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Autore: Kiri94    01/03/2017    1 recensioni
Questa saga tratta eventi successivi alla Kiri no Gemini - Zero Arc, pertanto invito a leggere questa saga solo nel caso si abbia già letto le saghe precedenti.
La storia entra nel suo arco narrativo finale: due anni sono trascorsi dalla battaglia contro gli Zero, ed è il momento di risolvere i problemi alla fonte, confrontandosi direttamente con la mente dietro ogni avvenimento nefasto della storia... gli Insyder!
Ma una cupa ombra nera sta lentamente divagando per il mondo, corrompendo la serenità ed un clima di pace apparente... una minaccia senza precedenti, che rischia di avere pesanti ripercussioni sull'umanità stessa e l'intero ecosistema del pianeta.
Gli Insyder vanno fermati in tempo, mentre le lancette del countdown alla catastrofe scorrono inesorabili, ma l'impresa si rivelerà più ardua del previsto...
In una storia che trascende le barriere del tempo, la Famiglia Kokuyo dovrà dare il meglio di sé per poter, finalmente, mettere la parola "fine" alle macchinazioni della mente dietro tutto e tutti... ce la faranno?
Genere: Drammatico, Guerra, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Mukuro Rokudo, Nuovo Personaggio, Tsunayoshi Sawada, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'Katekyo Hitman Reborn! - Kiri no Gemini'
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Le lame dei due contendenti s'incrociarono in un primo, pulito colpo, che echeggiò nell'aria segnando l'inizio del combattimento vero e proprio.

Il primo ad attaccare fu Kurai: indietreggiando con un paio di salti mortali eseguiti con agilità si diede poi lo slancio non appena toccò terra esclamando – Shigure Soen Ryu! – caricando sulla spalla sinistra un fendente e preparandosi a sferrarlo contro il suo avversario. Plasma serrò la presa sui manici, preparandosi ad intercettare il colpo, ma poi una sensazione istintiva lo spinse a cambiare guardia all'ultimo momento, orientandola in una frazione di secondo nella direzione opposta a quella che Kurai aveva lasciato intendere: una decisione che si rivelò azzeccata, dal momento che Kurai un istante prima di colpire il bersaglio roteò su sé stesso eseguendo due fendenti circolari consecutivi a mezz'aria – Tsuin Samidare! – che si abbatterono nella direzione opposta a quella iniziale, scontrandosi inesorabilmente con la guardia impenetrabile di Plasma, che ne uscì indenne.

Tuttavia, Kurai non si perse d'animo, e senza dare un attimo di respiro al suo avversario ripose nel fodero la Clarent sinistra e contemporaneamente lasciò cadere la Clarent destra per terra, lasciando intuire a Plasma che stava per eseguire la terza forma, "Yarazu no Ame", spingendo quindi l'uomo a seguirla involontariamente con lo sguardo: fu allora che con un rapidissimo gesto Kurai batté sonoramente le mani libere, eseguendo un perfetto nekodamashi e riuscendo così a stordire Plasma per un cortissimo, decisivo secondo, ottenendo finalmente l'apertura che cercava – Shigure Soen Ryu! Sagishi Ame! – urlò deciso, sfoderando con rapidità eccezionale la Clarent sinistra riposta poco prima nel fodero ed usandola per colpire l'uomo con un devastante fendente che squarciò di netto i vestiti ed impattò con forza sufficiente da provocare una ferita parecchio profonda... eppure non vi fu alcuno spruzzo di sangue.

Avvertendo il pericolo, Kurai rotolò sul fianco appena in tempo per evitare che la lama del suo avversario lo decapitasse sul posto, limitando il danno ad una scottatura superficiale sulla guancia destra provocata dall'immenso calore del plasma da cui era formata, ma ritrovandosi con una sola Clarent poiché l'altra, generata dal Geminio Kiri, venne pestata con forza dall'uomo finendo in frantumi con facilità disarmante sotto il suo sguardo sconcertato.

Tutto questo scambio di colpi avvenne in pochissimi istanti.

