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Autore: Flos Ignis    17/03/2017    6 recensioni
Una grande novità sta per sconvolgere la caotica quotidianità della gilda più forte di Fiore: due giovani maghe, Alchimiste della Luce e del Buio, chiedono di poter entrare a Fairy Tail. Il loro arrivo porterà una ventata di novità che creerà non poche situazioni piene di comicità, ma porterà anche alla luce sentimenti finora celati nel profondo dei cuori.
E proprio quando tutto sembra volgere al meglio per ognuno di loro, un evento riporterà l'antica tristezza nei cuori delle gemelle della luce e del buio; stavolta avranno i loro compagni a sostenerle nella loro battaglia personale contro l'odio, ma dovranno vincere in fretta.
Perchè c'è chi non aspetterà per sferrare il suo attacco contro la gilda che tanto l'ha ostacolato in passato. Il mago oscuro immortale è pronto a dare il via alla battaglia finale.
Ohayo minna! Un paio di appunti obbligatori: seguo la storia del manga fino al capitolo 417, dopodichè mi limito a prendere qualche spunto da quelli successivi per la mia storia.
Spero davvero di intrattenervi piacevolmente con le mie parole, che la mia storia possa trasmettervi i sentimenti che ho provato nello scriverla!
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lluvia, Lucy Heartphilia, Natsu, Natsu/Lucy, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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DONAMI IL TUO POTERE


 


 

Era finalmente felice.

Aveva compiuto il suo dovere come amica e come maga di Fairy Tail.

Natsu-nii… no, il suo papà era tornato come prima, e per una volta poteva essere orgogliosa di sé stessa, consapevole di averlo aiutato. La sua magia aveva salvato qualcuno, una vita che le era infinitamente cara era salva anche grazie a lei.

Era così felice, e così stanca… così tanto che il suo piccolo corpo era quasi collassato dopo aver compiuto quell’Unison Raid con sua sorella.

C’era ancora così tanto da fare però, non poteva proprio addormentarsi in quel momento. Per prima cosa doveva assicurarsi che anche Iris fosse cosciente, dopodichè verificare come se la stessero cavando i suoi amici contro Zeref.

Sforzò al massimo la sua mente provata per non cedere all’oblio dei sensi, ma per quanto fosse forte la sua ostinazione i limiti del suo corpo le impedivano anche solo di sollevare le palpebre.

La frustrazione diede il via libera a quelle lacrime che il suo orgoglio aveva bloccato fino a quel momento: davvero non poteva fare più nulla?

Il mago che aveva ferito così tante persone era a pochi passi da lei, e aveva attaccato nuovamente al solo scopo di prendere la sua magia. Tutti i suoi amici si stavano impegnando al massimo per sconfiggerlo, rischiando ogni cosa solo per proteggerle: doveva alzarsi subito, andare da loro ad aiutarli.

Sarebbe tutto più facile se ti arrendessi.’

Di chi era quella voce? Le faceva paura. Perché aveva un tono così suadente? Cosa stava succedendo?

Dimenticavo che sei solo una bambina: un potere così grande, per un corpo così piccino… ti sei già sforzata abbastanza, sei stata davvero brava. Ora riposati, e non pensare più a nulla. Finirà tutto in un attimo, e poi sarai libera.’

Libera da cosa? La stanchezza le pesava sulla mente come un macigno insopportabile, ma se si fosse addormentata sarebbe successo qualcosa di terribile, se lo sentiva. Parole così confortanti nascondevano certamente una trappola.

Io non mento, non hai nulla da temere. Quel potere così grande… posso liberarti da quel peso che porti dalla nascita. Lasciati andare, riposati: mio fratello ti sta allevando bene ed io non voglio causargli sofferenza, perciò non devi temere per la tua vita.’

Suo fratello…? Zeref! Perché voleva il suo potere? E perché sentiva che, nonostante le promettesse qualcosa di così pericoloso, non aveva nulla da temere? Perché… aveva percepito così tanto dolore in quell’antica voce?

