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Autore: Altair4    09/03/2017    0 recensioni
SEQUEL di “Storia di una Niana”.
Benvenuti nel mio mondo parallelo dove Marte non è più il pianeto rosso ma è diventato viola e dove le nostre tartarughe e gli alieni del pianeta Ni ne combineranno delle belle!
Grazie ad un portale inventato da Donatello, questa storia sarà ambientata anche sulla Terra… e ad un migliaio di anni-luce da noi, nella fascia di Orione.
Non mancheranno personaggi ben conosciuti e totalmente nuovi.
Storia ispirata principalmente alla mitica serie del 2003.
Genere: Avventura, Romantico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Alina finalmente aprì gli occhi, ma cosa vide non le piacque per niente: una tartaruga con una bandana arancio ed una
 
donna pallida con i capelli azzurri erano al suo capezzale.
 
            -Ben tornata Alina- disse la tartaruga.
            -Dove sono, chi siete? Tu non sei Raph…gli occhi, la voce non sono i suoi-
            -Certo che non lo sono, io sono più bello! E poi lui è in rianimazione grazie a te!-
 
Alina fece un’espressione dispiaciuta e si mise a sedere sul letto a fatica.
 
            -Dov’è ? Come sta?-
            -E’ stabile, ancora non possiamo parlargli, è proprio alla tua destra- disse Astrid.
 
La ragazza si voltò a vide una grossa capsula. Lisad era lì vicino seduta su una sedia che guardava all’interno
 
attraverso una finestra di vetro, senza girarsi disse:
 
            -Che cosa ti aveva fatto di male? Si è approfittato di te senza dirti che era un tartaruga?-
            -No…lui non ha fatto nulla…mi aveva chiesto di aspettare…sono io che l’ho baciato e gli stavo sempre addosso…ma non sapevo che era un mostr…una tartaruga-
            -E tu l’hai fatto picchiare? Solo per un bacio?-
            -Lui non mi ha detto chi era, io ho avuto paura…e al pensiero di averlo baciato stavo male…volevo dargli una lezione… ma non volevo che morisse…non sapevo in che guaio si erano cacciati quei ragazzi…-
            -Cosa avresti fatto se si fosse presentato a te come tartaruga fin dall’inizio?- Chiese Lisad.
            -Avrei avuto paura…non so cosa avrei fatto…-
            -Adesso cosa provi per lui?-
            -Dispiacere…pietà…-
            -Lo sapevo che non avresti mai capito…-
            -Cosa posso fare per rimediare?…vi prego ditemelo…lui mi ha aiutato…-
            -Stai alla larga da lui!- Gridò Lisad.
            -Vi siete rimessi insieme?- Chiese Alina.
            -No…io non posso stare con lui…-
            -Perché è una tartaruga?-
            -No…lui non ha colpa…non è un mostro per me…è una persona coraggiosa, passionale, generosa…è vero, non è facile stargli accanto in certi momenti…ma tu non lo avresti mai meritato-
            -Mi dispiace…-
 
Alina si mise a piangere, avrebbe voluto scomparire.
 
            -…tutti possono sbagliare…però puoi davvero fare qualcosa…- disse Mikey.
            -Ti prego dimmi cosa e lo farò-
            -Gli devi chiedere scusa e fargli vedere che sei dispiaciuta per lui, lo farà sentire meglio…gli hai dato del mostro…perché lui è diverso da te fisicamente…non se lo merita-
            -Hai ragione lo farò…-
 
Alina si guardò un attimo intorno smarrita e poi aggiunse: -Quanto dovrò restare qui? I miei saranno in pensiero…-
            -Ti riporteremo a casa tra poco, quando Raph sarà guarito ti contatteremo. Per allora potrai tenere segreto quello che hai visto?-
            -Sì lo prometto-
 
Astrid si avvicinò ad Alina e le diede una piccola carezza su una guancia. La ragazza si addormentò all’istante. Astrid
 
con un gesto semplicissimo le aveva letto la mente per capire se era sincera e per cercare informazioni su Xia Yun.
 
Alina si sarebbe risvegliata nel suo letto solo con la memoria necessaria perché chiedesse scusa a Raph, naturalmente
 
non sapeva di essere stata a milioni di chilometri da casa sua.
 
