Anime & Manga > Tokyo Mew Mew
Segui la storia  |       
Autore: Eirynij    18/03/2017    3 recensioni
“Quando arriva la notte” è una raccolta di missing moments che segue l’ordine cronologico delle puntate di Tokyo Mew Mew prendendo spunto proprio da esse. L’inizio della narrazione coincide con la puntata numero tre, quella in cui entra in scena il nostro alieno dagli occhi d’oro. La notte è un momento magico in cui si ripensano agli avvenimenti della giornata e, soprattutto, è il momento in cui si può avere una pausa dal tran tran quotidiano. Quindi, mentre il giorno impone a Kisshu e Ichigo di combattersi ed essere nemici, la notte li avvicina lasciando loro la possibilità del dialogo e della conoscenza reciproca.
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Kisshu Ikisatashi/Ghish
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
I come when the night falls
-Kisshu-
 
 
Quest’oggi all’inizio dello scontro allo zoo ero deluso perché vedendo i combattimenti tra le Mew Mew e le mie creature mi ero figurato Mew Ichigo come la guerriera perfetta, invece quando la zampa del mio chimero la stava schiacciando al suolo, la sua incapacità di liberarsi mi aveva mostrato tutta la sua umanità. E io odiavo gli umani, la razza debole e inferiore che ha rubato la Terra al mio popolo, quindi vedendola così indifesa detestavo anche lei: mentre boccheggiava col fiato mozzo incapace di rialzarsi, fragile e condannata alla sconfitta, il disprezzo che provavo aumentava diventando sempre più intenso, quasi palpabile nel desiderio di distruggerla.
Ero pronto a darle il colpo di grazia quando una luce le illuminò lo sguardo accendendole gli occhi di determinazione, i muscoli le si contrassero in uno sforzo atavico e fu libera, un balzo e si librò in aria, un ringhio minaccioso le uscì dalle labbra, Mew Ichigo lottava il un turbinio di calci, pugni e graffi.
Tutte quelle ragazze erano delle belle bamboline con cui poter giocare ma percepivo che con lei mi sarei potuto divertire molto, il suo spirito combattivo mi avrebbe appagato pertanto, sebbene la sconfitta del mio alieno, non potevo considerare la giornata come un totale fallimento. Per questo motivo, con le labbra contratte in un ghigno soddisfatto, il naso che frenetico assaporava la brezza serale, gli occhi saettanti e i sensi dilatati, vagavo al calar del buio per quel quartiere di case dipinte con troppa vernice dai tetti sbiaditi.
Avevo perso di vista Mew Ichigo poco distante da dove mi trovavo ora dopo averla pedinata fin da quando aveva lasciato lo zoo con quel mammalucco dai capelli scuri che vaneggiava sul volerla proteggere; che discorso stupido, solo io mi ero accorto che lei era il predatore e non un’effimera preda?
Un’ombra catturò la mia attenzione: nel turbinio capelli rossi un paio di mani affusolate stavano domando delle tendine rallegrate dal vento al fine di chiudere le imposte della finestra.
‹‹Ciao Mew Ichigo››.
Lei cacciò un urlo terrorizzato allontanandosi da me e incrociando gli indici tra loro in un gesto scaramantico di repulsione: ‹‹Lontano, non avvicinarti!››.
‹‹Ehi micetta, dovresti essere contenta che sono venuto a trovarti›› la stuzzicai.
‹‹Cosa vuoi da me?›› soffiò ostile mentre la sua mano destra frugava nelle tasche dei pantaloni rosa del pigiama in cerca del ciondolo per la trasformazione ‹‹Perché sei sulla Terra?››.
‹‹Fammi entrare e te lo dico›› sorrisi sornione. Se avessi potuto mi sarei già tuffato dentro quella stanzetta animata dal legno caldo e rischiarata da una luce cremosa che condensava l’aria in un abbraccio rassicurante, invece non potevo nemmeno appoggiarmi al davanzale della finestra, senza un invito ufficiale non mi era concesso entrare nella dimora degli esseri umani.
‹‹La finestra è aperta…›› rispose lei perplessa.
‹‹Mi stai pregando di raggiungerti, quindi?›› la incalzai.
‹‹Nemmeno per sogno!›› ribatté la ragazza stizzita.
‹‹Allora non saprai mai perché sono su questo pianeta!›› feci finta di andarmene.
Uno, due, tre…
‹‹Aspetta! Va bene, accomodati›› cedette.
