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Autore: HyeSeok    09/03/2017    0 recensioni
Già una volta era fuggito da lui...Lee Donghae, affermato fotoreporter, aveva lasciato San Francisco e Lee Eunhyuk per sposare un altro uomo. Poi il marito era morto e Donghae si era rifatto una vita, quando Eunhyuk ricomparve.
Un tempo erano stati una riuscitissima coppia di giornalisti; adesso lui era il caporedattore dell'Evening Monitor. Attraente cinque anni prima, ora Eunhyuk era assolutamente sconvolgente e...ben deciso a riprendere le cose dal punto in cui erano state interrotte. Donghae, che voleva mantenere con lui un rapporto strettamente professionalem fu preso dal panico.
Avrebbe potuto fuggire di nuovo, ma sarebbe riuscito a sfuggire a se stesso e al suo cuore?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Donghae, Eunhyuk
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Donghae arrestò la moto al semaforo, proprio davanti all'emporio del signor Leeteuk e si immerse nei suoi pensieri. Ripensava alla sua ultima intervista ad un importante uomo politico, quando un clacson dietro di lui lo avvisò che il semaforo era di nuovo verde.
Ripartì velocemente nel vento, felice di allontanarsi sempre di più dalla redazione del Monitor e da Eunhyuk. Fortunatamente, nel pomeriggio, era prevista una riunione tra il vecchio ed il nuovo direttore, così Eunhyuk sarebbe stato occupato tutta la giornata con Yesung e KangIn.
Donghae era contento di essere riuscito a buttare giù gli appunti per il lavoro del giorno dopo, così da avere la prima serata libera della settimana.
Il traffico non era intenso e arrivò a casa in poco tempo; appena entrato, attraversando la cucina, salì in camera da letto, appese distrattamente il casco alla maniglia della porta e gettò le altre cose sul letto. Dopo essersi tolto gli abiti che aveva portato tutto il giorno, indossò una vecchia tuta.
Aveva pensato di sviluppare dei negativi, ma non appena cominciò a studiarseli contro luce,si rese conto che non riusciva a concentrarsi e, sbuffando, li mise da una parte. Ovviamente, lavorare con Eunhyuk era più difficile di quanto immaginasse!
Ripensò all'incontro che avevano auto nell'ufficio di Yesung, la mattina; possibile che Eunhyuk non sapesse che Heechul era morto? Comunque ora lo doveva sapere sicuramente, Henry doveva averlo informato più tardi. Ecco spiegata l'espressione pensosa che lui aveva captato nei suoi occhi più volte durante il pranzo! Ma cosa pensava?
L'immagine della testa di Eunhyuk piegata verso di lui gli diede i brividi e cercò con decisione di respingerla. No! Ciò che c'era stato tra di loro era finito. Morto. E se ancora lui non lo sapeva, glielo avrebbe detto al più presto!
Donghae era stato molto coinvolto dalla loro relazione e, ogni volta che erano stati insieme, aveva sentito di perdere un pò di se stesso, finchè aveva avuto paura di annullarsi completamente in lui, proprio come era successo a sua madre.
Più il loro legame diventava intenso, più lui era deciso e Donghae resisteva, disperatamente; Eunhyuk non aveva mai saputo co quanta disperazione si era staccato da lui e aveva accettato di sposare Heechul. Quali scusanti c'erano alla sua stupidità? Pensava di salvarsi con Heechul; non lo amava, non lo avrebbe mai amato,quindi non rischiava di compromettere la sua personalità. Ma con il matrimonio, Heechul aveva cominciato a soffocarlo; ricordava quella sensazione ancora con terrore! Ora non avrebbe più sopportato nessun legame, se non di poca importanza.
Il matrimonio dei suoi genitori era stato un esempio di legame sbagliato e Donghae ebbe sempre l'impressione che il matrimonio avesse finito per allontanarsi del tutto.
Si sdraiò sulla sedia con le gambe appoggiate alla scrivania, fissando, senza vederla,la grande fotografia delle dune di kelso che gli staava davanti. improvvisamente lo sguardo gli cadde su una piccola fotografia che gli diede un tuffo al cuore: era una foto di Eunhyuk che lui stesso aveva scattato ai tempi che lavorava al Baecon: lo ritraeva disteso su una panchina, con una mano sul ginocchio e l'altra che sosteneva il mento; ma fu l'espressione dei suoi occhi che l'attrasse, ricordandogli la dolcezza, la sua allegria, la sua intelligenza. Istintivamente chiuse gli occhi in segno di rifiuto.
