Scritta sentendo: https://www.youtube.com/watch?v=P9rG4hNilSs.
La
luce filtrava, attraverso le finestre, nella chiesa rendendola in
penombra. Al centro c'era Ultron, accomodato su un trono. I suoi occhi
rossi
fissavano una serie di tubi collegati a una bara di metallo. Uno
schermo
olografico rappresentava la bara stilizzata con all'interno una figura
umanoide. Ogni volta che il caricamento dei dati aumentava, delle
tacche
vermiglie comparivano sulla raffigurazione dell'umano.
Si
alzò carezzando con le dita metalliche il coperchio della
bara,
socchiuse gli occhi.
<
Una volta terminato, sarai il perfetto contenitore per i miei dati
> pensò.
"Tu
sarai la mia Visione e mi affiancherai nell'Era del Metallo"
sussurrò.
Le
barre vermiglie continuavano a salire.
Altri
Ultron dagli occhi azzurri strisciavano nell'oscurità,
trascinando
pezzi di metallo, costruendo altri Ultron dando vita a scintille che
sprizzavano nell'ombra.
Alcuni
robot trascinarono all'interno della chiesa casse colme di vibranio.
Ultron
risalì fino a toccare il vetro all'altezza del volto in
costruzione
dell'altro robot, si chinò socchiudendo le labbra.
"In
un'Era di Metallo nessuno potrà nuocere
all'umanità. Vi sarà pace,
quando non resterà altro" sussurrò.
Il
caricamento di Vision si bloccò.
""Il
tessuto sintetico della dottoressa Cho ha fatto il suo
dovere. Ora necessito della gemma dello scettro per completare il mio
lavoro" disse Ultron.
Si
rizzò scostandosi dalla bara, fece scorrere lo sguardo sugli
Ultron
dagli occhi azzurri che lo circondavano.
"È
tempo di concludere il lavoro" disse.
Sogghignò
socchiudendo gli occhi rossi, che brillarono.
<
E di far tornare Wanda e suo fratello da me > pensò.
*************
Il
simbolo dell'Hydra sulla parete era metà annerito dal fumo
delle fiamme
che avevano invaso la stanza. Natasha, con il viso coperto da un
fazzoletto,
avanzò verso Rhodey in terra.
Si
chinò, gli posò due dita candide sul collo
sentendone il battito e portò
l'altra mano all'auricolare.
"Ho
Rhodey. È a terra" comunicò gelida.
Sentì
dei tonfi metallici provenire dalle sue spalle.
"Immobilizzalo
e rendilo innocuo" ordinò Steve dall'altra parte
dell'auricolare.
Natasha
tirò fuori delle manette dalla propria cintura, vi
ammanettò l'uomo
e strinse le labbra rosse.
"Credo
l'assalitore sia ancora nei dintorni. Cercate di
raggiungermi" sussurrò.
Rimase
acquattata stringendo leggermente i pugni, piccole scintille
elettriche brillavano sulle punte dei suoi guanti neri lisci.
"Assalitore?"
domandò Steve con tono sorpreso.
Nella
stanza comparve la War Machine e le puntò i fucili contro.
Le
fiamme si riflettevano nelle sue placche grigie.
Natasha
accennò un sorrisetto.
"Ti
richiamo dopo" disse.
Spense
l'auricolare, si mise lentamente in piedi con le mani alzate.
"Va
bene, hai vinto".
Gli
occhi dell'armatura divennero rossi.
"Signorina
Romanoff, è un onore averla come ospite" disse con la
voce di Ultron.
Il
calore delle fiamme colpiva il viso pallido della russa a ondate.
Natasha
si morse l'interno guancia.
<
È terrificante, ma è solo una delle armature di
Stark. Se colpisco il
reattore, andrà fuori gioco. Inoltre ho avvisato Steve,
quindi anche se mi
trovassi nei guai, gli altri saprebbero cosa fare >
pensò.
Corse
verso la War Machine, balzò e avvolse le gambe al collo
dell'armatura. Fece leva cercando di rivoltarla in terra,
colpì con i guanti
elettrizzati le giunture del collo dimenando il capo, la chioma rossa
le
sferzava il viso.
L'armatura
cercò di scrollarsela di dosso, Natasha balzò con
una capriola
in avanti. Nel salto tirò fuori una piccola bomba azzurra,
la agganciò al
reattore e atterrò acquattata. La bomba emise una serie di
bip, esplose
frantumando il reattore e Natasha si gettò sopra il corpo di
Rhodey
proteggendolo dall'esplosione.
L'armatura
si spense, danneggiata all'altezza del reattore e cadde a terra
con un tonfo. Le fiamme dell'incendio già in corso furono
rinvigorite, una
parte di tetto davanti a Natasha crollò con un tonfo.
Le
narici le bruciavano e il fumo le mozzava il respiro.
Natasha
cliccò sull'auricolare, si caricò Rhodey in
spalla e cercò di
avanzare con gli occhi socchiusi.
"Steve?
Mi ricevi?".
Si
coprì la bocca con la mano, tossì rumorosamente e
una porzione di muro
le crollò davanti facendola indietreggiare verso le alte
fiamme crepitanti.
"Romanoff,
che succede?" chiese Steve concitatamente.
Natasha
si guardò intorno, sentiva Rhodey mugolare sulla schiena e
lo
sistemò meglio passando sotto una trave.
"Ho
Rhodey svenuto. Edificio in fiamme. Nessuna via di fuga. Potete
darmi una mano?" chiese.
"Ti
coordino e vengo immediatamente a prenderti con il jet"
rispose Rogers.