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Autore: la luna nera    02/03/2017    6 recensioni
Rovistare nei vecchi bauli può riservare delle sorprese. Fra biancheria d'altri tempi e gioielli meravigliosi, Maddy e Alyssa trovano un sacchetto contenente due orologi da taschino dall'apparenza innocua. Ma si sa, sono proprio gli oggetti più anonimi a nascondere sorprese e le due ragazze lo scopriranno di persona, trascinando nell'avventura che stanno per vivere anche Jordan che invece ha ben altri grattacapi a cui pensare.
Genere: Avventura, Sentimentale, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Credi che sia lì?”
“Oddio, spero di no.” Alyssa non poteva immaginare che la sua amica fosse caduta così in basso.
“Le ragazze si lasciano sedurre rapidamente dal potere e dalla bella vita.”
“Forse quelle che frequenti tu.” Incrociò le braccia. “Tua sorella non è così e anche se in un primo momento ho pensato pure io che potesse esser finita lì, son certa di aver preso un granchio. Maddy non è una che si vende così facilmente e…”
“Aspetta.” Jordan fissava una ragazza fra le ultime del corteo. “Guarda quella là, quella con il vestito verde…. Non ti sembra lei?”
Effettivamente quella tipa somigliava alla sua amica in maniera impressionante. “No….non ci credo… non può essere lei!”
“Vieni, dobbiamo scoprirlo.” La prese per mano e facendosi strada fra i nobili presenti, raggiunsero il corteo reale che si stava spostando verso il parco secondo il desiderio del re. Si avvicinarono al gruppo di fanciulle fra cui poteva esservi Maddy e s’imbatterono di nuovo in una loro recente conoscenza.
“Mademioselle, è un vero piacere incontrarvi di nuovo!”
“Ma chi…. Oh! Il conte du Grangé.” Lo salutò con un sorriso piuttosto luminoso.
“Per caso posso esservi d’aiuto, ma chérie?
Dopo un attimo di esitazione la ragazza pensò di sfruttare a suo favore la maggior conoscenza del palazzo e dei suoi frequentatori che sicuramente il conte aveva. “Ecco… sto cercando una persona. Forse voi potete aiutarmi.”
Bien sur! Certamente.” Le impresse l’ennesimo bacio galante sul dorso della mano, non degnando di un minimo cenno di considerazione Jordan, fermo ed immobile a pochi passi con l’aria non particolarmente entusiasta.
“Vedete, sto cercando una ragazza di nome Maddy.”
“Mhm, forse è un membro della vostra compagnia teatrale?”
“Sì…. Diciamo di sì.” Sorrise. “Per caso voi l’avete incontrata?”
Moi non plus. So che alcune di loro si sono esibite privatamente negli appartamenti nel nostro magnifico sovrano, non vi è stato riferito?”
Quella frase le gelò il sangue nelle vene.
“Tuttavia dovrebbero già aver fatto ritorno nell’ala del palazzo a voi riservata.”
“Oh… è solo che… non riesco a farvi ritorno.”
“Non preoccupatevi, vi accompagnerò personalmente. Comprendo perfettamente il disagio che si prova nel trovarsi le prime volte fra queste stanze, la reggia è un vero labirinto. Venite, ma chère mademoiselle.” Le porse il braccio invitandola a seguirlo sotto lo sguardo disapprovante di Jordan, totalmente ignorato dai due.
Entrarono nella reggia e attraversarono il luminosissimo corridoio con Jordan che li seguiva come un silenzioso cagnolino. Questi infatti non si fidava del conte e voleva vederci chiaro: davvero li stava aiutando? Oppure c’era un secondo fine celato dietro tutte le lusinghe rivolte ad Alyssa? Quest’ultima ipotesi era plausibile e se davvero lui sapeva qualcosa riguardo sua sorella, voleva essere presente in ogni momento per non lasciare niente al caso. Aveva notato come l’arzillo aristocratico guardava Alyssa, in modo particolare la sua scollatura ed iniziava a sospettare che il suo scopo era di ingraziarsi lei, ed eventualmente l’amica che stava cercando, per una seratina a tre non troppo casta e pura. Confidava nell’intelligenza della ragazza, sarebbe stata davvero una stupidina ingenua non accorgendosi di come quel tipo la guardava e cosa mai poteva immaginare nei suoi pensieri.
 
