Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Signorina Granger    18/03/2017    6 recensioni
INTERATTIVA || Conclusa
Agli occhi di molti la Cimmeria Academy è solo l'ennesima scuola privata, con le sue divise perfette e i suoi brillanti e ricchi studenti. La scuola ospita i figli delle più influenti e importanti famiglie di tutto il mondo, i ragazzi più promettenti e destinati a ricoprire ruoli di spicco nella società, come i loro genitori.
Ma mai giudicare un libro dalla copertina: la Cimmeria è molto di più e nasconde dei segreti, come alcuni suoi studenti già sanno... e presto anche altri se ne renderanno conto.
Genere: Romantico, Suspence, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maghi fanfiction interattive, Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Night School '
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 Capitolo 22: Affronta quello che provi 
 
Martedì 19 Gennaio




“Smettila di ridere, imbecille! È una specie di tragedia… avete idea di quando sia sfortunata? Ma perché tutte a me…” 

Isabelle sbuffò, passandosi una mano tra i capelli mentre Jackson continuava a sghignazzare deliberatamente. 

“Finalmente qualcosa di divertente! Ci voleva proprio questa… la nostra Belle innamorata, mi sento quasi orgoglioso!” 

“IO NON SONO AFFATTO INNAMORATA, FICCATELO IN QUELLA ZUCCA, o ti ammazzo di nuovo!” 

Isabelle sbuffò e incrocio le braccia al petto, fulminando il moro con lo sguardo mentre Alastair invece sfoggiava il suo solito sorriso, calmo e rassicurante:

“Ammetto di essere vagamente… perplesso. Ma voglio che tu sia felice Belle, quindi immagino che vada bene così.”   

“Magari mi sbaglio… magari ho preso un granchio.”   Isabelle distolse lo sguardo da quello dell'amico, quasi temendo che Alastair potesse fare come sempre e cogliere tutta la verità e quello che pensava dai suoi occhi. 

“No Belle, non arrampicarti sugli specchi… sai cosa hai sentito, così come lo sappiamo noi.” 

“Ma piantala Jax, tu sei morto, cosa vuoi sapere!” 

“Siamo il tuo inconscio tesoro. Quello che diciamo noi, sei tu a pensarlo… quindi nel profondo sai di non sbagliarti. Devi solo ammetterlo.”



                                                                                       *


“Sapete, senza di voi è davvero strano.” 

Sebastian Ryle piegò le labbra nell’accenno di un sorriso, osservando i nomi dei suoi migliori amici incisi su quelle due lapidi. 
Già, davvero strano… aveva passato tutti gli ultimi compleanni in loro compagnia dopotutto. 

Non poteva fare a meno di invidiare tremendamente sua cugina: lei aveva ancora tutte e due le sue amiche… a lui non erano rimasti i suoi, neanche uno. Ed era difficile da ammettere, ma si sentiva schifosamente solo.

E poi chissà, magari il prossimo sulla lista era proprio lui. 

“Stamattina ho aperto gli occhi e ho realizzato che era il mio compleanno. Per un attimo mi sono chiesto perché non foste venuti a svegliarmi facendo gli idioti come sempre…” 

Contorse la mascella, ricordando ancora una volta: il corpo martoriato e ormai senza vita di Alastair sotto un telo, suo padre accanto a lui. Isabelle in piedi, silenziosamente in lacrime. 

Rivide Alastair camminare lungo il corridoio del Dormitorio quasi in stato di trance, lo sguardo vacuo mentre Isabelle era accanto a lui, tenendolo per mano con il capo appoggiato sulla sua spalla. 

“Al… cosa è successo? Dov’è Jackson?” 

Alastair era rimasto in silenzio e non aveva neanche dato segno dj aver sentito la sua voce. Era stata Isabelle a guardalo, gli occhi lucidi. Non aveva detto nulla per un attimo, limitandosi a scuotere il capo:

“Mi dispiace tanto Bas...” 



Se n'erano andati troppo presto e l'avevano lasciato da solo. Forse doveva ancora perdonarli. 


                                                                                              *


“Che fine ha fatto Bibi?” 
“Credo sia in ritardo.” 

Isabelle annuì alle parole di Faye, come se avesse dovuto pensarci da sola prima di bere un altro sorso di thè, imitata dell'amica. Si, forse avrebbe rinunciato alla cioccolata calda per un po’ di tempo…

Tra le due calò un inusuale silenzio per qualche istante, mentre entrambe lanciavano qualche occhiata all'altra di tanto in tanto: Isabelle era sicura che Faye volesse dirle qualcosa… ma sembrava che l'amica fosse leggermente restia a farlo. Forse non trovava le parole? 

“Faye… c'è qualcosa che vuoi dirmi? Mi sembri un po’ strana, a dire la verità.” 

Isabelle appoggiò la tazza sul piattino, osservando l'amica con attenzione. Faye era seduta sulla poltrona accanto a lei, approfittando di un pomeriggio senza troppi compiti da fare per rilassarsi… specialmente in previsione della serata che le aspettava, visto che di sicuro Jefferson li avrebbe mandati a correre al gelo. 

La Cassel annuì, spostando gli occhi dal fuoco che scoppiettava nel caminetto della Sala Comune per posarli su di lei, guardandola quasi con un che di malinconico nello sguardo:

“In effetti sì. C'è una cosa che vorrei dirti, anche se forse non dovrei.” 
“Beh, così mi incuriosisci… cosa c'è? È successo qualcosa?” 

