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Autore: _MartyK_    13/03/2017    1 recensioni
Shin Hye è una delle tante ragazze con il sogno di diventare una star del mondo dello spettacolo e far parte di una Idol band. Ma cosa succede se nessuno riconosce il suo talento? Shin Hye è così disperata che per essere accettata si finge... un ragazzo.
Dal Capitolo 1:
Aveva appena varcato la soglia dell'ingresso della BigHit, un'altra delle case discografiche più in voga del momento. Capelli corti e sbarazzini, un ciuffo tinto di blu, felpa, jeans e sneakers ai piedi. Lo sguardo era annoiato e per certi versi strafottente. Si leccò il labbro inferiore e sorrise maliziosamente. Non era a disagio, e nemmeno nervoso.
Kim Youngjae, 17 anni, di Seoul. Questa la sua identità. La sua nuova identità.
Era abbastanza sconvolgente ritrovarsi di fronte ad un ragazzo con una voce alquanto femminile, vero? [...] D'ora in poi avrebbe dovuto frequentare più spesso quell'agenzia.
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jung Hoseok/ J-Hope, Min Yoongi/ Suga, Nuovo personaggio, Park Jimin, Un po' tutti
Note: Lemon, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Durante la partita di basket Yoongi e Shin Hye si diressero verso i lati del campo, lì dove c'erano le panchine.
La ragazza si era fatta male durante gli allenamenti e a stento riusciva a camminare, zoppicando e trattenendo gemiti di dolore.

- Ma che hai combinato?- la rimproverò il corvino con un tono così affettuoso che era impossibile mettere il broncio.
Shin Hye si morse a sangue il labbro inferiore, mancavano pochi passi e la tortura sarebbe terminata.

- Ho preso una storta alla caviglia- borbottò a fatica, aggrappandosi di più al collo dell'altro. La distanza dal punto in cui si trovavano e la panchina era minima, eppure Yoongi fece qualcosa che non si sarebbe mai aspettata.

- Vieni qui- mormorò. Prese un bel respiro e se la caricò in braccio, stringendola al petto con fare protettivo.
La ragazza strizzò gli occhi e si strinse sulla maglia del compagno; una ventata d'aria gelida scompigliò i loro capelli sudaticci. L'adagiò con calma e s'inginocchiò di fronte a lei, levandole la scarpa e tirandole su il pantalone, scoprendo la gamba liscia, perfetta.
Decisamente femminile.
Al solo pensiero deglutì, cercando di non arrossire. Dal kit di soccorso che si era portato appresso tirò fuori alcune garze e del ghiaccio.
Passò quest'ultimo sulla caviglia, tenendolo premuto nel punto in cui faceva male.

- E' già gonfia- biascicò lui. Shin Hye annuì.

- Mianhae- sussurrò flebilmente.

- E di che?-

- Combino sempre guai. Sì insomma, da quando ho messo piede in quest'agenzia non faccio altro che causare problemi alla gente. Prima la storia del finto ragazzo, poi l'insegnante e Jimin, ora anche la caviglia. Faccio schifo- si perse nel suo discorso, roteando gli occhi al cielo e sparando a raffica tutte le cose che le passavano per la mente, dandosi la colpa di tutto. Yoongi ridacchiò.

- Ma che stai dicendo? Jimin se l'è cercata, sapeva che non conviene mettersi contro chi ti da la possibilità di realizzare il tuo sogno. La caviglia beh, può capitare a tutti di cadere culo a terra, giusto?- sorrise.

- Che mi dici della storia di Youngjae?- continuò imperterrita lei, sorridendo beffarda. Yoongi deviò il suo sguardo, borbottando qualcosa di incomprensibile tra sè.

- Probabilmente è stata la miglior cosa che potesse mai capitare- disse.

