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Autore: effy_14    10/03/2017    3 recensioni
Piccola premessa questa storia può essere vista come il seguito di "Io ci sono...", di cui consiglio la lettura, ma può essere anche letta a parte =)
"Pensieri troppo veloci le riempirono la mente e la rabbia crebbe tanto che quando fece per avvisare i compagni dell’imminente arrivo via mare della Marina non si accorse di aver urlato arrabbiata guardando male tutti."
Genere: Fluff, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mugiwara, Nami, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti!!Mi scuso per l’attesa ma è stata una settimana piena!! Purtroppo anche la prossima sarà così e vi comunico già che salvo miracoli, non riuscirò a pubblicare nulla fino al prossimo venerdì!=(
La seconda parte della storia è ovviamente ancora nel passato ed è un momento molto importante per i nostri protagonisti. Ovviamente non sono arrivati a ciò così dal nulla, piano piano arriveranno tutti i pezzettini, come ho detto l’altra volta.
Buona lettura e grazie mille a tutti!!
P.s. Forse il finale sembra buttato a caso, ma ovviamente non lo è!! XD
 
 
Si trovava li da che erano partiti e di spostarsi non ne voleva spere. Aveva bisogno di tenere la testa occupata per non tornare ad arrabbiarsi per la bravata che i suoi compagni avevano combinato quel pomeriggio. Ormai era quasi ora di cena e aveva già fatto tutto quello che poteva: i mandarini maturi erano stati raccolti, le foglie più rovinate tolte, aveva bagnato il terreno e sistemato un paio di rami che, troppo cresciuti, iniziavano a pesare e rischiavano di spezzarsi. Tutto per non pensare a quel ciondolo, ma non aveva funzionato un granché. Non sapeva perché ci era rimasta tanto male, aveva comprato tantissime altre cose quel giorno tra vestiti e scarpe, eppure le sembrava di essere partita a mani vuote. Quando avevano intrapreso la via dei gioielli e aveva visto che i pendenti erano tutti uguali non ne era rimasta colpita, se non per la stranezza della cosa in se, ma poi aveva visto quella scatola, quel cuore verde.
Si era innamorata a prima vista di quella cosa che aveva scoperto sbagliata per tutti ma così meravigliosa e perfetta per lei. La rosa dei venti era un simbolo che le rappresentava da sempre e quel prezioso al centro non faceva che accentuare il tutto!!
Sospirò per la millesima volta quel giorno, ormai era perduto, probabilmente era già stato nuovamente fuso. Prese tra le mani una foglia dell'albero che le stava di fronte, grande, resistente, verde proprio come quel cuoricino.
Si era riscoperta attratta da quel colore, che prima non aveva mai considerato. Lei si distingueva per l'arancione: l'arancione dei suoi capelli, l'arancione dei suoi mandarini eppure con il tempo, e osservando meglio, poteva notare che nella sua vita anche il verde era presente; ricordava infatti che il momento che più preferiva dell'anno era la primavera, quando il suo agrumeto si riempiva di smeraldo grazie alle foglie dei suoi alberi.
Un sorriso dolce e un lieve rossore imporporarono le sue guance, con il tempo aveva scoperto di essere interessata ad un altro "verde", più burbero diciamo. Rise tra se e se a quel pensiero di catalogare la persona per il colore non accorgendosi di una presenza alle sue spalle.
Avvertì un rumore di rametto spezzato, si voltarò immediatamente e quello che vide la fece andare su tutte le furie. Li davanti a lei un ghignante spadaccino aveva appena staccato uno dei suoi mandarini dal ramo per poterselo mangiare. - Che cavolo hai fatto?? Ma dico siete tutti impazziti oggi su questa nave?? - Altro che sorriso dolce e guance rosse ora il suo unico desiderio era quello di prenderlo a pugni. Il ragazzo, come se nulla fosse si era girato per andarsene dicendo semplicemente - Aggiungi anche questo al finto debito che ho con te!!-
Finto debito?!? Ok questo era troppo!! Si caricò di tutto il nervoso che aveva in corpo e si diresse a passo spedito verso di lui, convinta più che mai a seguirlo e fargli pentire di aver messo piede nel suo agrumeto quando qualcosa alla sua sinistra, sull'albero dove Zoro aveva strappato il mandarino, attirò la sua attenzione. Dimenticandosi per un attimo dello spadaccino si avvicinò curiosa a quello strano luccichio che era entrato nel suo campo visivo e, non appena messo a fuoco l'oggetto appeso al ramo, il cuore le cadde nello stomaco.
Rimase immobile per un buon minuto, durante il quale si accorse di aver tenuto il fiato. Il ciondolo, il suo ciondolo era li ed era bellissimo. Guardò nella direzione dove Zoro era sparito più confusa che mai. Quando lo aveva preso, come e sopratutto perché? Cerco di calmarsi per rispondere alle sue domande e fare chiarezza. Probabilmente lo aveva comprato mentre lei era intenta a sgridare Rufy e Usop, e si era sicura che lo avesse acquistato e non rubato per due semplici motivi. Uno era che lui non rubava, passava le serate intere a darle della ladra e poi lo faceva anche lui?!? Nah. Due perché, anche se il ragazzo credeva il contrario, sapeva benissimo che aveva dei soldi nascosti da qualche parte ma credeva che, quando lo aveva visto al mercato, se li fosse già bevuti tutti, letteralmente!Riportò l'attenzione sulla collana e un sorriso le illuminò il viso, allungò quasi tremante una mano verso il ramo per poterlo prendere.
Il perché di quel gesto invece sarebbe rimasto un mistero, già lo sapeva. Conosceva il ragazzo da abbastanza tempo per capire e accettare che per lui l'affetto si dimostrava a fatti e non a parole, e quello era un fatto bello e buono.
Se lo strinse al petto saltellando come una bambina felice più che mai, lo mise davanti agli occhi e prese una decisione: quello sarebbe stato il loro simbolo!! Certo forse avrebbe dovuto avere il consenso anche del verde. Si incupì un attimo e si mise a ragionare, come già detto di parlare chiaramente non si poteva, lo avrebbe solo messo in difficoltà e magari fatto anche scappare da quel sentimento che se espresso ad alta voce sarebbe diventato a fin troppo vero.
Stava per arrendersi e decidere di pensarci dopo quando, mentre stava per mettere finalmente il pendaglio che tanto aveva desiderato, la soluzione le arrivò come un fulmine.
 
