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Autore: effy_14    15/03/2017    3 recensioni
Piccola premessa questa storia può essere vista come il seguito di "Io ci sono...", di cui consiglio la lettura, ma può essere anche letta a parte =)
"Pensieri troppo veloci le riempirono la mente e la rabbia crebbe tanto che quando fece per avvisare i compagni dell’imminente arrivo via mare della Marina non si accorse di aver urlato arrabbiata guardando male tutti."
Genere: Fluff, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mugiwara, Nami, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Qualcuno urli al miracolo…miracolo!!!
Eccomi qui con un nuovo capitolo =) Qui si entra nel vivo del tutto e vi prometto che farò prima che posso per il prossimo…e uno pensa..che carina si preoccupa per noi..in realtà sono io quella più impaziente!!=)
Buona lettura e grazie a tutti!!
 
Effy
 
 
Arcipelago Sabaody
 
Era arrivato il momento e lei non poteva essere più felice di così! I due anni passati a Weatheria erano stati interessanti e pieni di studio e allenamento, ma la mancanza dei suoi amici si era fatta sentire e non poco. Pensava a come si fosse sentito Luffy dopo la perdita del povero Ace e il fatto di non portegli stare vicino l’aveva resa immensamente triste, ma se lui aveva voluto così avrebbe accettato qualsiasi decisione. Se lei era finita su un’isola piena di persone docili ma sopratutto sana e salva voleva dire che anche gli altri stavano bene, o almeno così sperava.
In realtà la preoccupazione più alta era rivolta a Zoro. Ricordava perfettamente il momento i cui era sparito, la sua figura a terra sanguinante e i quegli occhi, che poco prima dell’arrivo di Orso, avevano trovato i suoi e nei quali non sapeva cosa leggere: dolore, rabbia o timore. Quello sguardo l’aveva sconvolta tanto da farla cadere a terra lacrimante e senza parole. Poi era successo di tutto: ed ora era li, o meglio, e ora stava finalmente tornando dalla sua famiglia.
La bolla sulla quale viaggiava per raggiungere il terreno dell’arcipelago si ruppe e la fece arrivare di fronte alle scale che conducevano al bar di Shakky. Il sorriso sul suo volto si allargò ulteriormente e senza alcuna esitazione inizio ad avviarsi verso l’entrata della locanda.
Arrivata alla porta però la trovò chiusa, bussò, guardò dalle finestre laterali, ma nulla: il posto sembrava deserto. Poi una voce, la sua voce. - Shakky è dovuta andare a fare delle commissioni!-
Il suo cuore si fermò, per poi riprendere la corsa ad un ritmo infernale, girò lentamente la testa alla sua destra, cercando la fonte di quel suono, e quando lo trovo sgranò gli occhi.
Era li, lui era li e stava bene. Non seppe nemmeno lei cosa le prese ma di colpo mollo tutto ciò che aveva in mano e in meno di un secondo si catapultò tra le sue braccia.
Le mani aggrappate alle sue ampie spalle e il viso premuto sulla sua spalla, si ritrovò con gli occhi lucidi. Stava per staccarsi quando lo senti ricambiare, e li crollò, lo strinse più forte e inizio un pianto silenzioso. – shhh…sono qui mocciosa..- un mano grande le si appoggio goffamente sulla testa per premerla ulteriormente contro di lui e sentì il suo naso tra i capelli annusare in suo profumo. Quando si ricompose disse l’unica cosa che l’aveva tormentata in quei due lunghissimi anni – Pensavo di non riverirti più! – Un risolino compiaciuto si formò sulle labbra de verde – Non è così facile liberarsi di me! –
Eccolo li lo Zoro spavaldo di sempre, ma andava bene, lui stava bene e andava bene tutto.
Si stacco da lui e si asciugò gli occhi con la mano, ora che poteva vederlo bene era cambiato, era cresciuto e il suo viso portava un cicatrice nuova e indelebile.
Alzò la mano per toccare l’occhio cieco ma il ragazzo la fermò , guardandola con fare serio. Sposto la mano con un flebile – Perdonami –
Calò un silenzio imbarazzante tra i due, non si guardavano più e Nami non sapeva se dire qualcosa per rompere il ghiaccio, ma nemmeno il tempo di pensare che una frecciatina dello spadaccino le fece immediatamente saltare i nervi. – Come mai arrivi solo ora, io sono stato il primo, cos’è ti eri persa??  - Eccola li, la vena sulla tempia e quel prudere alla mano che le mancava tanto!!
Con un braccio in alto a minacciare il pugno che di li a poco lo avrebbe colpito Nami stava per urlare con denti squalini al verde di stare zitto e che sicuramente era arrivato li solo per una strana coincidenza astrale, ma la voce di Shakky la fece fermare -Navigatrice, sei arrivata anche tu allora?-
La rossa fermo a metà gola l’urlo e a mezz’aria il suo pugno per salutare la barista dimenticandosi momentaneamente della rabbia per la pessima battuta di quell’ominide.
- Ciao Shakky, si sono arrivata ora , il tempo di menare questo buzzurro arrivo. –
Lo spadaccino, che già si  riteneva salvato, si ritrovo con la testa spiaccicata a terra da un sonoro pugno con solo la visuale dei sandali delle due donne che gli stavano davanti.
Un ghigno sul viso, si forse gli erano mancate anche quelle “attenzioni”  e non solo lei.
 