Shin Hye rimase sorpresa dalle parole dell'amico, e lo fu ancor di più nel vedere il suo viso avvicinarsi pericolosamente alla sua gamba.
Le gote si erano arrossate, se lo sentiva. La testa pulsava e il batticuore non aveva intenzione di lasciarla in pace.
Le labbra di Yoongi si posarono sulla superficie morbida e liscia della sua pelle, lasciandovi un dolce bacio. Non durò più di una frazione di secondo, eppure era bastato a scatenare Paradiso ed Inferno dentro di lei.
Non seppe perchè stava provando quelle forti emozioni. Emozioni che provava solo con Jimin.
Tirò un sorriso forzato nel momento in cui gli occhi di lui incrociarono i suoi. Si sforzò di fare finta di nulla, perchè infondo era un gesto d'affetto.
Nulla di più, nulla di meno.
Divenne improvvisamente nostalgica: quelle parole pronunciate per la prima volta da Jimin raffiorarono alla mente e la colpirono come un fiume in piena.
Non si accorse, però, che il centro dei suoi pensieri li stava fissando in modo piuttosto insistente.

Inspiegabile delusione, ecco ciò che provava il castano.





















* * *























Quel giorno era un gran giorno. Non che fosse successo chissà cosa, sia chiaro, le lezioni di lingue e di ballo rompevano le scatole sempre e comunque.
Più che altro era stato il modo in cui i ragazzi si erano svegliati a far sì che sul loro viso si dipingesse un sorriso smagliante.
Una delle collaboratrici irruppe nella stanza verso le cinque e mezza del mattino. Spalancò la porta, così che il cigolio facesse da sveglia per quei fannulloni pieni di sogni irreali.

- Ragazzi svegliatevi, c'è una sorpresa per voi!- esclamò a gran voce, suscitando l'interesse di un Taehyung tutto assonnato.
Si tirò su, sedendosi sul letto e incurvando la schiena manco fosse uno zombie. Si passò una mano sul viso e con un sonoro sbadiglio dette il buongiorno alla combriccola.

- Di che si tratta?- mormorò con la voce impastata dal sonno.

- I vostri genitori verranno a farvi visita questo pomeriggio. Avete un'oretta di tempo da trascorrere insieme, poi tutto tornerà come prima- spiegò la donna.

Una volta alzate le tapparelle dell'unica finestra presente in quel buco in cui erano ammassate cinque anime, disse loro di prepararsi per le lezioni scolastiche.
Il più piccolo si scostò le coperte di dosso e prese a saltellare a piedi scalzi per tutto il perimetro della stanza, urlando qualcosa riguardo a quanto fosse felice all'idea di rivedere mamma e papà. Yoongi e Namjoon, da bravi vecchietti quali erano, ridacchiarono felici all'unisono.
Jimin invece non sembrava entusiasta. Come se quel giorno fosse uno dei tanti noiosi giorni.

- Che ti prende ChimChim? Non sei felice?- fece Namjoon.
Di solito quello impiccione era Taehyung, ma la sua era solo curiosità. Con un pizzico di preoccupazione.
Vide il moro scrollare le spalle, indifferente.

- Solo non mi va di esultare come se avessi vinto alla lotteria, tutto qui- proferì incerto.

- E tu Youngjae?- s'intromise Yoongi.
La ragazza si sentì presa in contropiede e sussultò, sgranando di poco gli occhi.

- I-io sto bene. Ho un bel rapporto con mamma, andiamo d'accordo quasi su tutto- sorrise rassicurante.

- E papà?- fece Taehyung.

Bam. Prima o poi sarebbe successo.
Dio, se quello era un tasto dolente. Che cosa poteva dire?
Non ce l'aveva un padre, non sapeva neanche come fosse un papà, tantomeno che cosa facesse e che ruolo avesse in famiglia.
Lei e sua madre avevano vissuto sempre da sole, la donna si era presa cura di lei facendo anche le veci di un uomo inesistente. Era forte sua mamma. Molto forte.
E lo era anche lei, per questo continuava a sopportare le torture inflitte dall'agenzia.
Sentiva che le lacrime stessero per abbandonare gli occhi e bagnare le guance, percepiva il dolore lacinante alla gola.
Un magone che non l'avrebbe abbandonata lì su due piedi.
Intanto i ragazzi inviavano occhiate furiose a Tae, come a ribadirgli di farsi gli affari propri.
Fu a quel punto che tirò fuori il sorriso più cordiale che avesse mai mostrato. Prima di parlare volle dare un'occhiata a Jimin, giusto per vedere la sua reazione.
Aveva le sopracciglia aggrottate e lo sguardo di chi sta aspettando di ricevere una risposta.