Kerad era stata rinchiusa da giorni in una cella creata di proposito per lei. Il computer l’avrebbe monitorata per tutto il
 
giorno, anche i suoi parametri vitali sarebbero stati noti a tutti, non aveva nessuna possibilità di fuggire. Roby in
 
particolare aveva il compito di intervenire immediatamente. Quasi tutti i nuovi prescelti erano nelle loro camere a
 
studiare, invece Tredil era nella stanza degli ologrammi ad allenarsi, aveva scelto come avversario un umano tutto
 
muscoloso con le sembianze di un unno. Beal lo stava osservando da fuori, Astrid aveva chiesto al gigante buono di
 
tenerlo d’occhio, aveva visto in lui un qualcosa di non ben definito che lo rendeva sospetto. Forse Tredil aveva un
 
interesse per Kerad ed avrebbe potuto cercare di liberarla. In quello stesso momento il guerriero Niano sembrava
 
davvero sfogare una rabbia repressa mentre non aveva mostrato il minimo cambiamento di espressione quando la
 
Niana di cristallo era stata imprigionata. Dopo un bel duello in cui gli avversari erano quasi alla pari, Tradil trafisse
 
l’unno quasi con sadico divertimento ed esultò. Beal decise di intervenire ed aprì un varco nell’ologramma.
 
            -Complimenti Tredil, hai vinto…-
            -Sono un soldato Niano, un povero terrestre non potrebbe mai sopraffarmi-
            -Ho notato che non hai avuto nessun problema a colpirlo a morte-
            -E’ un ologramma…non è stato difficile…non so se ci riuscirei nella realtà…forse anche il fatto che aveva le sembianze di un terrestre…-
            -A me sembrava che ti sfogassi…c’è qualcosa che ti turba?-
            -Da soldato a soldato?-
            -Sì certamente da soldato a soldato-
            -Non approvo quello che ha fatto Astrid. Intendiamoci non disubbidirei mai ad un superiore, ma non doveva imprigionare Kerad. Non ha le prove di quello che dice, ha detto che nemmeno sa quale è il problema…-
            -Astrid è in gamba e credo in lei, col tempo capirai che quello che fa ha il suo perché ed anche tu le sarai fedele…come un soldato Niano deve esserlo verso il suo superiore-
            -Forse…ma Kerad non è in grado di fare del male a nessuno…perché rinchiuderla?-
            -Non possiamo sapere cosa le ha fatto Redol. Potrebbe manomettere il Tartunnel o il computer della base, condizionarci nel sonno…non possiamo rischiare…tu puoi andarla a trovare quando vuoi e verrà trattata benissimo. Se vuole uscire potrà farlo accompagnata da qualcuno di noi-
            -Andrò subito a vedere come sta…il tempo di una doccia…è fantastica questa acqua marziana!-
            -Sì capisco la sensazione…non siamo abituati a questo lusso sulla base spaziale di Ni-
 
Tredil si recò a far visita a Kerad. Un campo di forza impediva che la Niana di cristallo uscisse dalla stanza.
 
All’interno dell’insolita cella c’era un letto ad un piazza e mezzo, un tavolino con un terminale ed una porta che
 
conduceva ad un bagno.
 
            -Bè…Kerad…non puoi lamentarti è più comodo di una capsula…- Commentò Tredil.
            -E’ il tuo modo imbranato di dirmi che poteva andare peggio?-
            -Hai un tono strano o sembra a me?-
            -No…non è vero…però mi sento in modo strano…non sono mai stata trattata così…non sono abituata…-
            -Vuoi uscire da qui per un po’? Se ti accompagno è possibile-
            -Sì…ti ringrazio-
 
Tredil toccò la cintura e si rivolse al computer della base:
 
            -Chiedo il permesso di far uscire Kerad momentaneamente…-
 
Arrivò subito Roby, quel robot sembrava ubiquitario.
 
            -Soldato Tredil permesso accordato, ma solo in mia presenza. Kerad ha una forza psichica maggiore della tua, potrebbe essere pericolosa-
            -Non vi fidate di me?- Disse Tredil.
 
Roby lo guardò con i suoi occhi meccanici e mise meglio fuoco l’immagine del Niano davanti a lui.
 