Natsu ha sofferto molto a causa mia. Voglio che sia felice, ma soprattutto libero: l’unico modo per farlo è che io sparisca da questo mondo, ma per farlo ho bisogno del tuo aiuto e di quello di tua sorella. Mi serve la vostra magia, per poter finalmente morire.’

Morire… il mago immortale che aveva causato incommensurabile dolore ad un’infinità di innocenti, aveva come unico desiderio quello di morire e di lasciare suo fratello libero dal peso del loro legame. Perché quella storia le sembrava terribilmente familiare?

Non poteva dire di non capirlo, lei stessa aveva desiderato sparire per il bene di Iris, cosicchè la sua presenza non le avrebbe causato più problemi. Perché lei lo sapeva, che era stato solo per lei che la sua amata gemella era diventata così com’era: forte e indipendente, ma anche diffidente e cinica. Non aveva avuto il coraggio di andarsene dal suo fianco, era stata così egoista da imporre il peso della sua esistenza interamente su quelle esili spalle. Però… però…

Dunque tu capisci il mio dolore? Non voglio il tuo potere per distruggere, mi servirò di esso unicamente per scomparire. Ora, chiudi gli occhi: non proverai alcun male, e nessuno di voi sentirà più parlare di me.’

Le sembrava di vedere una pallida mano tesa verso di lei, ma non poteva essere: i suoi occhi erano ancora chiusi, nonostante la mente continuasse a restare vigile, in perenne stato d’allerta. Il suo inconscio aveva percepito ancor prima della ragione che si stava avvicinando sempre di più alle fauci di un predatore invincibile, pronto a divorarla, lei, ingenuo e fragile coniglietto.

Angie non era un coniglietto, esitava perché vedeva il pericolo innanzi a lei… ma quello stesso pericolo avrebbe potuto trasformarsi in salvezza.

Se gli avesse ceduto le sue Ombre molte persone sarebbero state felici, lei non avrebbe mai più dovuto soffrire, perché Zeref sarebbe sparito per sempre. Era forse giusto così? Davanti a quella cella aveva orgogliosamente dichiarato che non avrebbe mai rinunciato alla sua magia, la sua essenza, solo per riavere indietro un padre. Ne era ancora fermamente convinta.

Ma se dire addio al suo potere le avrebbe permesso di salvare la sua famiglia, tutti i suoi amici, la gilda che l’aveva accolta e tutti coloro che in quel momento erano accorsi in loro aiuto contro il Mago Nero…? Avrebbe potuto accettare un compromesso del genere?

. Se questo era ciò che avrebbe salvato tutti, l’avrebbe fatto senza esitazione.

Aveva giurato che sarebbe giunta davanti a sua madre solo dopo aver usato la sua magia per fare del bene a tutti, in modo da non essere disprezzata dalla donna che aveva dato la sua vita per mettere al mondo le sue bambine, consapevole del prezzo che avrebbe pagato.

Ma rinunciando a quella stessa magia che la componeva e che avrebbe potuto aiutare la gente, avrebbe comunque compiuto il suo giuramento. E liberando Natsu dall’ombra di quel legame di sangue che nemmeno sapeva di portare con sé, forse avrebbe in parte riscattato la colpa che da sempre tentava di incrinare il legame con Iris.

Era pronta, aveva deciso. Avrebbe ceduto la sua magia.


 

Zeref sorrise.

L’Ombra aveva ceduto alla seduzione dell’oblio.


 


 


 

Il tempo sembrò congelarsi. Ogni cosa intorno a loro assunse una sfumatura grigia e malsana, il sangue che scorreva dalle ferite pareva nera pece sotto quel sole bianco come la luna, mentre una forma di tenebra più compatta delle altre avanzava sul campo di battaglia.

Camminava lento, il mago immortale. I suoi innumerevoli anni avevano donato perizia e potere alla sua magia e calma ai suoi movimenti autorevoli ed eleganti: durante il combattimento, si era mosso con un’efficienza impeccabile nonostante i tanti avversari con cui si era dovuto scontrare.