- Non ne ho idea, dal momento che non ce l'ho- ridacchiò amara, nostalgica.
Gli hyung si lasciarono sfuggire un 'oh' di sorpresa e stettero in silenzio per un po', incerti su cosa dire a riguardo.
Il silenzio diventava imbarazzante ogni minuto in più che passava, così fu lei stessa a continuare.

- Mio padre non l'ho mai conosciuto, mamma mi ha sempre detto che è morto in un incidente stradale poco prima che nascessi. Sapete, era da un po' che non ci pensavo, voglio dire, finora ho fatto come se non esistesse, come se non ne avessi bisogno. E invece non è così, non è normale vivere senza uno dei componenti più importanti della famiglia- si bloccò, osservò divertita le reazioni degli amici e poi proseguì.

- Ma non preoccupatevi, non dico di averci fatto l'abitudine, anche perchè di solito mi chiedono della mamma, però non è affatto una cattiva domanda- rivolse un sorrise genuino al castano, che rispose con un cenno del capo e un sorriso imbarazzato.

- Abbraccio di gruppo!- esclamò inaspettatamente Jimin.
In effetti non era una cosa di tutti i giorni vedere Park Jimin euforico e dannatamente empatico.
Prese Shin Hye per il polso e la costrinse ad unirsi all'abbraccio. Venne travolta dagli hyung, stretta e coccolata come fosse la mascotte del gruppo, sebbene tutti sapessero che quel ruolo spettava a Jungkook.
L'abbraccio durò una manciata di minuti, le risate imbarazzate e i sussurri si mischiavano all'affetto che i ragazzi le stavano mostrando in quel momento.
Si disse che il training non aveva soltanto lati negativi. Alla fine non tutto il male viene per nuocere.





Sciolta la stretta, si prepararono in silenzio, rubando il bagno un paio di volte e restando chiusi lì dentro per un tempo che somigliava all'eternità.
Verso le sette abbandonarono la camera, dirigendosi verso l'uscita per fare colazione. Gli ultimi furono proprio lei e Jimin.
Il suo sguardo era esitante, insicuro sul rivolgerle la parola o meno.

- Shin Hye- la chiamò. La ragazza, che stava mettendosi le scarpe da ginnastica, si bloccò e alzò lo sguardo.

- Per qualsiasi cosa io ci sono. Puoi dirmi tutto quello che vuoi, infondo... siamo amici, no?-

A quelle parole il suo stomaco brontolò. Non seppe se per felicità o per tristezza. Forse tutti e due.
Temette addirittura che il castano potesse sentirlo, tanto pareva forte.

- Ma non eri tu quello che aveva detto 'solo compagni'?- gli domandò con un sorriso diagonale. Jimin deglutì.

- E' che all'inizio sono un po' scettico...- mormorò a bassa voce.

- Io direi asociale- rise l'altra.

- Vuoi farmi rimangiare quello che ho appena ammesso per caso?- sbottò lui con tanto di braccia allargate, finto esasperato.

- Per carità, ci ho messo così tanto a cavarti dalla bocca quella fatidica parola!-

Lo sorpassò e attraversò il corridoio, lasciando di sasso il ragazzo.
Si trattenne dallo spalancare la bocca e fare la figura dell'idiota, scompigliandosi i capelli l'attimo dopo.

- Aish quella peste...-





L'incontro avvenne verso le cinque del pomeriggio, giusto in tempo per la pausa dalle lezioni di ballo.
I ragazzi si avviarono verso l'uscita della BigHit e andarono verso il cortile, incontrando nel frattempo anche il resto dei componenti della futura boyband.
Rimasero allibiti nel vedere che pullulava di ragazzetti e adulti felici, in più era stato addobbato come fosse una festa: una lunghissima tavolata imbandita di dolci di ogni genere si estendeva per tutto il perimetro dei due campi, tra un albero e l'altro vi era uno striscione colorato con scritto Happy Parents' Day e le casse con la musica sparata a tutto volume rimbombavano nelle orecchie dei presenti.
Shin Hye nemmeno sapeva esistesse un giorno dedicato ai genitori. E molto probabilmente era così, forse lo avevano messo in bella mostra solo per l'incontro.
I ragazzi si intrufolarono nella mischia, disperdendosi. Persino Yoongi riuscì ad individuare dov'erano i suoi genitori, solo lei non aveva idea di dove si nascondesse sua madre.
O era cieca, oppure mancava all'appello.
D'un tratto una voce familiare arrivò fino al suo orecchio sinistro, facendole storcere il naso in modo perplesso.
Fino a quando non venne travolta da un catastrofico abbraccio.

