[43. Diamante]
“E quello cos’è?”
“Un regalo di Tama” risponde Kanon. Mentre un pappagallino
saltella indifferente sul tavolo, rincorrendo delle briciole.
“Ah” soppesa Saga. “E perché si trova qui?”
“Non potevo certo tenerlo ad Atalntis” considera Kanon.
“Troppo iodio e poca luce.”
“E allora lo hai portato qui” sospira Saga, stringendo la
radice del naso.
“Rallegra l’ambiente. Non ti sembra?”
“Doukas no? O Tisha.”
“Doukas se lo sarebbe mangiato” ride Kanon. “E da Tisha c’è
Samedi.”
“Samedi?”
“Il gatto.”
“Giusto” annuisce Saga. “E quindi?”
“Quindi” sentenzia Kanon, allongangli una tazza di caffè
turco caldo. “Adesso dai il benvenuto al tuo nuvo coinquilino.”
Ed eccomi di nuovo!
No, non ero scomparsa. Oddio,
dopo due settimane passate a letto fra termometri, aspirine e dormite pseudo-rigeneranti, qualche dubbio poteva anche nascere.
Sì, direi di sì.
Come avrete capito, sono reduce
da una di quelle super-ultre-mega influenze che
stanno imperversando in queste settimane, e che sì, complice l’affetto
incredibile dei miei studenti, mi sono beccata. O meglio: me l’hanno
appioppata.
Quindi: la mattina a scuola in
modalità zombie (perché no, se io mi becco l’influenza la febbre non ci può
essere, giusto giusto uno strascicato 36,7 e quindi…filaaaaa!) e il pomeriggio fusa con il letto. Risultato?
Una pila di compiti e prove da correggere neanche domani ci fosse la fine del
mondo e un ritardo cronico in tutto il resto.
Comunque.
Dopo questo lungo preambolo,
soprattutto per scusarmi per le mancate risposte ai commenti, sempre
graditissimi e stimolanti, e alcuni miei mancati commenti (che presto
arriveranno. Promesso!), eccomi qui.
Nuova drabble.
L’ispirazione, in verità, la
devo a mia sorella. E al suo modo di vedere il mondo in perpetua modalità di un
personalissimo “correlativo oggettivo”.
Perché, diciamocelo, se pensi ai
diamanti ti vengono in mente solo due cose: gli anelli e i campi da baseball. E
per Saga e Kanon non ci vedo bene né l’uno né l’altro.
Poi. Complice, dicevo, una
sorella fantastica, una serie tv sui pirati e una discussione sulle varie
specie di pappagallo esistenti (e forse anche non), sono approdata al diamante pappagallo.
Un simpatico e variopinto
uccellino che è presente soprattutto
nella Nuova Caledonia e isole limitrofe, anche se sporadicamente e’ stato
avvistato anche sulle coste orientali dell’Australia. È adorabile, con quelle
piumette verdi punteggiate di rosso e con la sua spiccata curiosità che lo
porta a saltellare ubique. [Mi ricorda taaaaanto un certo Robin. I colori ci sono ^^]
Passare dal pappagallino ai
nostri gemellini il passo è stato breve. Soprattutto,
immaginando il loro scambio di battute solo l’indifferenza del volatile.
Doukas e Tisha, per chi non è nuovo a questi lidi, sono personaggi
già noti.
New entry, accanto al nostro
diamantino (che sì: è ancora in attesa di essere battezzato. Sotto con le
proposte! Kanon alcuni nomi li aveva proposti, ma
Saga li ha bocciati tutti. Propendendo per una convivenza all’insegna del
mutismo. Suo. Non del pappagallo), è Samedi. Un gatto, sì. Perché dove c’è un uccello, è d’obbligo
la presenza di un gatto. Anche se questo si trova dall’altra parte del mondo,
vive in una delle vie più antiche di New Orleans e ama in modo particolare i
coriandoli e i pianoforti. Oltre ad avere il nome di Baron Samedi, il loa
dei cimiteri. Una specie di divinità degli inferi, insomma.
Tama infine.
Ecco: Tama
è un discorso complicato. Nel mio fan-verse è un
giovane ragazzo maori, che sfoggia un’invidiabile abbronzatura e una bella
capigliatura biondo ossigenato (che ci volete fare? È uno eccentrico^^).
Inoltre è il cavaliere del Tritone, il primo cavaliere di Posidone.
E quindi un compagno d’armi, con Tytis e Sorrento, di
Kanon. E comparirà presto. Di nuovo. Aspettate e
vedrete!
…
Mi sono dilungata. Va bene. Fa
niente.
Ci rivediamo la settimana
prossima (di certo!) e grazie mille come sempre a chi persevera. Con la
prossima drabble siamo a quota cinquanta! È il giro
di boa!
P.S.
Viva i draghi di Komodo!
Non ho ancora scoperto il perché,
ma oggi su Google che il doodle per i draghi di Komodo. E io adoro i draghi di Komodo.
Quindi: viva loro!