Un passo dopo l’altro, le ferite si rimarginavano e l’aura di pericolosità che fino a quel momento era stata tenuta segregata in un angolo della sua mente tornava prepotente a circondarlo nel suo manto di morte.

Impossibilitati a muoversi, troppo feriti per spezzare quella malia che aveva reso cemento i loro muscoli e veleno l’aria che restava immobile intorno a loro, Fairy Tail e tutti i suoi alleati assistettero impotenti a quella sfilata di morte che portava il Boia davanti alla Vittima prescelta.

Quando arrestò i suoi passi, il terrore prese possesso delle loro menti, ma le loro voci rimasero intrappolate e non poterono urlare per la rabbia e la paura.

La piccola Angie, ancora stesa a terra immobile, i lunghi ricci scuri come la notte a coprirle il volto, veniva studiata in ogni dettaglio da quegli occhi di tenebra che avevano assistito al susseguirsi dei secoli.

-Davvero un corpo minuto, per tutto quel potere.-

Quasi con deferenza, si inginocchiò davanti a lei, chinando leggermente il capo.

-Grazie per il tuo sacrificio. Farò buon uso di esso, come ti ho promesso.-

Allungò la mano verso di lei, diretto a quel cuore così piccolo… ma tanto grande da aver provato compassione per il suo nemico, tanto generoso da offrirsi spontaneamente per il bene delle persone che in esso avevano inciso i loro nomi.

La Contraddizione con cui era stato maledetto lo fece esitare per un momento, donando al suo volto l’ombra di quel sorriso così triste che solo la sua amata fata aveva potuto illuminare per un poco.

-Se le cose fossero andate diversamente, avresti potuto esser mia nipote… grazie, piccola, per la felicità che hai donato al mio amato fratellino.-

Senza più esitazione, si sporse ancora. Senza poter raggiungere il suo obiettivo.

Guardò sconcertato le bruciature sul suo braccio, rendendosi conto che non guarivano velocemente come le altre. Si voltò verso quella fonte di luce, rimanendo leggermente sorpreso di ciò che vide.

-Dunque esiste ancora qualcuno in grado di usarla… la magia delle stelle. Natsu ha scelto una Compagna interessante.-

-Allontanati da lei.-

-Avere ancora tutta questa forza, nonostante tu abbia bloccato ed invertito la trasformazione del demone E.N.D., sono francamente impressionato.-

-Ti ho detto di ALLONTANARTI DALLA MIA BAMBINA!-


 


 


 

-Come riesci a muoverti, nonostante la mia magia sia così densa e pregna di particelle anti-ethernano, tanto che nessuno dei tuoi alleati riesce a muoversi…?-

-Le stelle mi proteggono: la loro luce non è così semplice da vincere.-

-Mi trovi perfettamente concorde. Tuttavia, essa non è neppure lontanamente in grado di sconfiggermi. Non nelle tue mani, non con questo tuo livello.-

-Non m’importa. Hai pestato i piedi alla gilda sbagliata: ancora non l’hai capito, che noi fate non ci arrendiamo mai? URANOMETRIA!-

Zeref schivò quell’attacco come se non lo preoccupasse minimamente, mantenendo sul volto quel mezzo sorriso che poteva significare tutto e niente, sia un atto di cortesia che una presa in giro. Lucy non lo sapeva, ma in quel momento pensava solo a come farlo allontanare dalle gemelle. Erano chiaramente loro il suo bersaglio, e le era quasi scoppiato il cuore quando aveva visto la sua piccola così vicina al perdere la sua magia… perché con essa, avrebbe perso anche la vita.

-Se vuoi perseguire il tuo scopo, dovrai prima uccidermi! Non te le lascerò sfiorare nemmeno con un dito!-

-Se la metti così, ti accontento subito-, sentì l'eco di quelle parole, mentre il nemico spariva.

-Ma cos…-

Un violentissimo colpo allo stomaco, l’impatto col terreno: Lucy non riuscì a respirare per diversi secondi, e quando tentò di rialzarsi fu certa che le avesse incrinato almeno una costola con quel pugno.