“Chiedo scusa mademoiselle, ma il giovane monsieur che ci segue è un vostro congiunto?”
Alyssa si voltò e rimase per qualche istante in contemplazione. Poi rivolse di nuovo l’attenzione al nobile. “Jordan mi accompagna.”
“Capisco. E’ il vostro servitore dunque.” Tale affermazione non fu gradita al diretto interessato, ma strappò un sorriso alla ragazza.
“Oh no, monsieur. E’ il fratello di Maddy, colei che sto cercando.”
“Oh beh, ad ogni modo potete invitarlo a recarsi altrove. Ad occuparmi della vostra mirabile persona ci sono io.” E di nuovo le baciò la mano.
“Permettetemi due parole, signor conte.” Jordan ne aveva avuto abbastanza. “La gentil donzella può benissimo godere della presenza di due accompagnatori e se avete udito correttamente le sue parole, saprete che la ragazza di cui abbiamo perso le tracce è mia sorella, dunque gradirei esser presente qualora la trovassimo.”
“Monsieur è geloso per caso?”
Alyssa drizzò le orecchie mentre un tuffo enorme le fece impennare mostruosamente i battiti cariaci. Jordan non batté ciglio: era astuto il conte! Doveva fare molta attenzione e dosare con cura ogni parola senza farsi prendere dall’ira.
“Ditemi, voi conoscete il significato della parola gelosia?” Incrociò le braccia. “Suppongo abbiate una moglie.”
“Naturalmente, chi non ne ha una?”
“Ecco, monsieur…. Avete a cuore la vostra gentile consorte?”
Allargò le braccia. “Devo poiché ne sono obbligato, come ogni gentiluomo dell’aristocrazia. Ma a quanto pare voi, non facendone parte, non potete esserne a conoscenza.”
“Ah, e cosa ve lo fa pensare?”
“Il fatto che….”
La risposta, che sarebbe stata bella pungente, fu interrotta da voci femminili provenienti da uno dei corridoi laterali: erano alcune delle attrici della compagnia teatrale venuta dal Nuovo Mondo per onorare il Re con la sua arte.
“Oh, signor conte! Che onore incontrarvi di nuovo!” Una delle giovani donne si precipitò ad omaggiare l’uomo inchinandosi rispettosamente.
“L’onore è tutto mio.” La invitò a rialzarsi baciandole la mano. “Non mi sono complimentato ancora con voi per la vostra leggiadria, mie care.” Rivolse una profonda riverenza a tutte le attrici presenti. “Non vedo l’ora di poter ammirare nuovamente la vostra arte di recitazione.”
“Ci esibiremo durante il banchetto serale con un’opera di nostra stesura.”
“Esatto.” Proseguì un’altra. “Abbiamo terminato di ripassare alcune battute, adesso dobbiamo recarci in sartoria per la prova dei costumi di scena.”
“Volete accompagnarci, di grazia?”
“Molto volentieri.” Gonfiò il petto di orgoglio come un tacchino.
Jordan, da uomo amante delle belle donne, colse al volo il luccichio spuntato negli occhi del conte immaginando le giovani attrici in sartoria. E quando si rese conto che non aveva ancora mollato il braccio di Alyssa e che, anzi, era propenso a portarla con sé, intervenne immediatamente.
“Chiedo scusa, ma io ed Alyssa dovremmo controllare alcune cose, inclusa la presenza di mia sorella. Andate pure, vi raggiungeremo in men che non si dica.” Strattonò il braccio della ragazza liberandolo da quello del conte che gli sembrava viscido come la pelle di un serpente.
“Ma che ti salta in mente adesso?!” Non appena fu vicina a lui, Alyssa sibilò questa frase mostrandogli il suo forte disappunto.
“Sta’ zitta un attimo per favore, poi ti spiego.” Sorrise al conte. “Con permesso.” E si allontanò con la ragazza dirigendosi verso l’ala del palazzo da cui erano venute le attrici della compagnia teatrale.
 