Accorgendosi dell'espressione attonita del ragazzo, Plasma alzò lo sguardo puntandolo verso di lui – Devo ammetterlo, Rokudo, hai una tecnica veramente impeccabile: sei riuscito ad infliggermi un danno di queste proporzioni al primo scambio di colpi, per di più un danno potenzialmente letale se inflitto ad un corpo comune, quindi significa che involontariamente devo averti sottovalutato. Davvero imperdonabile da parte mia, mi scuso profondamente – esclamò con tono calmo e serio, esibendosi in un rispettoso inchino ad accompagnare le sue parole che spiazzò ancora di più Kurai – Tuttavia, permettimi di chiedertelo: è davvero questa la tua reale forza? – domandò infine a bruciapelo, guardandolo con veemenza.

Colto alla sprovvista, Kurai rispose – C-certo che no, abbiamo appena iniziato dopotutto! – stupito ed anche un po' ferito nell'orgoglio: probabilmente Plasma se ne accorse, poiché continuò – Non mi riferivo a questo, ma al tuo modo di combattere. Non dubito che tu stia combattendo seriamente, ma questo come lo spieghi? – strappandosi del tutto la tunica squarciata e lasciando intravedere gli addominali scolpiti contro cui era impattata la Clarent poco prima e confermando così i sospetti di Kurai: era rimasto indenne.

Kurai sgranò gli occhi attonito, avvertendo il cuore saltargli un battito: aveva usato tutta la forza di cui disponeva in quel colpo diretto.

Poi, improvvisamente, ricordò le parole pronunciate da Kuro, e tutto gli divenne chiaro – fiamma Fulmine-0... un corpo quasi indistruttibile. Eppure...! – il suo sguardo si spostò sui frammenti della Clarent clonata, i quali si stavano dissolvendo, per poi tornare a guardare Plasma – Eppure... c'è dell'altro, vero? Ridurre in pezzi un'arma forgiata da un diamante con così tanta facilità è impossibile per il solo attributo Fulmine-0, dico bene? No... – sgranò gli occhi, riuscendo finalmente a mettere insieme i pezzi del puzzle – NO! Sei come lo Spettro che ho affrontato nella foresta di Myasnoy Bor! Sei... un possessore di fiamma ibrida-0, ho indovinato?! – esclamò in un'affermazione piuttosto che una domanda.

Capì di aver risolto l'enigma non appena l'uomo, in risposta, rese visibile lo strato di fiamma che avvolgeva il suo corpo: sopra un primo strato di fiamma Fulmine-0 ce n'era immediatamente un altro, apparentemente di composizione quasi rocciosa, e che non lasciava alcun dubbio – Montagna-0 e Fulmine-0... non è ibrida... non ho idea di come abbiate fatto, ma siete riusciti a trovare il modo di reggere due fiamme complete senza subire lo Shock da conflitto da doppia fiamma! – aggiunse infine Kurai, mordendosi il labbro in maniera frustrata.

Poi, improvvisamente, abbassò lo sguardo, mentre un'ombra cupa calava sul suo volto – Capisco. Quindi alla fine è successo davvero... – mormorò piano – E' come aveva detto Yamamoto-sensei – continuò, mentre davanti ai suoi occhi comparivano le nitide immagini di una scena avvenuta un po' di tempo fa ad accompagnare le sue parole – Lo Shigure Soen Ryu è uno stile veramente eccezionale, ed unico nel suo genere... ma è uno stile ideato da detentori di fiamma Pioggia per essere trasmesso ad altri detentori di fiamma Pioggia: per quanto io possa averlo appreso, per quanto abbia tentato di adattarlo alla mia fiamma, resta pur sempre uno stile non compatibile con l'attributo Nebbia. Ormai è inutile negarlo! – e, nel dirlo, prese fiato come a prepararsi psicologicamente ad una scelta estremamente importante – Lo Shigure Soen Ryu... lo stile che mi ha permesso di proteggere i miei amici, di difendere le persone che amo, di trionfare perfino contro un avversario formidabile del calibro di Zero...! Quello stile, ormai limita la mia crescita! Il mio potenziale è ormai in fase di stallo: non potrò mai diventare più forte, continuando ad usare uno stile incompatibile con le mie capacità innate! Non potrò mai ergermi sopra tutto e tutti! – le mani tremarono lievemente, tradendo una strana sensazione che aveva pervaso il suo corpo nel pronunciare quelle parole.

