TORMENTA
Cade la neve, e tutto copre.
La coscienza, l’anima,
la fonte del destino,
le rive del placido fiume che scorre
a due soli passi.
Cade la neve, come cadono i problemi,
allo stesso modo in cui ci piombano
addosso i peccati
di un’umanità scorata, fredda.
Questo è un autunno che sa già di
neve.
Potrei immaginare le foglie
giallognole,
ancora attaccate tenacemente ai rami
e alla vita,
ormai imbancate, ed invischiate di
bianca
e pura neve.
Non c’è muschio, non c’è nebbia,
non c’è sole né luna,
ma solo la più fantasiosa delle nevi,
che scende copiosa non sul mondo, ma
su di me.
È una tormenta.
È un tormento.
È un bianco candore
immerso in una realtà fatta di
grigiore.
Pensieroso è quell’attimo
che dalle dita richiuse a pugno
sfugge,
poiché esso ricorda la corsa continua
del tempo,
un’implacabile tormenta.
NOTA DELL’AUTORE
Buongiorno a tutti!
Spero che anche questa poesia vi sia piaciuta.
Continuo a ringraziarvi infinitamente e per tutto, carissimi
lettori e recensori.
Buona giornata e a giovedì prossimo!