 
Fini di mangiare il frutto buttando le bucce in mare deciso più che mai a fare un altro allenamento prima di cena.
Questa volta si era esposto davvero troppo per i suoi standard, ma non aveva saputo resistere. Più andava avanti il loro viaggio più quella testolina rossa entrava nei suoi pensieri e, se prima pensava fosse solo una questione di attrazione fisica, ora era arrivato ad accettare il fatto che di lei gli piaceva tutto. Quel regalo era il modo per dirglielo e sperava vivamente che avrebbe capito il tutto ma sopratutto che lo avrebbe accettato.
Stava per prendere i pesi e cominciare la prima sessione quando un profumo famigliare gli arrivò alle narici facendolo fermare, si girò lentamente e la trovò li, sguardo basso e nelle mani il ciondolo. Per un attimo si sentì come trafitto da una spada, che lei non lo volesse? E non parlava dell'oggetto in se ma del fatto di averlo da parte sua?
Restò comunque serio, come era solito fare, e attese una sua mossa. La vide alzare il braccio e tendere il pendaglio verso di lui. Abbassò la testa anche lui, conscio della sconfitta appena subita quando la sua voce arrivò dritta al suo cuore.
- Mi aiuteresti a metterlo? - Nami aveva deciso che se quello era il simbolo del loro legame doveva essere lui a chiuderlo al suo collo.
Sorrise sghembo, se l'era vista brutta. Senza parlare prese la collana e le fece cenno di girarsi. La vide sorridere radiosa e dargli le spalle, alzando appena i corti capelli che cadevano sulla nuca non appena lui l'ebbe accerchiata con le braccia.
Agganciò il ciondolo e adagiò la catenina sul collo della ragazza, sfiorandolo con i polpastrelli e avvertendo un brivido sia nel suo corpo sia in quelli di lei. La vide voltarsi e guardarlo con un sorriso strepitoso. Stettero li parecchio prima che lei decidesse di andare.
Agli occhi del mondo sarebbero sembrati semplicemente due ragazzi che si stavano fissando ma in realtà, in quel silenzio rotto solo dal vento serale, loro si stavano dichiarando.
Nello sguardo leggermente addolcito di Zoro c'era la conferma che si, lei per lui era importante, e che avrebbe fatto tutto ciò che poteva per vederla sorridere sempre così.
In quello di lei c'era la felicità per qualcosa di bello e profondo che aveva trovato il modo di uscire e la promessa che avrebbe fatto di tutto pur di tenerlo vivo.
Non ci furono parole, abbracci o baci, non se li potevano permettere vista la loro vita da pirati. C'era solo quel ciondolo, che nella sua imperfezione includeva ciò che di perfetto c'era tra di loro.
 
Durante la cena il suo viso non smise un attimo di essere contornato dal suo sorriso. Appena entrata in cucina aveva parlato con tutti amabilmente come se nulla fosse successo, lasciandoli prima diffidenti, conoscendo le doti di ingannatrice della ragazza, poi perplessi per quel cambio repentino di umore e infine sollevati per non dover rischiare ancora di prenderle di santa ragione. Nessuno fece domande però, per evitare di rovinare quel momento. Solo il piccolo membro della ciurma, Chopper, sembrò avere un attimo di smarrimento quando nella cucina entrò anche lo spadaccino. Il suo nasino allenato aveva sentito qualcosa. – Tutto bene dottore? Mi sembri confuso?- la piccola renna finì di annusare l’aria e poi fece un gran sorriso all’archeologa – Tutto benissimo Robin!! –
Guardò prima Nami e poi Zoro e non poté che saltellare sul posto, il suo fiuto non sbagliava mai!
   
 
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