            -Non credo di capire la domanda…l’ordine è controllare Kerad, tu potresti essere in pericolo-
            -Va bene Roby ho capito…andiamo fuori a fare due passi Kerad?-
            -Andiamo-
 
Roby si avvicinò al campo di forza e lo eliminò. Kerad varcò la soglia della prigione come se uscisse a fare shopping,
 
prese a braccetto Tredil e si avviarono verso la porta per l’esterno.
 
Quando raggiunsero il parco della base videro che non erano soli, Farad era in compagnia di Mikey e della Vattina
 
Hedgy, stavano carezzando i Cervizek. Si unirono a loro.
 
            -Buongiorno, cosa state facendo?- Chiese Kerad.
            -Stiamo familiarizzando con questi cervidi…Mikey dice che fa bene alla salute…stavo testando l’effetto- disse Farad che aveva un sorriso leggero sul volto.
            -Sembra piacevole, voglio farlo anche io-
 
Kerad appoggiò con delicatezza la mano su quella strana pelliccia di sottili peli metallici, l’animale era caldo e
 
sembrò rispondere al tocco mostrando di gradirlo.
 
            -Che strana sensazione…mi piace…-
            -Anche a me ha fatto quell’effetto…Mikey è un soggetto dei miei studi e sto imparando alcuni costumi terrestri che non avevamo in memoria-
            -Come sta tuo fratello Raph?- Chiese Kerad.
            -Molto meglio, forse oggi lo toglieranno da quella strana capsula e potrà aprire gli occhi…Lisad non lo ha abbandonato un minuto…-
            -Perché l’ha fatto? Tanto lui non poteva sentirla da dentro la capsula di stasi…-
            -Non voleva lasciarlo solo…anche Raph ha fatto lo stesso per lei-
            -Quei due sono una coppia?-
            -Lo erano…però credo che si vogliano molto bene, anche se non lo ammetteranno mai…sono così cocciuti-
            -E’ un comportamento che non capisco, tu Mikey?- Chiese Farad.
            -Anche io faccio fatica a capirli…ma loro sono diversi da me…l’amore non è sempre uguale, esiste in varie forme…non è facile spiegarlo…-
 
Mentre discutevano, Hedgy si era fermata a fissare a Kerad come se vedesse qualcosa in lei, cominciò ad agitarsi,
 
sfoderò gli artigli senza metallo e la colpì di striscio ad una caviglia.
 
            -Ahi! Stupido ibrido!-
 
Kerad fece per darle un calcio, ma la Vattina sfoderò gli aculei e fece un miagolio metallico molto aggressivo, la
 
Niana rimase impietrita.
 
            -Vedo che almeno il dolore lo provate…- disse Astrid che era appena arrivata, non era tranquilla che quella bomba ad orologeria di Kerad se ne andasse in giro così.
            -Non so perché ho reagito in modo così…istintivo- Disse Kerad pensando alla sua reazione.
            -Perché sei un essere vivente con un istinto di conservazione?- Rispose Astrid irritata.
            -Non avevo mai offeso nessuno in vita mia- disse Kerad sconcertata.
            -Vuoi dire…che non hai mai offeso nessuno in modo consapevole…comunque…temo che ci siano varie nozioni di te che non conosci. E’ per questo che sei pericolosa. Hedgy ha un istinto molto sviluppato, se ha reagito così c’è un motivo. E’ un arma di difesa con un sesto senso. Potrai uscire con noi, con Roby e non dovrà mancare la mia Vattina. Hai capito Hedgy, dovrai seguire Kerad ma ci penserà Roby a punirla se si comporta male, sono stata chiara?-
            -Hedgy…seguire…Kerad…Robystupido…punire-
            -Bene…a parte per quella parola che ripeti di continuo…adesso tranquilla però-
 
La Vattina ritirò gli aculei e continuò a fissare Kerad che commentò in modo atono:
 
            -Credo che sia del tutto inutile, ma obbedisco numero 1-
 
            -E’ anche per il tuo bene…dovremo fare delle sedute, devo capire cosa ti è successo-
            -Come desideri numero 1-
 
Roby curò immediatamente la leggera ferita sulla caviglia di Kerad.
 