Poi, all'improvviso, le dita si chiusero nell'impugnatura più salde che mai, e gli occhi di Kurai brillarono di una strana luce – Ed è per questo che d'ora in poi smetterò di trattenere il mio potenziale! Acquisirò una forza talmente immensa da riuscire a proteggere il mondo intero con le mie sole mani! – enormi scintille bianche presero a circondare il corpo di Kurai, mentre la temperatura attorno a lui calava di qualche grado: Re Kiri, avvertendo il pericolo, si affrettò a comunicare mentalmente a Kurai – M-Messere, qualcosa non torna! Avverto nel suo animo una terribilmente familiare presenza oscura, oserei dire demoniaca! La imploro, si fermi, non ho idea di cosa potrebbe accaderle se...! – ma Kurai lo mise immediatamente a tacere – Sta' zitto, Re Kiri! Per una cazzo di volta stai in silenzio ed osserva! Osserva come mi evolvo in un qualcosa di superiore... IN UN GUERRIERO IN GRADO DI PROTEGGERE CHIUNQUE CON LE SUE SOLE FORZE! – urlò, mentre la sclera dell'occhio destro diventava rosso sangue, e la pupilla dell'iride assumeva una forma vagamente simile ad una croce rovesciata terribilmente familiare...

Tuttavia, durò solamente per pochissimi istanti: l'occhio del ragazzo tornò immediatamente alla normalità. Re Kiri, sconvolto in egual modo dal comportamento di Kurai e da quanto aveva visto, rabbrividì: la sensazione provata poco fa era stata fin troppo simile a quella sperimentata anni fa, durante la battaglia finale contro Azrael...

Anche Plasma osservò incuriosito la scena, seppur senza perdere la compostezza: l'unico che parve non accorgersene fu proprio Kurai, che assunse un'espressione incredibilmente seria e concentrata per poi esclamare con voce solenne – Hakiri Ai Fukuryu, prima forma ad una spada! – generando all'istante un suo clone illusorio, che si lanciò con lui all'assalto contro Plasma senza perdere tempo.

Con sguardo interessato, Plasma schivò il primo fendente di uno dei due Kurai e contrattaccò eseguendo un rapido contrattacco atto a mozzare il polso del ragazzo, ma l'altro intervenne intercettando il colpo e contrattaccando con un calcio al volto, che attirò l'attenzione di Plasma consentendo al Kurai appena fuori pericolo di sferrare un micidiale fendente dal basso verso l'alto, fendente che Plasma riuscì a bloccare con la lama impugnata nell'altra mano al momento giusto, spezzando la guardia del suo avversario e tentando un affondo letale al cuore, ma ancora una volta la copia intervenne roteando a mezz'aria su sé stessa con un colpo diretto agli occhi, che costrinse l'uomo ad interrompere l'attacco e a focalizzarsi sul fermarlo, lasciando però così il via libera al Kurai originale, e così via per diversi secondi dove i due duellanti si scambiarono colpi potenzialmente letali l'un l'altro senza però che nessuno di essi andasse a segno.

Ad un tratto, tuttavia, uno dei due Kurai commise un passo falso, eseguendo un movimento azzardato che lasciò la sua guardia scoperta – Hai perso! – esclamò Plasma con serietà, approfittando dell'errore e trafiggendo il suo avversario da un fianco all'altro, dimenticandosi così per un solo, decisivo istante l'esistenza di un altro Kurai, il quale si lanciò dall'alto urlando a pieni polmoni – UTSUSHI KIRI! – sferrando un fendente verso il basso con tutta la forza che aveva in corpo con l'intenzione di tagliare a metà il suo rivale, ma i terrificanti riflessi di Plasma consentirono all'uomo di frapporre il braccio destro all'ultimo momento e di ricoprirlo con tutta la fiamma doppia di cui disponeva appena in tempo per intercettare la Clarent.

L'impatto fra le due fiamme causò un bagliore intensissimo, che andava via via aumentando mentre Kurai tentava di superare la barriera consistente nell'avambraccio di Plasma e quest'ultimo spingeva nella sua direzione per respingerlo: enormi scintille formate da due incredibili forze opposte volavano in tutte le direzioni man mano che i due contendenti cercavano di prevalersi a vicenda, ma nonostante ciò nessuno dei due sembrava intenzionato a lasciarsi sopraffare.