-Vorrei evitare di ucciderti, perciò resta lì e osserva insieme ai tuoi preziosi nakama il vero potenziale della magia. La Maledizione che mi impedisce di morire è detta Contraddittoria per un motivo: rende incoerenti i miei pensieri, dona vita eterna a me sottraendo la vita a chi amo e agli esseri viventi che incontro… si può dire che questa maledizione concili forzatamente gli opposti. Perciò, l’unico modo per eliminarla è utilizzare due magie complementari ed opposte, abbastanza forti e pure da contrastare il male che ha ormai messo profonde radici nella mia anima.-

-Come se mi importasse di cosa può accadermi, mentre minacci la mia famiglia! Non mi interessa capire cosa ti spinge a farlo, perché invece mi è fin troppo chiaro che il tuo gesto porterà morte e sofferenza alle persone che amo.. e questo non posso accettarlo!-

Non aveva mai usato quella magia in combattimento. Aveva detto a Natsu che non sapeva quanto fosse diventata forte durante l’anno che avevano passato separati, ma la verità era che lei stessa non era ancora riuscita a capire precisamente di quanto fosse migliorata. Si era allenata moltissimo, aveva forzato i suoi limiti e li aveva superati: tutto, al solo scopo di ricongiungersi alla sua famiglia e non lasciarla più andare.

Non poteva permettersi esitazioni o paure, non in quel momento. Avrebbe affidato ogni cosa alla sua magia.

-Secondo il contratto che ho stipulato con te, luminoso astro, donami il tuo potere! Io lo reclamo… vieni da me, Eltanin, Testa del Drago!-

La luce che la maga degli spiriti stellari evocò era quella di una stella, ed emanò un bagliore così puro da spezzare l’incanto del mago. Coloro che erano rimasti bloccati fino a quel momento tornarono finalmente a respirare, come dopo un lungo periodo di apnea.

Quasi nessuno sapeva che, tra i maghi celesti, alcuni eletti dalle stelle acquisivano il diritto di possedere una Chiave speciale, che veniva creata dallo stesso mago una volta stipulato il contratto e compiuta l’evocazione: in quel momento tra le mani di Lucy apparve una chiave bianca e rossa che pulsava di energia, la stessa che aveva avvolto la ragazza per qualche istante durante la sua lotta contro E.N.D.

L’aspetto di Lucy non era cambiato di una virgola, ma per gli occhi esperti di Zeref nulla in lei era rimasto uguale: le sue ferite si erano rimarginate grazie all’energia prestatale dalla stella, lo spirito indomito si era cristallizzato in una determinazione adamantina, ed il suo potere era vertiginosamente aumentato.

Sorrise, per nulla impensierito.

-Mi devo complimentare con te. Hai sciolto la mia magia e hai evocato un potere che ben pochi nella storia sono stati in grado anche solo di comprendere. Inoltre, trovo interessante la scelta stessa della stella con cui hai firmato il contratto. Non sono un esperto di questo ramo della magia, ma in questo modo dovresti esserti garantita una grande fonte di potere, oltre che una vita leggermente più lunga, mi sbaglio?-

-Tutto corretto. Se riconosci il potere che ho tra le mani, allora saprai che al momento mi trovo in vantaggio. La luce delle stelle ha un vantaggio naturale sulla tua magia di tenebra e morte.-

-Oh, non lo metto in dubbio. Ma sai, per quanto tu sia forte… io lo sarò sempre più di te, e di chiunque altro.-

Si lanciarono contemporaneamente all’attacco. Lucy era veloce e precisa, non era mai stata brava negli scontri corpo a corpo, ma per effettuare quel tipo di contratto si era allenata ad essere flessibile nello stile di lotta. E per quanto ora avesse liberato i suoi nakama, erano tutti o troppo feriti o svenuti per poterle dare supporto, quindi stavolta era lei a doverli difendere tutti quanti.

Ma per quanto Lucy fosse migliorata… non era ancora al livello del più grande mago mai esistito.


 


 

 

  
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