Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: Calowphie    14/03/2017    5 recensioni
Raccolta di storie a tema "BTS x reader".
Ogni componente avrà una storia a se, con vari problemi e aspettative che renderanno il tutto un po' più romantico.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I raggi di sole del pomeriggio filtravano tra le finestre schermate delle tende bianche della biblioteca illuminando soavemente le stanze piene di libri dell’edificio; un lungo tavolo era posto al centro della stanza principale dove vari studenti si dedicavano allo studio o alla semplice e tranquilla lettura di un buon libro, quando Namjoon fece il suo ingresso.

Ogni giorno dopo aver concluso il suo lavoro part-time andava a rifugiarsi in biblioteca: sentire l’odore dei libri, lo spessore della vecchia carta sotto le dita, camminare tra gli scaffali e scorrere con la mano le copertine dei libri era una delle cose che più amava fare appena aveva un attimo di pausa. La tranquillità di quel posto e la serenità, che leggere un libro gli trasmetteva, era la cosa migliore per allontanargli ogni dubbio o pensiero che lo tormentavano: l’unica cosa che riusciva a calmarlo era immergersi in un una nova storia leggendo le righe di quei libri ingialliti.

Quel giorno Namjoon, con suo dispiacere, notò che il suo solito posto vicino alla finestra era stato occupato così, sbuffando leggermente, si avvicinò al bancone della bibliotecaria cercando consiglio su quale libro poter iniziare questa volta:  “ ancora qua Namjoon?” chiese la donna sorridendo al ragazzo che timidamente si grattò il capo.

La donna, senza esitare estrasse un libro dalla copertina rossa e lo avvicinò al volto del giovane: “ divertiti” concluse lei, liquidandolo muovendo leggermente la mano: “ grazie” affermò lui facendo un leggero inchino allontanandosi dalla scrivania; mentre andava alla ricerca di un posto per stare tranquillo,notò come il suo vecchio e fidato angolo fosse ormai libero e pronto per essere occupato da lui: avvicinò la poltroncina nera alla finestra così da potersi beare di tutti i raggi di sole possibili in modo da poter conciliare al meglio la nuova lettura

“ scusa, ma li c’ero seduta io” una voce squillante ridestò Namjoon dalla sua interessante lettura appena incominciata, costringendolo ad alzare gli occhi dalle pagine giallastre: “come?” chiese il ragazzo incredulo : “ ho detto che in questo posto ero seduta io poco fa. Mi sono appena alzata per andare in bagno e te già me lo freghi?” proseguì la ragazza dai capelli marroni indicando il bagno con la mano: “ finalmente ero riuscita a trovare il posto perfetto per leggere in tranquillità senza che qualche bambino mi corresse tra le gambe” concluse lei sbuffando leggermente e abbassando il braccio sbattendolo contro il fianco sinistro.

Namjoon non sapeva come comportarsi: era stato preso alla sprovvista e sentiva che doveva fare il galantuomo per una volta: “se vuoi sederti ti lascio il posto” balbettò lui alzandosi dalla poltroncina lasciando il posto alla ragazza: “ oh, grazie” ringraziò lei sorpresa dalla reazione del ragazzo.

Namjoon chinò leggermente il capo in segno di scuse e iniziò ad allontanarsi da lei osservando i suoi movimenti lenti e tranquilli non capendo, però, come mai non si fosse ancora seduta ma avesse solamente appoggiato il suo libro sulla sedia: il ragazzo si fermò a pochi passi dalla poltroncina osservando la ragazza tornare verso di lui brandendo una sedia per poi posizionarla proprio davanti alla sua: “ vuoi stare li impalato ancora per molto? Forza siediti” affermò lei battendo la mano sul sedile imbottito della stessa.

Il giovane spalancò leggermente gli occhi e si incamminò verso la sedia accomodandosi ponendo il libro sulle ginocchia capendo che forse non avrebbe letto molto quel pomeriggio: “ scusa se ti ho parlato in modo brusco prima ma oggi non è una bella giornata, io sono T/N piacere di conoscerti” affermò lei allungando la mano a Namjoon e sorridendogli come se lo conoscesse da sempre: “ io sono Namjoon piacere” rispose lui stringendo la mano della ragazza e lanciandole un tenero sorriso che fece riapparire le sue fossette.

