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Autore: LanceTheWolf    13/03/2017    0 recensioni
Korra è tornata a combattere sul fronte del Regno della Terra, con lei alcuni dei compagni di sempre. Una figura sconosciuta è stata in grado di mettere sotto il suo controllo alcuni dei vecchi nemici del passato e questo comporta la necessità di schierare in battaglia vecchi e nuovi amici. A Città della Repubblica continuano le selezioni per i nuovi Furetti di Fuoco.
Genere: Azione, Romantico, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yuri | Personaggi: Iroh, Korra, Lin Beifong, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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- Questa storia fa parte della serie 'Avatar: Storia dell’erede perduto'
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Cap. XLII: Attacco al Treno
-Terza parte-


Il treno era lì a pochi passi da loro, il tempo di sistemare quei soldati e avrebbero raggiunto il loro obbiettivo. Era lì, pensava Lin, che la giovane maestra dell’aria aveva detto si trovava la persona a cui il resto degli uomini di quell’avamposto portava rispetto. Dormiva, lavorava, mangiava sempre e solo all’interno di quel convoglio; non usciva se non per dare ordini ai suoi sottoposti.
Uomini che, purtroppo… erano ancora troppi e ben addestrati. Ma finché gli scaricavano addosso solo poteri elementali e proiettili per lei, e i suoi compagni in quella missione, si trattava di un gioco da ragazzi.
Eresse rapidamente un muro di pietra mentre dei globi infuocati le venivano scagliati contro, infrangendosi su quello scudo improvvisato.
Poi… quelle luci si accesero una dopo l’altra e quel rumore basso e intenso come di turbine in accelerazione riempì l’ambiente circostante.
Il gigante si era risvegliato: il treno era stato messo in moto.
Il portale anteriore di quel capannone di metallo cominciava ad aprirsi e, non bastasse, ecco arrivare quanto di più odioso esisteva sulla faccia del pianeta: bloccanti.
-Korra! - Gridò. –Se hai un diversivo, è il momento di attivarlo! -
L’aprirsi di un sorriso spavaldo sul volto della fanciulla, accompagnato dal suo assenso fu la riprova di quanto già sapeva.
Le bolas dei bloccanti, ruotarono nell’aria verso l’Avatar. Addestrati ad approfittare di ogni minima distrazione non si poteva dire che quei soldati non sapessero la loro.
Le gambe di Korra vennero bloccate, strette l’una all’altra e un suo braccio destro incatenato a una delle sbarre di metallo di quella costruzione. Lin la vide portarsi l’altra mano alle labbra senza perdersi d’animo e fischiare.
Lin era bersagliata da quei dominatori del fuoco e impossibilitata a intervenire, ma grazie al cielo il generale Iroh non tardò a investire quei bloccanti in corsa con le sue fiamme, scaraventandoli a distanza di sicurezza e parandosi davanti alla compagna.
La freccia richiesta dall’Avatar risuonò alta nel cielo attraverso quella vetrata già sfondata.
Le porte dell’hangar continuavano ad aprirsi.
La luce abbagliante che scaturì da quel dardo sonante per un secondo tolse i colori all’ambiente circostante.
-Bolin! – Disse Lin richiamando l’attenzione del ragazzo. –Quel treno non deve uscire da qui! -
Quel moretto era troppo abile per non capire al volo le sue intenzione e appena l’esplosione delle armerie, innescate dai due erranti dell’aria, fecero tremare tutto l’avamposto distraendo il nemico, il loro dominio squarciò il suolo, sollevando quel mostro di metallo, spaccando e arricciando i binari sotto di lui quasi fossero di latta. Parte dei vagoni di coda rotolarono sul fianco.
-Bel lavoro! - Giunse la voce dell’Avatar, mentre si liberava il braccio bloccato.
Un attimo di distrazione da parte di Lin nel sollevare quel treno, solo un attimo, che sul dire della ragazza un bloccante non visto le fu sotto, affondandole la sua l’arma tra le costole e inondandola da tanta elettricità da farle mancare i battiti, il respiro… Un secondo non di più o avrebbe perso i sensi…  Fu il tempo che trascorse prima che il dominatore della lava rendesse quell’uomo un tizzone ardente ‘congelato’ nella pietra fumante.
-Non c’è di che, capo Beifong! - Disse quel moccioso con il suo solito ghignetto spavaldo in volto.
Neanche il tempo di rivolgergli un sorriso sarcastico che la voce di Korra, ormai liberatasi, ordinò: -Iroh con me! Lin, Bolin, copriteci le spalle, tentiamo di entrare! -
Neanche il tempo di annuire che la corsa dell’Avatar e del dominatore del fuoco venne schermata da lastre di metallo e pareti di pietra.
I colpi che li bersagliavano senza sosta deformavano il metallo e infrangevano la pietra con la stessa rapidità in cui i due compagni procedevano.
-Permettetemi! - Disse la donna dagli occhi verdi con tono divertito, mentre dominando la terra sotto i loro passi creava un camminamento di roccia ‘viva’ velocizzando così i loro scopi.
Bolin la coprì abilmente mentre si adoperava per quello scopo.
Erano quasi a destinazione, pochi passi in corsa.
Lin vide la dominatrice di tutti gli elementi incrociare le braccia, le mani ripiegate ad artiglio davanti al volto, pronta con il controllo che possedeva sul metallo per squarciare la paratia del treno ed entrare, ma…
-Cosa diamine?!- Esordì Korra bloccandosi, alle sue spalle anche Iroh fermò la sua corsa… -E’ platino! Maledizione, è platino! -
“Cosa? Questo la piccoletta dell’Aria non ce lo aveva detto… ma come poteva distinguere un metallo dall’altro in forma spirituale?” Pensò Lin senza perdere d’occhio la situazione, accorrendo a fortificare le difese già alzate accanto ai due ragazzi ora più pericolosamente che mai al centro vero e proprio del conflitto.
-Scostatevi e lasciatelo a me! - Arrivò la voce di Bolin quasi ringhiante, mentre si liberava della presa di un’armatura di metallo, inchiodandola alla parete con il suo dominio.
Il tempo di vedere gli occhi del ragazzo voltarsi verso quel metallo indomabile che il suolo si mosse per lui, portandolo il più vicino possibile, e bloccandosi nel momento esatto in cui, da quella stessa terra, due lingue di magma incandescente serpentarono rapide dai lati del dominatore della lava fino a colpire il metallo nero.
Lin velocemente arrivò in difesa alle spalle del ragazzo, mentre il platino mostrava il suo vero aspetto cominciando a sciogliersi sotto i getti di quel dominio rovente.
-Sistemate i soldati rimasti e raggiungeteci! - Ordinò categorica l’Avatar a varco aperto, fiondandosi all’interno seguita dal Generale dell’Unione.
-Bene! Tocca a noi, Moccioso! - Disse Lin al giovane accanto.
-Dopo di lei, Capo Beifong! - Disse quel dominatore trovando il tempo di accennarle un inchino. –Prima le signore. - Sorrideva, i muscoli tesi visibili sotto quella tuta aderente, pronto come lei a gettarsi nella mischia.

 
   
 
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