Improvvisamente, la voce di Re Kiri risuonò ancora una volta nella sua testa – Chiedo clemenza, Messere, ma devo necessariamente disubbidire ai suoi comandi! Interrompa immediatamente l'affondo, la sua regale spada è al limite! – esclamò in tono preoccupato, ma Kurai replicò fermamente – No! E' la mia occasione, è con le spalle al muro! Se riesco a mettere a segno questo colpo, con tutta l'energia accumulata... nemmeno lui riuscirà a resistere! Gran parte della fiamma è concentrata nel braccio nel tentativo di fermare il mio attacco, per cui una volta superato fenderò il suo corpo come burro! E allora finalmente potrò proseguire...! Potrò aiutare Kumo e gli altri! – ed aumentò ulteriormente la forza applicata all'arma, mentre impercettibilmente le sue labbra s'incurvarono in un ghigno sinistro – Non ho tempo da perdere! Devo terminare questo scontro immediatamente, ci sono troppe vite in ballo! – aggiunse, aumentando ancora la forza: Re Kiri era disperato – Messere...! Io... lei... Rokud... SIGNOR KURAI! LA SMETTA IMMEDIATAMENTE, LA PRESSIONE STA INCRINANDO LA LAMA! – urlò in una mezza crisi di panico, chiamando Kurai per nome senza nemmeno rendersene conto, ma il ragazzo era talmente concentrato sul suo obbiettivo da non ascoltarlo – No! Devo superarlo ad ogni costo! Devo pensare solo a questo! Impugno la leggendaria Excalibur, dopotutto, non cederà per così poco! Basta che metta a segno questo colpo e io... – i muscoli si contrassero talmente tanto da fargli male, ma ciò gli consentì finalmente di riuscire a raggiungere la pelle di Plasma e di iniziare a scalfirla superficialmente – io... – con sforzo inimmaginabile, superò i suoi stessi limiti applicando così tanta forza che i capillari nelle sue braccia esplosero – IO DEVO VINCERE AD OGNI COSTO! – urlò a pieni polmoni, ma nello stesso istante Plasma urlò a sua volta – STOLTO! Avresti dovuto dare ascolto al tuo Spirit! – dandosi la spinta con le gambe con tutta la sua forza superando così per un singolo, fatale istante la forza di Kurai e riversandola sulla lama danneggiata della Clarent.

Sotto lo sguardo attonito di Kurai, la lama dell'arma si spezzò di netto, volando ad arco verso l'alto roteando su sé stessa e ricadendo infine con grazia al suolo qualche metro più in là come se fosse mossa al rallentatore.

L'urto, inoltre, fu così violento che lo stesso Kurai si ritrovò sbalzato via a gambe all'aria, volando a schiantarsi al suolo un paio di metri più in là e ruzzolando malamente percorrendone altri tre.

Sputando sangue e stordito dall'urto, Kurai tentò barcollante di rialzarsi portandosi la mano alla bocca mentre cercava di mettere a fuoco ciò che restava dell'arma, e con orrore constatò che non se l'era immaginato: la lama di diamante di Excalibur era stata troncata di netto, al punto che ora era all'incirca delle dimensioni di un pugnale, ed inoltre il Soul Drive si era disattivato automaticamente riportando l'arma alle sue fattezze originali.

Le mani presero a tremargli così velocemente che l'elsa gli sfuggì dalle mani, cadendo al suolo con un tintinnio sinistro – No... non è possibile... – riuscì a malapena ad esclamare con un fil di voce in seguito allo shock – Excalibur... si è spezzata...? – con l'espressione di una persona che comprende, troppo tardi, di essersi scavato la fossa da solo.

Plasma si massaggiò la parte colpita, la quale presentava un taglio superficiale sul braccio, per poi avviarsi con passo lento verso Kurai – Devo ammetterlo... sono molto, molto deluso da te. Mi aspettavo di più... dall'uomo che ha sconfitto Zero-sama. Ed invece, alla fine sei solo un ragazzino che agisce d'impulso, senza pensare alle conseguenze delle proprie azioni. Un vero guerriero sa riconoscere i propri limiti, e la sua forza sta proprio nel trovare la maniera di aggirarli in modo da potersi migliorare. Ma tu... – si fermò proprio davanti a Kurai, guardandolo torvo con sguardo sprezzante – ... hai deliberatamente cercato di forzarli, e l'hai fatto senza minimamente preoccuparti delle conseguenze. Non hai pensato nemmeno per un istante che questo non è un gioco e che tu stesso avevi messo in chiaro che sarebbe stato un duello all'ultimo sangue, dico bene? Hai combattuto con totale sprezzo del pericolo, della tua stessa vita, e hai deliberatamente ignorato l'unica voce amica che ha cercato di fermarti prima che fosse troppo tardi! Questo non è coraggio... è incoscienza! – sbottò furioso, come se Kurai gli avesse fatto un torto enorme.