La giovane arrossì leggermente notando il dolce sorriso che il ragazzo le aveva riservato facendole intuire quanto amasse già le sue tenere fossette, malgrado lo conoscesse da pochi minuti: “ vieni spesso qua?” domandò ingenuamente lui dato che non l’aveva mai notata prima: “ no, è la prima volta, dato che mi sono trasferita qua poco tempo fa: tu sei spesso in biblioteca?” chiese lei appoggiandosi allo schienale della poltroncina: “ posso ritenermi un cliente abituale” affermò orgoglioso Namjoon posizionandosi meglio sulla sedia e accavallando le gambe con fare ovvio cercando poi di appoggiare il gomito alla piccola libreria che era posizionata accanto a loro sotto la finestra, ma finì nel vuoto facendogli cadere il braccio e sbilanciandolo: quella scena fece sorridere la ragazza che cercò di nascondere la risata dietro la mano posizionata davanti alla bocca che malgrado tutto venne notata dal ragazzo facendolo arrossire leggermente: “ stai bene?” domandò lei tra una risata e l’altra, allungando una mano in segno di aiuto vero Namjoon che l’afferrò facendo sentire un leggero fastidio nella pancia di lei.

Namjoon era imbarazzato dall’accaduto tanto da doversi alzare un istante per andare in bagno e cercare di calmarsi: “ che bella figura di merda Namjoon” affermò al suo riflesso mentre si lavava le mani.

Tornato nella stanza si diresse verso la sua postazione precedente, accomodandosi di nuovo davanti a lei: gli fu naturale notare come la ragazza fosse concentrata a leggere il suo libro e come non si fosse per nulla accorta dell’arrivo di Namjoon: il giovane la osservò per qualche istante nascosto dietro la copertina rigida del suo manuale, notando come i suoi capelli castani diventassero di un caldo color caramello allo sfiorare dei raggi solari: “ah eccoti qua Namjoon. Pensavo ti fossi perso in bagno” si ridestò lei lanciandogli un altro sorriso che fece smuovere  le farfalle nello stomaco del ragazzo.

I due si videro costretti a chiudere i loro libri e a riporli sul grande tavolo che dominava la sala principale della biblioteca dato che la loro semplice chiacchierata si trasformò in una lunga serie di domande che miravano alla scoperta degli interessi l’uno dell’altro; mentre i due erano immischiati nell’ennesima risata contagiosa, il giovane osservò fuori dalla finestra il sole rossastro che mostra lui l’ora tarda e il momento fatidico di tornare a casa: “ ehi T/N per caso hai bisogno di un accompagnatore per tornare a casa? Si sta facendo buio ed è pericoloso tornare a casa da soli” chiese alla ragazza notando come anche la sua risata era finalmente scemata: “ mi vuoi accompagnare a casa Namjoon?” domandò lei socchiudendo gli occhi con fare indagatorio: il ragazzo le sorrise semplicemente e le prese la mano accompagnandola fuori dall’edificio facendola arrossire leggermente: “Namjoon?” chiese lei sorpresa dal gesto del ragazzo che aveva appena conosciuto: “ ti accompagno a casa” rispose lui girandosi nella sua direzione e mostrandole nuovamente le sue fossette che fecero solo rassegnare la ragazza al suo destino

“ ma non sai neanche dove si trova casa mia” affermò lei una volta allontananti dalla biblioteca: “ vorrà dire che mangeremo un gelato e che poi mi indicherai la tua strada di casa” concluse il discorso lui indicando il camioncino dei gelati che era posto accanto al marciapiede dalla parte opposta della strada. La ragazza sbuffò divertita e accettò la situazione lasciando la mano del ragazzo ed avvicinandosi per prima alla gelateria ambulante ordinando un cono al cioccolato: “allora lo vuoi o no questo gelato?” urlò lei dalla parte opposta della strada iniziando a gustarsi il suo gelato; Namjoon sorrise e attraversò velocemente la strada in modo da raggiungere il camioncino dei gelati.

“È buono?” chiese lei mentre si stavano incamminando verso casa sua notando come il ragazzo stesse avidamente gustando il suo cono gelato: “ si, molto” affermò il giovane voltandosi verso di lei e allontanando il cono alla vaniglia dalla sua faccia, mostrando alla ragazza la piccola macchia di gelato sulla punta del suo naso: “ vedo che anche al tuo naso è piaciuto” commentò la giovane ridacchiando e pulendo il naso di Namjoon con un fazzoletto preso dalla sua borsa a tracolla: “ grazie” balbettò lui sentendo ancora quella stana sensazione di fastidio che aveva provato in biblioteca.

Una volta giunti davanti a casa della ragazza Namjoon la salutò dolcemente lanciandole un ultimo sorriso a labbra strette chiudendo leggermente gli occhi facendo riapparire, senza volerlo, le sue fossette che intenerirono la ragazza.

 Una volta averla vista entrare in casa e chiudersi la porta dietro le spalle, il ragazzo iniziò ad incamminarsi verso casa sua con le mani nelle tasche dei pantaloni scuri: il sorriso era rimasto sulle labbra di Namjoon e il pensiero fisso di ritrovare quella ragazza il giorno dopo nello stesso posto accanto alla finestra della biblioteca lo avrebbe perseguitato tutta la notte. 
  
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