“Allora?”
Jordan chiuse la porta non appena entrambi furono all’interno della stanza, un elegantissimo salottino arredato con tessuti di velluto rosso piuttosto acceso. “Allora cosa? Mi sembra ci sia ben poco da spiegare!”
“Perché hai fatto quella sceneggiata poco fa?”
“Perché non sopportavo più quel porco e il suo modo di fare!”
Alyssa si mise a ridere. “E che cosa avrebbe fatto di così insopportabile?”
“Tu non hai notato il modo in cui ti guarda, vero?”
“Beh, diciamo che mi tiene spesso gli occhi addosso, evidentemente sono di suo gradimento. Ha gusti ben diversi da qualcuno di mia conoscenza.”
“Vedi che non hai capito?” Le si avvicinò prendendole una mano fra le sue. “Quello ti vuole portare a letto.”
Di nuovo Alyssa scoppiò a ridere. “Cosa? Quello vorrebbe portare a letto me?! Ma ti prego Jordan! Non sparare cavolate! L’hai sentito tu stesso che è sposato e per di più se n’è andato con le attrici in sartoria.”
“Già. E cosa credi stia facendo adesso con loro? Sta prendendo le misure  dei loro merletti? Per favore, sii seria….” Si passò una mano fra i capelli. “Senti, …ci sono stati momenti difficili fra di noi negli ultimi giorni e forse dovremmo parlarne prima di riuscire a capire se mia sorella si trova qui.”
“Io non ho niente da dirti. Se prima provavo qualcosa per te, adesso non più. E con questo ho concluso.”
Lui restò in silenzio a fissarla: quanto udito non gli era piaciuto, gli aveva fatto provare una punta di fastidioso dolore al cuore. “E quel filtro d’amore?”
“E’ stata un’idea di Veronica. Probabilmente grazie ai suoi poteri occulti era riuscita a vedere nel mio cuore e di sua iniziativa si è offerta di aiutarmi ….a modo suo.” Sospirò profondamente. “Inizialmente l’idea di averti tutto per me mi ha fatto sognare letteralmente, però nel vedere quel pentolone pieno di roba bollente ho avuto paura delle conseguenze cui saremmo potuti andare incontro. Voleva aiutarmi perché secondo lei sono una ragazza di buon cuore seppur ingenua e credo che quest’ultima cosa sia vera. Sono stata davvero un’ingenua nel credere che tu potessi notarmi e che fossi come io immaginavo, ma fortunatamente ho aperto gli occhi in tempo e sono riuscita a scacciare certi pensieri dalla mia mente ….e dal mio cuore.” Terminò di parlare abbassando lo sguardo.
Jordan restò in totale silenzio riflettendo con attenzione su quanto aveva detto la ragazza, ripensò alle parole della sorella in occasione dell’ultima loro chiacchierata e ripensò anche alle sue vicende amorose passate, sia con Valentine che con altre sue ex: soppesò una per una le parole rivoltegli da Alyssa e provò un forte senso di vuoto. Lo credeva diverso da come ora lo considerava, gliel’aveva sputato in faccia senza tanti giri di parola e in tutta onestà la cosa lo aveva infastidito come non immaginava. Che stava accadendo? Cosa significava quel senso di vuoto che avvertiva? Si avvicinò ad una delle finestre osservando l’esterno del palazzo, lo fece per distogliere l’attenzione dalla ragazza poiché il tempo trascorso forzatamente assieme a lei gli aveva permesso di conoscerla meglio e di rivalutarla tantissimo. Forse aveva esagerato reagendo in malo modo non appena appreso della sua cotta nascosta e del filtro d’amore, probabilmente aveva sbagliato nel crederla capace di fargli quello… Ed era così perché infatti lo aveva gettato via. Alyssa si era adoperata tantissimo per aiutarlo, tirarlo fuori dai guai, farlo sorridere e sorprenderlo con gesti che raramente gli erano stati dedicati. Valentine pensava principalmente a se stessa: se volevano andare a cena assieme, era lei a decidere dove e quando; il sabato pomeriggio era dedicato allo shopping a prescindere dalla sua disponibilità; se lui doveva preparare esami universitari e lei aveva voglia di uscire o fare qualcosa di particolare, se ne fregava andando in fondo ed ottenendo ciò che desiderava. Davvero quella era la sua idea di coppia? Davvero le redini di un rapporto fra due persone dovevano stare sempre e solo nelle mani di una? Era davvero ciò che voleva per il suo futuro? Oppure era arrivato il momento di gettare i panni del ragazzino scapestrato e rubacuori per indossare quelli del giovane uomo che si affaccia alla vita?
 
Alyssa era rimasta in silenzio con lo sguardo incollato alla sagoma scura del ragazzo frapposto fra lei e la finestra. Sospirò profondamente, sentiva che forse la tensione sorta fra di loro iniziava ad allentarsi e questo non era che un bene per cercare di porre fine al loro pellegrinaggio nel tempo.
 
 











 
Buon giovedì!
Stavolta sono riuscita ad aggiornare prima, spero davvero che il periodo “no” se ne sia davvero andato. Colgo l’occasione per ringraziare nuovamente tutti VOI che ancora seguite e commentate la storia. Invito anche i lettori silenziosi a lasciare due righe, ne sarei davvero onorata.
 
Allora…. Sembra che qualche traccia di Maddy stia iniziando a manifestarsi: sarà veramente finita nell’harem di Luigi XIV? E che mi dite della reazione di Jordan di fronte alle sviolinate del conte di Grangé? Ha fatto un bel cambiamento il ragazzo, non vi pare?
 
Vi auguro un buon fine settimana!
Un abbraccio
La Luna Nera

 
  
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