Raccolse dalla scrivania una pila di negativi e di appunti insieme ad alcune penne e scese le scale, ma a metà strada tornò indietro per recuperare la fotografia, chiedendosi perchè lo stesse facendo.
Finalmente si recò in cucina e, deposti gli oggetti sul tavolo, pensò alla cena. Mise sul fuoco una pentola con dello stufato e si dedicò al suo lavoro. Dopo un'ora sobbalzò al suono della porta d'ingresso e alzandosi gridò: << Un momento! >> Chiunque fosse, veniva a sproposito. Avicinandosi alla porta raggelò, riconoscendo la sagoma dell'uomo che si intravedeva e rimase con la mano bloccata sulla maniglia senza decidersi ad aprire.
<< Potremmo passare la serata così >> disse Eunhyuk da dietro la porta chiusa, << ma è un pò difficile far passare le rose sotto la fessura >>.
<< Eunhyuk >< esclamo Donhae aprendo la porta, << perchè diavolo mi hai portato le rose? >>
Porgendogli il bianco fascio di fiori, lui gli sussurrò: << Giuro di non rispodere, se non mi inviti ad entrare >> e, prima che lui se ne accorgesse, si chinò per baciarlo. Donghae dischiuse le labbra con sorpresa, non appena Eunhyuk lo baciò con tenerezza, e il sangue gli pulsò nelle vene con il ben noto languido calore. Desiderava abbracciarlo, ma si trattenne.
Ansando si staccò da lui con la mano sulla bocca e, guardandolo con astio, gli gridò: << Provaci un'altra volta e ti sbatto fuori! Non voglio che tu mi aggredisca! >> Ma non potè negare il calore che il bacio gli aveva procurato; le sue parole suonarono false.
Guardava le labbra sensuali di Eunhyuk, quando lui disse: << Era un casto bacio tra amici >>.
<< Casto? Quello lo chiami casto? >>
<< E quello lo chiami aggredire? >>
Donghae non era mai riuscito a restistere  aquegli occhi scintillanti e, suo malgrado, sorrise: << Va bene, pace fatta. Ma è meglio che ne parliamo >>.
<< Del bacio? >>
<< No, della nostra relazione >> gli disse con gli occhi cupi. << O almeno di qualcosa che ci riguarda >>.
Eunhyuk assentì e annusando l'aria disse; << Che buon profumino! >>
<< Ho appena preparato la cena >>.
<< Ho una fame da lupi >> disse Eunhyuk allusivamente. << Ma immagino che si tratti di uno di quei squallidi spuntini precotti! >>
<< Sai benissimo che i precotti non hanno un buon profumo, comunque se hai bisogno di un ambiente di lusso e di cose prelibate, non è certo qui che li troverai >>.
Annusando sncora l'aria, Eunhyuk gli rispose: << Sono reduce da un ricevimento pieno di gente importante e cose di lusso. Il mio dovere l'ho già fatto, signore! >>
<< Sono le sette, non è uhn pò presto per essere già venuto via? >>
<< Non me lo chiederesti se avesi visto che misero antipasto hanno servito! Negli ambienti importanti, spesso, è tutto fumo e niente arrosto >>.
<< Va bene, va bene >> disse Donghae ridendo. << Mi arrendo, ma non credere che mi faccia manovrare troppo facilmente >>.
<< Manovrare facilmente? stiamo parlando dello stesso tenace Donghae con cui lavoravo al Baecon? >>
Dandogli un'occhiata di superiorità, Donghae stava per fargli una domanda che gli morì sulle labbra, nel vere Eunhyuk rogliersi la giacca e gettarla sulla sedia, seguita dalla cravata. Dopo essersi aperto tre bottoni della camicia ed essersi arrotolato le maniche, Eunhyuk si stirachiò con soddisfazione.
Quel gesto rivelò il guizzo dei muscoli sotto la stoffa leggera e Donghae ne rimase ipnotizzato; dimenticando la domanda che aveva in mente, tornò in cucina per riprendere fiato.
Poco dopo Eunhyuk lo seguì e, vedendolo su uno sgabello che tentava di prendere qualcosa su uno scaffale in alto, gli chiese: << Poso aiutarti? >>
<< Certamente >> e così dicendo salì accanto a lui cingendogli la vita e sfiorando, con la punta delle dita, il suo petto; il contatto di quella pelle morbida gli offuscò gli occhi.
<< Eungyuk! >> grido Donghae con un tono minaccioso, scendendo velocemente dallo sgabello.
<< Eccoti il vaso >> gli sorrise Eunhyuk.