Una volta nel bar Nami si girò verso Zoro pronta a sfidarlo a bere qualcosa con lei ma tutto ciò che vide fu la sua schiena scendere le scale e avviarsi verso il paese. Stava per chiamarlo ma Shakky catturò la sua attenzione con domande tipo dove fosse stata e se si era trovata bene confermandole che si lo spadaccino era stato il primo a presentarsi sull’isola.
Dopo un po’ di chiacchere tra donne Nami chiese chi altro c’era dei suo compagni e si informò sulle condizioni della Sunny. Dopo aver raccontato di Orso e dei Riders un pensiero le arrivò nella testa e si accorse di averlo espresso ad alta voce quando la risposta della donna davanti a lei le arrivò alle orecchie – Lo ha portato qui una ragazza fluttuante e con il capelli rosa…la conosci??-
Nami allargò gli occhi, una ragazza fluttuante e con i capelli rosa?? No che non sapeva chi fosse…ma che?!? Un ragazza, con Zoro?? Uno strano groppo le si insinuo nella gola…non sapeva cosa dire e nemmeno cosa pensare. La donna vedendola così strana concluse il tutto con un semplice – Beh l’importante è che arriviate tutti no?! – Questo la risveglio dal suo stato di shok e la fece tornare in parte serena, avrebbe chiesto a Zoro chi era quella ragazza non appena lo avesse rivisto. Ma questo non successe. Nei sette giorni seguenti non lo rivide più, ne in giro per il paese ne al bar di Shakky. Sembrava sparito. Si preoccupo per lui i primi giorni ma poi il nervoso prese il sopravvento e non ci penso più, meglio che non ci fosse, se lo avesse visto stavolta altro che abbraccio un’altro pugno gli avrebbe tirato!! Si erano ritrovati dopo due anni e lui che faceva spariva!!
Lo rivide, appunto, sette giorni dopo: poco prima della partenza e fu li che capì, capì tutto quello che doveva capire. Una volta sceso dal grosso volatile sul quale Chopper li aveva fatti tornare alla nave si era diretto verso di lei e con sguardo serio aveva detto semplicemente – La marina ci sta per attaccare via mare – - Cosa?? E tu come fai a saperlo??- la risposta le aveva fatto salire il sangue al cervello – Me lo ha detto Perona che li ha visti dall’alto – Perona??La ragazzina di Thriller Bark con i capelli ros…- un fulmine a ciel sereno la colpì, era lei. Era lei la ragazza che l’aveva riaccompagnato li, ed era ancora li. Quindi lui era stato con lei in quei giorni.
Pensieri troppo veloci le riempirono la mente e la rabbia crebbe tanto che, quando fece per avvisare i compagni dell’imminente arrivo della marina, non si accorse di aver urlato arrabbiata guardando male tutti.
 
Erano partiti già da una ventina di minuti ormai. Il paesaggio che il fondale marino regalava era uno spettacolo per gli occhi di tutti, in particolar modo per quelli della navigatrice, che però non riusciva a godere a pieno di quella visione. Ogni tanto il sui sguardi ricadevano sulla figura seria dello spadaccino e la rabbia risaliva imperterrita il suo corpo. Non sapeva cosa la tratteneva dal fargli una scenata di pura gelosia, perché anche un cieco avrebbe capito che si trattava di gelosia, li davanti a tutti. Si avviò verso il sottocoperta decisa ad andare nella sua stanza a prendere un maglione per compensare il cambio di temperatura che da li a poco si sarebbe verificato, data la profondità che stavano raggiungendo. Entrò nella stanza e un senso di calma la accolse, finalmente era a casa. Si concesse un attimo per godersi la vista di quel posto che, nonostante fossero passati due anni, non era cambiato per niente. Il suo letto al centro della stanza, i suoi libri di navigazione sul comodino, la specchiera con la foto di Bellmer e Nojiko. La prese delicatamente tra le mani e sorrise radiosa, quella le era mancata davvero, anche se le protagoniste della foto erano sempre presenti il lei.
L’occhio cascò sulle sue borse, ancora da disfare, e in particolare su di un pacchettino di carta contenente qualcosa di molto prezioso. Lo afferrò decisa ad aprirlo subito, pensando contemporaneamente che doveva portarlo il prima possibile a Franky, ma poi si fermò. Se i suoi sospetti erano veri quello non avrebbe significato più nulla.
Sentì dei rumori arrivare dal ponte e decise di muoversi, prima che quei pazzi dei suoi compagni combinassero qualche casino. Prese il maglioncino rosa che era sulla sedia e fece per aprire la porta quando qualcosa la bloccò.
La figura dello spadaccino si ergeva davanti a lei in una posizione quasi statuaria, braccia incrociate e sguardo serio. Passata la sorpresa lo guardò di sbieco chiedendogli, non troppo gentilmente, di levarsi da li. Ciò che si sentì rispondere le fece bloccare il cuore.
- Dobbiamo parlare. -
 
 
 
   
 
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