Poi, inaspettatamente, si voltò dall'altro lato, distogliendo lo sguardo – ... vattene. – mormorò semplicemente, dandogli le spalle ed avviandosi verso l'uscita della stanza.

Stringendo i denti, Kurai si decise a controbattere – Che cazzo stai dicendo?! L'hai confermato appena un attimo fa, era un duello all'ultimo sangue! Se hai vinto, che aspetti? Finiscimi! – urlò in tono ferito: Plasma si fermò per un attimo, il tempo di esclamare in tono serio – No. Non uccido i bambini. – per poi riprendere la sua marcia.

Quelle parole ferirono Kurai più di ogni arma esistente: l'umiliazione subita fu tale che il suo orgoglio raggiunse vette mai sfiorate prima in tutta la sua intera vita – Ah... ahahah! Belle parole, dette da un ipocrita di merda che collabora con uno psicopatico che è intenzionato a sterminare metà della popolazione, bambini inclusi! – replicò con tono sarcastico, centrando in pieno un punto delicato di Plasma, il quale si fermò nuovamente.

Constatando che aveva sortito gli effetti sperati, Kurai continuò – Lo sai... sei proprio odioso. Ti atteggi a figo con quei tuoi discorsi da samurai onorevole del cazzo, e giudichi ME, un fottutissimo ragazzo che sta rischiando la vita per fermare voi branco di invasati mentali prima che scateniate una catastrofe senza precedenti sull'umanità, solo perché per via della pressione provocata dall'enorme peso di responsabilità che ha addosso ha commesso qualche errore?! – un sorriso maligno illuminò il volto di Kurai, mentre si rimetteva in piedi – Sei feccia della peggior specie, tu. Ti crogioli in valori di cui nemmeno sai il reale significato, ti fai vanto di essere saggio quando in realtà sei il più stupido di tutti, e sopratutto... ti atteggi ad essere superiore quando in realtà vali meno di un verme! – urlò infine, infliggendo a Plasma una ferita ben più profonda di quella provocata dallo scontro di poco prima.

L'uomo si voltò tentando di replicare, furente, ma qualcosa nello sguardo di Kurai lo bloccò prima ancora che le parole potessero uscirgli dalla bocca: una luce mai vista prima illuminava i suoi occhi, in netto contrasto con il sorriso sarcastico stampato in volto – "Non uccido i bambini", eh? Dio, ma l'hai detto sul serio? Ahahah! – ridacchiò malefico canzonandolo per poi farsi improvvisamente serio lanciando un'occhiataccia intrisa di intenzioni omicide all'uomo – Lavati la bocca prima di dire certe cose. Non sei un prescelto, né tantomeno un essere superiore a me: sei solo uno schifosissimo, sporco essere umano con una morale corrotta, un'erbaccia che appesta il bellissimo prato che è la terra. Ed in quanto tale... io ti estirperò! – esclamò, lanciandosi all'attacco disarmato.

Sconvolto, Plasma esclamò – Pazzo! Hai intenzione di suicidarti, gettandoti senza un'arma contro di me?! – infondendo la fiamma Fulmine-0 nei dispositivi in modo da ricreare le lame d'energia per poterlo attaccare, ma a metà strada Kurai urlò – Hakiri Ai Fukuryu, forma senza spada! – generando attorno a sé una distorsione illusoria terrificante, che disorientò il suo avversario al punto che lo perse di vista, consentendo a Kurai di generare una colossale lama di circa cinque metri formata da fiamma Nebbia-0 e che gli avvolse l'intero braccio, come a divenire a tutti gli effetti un arto del ragazzo – ARTIGLIO DELLA NEBBIA INFERNALE! – urlò in Italiano, colpendo Plasma con forza travolgente e spazzandolo via per diversi metri, spedendolo a schiantarsi contro un muro e sollevando così una grossa quantità di polvere.