Mi Sun.

- Shin Hye!- esclamò tutta pimpante e con un sorriso che andava da una guancia all'altra.

- Zitta, chiamala Youngjae!- esclamò quella che doveva essere la voce della mamma; si trovava dietro di lei.
La ragazza ricambiò l'abbraccio, per poi fiondarsi addosso alla donna. La strinse a sè con fare protettivo e nascose il viso nell'incavo del suo collo, inspirando a pieni polmoni il profumo di lavanda, il suo fiore preferito.

- Mi manchi tanto- disse con un filo di voce. La donna sorrise, massaggiando la schiena alla figlia e baciandole ripetutamente una tempia.

- Anche tu, anche tu- sussurrò. All'abbraccio si unì anche Mi Sun, guadagnandosi un'occhiata interrogativa da parte dell'amica.

- Che c'è? Volevo le coccole- si difese l'altra.
Trascinò Shin Hye verso la tavola dei dolci e le infilò in bocca un pezzo di bombolone alla crema, intanto le mani erano già occupate da dolcetti dal profumo così invitante che sarebbe svenuta da un momento all'altro.

- Ingrasserò di dieci chili un'altra volta. Per colpa tua!- borbottò lei, masticando voracemente la pastella zuccherata.

- A proposito di peso... wow, ma ti rendi conto?! Avrai perso almeno due taglie, se non di più. Hai davvero un bel fisico!- si complimentò Mi Sun.

- Attenta a non esagerare. Non voglio mica che tu diventi anoressica!- l'avvertì la madre.

- Tranquilla, mi hanno detto che il carcere duro finirà non appena raggiungerò il peso-forma ideale e manca pochissimo- ammiccò Shin Hye.
Le chiacchiere continuarono per dieci minuti buoni, fino a quando Mi Sun non tirò uno dei suoi sorrisi perversi e sbottò.

- Me li presenti i tuoi hyung?- sfarfallò le ciglia e ingrandì gli occhi, esibendo uno dei suoi più classici aegyo.
Shin Hye fece una faccia fintamente schifata.

- Sapevo me l'avresti chiesto- borbottò infastidita.
Prese a braccetto la ragazza e iniziarono le ricerche. Una volta acchiappati Jimin, Jungkook, Jin e Hoseok - era impossibile trovarli tutti prima del giorno dopo - glieli presentò menzionando i loro nomi.
Mi Sun s'inchinò verso ognuno di loro, individuando il suo possibile oppa: Jin.
In quei pochi minuti non fece altro che rivolgere occhiate maliziose al più grande e sorridere in modo alquanto enigmatico. E inquietante.


Tralasciando l'amica e le sue stranezze, il pomeriggio fu molto divertente: Taehyung scoprì di avere un fratello e una sorella più piccoli e invitò i futuri BTS a passare del tempo con loro, tra smorfie e buffetti alle guanciotte paffute tipiche dei bambini.
Namjoon e Hoseok presentarono le loro sorelle e fecero dei mega selfie con l'apposito bastone.
Jimin si distaccò, e con lui Shin Hye.

- Scusate se ve lo rubo un attimo- esordì ridacchiando e correndo verso l'entrata dell'agenzia.
Shin Hye era perplessa e gli occhiolini di Mi Sun non miglioravano di certo la situazione.
Provò a chiedergli varie volte cos'è che gli era preso, ma non ricevette alcuna risposta. Al contrario, la strattonò per il braccio e corsero per tutto il corridoio, bloccandosi contro un muro. Aveva il fiatone ed era stranamente sorridente.

