Mi preparo, esco di casa e non appena arrivo in ospedale vado in Ortopedia, voglio provare a parlare con Callie. La vedo in lontananza con Owen, discutono, sembra qualcosa di importante. Aspetto che finiscano e mi avvicino al primario:
- ehi Owen, tutto bene con Callie?
- Scusami Arizona, non posso parlartene, se vorrà ti spiegherà tutto lei.
- MASCHIO, 8 ANNI, NUMEROSE ECCHIMOSI SU TORACE, BRACCIO DESTRO E PRESUNTA FRATTURA DEL BRACCIO SINISTRO –
- Ehi ometto, non preoccuparti, ci siamo noi qui - cerco di rassicurare il bambino.
- Voglio la mamma - mi dice visibilmente spaventato
- Serve un consulto ortopedico e voglio parlare con i genitori del bambino –
- Va bene dott.ssa Robbins, chiamo subito la dott.ssa Torres e i genitori può trovarli in sala d’aspetto – mi informa l’infermiera di turno.
- Salve sono la dott.ssa Robbins, mi sto occupando di vostro figlio. Vorrei sapere cosa è successo.
- È un bambino molto vivace, eravamo al parco, voleva a tutti i costi salire sullo scivolo al contrario e così è caduto – taglia corto il padre, mentre la madre del bambino, visibilmente scossa è in silenzio accanto al marito. Riferendomi direttamente a lei le chiedo se vuole vedere il bambino prima che lo portiamo a fare una TAC.
- Sa signora, ne ho visti molti di bambini vivaci, ma nessuno si procura lividi così frequentemente, sa dirmi cosa succede? – le dico, mentre ci dirigiamo in trauma1
- Scusi dott.ssa, cosa vuole insinuare? Le assicuro che è come le ha spiegato mio marito.
- Hai chiesto un consulto ortopedico?
- Si, Callie, ma vorrei parlarti di una cosa prima.
- Arizona, non credo sia né il luogo, né il momento adatto per parlare dei nostri problemi.
- Non è di noi che voglio parlarti infatti. Visitando il bambino ho notato numerosi ecchimosi, alcune meno recenti di altre.
- A cosa stai pensando? – mi chiede.
- Temo che il padre lo picchi.
- Arizona, ne sei proprio sicura?
- Non so Callie, ma qualcosa mi dice che c’è qualcosa che non va. La madre mi ha confermato la versione del marito, ma era visibilmente provata. Vorrei provare a parlare con il bambino.
- Come ti chiami ometto?
- Lucas.
- Ehi Lucas, mi sai spiegare come ti sei fatto male al braccio?
- I-io sono caduto dallo scivolo.
- E sai dirmi questi lividi come te li sei procurati?
- S-sono un bambino t-troppo vivace, dice mio papà. C-così per farmi diventare un b-bravo bambino la sera lui mi p-p-picchia.
- E mi sai dire dov’è la tua mamma quando il tuo papà ti fa questo?
- La mia mamma piange in camera. Piange tanto lei.
- Sei proprio un bravo ometto, sai? Ora l’infermiera ti porta a fare un altro controllo, ok?
- Chiamiamo subito la polizia e i servizi sociali, quel verme non può tornare a casa come se nulla fosse – dico rivolgendomi a Callie.
- Certo, facciamo tutto quello che c’è bisogno di fare.
- Ok vado allora
- Arizona?
- Dimmi Calliope
- Dobbiamo parlare Arizona.
- Lo so. Io finisco il turno alle 20:00. Se anche tu finisci verso quell’ora possiamo andare a cena fuori e parlare con calma.
- Va bene, allora chiedo a Meredith se può pensare a Sofia per questa sera.
- Ok, a dopo.
Sono stravolta. Sento il suono di un messaggio.
Da: Callie
Confermato per stasera. Meredith penserà a Sofia e la terrà anche per la notte. A dopo.
Nonostante so che non sarà una cena di piacere, non vedo l’ora di passare un po’ di tempo con mia moglie. La giornata prosegue tranquillamente e alle 19:55 sono all’atrio ad aspettare Callie.
Non appena la vedo arrivare rimango a bocca aperta. Indossa un tubino nero, che le accentua in modo stupendo tutte le curve. Mi fa sempre lo stesso effetto.
- Tutto bene Arizona? – mi chiede
- S-si t-tutto bene, possiamo andare.
Non appena ci sediamo ordiniamo una bottiglia di vino: rosso- Cabernet Sauvignon.
Alzo il calice e faccio per brindare.
- A cosa brindiamo, Arizona?
- A nostra figlia, la cosa più bella che potessimo avere.
- A Sofia.
- Senti Callie, vorrei dirti che…
- No Arizona, prima che possa dire qualunque cosa è giusto che tu sappia che io e Sofia siamo da Meredith , ma penso di cercare un appartamento quanto prima.
- Dai Callie non ti sembra di correre? Vuoi già trovare un appartamento?
- Correre Arizona? Devo ricordarti forse che se non fosse per te, a quest’ora potevamo essere a casa nostra con nostra figlia?
- Lo so Callie, ma io voglio provare a rimediare. Io ti a…
- No Arizona, non osare dirlo, perché se mi avessi amato, se mi avessi amato almeno la metà di quanto io amo te, non mi avresti mai tradito con quella.
- Callie, perché mi hai portato qui allora?
- Per avvisarti che io e Sofia saremo da Meredith fino a quando non avrò trovato un’altra sistemazione e che dobbiamo accordarci per i giorni in cui potrai vederla.
- Cosa le diremo nel frattempo? Le chiedo
- Non so, ma penso che potrai pensarci tu a questo, no?
- Va bene, posso prenderla io domani all’asilo?
- Ok, poi la verrò a prendere io da te dopo cena.
- Callie, ti giuro che farò tutto ciò che è in mio potere per riavervi entrambe a casa.
- Non so se servirà a qualcosa Arizona.