A tecnica eseguita, Kurai crollò a terra, sfinito – Ngh...! Dannazione, questa tecnica mi stanca parecchio... avrei preferito non utilizzarla, ma almeno sono riuscito a prendere tempo – mormorò, per poi cercare di pensare rapidamente a come concludere lo scontro... ma, per quanto ci pensasse, arrivava sempre ad un unica, inevitabile conclusione: era impossibile – Cazzo... cazzo, cazzo! Quel che più mi irrita è che quel verme ha ragione! Ho fatto un'errore fatale, lasciando che la mia arma si rompesse! In qualsiasi modo la veda, non ho alcuna speranza di vittoria. AAAAARGH, DANNAZIONE!! – urlò mentalmente, portandosi le mani alla testa – Da quando la Kirislayer si è rotta mi sono sempre trovato in una situazione peggio dell'altra, non c'è verso, non riesco a sostituirla! Se solo l'avessi ancora... se solo potessi utilizzarla ancora una volta...! – esclamò con voce spezzata, sull'orlo delle lacrime dalla frustrazione.

Improvvisamente, Re Kiri si materializzò accanto a lui – Messere... io... posso comprendere il suo stato d'animo di poco fa, la prego di non crucciarsi per la distruzione della Sacra Spada. Ma quella sua arma di cui parla, la Kirislayer... non è forse un potere che risiede dentro di lei? – domandò con serietà.

Kurai sospirò, quindi replicò – Sì... almeno, lo era. Ma ormai è andata distrutta dopo lo scontro con Azrael! – disperato: al che, Re Kiri rispose con semplicità disarmante – Ordunque, perché non prova a riforgiarla? – suggerì, per poi svanire nel Soul Drive lasciando solo Kurai coi suoi pensieri.

Nel frattempo, era riemerso dal polverone: com'era prevedibile, non aveva subito il minimo danno da quel colpo, e sembrava semplicemente leggermente impolverato – Kurai Rokudo... ammetto che le tue parole mi hanno toccato. Se è la morte in battaglia ciò che vuoi, te la concederò! – annunciò serio, avanzando verso Kurai impugnando saldamente le sfrigolanti armi d'energia.

Con un amaro sorriso, Kurai mormorò – Eheh... fosse così facile, amico mio, non avrei mai avuto bisogno di un'altra arma in primo luogo, ma purtroppo l'immagine mentale della Kirislayer è svanita completamente dalla mia men... – come un fulmine a ciel sereno, un'idea balenò al suo cervello, forse stimolato dalla consapevolezza di non avere altra scelta se non lasciarsi morire: valeva la pena di fare un tentativo.

Fu così che Kurai si rialzò in piedi, tendendo il braccio ed iniziando ad accumulare una grossa fiamma Nebbia-0 attorno ad essa, modellandola rendendola vagamente simile ad una lama ed attraendo verso essa piccoli frammenti di luce simili ad infinitesimali schegge scintillanti, come se quella manifestazione di pura energia fosse dotata di gravità propria: in quello stesso momento, Plasma scattò verso di lui caricando un colpo letale diretto alla sua testa – Addio, Kurai Rokudo! – e Kurai con un gesto disperato interponeva l'arma nebbiosa contro le lame dell'uomo nel disperato tentativo di proteggersi.

L'impatto, inaspettatamente, avvenne: con un clangore metallico, Plasma venne sbilanciato all'indietro, e Kurai rotolò sul fianco atterrando a distanza di sicurezza, riuscendo infine a guardare ciò che la sua mano impugnava.

La nebbia si dissolse, portando alla luce una lunga katana dalla lama nera come la notte e dal filo colorato di una gradevole sfumatura indaco: sul dorso non affilato erano presenti lunghe e sottili spine incurvate, mentre la guardia dell'arma presentava due linee mosse come a rappresentare l'elemento Nebbia di cui era formata.

L'impugnatura, infine, era argentea e splendente, rifinita con bordi di un color oro gradevole, e terminava con una sorta di portachiavi dalla forma misteriosa vagamente simile ad un piccolissimo shuriken.

A discapito delle apparenze, Kurai non ebbe dubbi: la Kirislayer era rinata a nuova vita.

   
 
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