- Yah, Park Jimin! Che ti prende?-

Il ragazzo incominciò a farle il solletico sui fianchi e a ridere come un forsennato.

- Il solletico no, ti prego! Non resisto! Aiuto!- urlò l'altra sotto il suo tocco, piegandosi e accartocciandosi come una pallina di carta, rischiando anche di cadere per terra.
Si fermò solo quando tutti e due erano esausti dalle troppe risate.
Shin Hye si accasciò contro la parete candida del corridoio e chiuse gli occhi, respirando affannosamente. Si accovacciò a terra e portò le gambe al petto.
Jimin fece la stessa cosa, bloccandola contro il muro.

- Kim Youngjae, è questo il tuo vero nome?- borbottò fermo. La ragazza era confusa.

- Lo sai qual è il mio nome-

A quella risposta Jimin avvicinò una mano al suo viso e le accarezzò una guancia, mordendosi il labbro inferiore.

- Già, e so anche che non sei un ragazzo- inclinò di poco il suo viso e si avvicinò a lei, stando fermo a pochi millimetri dalle sue labbra.

Shin Hye era particolarmente ansiosa. Non solo la sua - poteva dirlo con certezza - cotta stava quasi per baciarla, ma stava blaterando cose senza senso rischiando di rivelare a tutti la sua vera identità.

- Smettila! Se ci vedranno così vicini chissà cosa penseranno- bofonchiò cercando di scrollarselo di dosso, senza grandi risultati.
Jimin l'avvolse in un caloroso abbraccio e poggiò le labbra sulla guancia di lei, che prontamente si tinse di rosso.

















* * *




















Jae Rin stava passeggiando per il corridoio senza una meta precisa.
I suoi genitori non erano venuti e a lei di certo non cambiava la vita. Sculettò sui suoi trampoli e incrociò le braccia al petto, masticando la chewing-gum in modo provocatorio.
Fece un palloncino rosa, quando vide Jimin baciare Youngjae. Il palloncino scoppiò, sperò che nessuno avesse sentito il rumore.
Si nascose dietro una parete e sgranò gli occhi, prendendosi tutto il tempo per metabolizzare l'accaduto e lasciarsi sfuggire qualche sclero.
Park Jimin che bacia la guancia di Kim Youngjae.
Non era il ragazzo che dava l'aria di essere gay, eppure aveva visto chiaramente la scena. Oppure c'era qualcosa che non sapeva.
Qualcosa che magari sapevano solo quei due, e data la fama di pettegola che si ritrovava, non si sarebbe lasciata sfuggire l'opportunità di sputtanarlo davanti a tutta la Corea.

- Sembri proprio una femminuccia- lo sentì ridacchiare. Riflettè sulle sue parole, una lampadina le si accese nel cervello.
Sorrise malvagia.
Chiamò al cellulare la sua stylist, l'unica con cui aveva rapporti civili.

- Ho una storia interessantissima da raccontarti-


***
Annyeong gente!! Chiedo venia per la mia assenza (come avrete notato di solito posto sempre il sabato). Avrei dovuto postare ieri pomeriggio ma alla fine non ce l'ho fatta T.T ma era per una giusta causa (lol, il mio compleanno xD tanti auguri a me). Yoongi sta diventando sempre più intimo con Shin Hye e questo - ovviamente - non farà altro che suscitare sentimenti ''strani'' in Jimin *ma chissà cosa sarà mai... chissà...*  Jae Rin è una peste, ve lo dico già da adesso, qui le cose si complicano in un modo assurdo e nei prossimi capitoli Shin Hye sarà addirittura costretta a... *no spoiler, ora mi fermo* XD Che dire, ringrazio tutte le meravigliosissime persone che leggono e seguono la storia e un grazie gigante a _ChocolateKookie_ che supporta i miei scleri - e sclera con me - e a pansy_laugh che ha recensito il primo capitolo e che non vede l'ora che questa roba vada avanti ahah ^^   io scappo via come al mio solito e, dato che siete arrivati fin qui, spero vi sia piaciuto il capitolo. Bacioniiii _MartyK_ <3
   
 
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