Dopo averlo ringraziato, Donghae lavò il vaso per metterci le rose, poi si apprestò a preparare la tavola. Improvvisamente, sentì le labbra di Eunhyuk sfiorargli il collo. Un brivido gli percorse lungo la schiena mentre quelle labbra lo esploravano e, quando sentì le mani di Eunhyuk che lo attiravano contro il suo peto, il sangue gli divenne di fuoco scorrendo con un'intensità sconvolgente. Con le gambe tremanti, si voltò verso di lui: << Accidenti a te, Eunhyuk, smettila! >> gli disse cercando di restare impassibile. << Lasciami preparare la tavola! >>
Prima di lasciarlo, lui gli diede un piccolo morso sull'orecchio che lo sconvolse, ma lui si sforzò di ignorare quel turbamento.
<< Vuoi veramente che me ne stia buono a guardarti lavorare? >> gli chiese Eunhyuk con ironia. Donghae continuò a muoversi per la cucina, ma avendo notato che i suoi occhi erano passati dall'argento brunito al solito grigio scintillante e, conscio del fatto che si era calmato, gli chiese con falsa allegria: << Perchè nhon finisi di apparecchiare, mentre controllo la cena? >>
Vedendolo sorridere non potè fare a meno di ricambiarlo. << I piatti sono nella credenza in alto e le posate in quel cassetto >>. E scivolò via.
Dopo una piacevole cena, durante la quale parlarono dei progetti di Eunhyuk in seno al Monitor, Donghae lo condusse nel soggiorno, vergognandosi un pò dei mobili stile vecchia America, di seconda mano, che Heechul aveva insistito nel comprare e, dopo avergli indicato il divano, si sedette anche lui.
D'un tratto, sentì le caldi mani di Eunhyuk toccargli le spalle e si ritrovò a guardare quegli occhi d'argento brunito che lo fissavano dall'alto. Vedendo che la sua bocca si stava avvicinando, sentì il sangue pulsargli nelle vene e non potè trattenere un gemito. L'emozione ea troppo forte per lui.
Sentendo il suo gemito, le labbra di Eunhyuk cominciarono a stuzzicargli gli angoli della bocca, con piccoli, languidi baci.
<< Non ti arrendi, vero? >> gli chiese Donghae, con la voce roca che a fatica cercava di controllare. << Eunhyuk, dobbiamo parlare! >>
<< E perchè dobbiamo parlare? Ci sono tante altre cose da fare! >>
Ma vedendo l'espressione decisa di Donghae, si allontanò dicendogli: << Va bene, parliamo >>.
Si sedette sul divano accanto a lui con le braccia allungate sullo schienale. Donghae sentiva la presenza di quelle braccia muscolose e, quando Eunhyuk tentò di sfiorargli i capelli, lo guardò con rabbia e cambiò posizione per sottrarsi al turbamento di quella vicinanza.
<< Eunhyuk. non si torna indietro. La nostra storia è stata....speciale, ma è finita >> cominciò a dire Donghae ancora turbato da quel corpo agile a pochi centimetri  da lui. << Che cosa vuoi da me? >> chiese ancora con disperazione.
Quando un lkeggero sorriso comparve sul volto di Eunhyuk, esplose di rabbia. << Basta! Lavoriamo insieme, e questo è tutto, capito? Tra noi non c'è che un rapporto di laoro! Perchè non vuoi accettare questa realtà? >>
<< Non l'accetto perchè non è vero >> gli rispose Eunhyuk, con calma e sicurezza. << Lo sai anche tu, o almeno il tuo corpo lo sa! >>
I suoi occhi l'accarezzarono con passione, quando aggiunse : << Ti olevo allora e ti voglio adesso, e questa volta nonci sarà Heechul a salvarti! >> La luce dei suoi occhi era troppo intensa per lui e Donghae si alzò per sottrarsi a quel fluido magnetico.
<< Lascia Chul fuori da questa storia; non stiamo parlando del Beacon, ma del Monitor >> gli disse con rabbia controllata. << Sono uno dei suoi migliori cronisti, e non ti permetterò di mettermi i bastoni tra le ruote! >>
<< La tua posizione al Monitor non ha niente a che vedere con la nostra relazione >> gli disse Eunhyuk. << Se questa mattina ti avessi incontrato in un supermercato, starei qui lo stesso! >>
<< Non esiste nessuna relazione tra di noi! Vuoi mettertelo in testa? >> gridò Donghae, ma sebbene fosse furioso, sentiva che l'attrazione che provava per Eunhyuk riusciva a sminuire la rabbia in modo pericoloso.
