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Autore: kamy    16/03/2017    0 recensioni
Una versione alternativa di come sarebbe potuto andare Age of Ultron.
Genere: Avventura, Azione, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ringrazio anche solo chi legge.
Scritta sentendo: https://www.youtube.com/watch?v=P9rG4hNilSs.

Cap.8 Le mosse di Ultron

La luce filtrava, attraverso le finestre, nella chiesa rendendola in penombra. Al centro c'era Ultron, accomodato su un trono. I suoi occhi rossi fissavano una serie di tubi collegati a una bara di metallo. Uno schermo olografico rappresentava la bara stilizzata con all'interno una figura umanoide. Ogni volta che il caricamento dei dati aumentava, delle tacche vermiglie comparivano sulla raffigurazione dell'umano.

Si alzò carezzando con le dita metalliche il coperchio della bara, socchiuse gli occhi.

< Una volta terminato, sarai il perfetto contenitore per i miei dati > pensò.

"Tu sarai la mia Visione e mi affiancherai nell'Era del Metallo" sussurrò.

Le barre vermiglie continuavano a salire.

Altri Ultron dagli occhi azzurri strisciavano nell'oscurità, trascinando pezzi di metallo, costruendo altri Ultron dando vita a scintille che sprizzavano nell'ombra.

Alcuni robot trascinarono all'interno della chiesa casse colme di vibranio.

Ultron risalì fino a toccare il vetro all'altezza del volto in costruzione dell'altro robot, si chinò socchiudendo le labbra.

"In un'Era di Metallo nessuno potrà nuocere all'umanità. Vi sarà pace, quando non resterà altro" sussurrò.

Il caricamento di Vision si bloccò.

""Il tessuto sintetico della dottoressa Cho ha fatto il suo dovere. Ora necessito della gemma dello scettro per completare il mio lavoro" disse Ultron.

Si rizzò scostandosi dalla bara, fece scorrere lo sguardo sugli Ultron dagli occhi azzurri che lo circondavano.

"È tempo di concludere il lavoro" disse.

Sogghignò socchiudendo gli occhi rossi, che brillarono.

< E di far tornare Wanda e suo fratello da me > pensò.

 

*************

 

Il simbolo dell'Hydra sulla parete era metà annerito dal fumo delle fiamme che avevano invaso la stanza. Natasha, con il viso coperto da un fazzoletto, avanzò verso Rhodey in terra.

Si chinò, gli posò due dita candide sul collo sentendone il battito e portò l'altra mano all'auricolare.

"Ho Rhodey. È a terra" comunicò gelida.

Sentì dei tonfi metallici provenire dalle sue spalle.

"Immobilizzalo e rendilo innocuo" ordinò Steve dall'altra parte dell'auricolare.

Natasha tirò fuori delle manette dalla propria cintura, vi ammanettò l'uomo e strinse le labbra rosse.

"Credo l'assalitore sia ancora nei dintorni. Cercate di raggiungermi" sussurrò.

Rimase acquattata stringendo leggermente i pugni, piccole scintille elettriche brillavano sulle punte dei suoi guanti neri lisci.

"Assalitore?" domandò Steve con tono sorpreso.

Nella stanza comparve la War Machine e le puntò i fucili contro.

Le fiamme si riflettevano nelle sue placche grigie.

Natasha accennò un sorrisetto.

"Ti richiamo dopo" disse.

Spense l'auricolare, si mise lentamente in piedi con le mani alzate.

"Va bene, hai vinto".

Gli occhi dell'armatura divennero rossi.

"Signorina Romanoff, è un onore averla come ospite" disse con la voce di Ultron.

Il calore delle fiamme colpiva il viso pallido della russa a ondate.

Natasha si morse l'interno guancia.

< È terrificante, ma è solo una delle armature di Stark. Se colpisco il reattore, andrà fuori gioco. Inoltre ho avvisato Steve, quindi anche se mi trovassi nei guai, gli altri saprebbero cosa fare > pensò.

Corse verso la War Machine, balzò e avvolse le gambe al collo dell'armatura. Fece leva cercando di rivoltarla in terra, colpì con i guanti elettrizzati le giunture del collo dimenando il capo, la chioma rossa le sferzava il viso.

L'armatura cercò di scrollarsela di dosso, Natasha balzò con una capriola in avanti. Nel salto tirò fuori una piccola bomba azzurra, la agganciò al reattore e atterrò acquattata. La bomba emise una serie di bip, esplose frantumando il reattore e Natasha si gettò sopra il corpo di Rhodey proteggendolo dall'esplosione.

L'armatura si spense, danneggiata all'altezza del reattore e cadde a terra con un tonfo. Le fiamme dell'incendio già in corso furono rinvigorite, una parte di tetto davanti a Natasha crollò con un tonfo.

Le narici le bruciavano e il fumo le mozzava il respiro.

Natasha cliccò sull'auricolare, si caricò Rhodey in spalla e cercò di avanzare con gli occhi socchiusi.

"Steve? Mi ricevi?".

Si coprì la bocca con la mano, tossì rumorosamente e una porzione di muro le crollò davanti facendola indietreggiare verso le alte fiamme crepitanti.

"Romanoff, che succede?" chiese Steve concitatamente.

Natasha si guardò intorno, sentiva Rhodey mugolare sulla schiena e lo sistemò meglio passando sotto una trave.

"Ho Rhodey svenuto. Edificio in fiamme. Nessuna via di fuga. Potete darmi una mano?" chiese.

"Ti coordino e vengo immediatamente a prenderti con il jet" rispose Rogers.

  
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