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Autore: _Sherazade_    13/03/2017    1 recensioni
Alex è innamorata del suo amico Luc nonostante un piccolo problema: Luc è uno spirito.
La ragazza si è ritrovata, suo malgrado, in mezzo a una millenaria lotta fra bene e male, ed è decisa a far di tutto per aiutare Luc a tornare in vita e a sconfiggere il male.
La giovane spera che anche Luc possa ricambiare i suoi sentimenti, ma c'è qualcun altro deciso a rubarle il cuore...
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Storia partecipante alla challange "10 PASSI DELLA TUA OTP ~ CHALLENGE" indetta da BuckyBear sul forum di EFP.
Queste 10 storie sono legate alla mia long, non più su EFP causa revisione, "La nuova torre".
Genere: Fluff, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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8 – Fare l'amore


Casa



“Non puoi sfuggire in eterno ai tuoi sentimenti.” Le parole della Dea continuavano a rimbombarmi nella mente.
Io ero innamorata di Luc, non di Aidan. Era quella la sola verità.
Eppure lei mi aveva detto che avrei anche potuto tentare di mentire agli altri, ma non a me stessa...
No. Io ero stata innamorata di Luc, ma già da qualche tempo, le cose erano cambiate e avevo cominciato a pensare ad un altro. E quella verità io non la volevo ancora accettare. Non ero pronta.






