nelle stanze di Reza. Sembrava il paese dei balocchi: la camera era piena di giocattoli di ogni sorta, molti dei quali non ne capivo l'utilizzo.
Attirò la mia attenzione un carillon a forma di donna con un violino, particolarmente bella. Aveva lunghi capelli castani e tratti europei.
"Cami! Siete venuta!" Esclamò Reza da dietro di me.
"Certamente Reza come stai passando il pomeriggio?". Dopo avermi detto che fino a quel momento aveva studiato alcuni passi del Corano, cominciò a spiegarmi, sotto mia richiesta, il funzionamento dei suoi giocattoli: dei giochi con le carte, pupazzi di varia natura, piccole carrozze e così via. Quando arrivammo al grande carillon disse:
"Questo me lo ha costruito Erik, comincia a suonare soltanto se si battono le mani!".
Ah,ecco di nuovo Erik. Adesso tuttavia non c'era Nadir a distogliermi dalla mia curiosità e ne approfittai : "Mi potresti spiegare chi è  questo Erik? Nessuno vuole parlarmene" gli chiesi.
"Erik è il più grande mago del mondo!Ma non è  solo questo... è anche un grandissimo architetto -infatti sta costruendo un palazzo per lo Shah-, un meraviglioso musicista... un inventore... un genio!" Il bambino saltellava sulla sedia mentre parlava di quest'uomo. Questo Erik cominciava davvero ad incuriosirmi perciò dissi
"Allora non vedo l'ora di conoscerlo".
Con mia grande sorpresa il bambino si rabbuiò e disse con una smorfia: " Non so se vi piacerebbe conoscerlo... non è molto gentile con gli altri adulti anche se con me lo è. Poi ho sentito dire dai servitori che fa per la Khanum cos'è molto brutte. E poi indossa sempre una maschera".
Non ebbi il tempo per rimuginare su queste parole perché il bambino cominciò a tossire in modo tremendo "Reza!", la tosse era talmente forte che il povero Rezastava per scoppiare in lacrime. Lo presi in braccio e lo cullai fino a quando non si fu calmato , dopodiché lo misi a letto e, per rassicurarlo, gli cantai delle ninnananne fino a che non si fu addormentato, come di solito facevo con Philippe quando si svegliava da un brutto sogno. Quando tornai nelle mie stanze era già notte. Visto che non avevo sonno uscii in veranda dove trovai Nadir. Gli raccontai cosa era successo con Reza.
"Mi sorprende tuttavia, amico mio, che voi non mi abbiate ancora spiegato che tipo di malattia abbia Reza" azzardai.
Lui si fece scuro in volto: "Non lo sappiamo bene neanche noi, sappiamo solo che sta peggiorando... cerco di non pensarci per evitare di stare male. Dopo la morte di Rookheeya, Reza è diventato l'unica ragione della mia vita. So che anche voi avete un figlio Camille, perciò spero mi possiate capire... fino ad ora soltanto Erik è riuscito a farlo stare bene".
Capivo fin troppo bene ciò che mi stava dicendo, il solo pensiero della morte di Philippe o di altri miei futuri figli era insopportabile. Tuttavia in quel momento avevo anche altre domande per la testa: " Reza mi ha parlato di Erik... e mi ha detto che oltre ad essere un genio fa anche cose molto brutte".
Lui mi lanciò uno sguardo impenetrabile e disse: " È vero, Erik compie ogni giorno gesti terribili per compiacere la Khanum. Tuttavia non me la sento di giudicarlo un mostro solo per questo. Ho passato un po' di tempo con Erik e penso ci sia anche del bene in lui. Ricordatevi Camille che nessuno nasce un mostro ma l'odio e il disprezzo dell'uomo possono trasformare un'anima pura distorcendola in un miscuglio di rancore e dolore."
Sinceramente mi sentivo confusa: " Ma perché le altre persone dovrebbero odiarlo? Per il suo genio forse?" chiesi dubbiosa
" Se avrete modo di conoscerlo lo capirete" mi rispose, dopo una breve pausa continuò: "vi sto dicendo queste cose perché, ripeto, se avrete modo di incontrarlo spero che terrete a mente le mie parole: Erik non è un mostro è soltanto un ragazzo che ha sofferto molto e che si è costruito una corazza fatta di magia, musica e ironia per proteggersi".
Volevo chiedergli di più ma notai la sua -e la mia- stanchezza, perciò risposi:
"Vi ringrazio Nadir, terrò a mente le vostre parole"
Detto ciò, prima di scambiarci la buonanotte, mi informò che il mio incontro con lo Shah era stato confermato e che, nel frattempo, potevo godere ancora un po' della piacevole ospitalità di Nadir.




Note dell'autrice:

Salve! La storia va avanti.... nel prossimo capitolo incontreremo finalmente Erik.
Mi sto divertendo molto a scrivere e a programmare questa storia. Ho già fatto un programma per tutti gli altri capitoli e mi sento fiera di me!
È stato abbastanza difficile scrivere della malattia di Reza... povero bambino e povero Nadir! Nei prossimi capitoli scopriremo (uso la prima persona plurale perché queste sono scoperte anche per me) un po' di più sulla storia di Camille. 
Cronologicamente Camille ( o comunque la contessa de Chagny) ha già partorito Philippe da una decina d'anni, perciò Raoul ancora non viene menzionato ( avendo i due fratelli venti anni di differenza).
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e alla prossima!
   
 
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