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Autore: _Sherazade_    07/03/2017    1 recensioni
Alex è innamorata del suo amico Luc nonostante un piccolo problema: Luc è uno spirito.
La ragazza si è ritrovata, suo malgrado, in mezzo a una millenaria lotta fra bene e male, ed è decisa a far di tutto per aiutare Luc a tornare in vita e a sconfiggere il male.
La giovane spera che anche Luc possa ricambiare i suoi sentimenti, ma c'è qualcun altro deciso a rubarle il cuore...
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Storia partecipante alla challange "10 PASSI DELLA TUA OTP ~ CHALLENGE" indetta da BuckyBear sul forum di EFP.
Queste 10 storie sono legate alla mia long, non più su EFP causa revisione, "La nuova torre".
Genere: Fluff, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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05 – Conoscere gli amici
Agriturismo
 

Lucrezia e Pier ci vennero subito incontro non appena la macchina di Aidan imboccò il grande viale dell'agriturismo.
Ero nervosa perché quella era una situazione molto particolare, per non dire anomala.
Fin dalle elementari, non ero mai stata in grado di stringere grandi amicizie; persino il rapporto che avevo con Karen, la maggiore delle mie sorellastre, non l'avrei definito tale. E con lei andavo molto d'accordo.
Era strano a dirsi, ma i collaboratori di mia zia, che mi avevano accolta quando da piccola avevo cominciato a gironzolare nell'agriturismo, col tempo erano diventati ben più di semplici amici: loro erano la mia famiglia. La mia sola famiglia. Presentare loro Luc, era per me una cosa importante. Solo Pier sapeva tutta la storia, compresa la mia cotta, eppure mi sentivo agitatissima.
Per fortuna, o per sfortuna, la presenza di Aidan si stava rivelando più utile di quanto non avessi previsto: dovevamo fingerci amici per il bene della missione, e questo ci imponeva di mantenere un rapporto pacifico.
Luc era stato da subito entusiasta all'idea di poter continuare il nostro viaggio con lui. Io, però non lo ero stata per niente. Però dovevo ammetterlo, per quanto fosse dura farlo: noi avevamo bisogno di lui. Aidan, come l'anziana Helga ci aveva rivelato, era l'unico in grado di poter raggiungere la Dea Iris, e per questo non potevamo proprio fare a meno del suo appoggio.
- Alex! Finalmente sei tornata! - Lucrezia ci accolse con un largo sorriso. - Questi devono essere gli amici di cui avevi accennato al telefono. Sono loro che ti stanno scarrozzando in giro per il mondo portandoti così lontano da noi. - La donna allungò la mano per stringere quelle dei due ragazzi e per presentarsi. Subito mi lanciò un occhiolino che finsi di non vedere, sperando che Luc non l'avesse notato.



Luc fu molto socievole e brillante come sempre, Aidan più silenzioso, ma non per questo dava l'aria di sentirsi fuori posto. Per mia sfortuna... Avrei dato qualsiasi cosa pur di vederlo a disagio. Non gli avevo perdonato quel bacio rubato, e mai l'avrei fatto.
Pier e Luc si scambiarono lo sguardo di due vecchi amici che si vedono finalmente dopo tanto tempo; Pier era stato l'unico in grado di sentire Luc parlare quando era ancora un fantasma. Dopo l'incontro con Helga, Luc sembrava essere tornato “umano” del tutto. Ma sapevamo bene che la cosa non era ancora finita.
- Coraggio, perché non entriamo? I ragazzi hanno preparato una cena speciale. - Annunciò orgogliosa Lucrezia. - Sei stata via per parecchie settimane, e volevamo darti il bentornata a casa. - continuò sprizzando gioia.



Non ero solita partecipare a grandi cene, ma quello era come un rito: Zia Regina organizzava abbastanza spesso cene per la nostra “famiglia allargata”.
Era strano vedere Luc assieme ad altre persone; vederlo ridere e scherzare con altri che non fossimo io o Pier. Anche Aidan sembrava che si stesse godendo la serata e, per qualche strano motivo, mi misi a sorridere.
Ma dopo un po' che eravamo nel salone, cominciavo a mancarmi un po' l'aria, così tornai nell'atrio.



- Prima o poi dovrai dirmi dove li hai scovati! - Lucrezia mi aveva seguita e si sedette accanto a me nel divanetto dell'entrata. - Sono entrambi simpatici... e anche quello più taciturno sa essere di compagnia.
- Luc lo conosco da qualche anno, - dissi arrossendo, - Aidan è... una conoscenza recente. È un parente alla lontana di Luc.
- Questo spiega il perché hanno gli stessi occhi... Sono davvero magnetici.
“Oh, non hai idea di quanto!” pensai sorseggiando il bicchiere di vino che mi ero portata appresso.
- E la tua cotta? - Per poco non mi soffocavo a causa di quella semplice domanda. Apprezzavo la schiettezza di Lucrezia, ma a volte era anche fin troppo esagerata. - Quando hai intenzione di dirglielo?
- Non è il momento giusto. - Sperai che il mio tono le facesse capire che non avevo una gran voglia di parlarne, ma a volte dimenticavo quanto lei potesse essere curiosa.
- Non appena ti sei alzata, lui ti ha seguito con lo sguardo, in maniera molto discreta, ma non abbastanza da sfuggire al mio occhio vigile e allenato. Non ha occhi che per te, lo sai?
- D-Davvero?! - forse il mio tono aveva tradito molto più di quanto non volessi lasciar trapelare. Lucrezia sorrise e mi abbracciò.
- Credo che Aidan tenga davvero molto a te, e non vedo il motivo per—
- Aspetta... tu intendevi dire che era Aidan interessato a me e non Luc? - Sentii il mio cuore sospeso mentre attendevo speranzosa la risposta “giusta”.
- Ovvio. Luc ci tiene a te, ti vuole bene come amica da come ne parla, ma non ha un interesse amoroso nei tuoi riguardi. - La delusione fu tanta che il sorriso che prima mi aveva fatto illuminare lo sguardo, era svanito. E forse per sempre.
Lucrezia aveva un'abilità singolare: riusciva a capire al volo una persona. Le bastava un'occhiata per capire se due individui erano fatti per stare insieme, per comprendere chi era innamorato davvero e chi no. - Aidan è così cotto che potrebbe “cogliere” la luna solo per vederti sorridere.
- Per una volta, prego che ti sbagli. - Lei mi fissò pensierosa.
- Impossibile. Il mio radar è infallibile! Ma dimmi, cosa è successo fra voi? Tutta questa tensione mi fa venire in mente certe idee... - Il suo respiro si mozzò: aveva capito. - Vi siete baciati!
- Non ne voglio parlare. - Dovevo cambiare in fretta argomento, o non mi avrebbe più lasciata stare. - Sai, quando l'altro giorno ho parlato con Pier mi è parso nervoso. Lui mi ha assicurato che non era nulla di preoccupante, ma non sono del tutto convinta. - Lucrezia aveva già cambiato espressione. - Cosa è successo?
- Oh, quello... Forse è bene che andiamo nel tuo ufficio. Non ti piacerà quello che sto per dirti.
C'era una sola parola al mondo per descrivere quello che Lucrezia voleva dirmi: Guai, e io già sapevo la fonte di quell'ondata di caos che stava per investirmi.



 




Storia scritta per la challenge 10 PASSI DELLA TUA OPT sul cosmic ocean.
  
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