Era passato quasi un mese da quell'incontro. Nessuno di noi tre aveva avuto alcuna visione sulla nostra prossima meta, e io cominciavo a sentirmi scoraggiata.
“È colpa mia? È per ciò che lei mi ha detto che non possiamo andare avanti?” Mi sentivo combattuta e sempre più preda dell'angoscia. “Ma come possono i miei sentimenti influire così tanto sulla nostra missione... ?”
Avevo cominciato ad apprezzare Aidan, e c'erano stati dei momenti in cui avevo cominciato a provare una certa attrazione. Forse la mia era stata una breve e fugace infatuazione, non era certo amore, solo una mera pulsione sessuale che era stata subito soffocata. Non avrei mai potuto avere quel tipo di relazione con lui.
Se mi capitava di pensarci, però, sentivo un brivido percorrermi per tutto il corpo, e lì non potevo far altro che rimproverarmi per aver ceduto, anche solo per qualche secondo, a pensieri che andavano oltre al semplice bacio.
- Ti vedo assorta. - Sussultai nel sentire la voce di Aidan. - Non trovandoti in casa, ho chiesto a Luc dove fossi finita, e lui mi ha detto che avrei potuto trovarti qui. C'è qualcosa che ti turba, vero? - Mi ero rintanata nel gazebo nel piccolo boschetto della proprietà di zia Regina. Speravo che nessuno sarebbe venuto a cercarmi. Quello era da sempre il mio rifugio: quando qualcosa mi turbava, quello era l'unico luogo nel quale riuscivo a buttare fuori tutto quello che mi faceva star male. E riuscivo sempre a trovare una soluzione.
Ma sapevo che non c'era nulla che potessi fare per liberarmi di ciò che avevo realizzato. Il mio orgoglio non mi permetteva di accettarlo.
- Sono un po' di giorni che ti comporti in maniera strana. Sei più fredda del solito, e non solo con me.
- Sono solo preoccupata: senza visioni non possiamo proseguire con la nostra missione. Abbiamo già sprecato un sacco di tempo. È quasi passato un anno da quando ho fatto per la prima volta i bagagli per cercare il primo frammento a Roma. - Aidan annuì e si sedette accanto a me e mi prese la mano fra le sue.
- Ma non è solo per questo che stai così... - Istintivamente ritrassi la mano, volgendo altrove lo sguardo. - È per via di quello che ti ha detto Iris, non è vero? - Mi voltai di scatto verso di lui. Cosa sapeva? Cosa aveva sentito di ciò che noi ci eravamo dette?
- E tu che ne sai? - chiesi con voce tremante.
- Nulla, ma sento che è per quello. Quando tornaste nella Sala, eri tutta silenziosa. Avevamo litigato già prima di partire, e anche al tempio non ci eravamo risparmiati... ma quando sei tornata, ho avvertito un cambiamento. Non dicesti nulla né a me, né a Luc, neanche una volta tornati qua, nel nostro mondo. - “Non sa, allora”, pensai sollevata. - Cosa ti ha detto?
- È una cosa fra me e lei. Non ha a che vedere con la missione, non del tutto almeno. - Mi sarei tagliata la lingua per essermelo lasciato sfuggire.
- Alex... - La sua voce aveva un tono supplichevole. Quando incrociai il suo sguardo, non vidi il solito Aidan, ma un ragazzo terribilmente preoccupato. E incredibilmente bello. - Ti prego, non ritrarti, dimmi la verità. - Aidan mi prese il viso fra le mani e mi costrinse a guardarlo negli occhi. - Puoi fidarti di me.
Sentii gli occhi diventarmi lucidi, le labbra gonfie e pulsanti, e il cuore che non mi lasciava tregua. Avrei voluto baciarlo, e fui quasi sul punto, quando una parte di me - quella ancora sana, pensai - prese il sopravvento, e lo respinsi.
- No, non voglio! Non deve andare così! Non posso essere davvero così volubile come una qualsiasi ragazzina! - Mi alzai di colpo, pronta ad andarmene lontana da lui, ma il mio abito si incastrò nella panchina, bloccando la mia fuga. Pensai che Aidan ne avrebbe approfittato, ma invece mi stupì: liberò il lembo del vestito e non disse nulla. Puntò solo i suoi meravigliosi occhi scarlatti su di me, facendomi solo infuriare.
- No, questo non me lo puoi fare! - dissi puntandogli contro il dito.
- Non sto facendo nulla. - disse lui riacquistando la sua solita aria seria.
- Non è vero! Lo stai facendo ancora. Maledetto sia quel giorno in cui ci siamo incontrati. Tutto stava andando bene fino a che non sei saltato fuori. Io stavo viaggiando, a modo mio mi stavo pure divertendo. Avevo la mia cotta impossibile e non corrisposta, e avrei anche potuto sopportare di passare la mia intera esistenza ad amare qualcuno che invece non mi avrebbe mai amata... E tu? - Non sapevo come, ma tutte quelle parole mi fuoriuscirono dalla bocca come un fiume in piena. Anzi no, come una valanga. - Tu sei saltato fuori e hai scombinato tutto. Io ero felice della mia condizione più o meno infelice. Avevo un mio equilibrio. Tu, entrando nelle nostre vite, lo hai spezzato, e io mi sento come la più perfetta delle cretine. Com'è possibile che io mi sia innamorata di te? Perché non riesco a controllare tutto questo? - La mia voce cominciò a tremare, e io mi accasciai a terra, sputando tutto quello che mi ero tenuta dentro. - Non posso accettare di non avere il controllo su di me, sul mio cuore o sul mio corpo.
Aidan mi abbracciò da dietro e mi lasciò singhiozzare per un tempo indefinito.
- Forse amavi Luc, perché sapevi che era impossibile: un amore che sai da subito essere irrealizzabile, non può ferirti. Tu avevi già accettato tutto questo, tu che sei una maniaca del controllo, e non desideravi altro che vivere una vita che non ti riservasse alcuna reale sorpresa. Bella o brutta che fosse. - Non avevo la forza di rispondere, ma il mio capo si mosse involontariamente, ed annuii.
- Quando hai capito di... - si interruppe. Sembrava anche lui in imbarazzo. Non potevo vedergli il volto, ma sapevo che anche le sue guance si erano imporporate.
- Non lo so. Credo sia stato graduale. - Confessai con un filo di voce.
- Ti vergogni di me? - La sua voce titubante, mi fece capire quanto fosse teso in quel momento.
- No. - Aidan mi strinse ancora più forte a sé. Potevo sentire il suo petto alzarsi e abbassarsi al ritmo del suo respiro.
- Perché non volevi ammetterlo allora?
- Se lo avessi fatto, sarebbe diventato reale, e allora, se le cose fossero andate male, io... - Aidan non mi permise di continuare. Mi fece voltare, e mi guardò intensamente.
- Qualunque cosa accada, ricordati che io ci sono, e ti proteggerò per il resto dei miei giorni. - Qualcosa in me si sbloccò, e gli gettai le braccia al collo. Era la prima volta che lo abbracciavo, la prima volta che ero così spontanea con qualcuno dopo tanto tempo.
Anche se intimidita, anche se non era da me, anche se forse era sbagliato, io lo baciai. Lo baciai e sorrisi. Anche lui lo fece.
Tutto partì da quel semplice bacio. Seguì una carezza, e un'altra ancora.
Titubante, mi lasciai guidare da lui, e ne esplorai il corpo tonico, e mi lasciai sfiorare a mia volta. Mi liberai di quella timidezza e delle paure dell'inesperienza per poter godere di quel magico momento.
Le nostre labbra che si sfioravano, i corpi che si fondevano insieme, i nostri cuori che risuonavano all'unisono...
Quella sera, mi sentii liberata da un grosso peso che gravava sul mio cuore. Tutte le mie paure, tutti i miei timori non c'erano più.
Ci addormentammo abbracciati sotto il manto nero stellato, con la natura come testimone di quell'amore appena sbocciato.



Storia scritta per la challenge 10 PASSI DELLA TUA OPT sul cosmic ocean.
  
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