Per tuta risposta, lui gli si avvicinò e Donghae sentì ancora più forte il calore del suo corpo.
<< Quando ho saputo che mi avevi lasciato per sposare Heechul, non volevo crederci! E non venirmi a dire che non sentivi nulla per me, perchè so benissimo che lo sentivi e, maledizione, lo senti ancora! >>
La profondità di quegli occhi e la sincerità di quelle parole impedirono a Donghae di rispondere; guardava Eunhyuk passarsi le mani agitate nei capelli, ma quando lui si avviò alla porta, Donghae istintivamente lo raggiunse e, prima che potesse impedirlo, si ritrovò tra le sue braccia. Rimasero un attimo in silenzio, poi Eunhyuk gli sussurrò: << Accidenti a te, Donghae, crederòp che non c'è più niente tra di noi solo quando non risponderai più a questo >>. E le sue labbra scesero su quelle di Donghae con violenza.
Donghae sentì la tensione interna aumentare non appena le labbra aide dell'uomo cominciarono a muoversi sulle sue. Quel contatto  gli causava calde ondate di piacere in tutto il corpo.
Eunhyuk introdusse la lingua nella sua umida bocca socchiusa, poronta a riceverla. Quando le loro lingue si toccarono, Donghae sentì come un' esplosione dentro di sè ed Eunhyuk, stringendolo ancora più fortemente nell'abbracio, cominciò ad esplorare ogni parte della sua bocca, trasmettendogli la stessa calda, sconvolgente fiammata di piacere.
Con una mano cominciò a carezzargli il collo, poi introdusse le dita nei suoi soffici capelli, mentre i loro corpi erano sempre più avvinghiati. Con l'altra mano, Eunhyuk cominciò a toccargli la schiena, fino a farsi strada verso il petto nudo. Il corpo di Donghae spasimava ed era come se mille meteore gli esplodessero nelle vene. Si stringeva a quel corpo muscoloso, come ricercando la sorgente di tanto calore, come per ritrovarlo e, con le cosce tra le sue gambe muscolose, volle sapere tutto di lui, riscoprirlo nel desiderio, attraverso i movimenti delle sue mani.
Rendendosi conto a malapena di quando faceva, Donghae cominciò a sbottonargli la camicia e gemette di piacere toccando quel petto forte.
Le labbra di Eunhyuk passarona dalla bocca all'orecchio, sconvolgendogli i sensi e Donghae rovesciò indietro la testa, con gli occhi socchiusi, lasciando che lunghi brividi di piacere gli percorressero la schiena. Il ben noto languore cominciò ad invaderlo dal profondo del suo essere, trascinandolo verso un limbo di piacere fuori del tempo.
<< Heechul ti ha mai fatto provare tutto questo? >> gli sussurrò Eunhyuk nell'orecchio.
Quelle parole gelarono Donghae, che immediatamente tornò in sè. Sentì i muscoli di Eunhyuk tendersi alla sua reazione e si sciolse dall'abbraccio.
Eunhyuk lo guardò con rammarico e, ripreso fiato, cominciò a rifilare la camicia nei pantaloni, ma senza abbottonarla.
<< Donghae... >>
Con i capelli in disordine, gli occhi ancora offuscati dal desiderio, la camicia aperta fino alla vita, che rivelava il petto forte e villoso,riusciva ancora a farlo ansare di desiderio. ma lui doveva resistere alla violenta emozione che il gurdarlo gli procurava!
Furioso con se stesso per quel desiderio incontrollabile, gli gridò: << Non ti scusare, Eunhyuk! Lasciami, lasciami solo! >> I suoi ochi mandavano lampi dorati, mentre pronunciavano quelle parole.
<< Perchè vuoi scacciare quello che ci lega? >> gli chiese Eunhyuk.
<< Ci siamo sempre appartenuti! >> Gli afferrò le spalle ed aggiunse: << Non ti lascierò fuggire un'altra volota! >>
<< Bene >> rispose Donghae, << per fortuna domani partirò per una settimana di vacanza e al mio ritorno riuscirò a farti capire che non aooartengo nè a te nè a nessun altro! >>
Si avviò verso la porta, ma tornò indietro per gridargli: << E abbottonati quella maledetta camicia! >>
<< Donghae! >>lo chiamò Eunhyuk, ma lui aveva ormai salito le scale per chiudersi in camera da letto. Subito dopo ridiscese di corsa, con il casco in mano, per raggiungere la sua moto in garage. Dalla finestra di fronte si vedeva la sagoma di Eunhyuk che lo aspettava.