In un lampo mi materializzai sul letto sprofondando nel materasso morbido e inalando il profumo di vaniglia che impregnava il cuscino e le coperte. Era tutto così diverso dalla mia cella con le asettiche pareti bianche e la branda scomoda e dura più di un sasso; socchiusi gli occhi per assaporare il momento senza mai perdere di vista la rossa.
‹‹Rilassati Mew Ichigo, non voglio farti del male… per ora!›› la rassicurai mentre frugavo sotto il cuscino: qualcosa di spigoloso mi stava perforando il cranio.
‹‹Ichigo, al momento sono solo Ichigo›› rispose lei aumentando la distanza tra noi.
‹‹Bene, solo Ichigo, e questo cos’è?›› le domandai sventolando il libro gigante estratto da sotto il guanciale e fonte dei miei fastidi.
‹‹È il mio eserciziario di matematica, domani ho il test di fine trimestre…›› lamentò la ragazza strofinandosi la faccia con le mani ‹‹… e non ho fatto in tempo a studiare››.
‹‹E il senso di tenere questo mattone sotto il cuscino?›› ero veramente sconcertato.
‹‹Se ci dormo su, le nozioni mi entreranno nella testa… o almeno lo spero›› spiegò lei ‹‹se non passo l’esame non solo farò una figuraccia con Aoyama-kun ma mia madre mi chiuderà in casa e non vedrò più la luce del sole per i prossimi cent’anni almeno››.
La sua situazione era disperata e quello era un piano folle, l’idea più balzana che avessi mai sentito. ‹‹E va bene, stupida micetta, ti aiuterò›› acconsentii alzandomi dal letto con uno sforzo.
‹‹Tu aiutare me?›› mi fissava con gli occhi grandi, sgranati per la meraviglia ‹‹A parte che devi ancora spiegarmi perché voi alieni state invadendo il mio pianeta e comunque dubito fortemente che tu sia in grado di risolvere anche solo un problema di algebra››.
‹‹Non c’è tempo per le spiegazioni sulla mia missione, tu sei senza speranza a meno che io non compia un miracolo stanotte. E per la cronaca, ero il migliore del mio anno in accademia e questa›› dissi con voce venata di sfacciataggine sfogliando distrattamente le pagine del volume ‹‹è aritmetica per principianti! Quindi mettiti a sedere››.
Mi attendevo un fiume di proteste e insulti, invece, contro ogni previsione, lei, sebbene incerta, obbedì mestamente posizionandosi alla scrivania.
Era da tempo passata la mezzanotte quando sotto la mia supervisione Ichigo crollò sfinita sul libro. La matematica non faceva affatto per lei e io mi ero reso conto già dopo la prima mezz’ora di aver sopravvalutato le mie capacità di istruttore: concetti per me banali erano stati ripetuti un’infinità di volte per imprimersi nella memoria di quella sprovveduta, con risultati appena accettabili. Eppure, sebbene i continui errori e i rimproveri che non lesinavo a fornire, imperterrito si impegnava con tutte le sue energie senza arrendersi o darsi per vinta. Era questa perseveranza che ai miei occhi la rendeva tanto interessante e attraente.
Il livello raggiunto quando la sua testa si era accasciata sulla scrivania era sufficiente per farle passare dignitosamente la prova l’indomani e una punta di orgoglio mi pungeva l’animo perché, tutto sommato, Ichigo era stata brava. Spensi la luce per concederle il meritato riposo ma invece di andarmene rimasi a contemplare le ciocche rosse sparse sui fogli pieni di numeri, ramificate a formare disegni arcani di una penetrante bellezza. Il volto, prima contratto nello sforzo dell’apprendimento, era ora disteso e rivolto al lontano mondo dei sogni, mi chinai prendendola in braccio e trasportandola sul letto, rimboccarle le coperte è un segreto che rimarrà per sempre tra me e l’oscurità. Mi chinai strappandole un bacio come ricompensa per i miei sforzi: come mi aspettavo le labbra morbide dal sapore di fragola scacciarono via la mia stanchezza e mi fecero fremere dal desiderio di baciarla ancora. Invece mi trattenni.
‹‹Buonanotte. Un giorno tu sarai mia, Ichigo›› le sussurrai prima di abbandonarla.
 
 
 
 
Angolo dell’autrice: Grazie a tutti per aver letto fin qui e un grazie particolare va a Kim_Sunshine e Hana no Usagi che hanno dato una possibilità alla mia storia inserendola tra le seguite! Attendo le vostre preziose impressioni e mi inchino davanti a chi vorrà spendere un po’ del suo tempo per lasciarmi un commento.
A presto,
Un bacio,
Eirynij
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Tokyo Mew Mew / Vai alla pagina dell'autore: Eirynij