            -Mikey ti farà piacere sapere che Raph potrà essere tolto presto dalla stasi, i suoi tessuti si sono rimarginati in maniera perfetta ed in poco tempo…Nied dice che il fatto che gli siete stati accanto è servito anche a questo…in qualche modo vi ha percepito-
            -Bè…io gli parlo sempre…-commentò Mikey orgoglioso di sé.
            -Allora ti ha sentito…ti avverto quando ti potrà vedere…sarà molto stanco…vorrei che vedesse prima Lisad-
            -Va bene Astrid. allora aspetto un tuo segnale-
 
Raph aprì gli occhi e mise lentamente a fuoco il viso di Lisad.
 
            -Sei qui…-
            -Come ti senti?-
            -Incriccato e stanchissimo-
            -Ti ricordi cosa ti è successo?-
 
Raph si alzò di scatto a sedere.
 
            -Alina! Dov’è? Come sta?-
 
Lisad si trattenne, avrebbe voluto dargli del cretino. Quella sciocca terrestre lo aveva venduto e lui si preoccupava per
 
lei, ma si limitò a spiegare cosa era successo.
 
            -Sta bene, le avevano iniettato la droga ma l’abbiamo curata. Dobbiamo aiutare tutti quei ragazzi che ha deviato Xia Yun…-
            -E’ a casa adesso?-
            -…sì ma ha promesso che vi rivedrete…ti vuole chiedere scusa…-
            -Veramente?-
            -Sì…non voleva essere ingannata ma non ti voleva morto…credeva che quei ragazzi ti avrebbero solo spaventato-
            -Avevate ragione voi…nessuna donna potrebbe mai accettarmi…ma tu…-
            -Sono qui perché tu hai vegliato su di me…ma forse hai speranze con Kerad…sembrava interessata l’altro giorno-
            -Lisad…è più forte di te non è vero?-
            -Che cosa?-
            -Cercare di farmi del male…-
            -In che modo ti starei facendo del male?-
            -Lascia stare…adesso puoi andare, ti sei sdebitata, non mi devi più nulla…-
            -Ecco io…-
            -Lasciami solo!-
 
Lisad se ne andò, non era il caso di litigare con Raph appena convalescente, ma non riusciva a reprimere quel
 
risentimento verso di lui. Uscì dal corridoio ed incontrò Mikey.
 
            -Allora avete fatto pace? Tornerete insieme?-
            -No! Non voglio! Eppure tu dovresti capirmi!-
            -Perché dovrei capirti?…non mi dire…tu pensi ancora a Nil?…ma è passato tanto tempo…-
            -Ah davvero? Anche dalla morte di Isabel sono passati anni ma tu continui a fare il deficiente per non far vedere che soffri!-
            -Sì…ma noi…- Lisad si stava allontanando e non sentì la fine della frase-…ma noi siamo stati davvero insieme tu e Nil mai…la tua è una scusa-
 
Mikey scosse la testa ed entrò a trovare suo fratello, gli aveva portato dei fumetti nuovissimi che era andato a
 
comprargli sulla Terra.
 
            -Ciao Bro! Come stai?-
            -Ora che è andata via Lisad, molto meglio-
            -Siete due testardi! Sarebbe così facile se vi parlaste!-
            -Non ci riesco…mi fa arrabbiare nell’arco di pochi secondi…nessuno mi fa un effetto del genere…-
            -Non è un caso…-
            -Mikey…lei non mi vuole…ho provato a parlarle, lei chiaramente non vuole stare con me…-
            -E’ stata al tuo fianco giorno e notte…dovevo trascinarla via  a forza per farla riposare-
            -Lo ha fatto per sdebitarsi…-
            -E’ quello che vuole far credere…comunque mi ha detto Nied di non stancarti, ti lascio questi, se hai bisogno di me fai un fischio-
 
Raph prese i fumetti e guardò suo fratello con gratitudine, doveva rimanere ancora sdraiato per qualche giorno e
 
senza un diversivo sarebbe impazzito.
 
 
Donnie trafficava nell’officina mentre il computer stava facendo delle ricerche su Xia Yun. Ora tutti sapevano che era
 
una donna spietata e temibile. Mentre Donnie collegava intricatissimi circuiti energetici, ragionava ancora sulla
 
mamma di Astrid, c’era qualcosa che non gli tornava. Sentì una presenza alle spalle, si girò, era proprio Leiad, il
 
soggetto dei suoi pensieri.
 