Con la moto attraversò sfrecciando le strade deserte, per dirigersi verso una vecchia strada di campagna, lasciando che il vento spazzasse via la sua rabbia.
Eunhyuk era pazzo a non credergli! Doveva convincerlo!
Improvvisamente, si accorse che stava per schiantarsi contro un palo e, franato bruscamente, fece in tempo a evitarlo.
Scosso dalla paura, fermò la moto e si sedette a lato della strada, sotto una grande quercia, per riprendere fiato.
Era uno sciocco! Non era fuggendo una seconda volta che avrebbe risolto il suo problema con Eunhyuk!
La luna illuminava i campi di luce argentata, la stessa luce che aveva Eunhyuk negli occhi quando era allegro; Donghae cacciò quel pensiero con decisione.
Improvvisamente vide i fari di una macchina avvicinarsi ed ebbe un attimo di paura quando questa gli frenò bruscamentedavanti e un uomo ne discese per raggiungerlo.
<< Dinghae! Stai bene? >>
<< Si, Eunhyuk, sto bene >> gli rispose. Non poteva vedere l'espressione dei suoi occhi, ma sapeva che stava ridendo! Lui si sedette accanto a Donghae sull'erba e con voce ironica gli chiese: << Ancora scappi? >> Visto che lui non rispondeva, aggiunse: << Va bene, non mi arrenderò, ma starò al tuo gioco per un pò di tempo >>.
Donghae, nascondendo la testa tra le ginocchia piegate, disse sospirando: << Non è uno scherzo, Eunhyuk. Si tratta della mia vita, non c'è posto per te! >> Voltandosi vide che lo stava osservando e aggiunse: << Come posso fare per farmi credere? Ho passato tutta la sera a cercare di convincerti, ma tu sei un testone! >>
Scosse desolato la testa prima di aggiungere: << Ho fatto un grosso sbaglio nella mia vita e non voglio farne un altro! >>
<< Con me non sarebbe uno sbaglio, Donghae >>.
<< Che cosa ne sai? Avevo solo ventitrè anni ai tempi della nostra...stroia e ora, dopo cinque anni, sono molto cambiato; il Donghae che tu conoscevi non esiste più e tu questo Donghae non lo conosci affatto! >>
<< Non permetterò che un tipo come Heechul ti allontani da me, Donghae. Qualunque sia stato o non sia stato il ostro rapporto, ora è finito. Ti voglio e ti avrò! >>
Donghae si alzò con rabbia e gli gridò: << Tu non mi avrai, se io non lo vorrò; e io non lo voglio! E non tentare di intralciarmi nel lavoro, perchè io lotterò per la mia posizione al Monitor! >>
Tirando lentamente una boccata dal sigaro che aveva acceso, Eunhyuk gli disse con calma: << Donghae, sto lottando contro i tuoi sentimenti verso di me o contro i tuoi compromessi? La vita è lunga perchè tu possa passarla a pagare uno sbaglio. Ed io non intendo pagare affatto! >>
Donghae restò in silenzio rimuginando sulle sue parole.
Gli ritornarono in mente i tre anni che aveva passato con Heechul: le incomprensioni, le mancanze di riguardoi, gli insulti e il senso di soffocamento in una gabbia da lui stesso costruita.
<< Eunhyuk, vai al diavolo! >>
Eunhyuk cominciò a sfiorargli il viso con gli occhi dolci e disse con tenere fermezza: << Non lascierò che tu ti nasconda! >>
Allontanado la sua mano, Donghae rispose con foga: << Non mi nascondo da niente e da nessuno. Voglio solo essere lasciato in pace. Ci vedremo al giornale, ma niente di più >>.
Gettando il sigaro lontano, Eunhyuk l'afferrò per le spallee, avvicinandogli il viso al suo replicò: << Non starò senza te, te l'ho già detto. Vediamoci ancora ed io non ti tormenterò con kla nostra storia, voglio solo stare con te. Sapessi come sono stati lunghi questi cinque anni! >>
Donghae sapeva he era un compromesso assurdo, ma capiva che tenendogli testa sarebbe stato peggio: << Va bene, potremo vederci ogni tanto, niente di più >>.
<< E' già abbastanza, per ora, Donghae >>.
Eunhyuk risalì in macchina e lo lasciò solo sulla strada con i suoi dubbi. Accingendosi ripensò a riprendere la sua moto, Donghae ripensò alla passione con cui si era baciati e al desiderio reciproco.
Quanto avrebbe resistito il loro accordo?
   
 
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