Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: BlossomTears    04/03/2017    1 recensioni
Questa è una semplice storia che vede come protagonisti i BTS (ma va?) e una ragazza italiana di 21 anni...
Bando alle ciance, buona lettura :)
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kim Taehyung/ V, Min Yoongi/ Suga, Park Jimin, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Jin's pov
Quella mattina ero molto, molto stanco.
Forse perché la notte precedente, dopo essere uscito dalla stanza di Nami, per cercare pace e tranquillità mi recai nella mia, ma purtroppo non riuscii a chiudere occhio.
Avevo una sensazione di continuo tormento e la causa era della mia fredda ed inquieta anima.
Istintivamente la mia mente volò da lei.
Rimasi tanto di quel tempo a pensare e ripensare a lei, a me, a Jimin, che non mi accorsi che era già mattina e che avrei dovuto preparare la colazione e poi andare alla BigHit insieme agli altri.
Mi alzai lentamente per non disturbare nessuno e silenzioso come un gatto mi recai in cucina a preparare i dorayaki.
Più il tempo passava, più pancakes facevo e più BangTan si svegliavano attratti dal dolce odore.
Nonostante ciò, i miei occhi facevano fatica a restare aperti e le occhiaie si scurivano man mano che strofinavo la sottile pelle per provare sollievo al rossore degli occhi.
《Ehi hyung, tutto ok?》chiese Suga una volta avvicinatosi.
Era da un pezzo che mi stava attentamente osservando e sentivo i suoi occhi seguire ogni mio movimento.
《Sì tranquillo!》mentii io, sfoggiando un sorriso finto e tirato, una volta girato verso di lui.
Nel frattempo, Hoseok prese il latte e Kookie i vari cereali mentre Namjoon prese il succo alla pera.
Taehyung invece era seduto al tavolo, ma con la mente era ancora nel mondo degli unicorni rosa che camminavano su un prato fiorito e vomitavano arcobaleni fatati.
Lo invidiavo proprio.
Poi, improvvisamente, la mia attenzione venne catturata da due mani intrecciate delicatamente tra loro.
Alzai lo sguardo ed incontrai due pozzi scuri come gli abissi.
Non capii più nulla e non mi resi conto di avere l'avambraccio vicino al fuoco.
Mi scottai e imprecai ad alta voce.
Non ero mai stato un amante delle parolacce specialmente se dette davanti ad altre persone, ma in quel momento non ero me stesso e avrei voluto bruciare non solo quella piccola parte del mio braccio, ma tutto il corpo così da non provare quel dolore che mi stava logorando il cuore.
Tutti si avvicinarono, ma nessuno osava parlare o toccarmi.
Un tocco gelido e delle dita piccole ed affusolate mi sfiorarono delicatamente il braccio non ferito e solo quella vicinanza, mi fece capire che lei era un calmante per me.
《Vieni con me così ti medico!》disse solamente lei guardandomi con quei suoi grandi occhi, resi ancora più immensi dalla preoccupazione.
Durante il tragitto verso il bagno dove c'era l'occorrente per le medicazioni, entrambi restammo in silenzio.
Si sentiva solo il mio respiro forte causato dalla forza che stavo impiegando per non gridare dal dolore che provocava la pulsante ferita.
Mi faceva malissimo e sentivo la pelle bruciare, tirare ed essere viva..
Tentai di focalizzare l'attenzione su altro.
Mi resi conto che il bagno non era molto grande e Nami faceva fatica a muoversi.
Io ero seduto al bordo della vasca da bagno, mentre lei era girata ed il suo viso era rivolto dalla parte della specchiera.
Forse si accorse del mio sguardo, perché alzò la testa e d'un tratto mi sentii accaldato.
Cazzo se mi ero scottato!
E questa constatazione era riferita a tutt'altro che il braccio.
Nami si avvicinò, sempre silenziosa, poi si inginocchiò davanti a me ed iniziò a passare la lozione sulla scottatura.
Appena il cotone imbevuto toccò la zona interessata il bruciore moltiplicò ed io chiusi immediatamente gli occhi ed inspirai fortemente.
《Lo..lo so...che fa male....ma resisti!》disse lei singhiozzando.
Aprii gli occhi e trovai i suoi occhi neri come il carbone, illuminati dalle gocce salate che uscivano indisturbate.
《Per...perché..piangi?》chiesi io, non capendo quella reazione inaspettata quanto improvvisa.
《Perché...ti sei fatto..male....a causa...mia..》disse lei tentando di asciugarsi gli occhi con le maniche del pigiama.
Non seppi il motivo, ma mi sedetti di fronte a lei sul freddo pavimento.
Volevo che i nostri occhi si intrecciassero così come le sue mani e quelle di Jimin.
Volevo che capisse tante cose.
Volevo che mi spogliasse l'anima.
Volevo semplicemente lei.
 
NOTE DELL'AUTRICE:
Salve a tutti <3
Ecco qui un capitolo completamente dedicato a KIM SEOKJIN. *-*
Ultimamente sono proprio fissata con lui e volevo sviluppare di più il suo personaggio, visto che per tutti gli altri capitoli ci sono stati solo Jimin e Nami. xD
PIETA' HO SCRITTO TUTTO QUESTO STANOTTE ALLE 2.00, QUINDI SE FA SCHIFO PERDONATEMI T.T
Spero vi piaccia, un bacione <3
-BT-
  
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