            -Come va Donnie? Cosa stai facendo?-
            -Ho messo il computer in ricerca di notizie su Xia Yun, nel mentre sto finendo dei mezzi antigravitazionali abbastanza piccoli da farli passare attraverso il portale, saranno utili per muoverci per New York, grazie agli ologrammi dei cristalli sembreranno delle motociclette-
            -Ho capito, so di cosa parli, sei davvero incredibile…dove trovi il tempo?-
            -In realtà spesso mi aiutano Beal e Lisad. Ora che è tornato Frel mi ha promesso che anche lui mi darà una mano…e presto anche Gead…-
 
Donnie fissava Senza Nome/ Leiad come se volesse continuare la frase, ma tacque.
 
            -Donnie… c’è qualcosa che non va?-
            -Perché?-
            -Mi sembri teso in mia presenza…è per il mio aspetto?-
            -Sì…mi ricordi troppo Astrid…sembrate sorelle, di età diverse ma sorelle…non dico gemelle ma quasi e poi ho una sensazione strana-
            -Hai paura che io non sia quello che dico di essere-
            -Perdonami Senza Nome…ma è esattamente quello che penso da quando sei scesa dalla navetta-
 
Donnie aveva posato i suoi attrezzi da lavoro ed aveva messo mano al suo bo.
 
            -Mi fido di Astrid ma è così felice di averti ritrovato che temo non voglia vedere la realtà dei fatti…ferma non ti avvicinare-
            -Scusami…non voglio fare niente di male-
            -So che puoi condizionarmi…-
            -Non lo farò…hai ragione a dire che c’è qualcosa che non torna, ma non posso dirti cos’è, sappi che Astrid è a conoscenza di tutto e appena potrà te lo racconterà-
 
Ad un certo punto il computer mandò un segnale.
            -Abbiamo trovato Xia Yun!-
            -Donnie come fai da qui a vedere cosa succede su Terra?-
            -In breve…ho connesso il PC con il Tartunnel, così posso captare i segnali provenienti dalla Terra e quindi vedo il segnalatore che ho messo nelle casse di Xia Yun…-
 
Leiad si era avvicinata a lui per guardare lo schermo del portatile, ma non aveva tentato di fare fusioni, questo
 
tranquillizzò Donnie.
 
            -Il segnalatore non è più a Cuba. E’ rimasto per giorni in una nave nella baia di New York. Xia Yun vuole assolutamente prendersi una fetta di mercato clandestino della droga, ma il porto ormai non è più un luogo sicuro.
 
Infatti come puoi vedere dalla mappa ha trovato un altro posto. Però è molto strano…è un edificio in centro città,
 
come è possibile? Non è molto pratico…come fanno a nascondere la merce…dobbiamo ispezionare quel palazzo-
 
            -Posso partecipare alla missione?-
            -Astrid non lo permetterà-
            -Sono una guerriera anche io…-
            -Non voglio metterci bocca…parlane con lei- poi la guardò ancora più seriamente- …Senza Nome…-
            -Sì?-
            -Ti terrò d’occhio…-
            -Lo so, presto però capirai che tutta questa ansia è inutile-
 
Leiad uscì dall’officina, era molto dispiaciuta ma non se la sentiva di dirgli la verità, non era ancora tranquilla, Redol
 
poteva farsi vivo tra qualche anno e non doveva smascherarla. La sua identità nascosta era un asso nella manica che
 
poteva essere decisivo.
 
 
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Come avrete potuto notare Alina non è crudele, è una ragazza come tante e sarebbe troppo per lei stare con uno come Raph…allora Lisad? E Kerad? Kerad la prescelta color del cristallo è in assoluto la più bella Niana del gruppo, anche la stessa Lisad e Astrid non sono altrettanto belle…anche perché per me conta di più il carattere e le capacità…comunque Kerad è ancora tutta da scoprire per cui vedrete…
Intanto Xia Yun, questa donna misteriosa, temibile e crudele, ha in mente un piano diabolico che vi sarà ben chiaro nel prossimo capitolo!
Questa è la parte che preferisco, spero mi darete ragione!
Buona lettura
Altair
   
 
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