Il tono di Isabelle era gentile è composto, ma Faye si accorse che gli occhi dell'amica contrastavano completamente con il suo timbro, tanto erano attenti e quasi allarmati. 
Come se temesse che potesse esserle successo qualcosa di brutto. 

“No. Va tutto bene Belle, veramente vorrei parlarti a proposito di… mio cugino.” 

“Ah, si, se non sbaglio oggi è il suo compleanno… volevo fargli gli auguri, ma ultimamente mi evita.”
“Si, è il suo compleanno. Ultimamente non è molto loquace in effetti, e credo che adesso sia a “salutare” Alastair e Jackson. Senti Belle, non so se lo sai o se te ne sei resa conto, ma tu… tu gli piaci molto.” 

Isabelle non disse niente, limitandosi a guardare l'amica: non era la prima volta che sentiva una cosa del genere… persino Jude le aveva detto qualcosa di simile, qualche giorno prima. Ma lei aveva continuato a ripetersi che il ragazzo voleva solo prenderla in giro, che non aveva senso… se però era Faye a dirlo, la prospettiva cambiava considerevolmente.

“Che cosa te lo fa credere?” 

“Un po’ di cose, ma non ha importanza… davvero Belle, credimi: me lo ha confermato lui. E penso che ultimamente ti eviti perché vorrebbe che la colossale sbandata che si è preso gli passasse. Gli voglio bene Belle, mi dispiace vederlo stare male. Lui è convinto che tu non lo ricambi, e se è così ti chiedo per favore di parlargli. Mi ucciderà quando saprà che te l’ho detto, ma spero che possa mettersela via e smetterla di fare il bambino testardo.” 

Faye guardò l'amica restare in silenzio prima di annuire con un debole cenno del capo, gli occhi fissi sulla finestra come se stesse pensando alle sue parole. Isabelle si sporse leggermente verso il tavolino e lasciò lì la tazza prima di alzarsi, proprio mentre Phoebe compariva magicamente sulla soglia della stanza:

“Eccomi qui! … Belle, ma dove vai?” 

“A chiarire una cosa. Ci vediamo dopo!” 


                                                                                           *


“Ciao. Hai per caso visto Sebastian?” 

Riconoscendo la voce si voltò, osservando la ragazza che lo guardava di rimando, in attesa. 

“No, mi dispiace. Perché lo cerchi, vuoi confessargli tutto l'amore che provi segretamente per lui?” 

“Se anche fosse non sarebbero affari tuoi… e smettila di scherzare su questa storia.” 

Isabelle sbuffò leggermente prima di avvicinarglisi per superarlo e uscire dall'altro capo della stanza per fare prima ad andare in giardino, dicendosi che magari Bas era fuori. 

“Oh, scusa, ho toccato un tasto dolente? … e Van Acker, mi dici perché ultimamente mi stai sempre a debita distanza? Guarda che non voglio lanciarti una maledizione!” 

Jude inarcò un sopracciglio, osservandola con aria accusatoria e chiedendosi perché diamine la ragazza si ostinasse a stargli perennemente a qualche metro di distanza, anche in quel momento mentre camminava per superarlo.

“Beh… mi sono presa il raffreddore, non vorrei attaccartelo, sai com’è…” 

Jude continuò ad osservarla, sfoggiando un’espressione scettica: forse normalmente avrebbe persino riso, ma continuava a trovare il suo comportamento troppo strano per ricavarne divertimento. In effetti Isabelle era strana da tutto l'anno, ormai ci aveva quasi fatto l'abitudine. 

“È la scusa peggiore che abbia mai sentito… e comunque, non ti ho mai sentita starnutire.” 

Jude inarcò un sopracciglio, continuando ad osservare la ragazza con cipiglio scettico, facendola sbuffare leggermente: 

“Beh, non hai mai sentito parlare del… raffreddore senza starnuti?” 

“Onestamente? No, non credo che esista. Suvvia Belle, mi aspetto di più da te.” 
“Perdonatemi Sommo Maestro, ma non ho tempo per inventare scusanti… devo trovare Sebastian.”

Isabelle uscì in fretta dalla stanza, rivolgendogli solo un cenno di saluto con la mano prima di sparire, lasciandolo di nuovo solo a chiedersi sia perché cercasse Ryle, sia perché tra tutte quante doveva piacergli proprio lei. 

Se non si complicava la vita più di quanto già non fosse non era proprio felice… 
Jude sbuffò, cercando di tornare a concentrarsi sul libro che stava leggendo in francese, anche con una specie di nuvoletta a forma di Isabelle sopra la testa. 

L’ex Serpeverde sbuffò con irritazione, passandosi nervosamente una mano tra i capelli neri mentre gli tornava in mente quello che aveva sentito qualche giorno prima in quella maledetta Amortentia. 

In effetti aveva accusato Isabelle di girargli al largo da qualche tempo, ma in realtà lui aveva fatto pressappoco lo stesso, evitando di andare a romperle persino le scatole. No, era stato troppo occupato ad essere praticamente terrorizzato da quello che lui stesso sentiva: all'improvviso non si preoccupava neanche di sua nonna, di quello che stava succedendo a scuola… persino le paranoie che si faceva da sempre e di continuo erano vagamente diminuite.
Ma solo all'inizio, poi erano semplicemente mutate: aveva passato anni nella ferma convinzione che alla fine sarebbe rimasto perfettamente solo. E lo era ancora, certo che per quanto potesse essere assurda Isabelle Van Acker non avrebbe mai potuto ricambiarlo. 


Vita, perché mi odi così tanto? Una gioia, mai?


                                                                                        *


“Si può sapere perché oggi mezza scuola è strana?” 

“Che intendo dire? Insomma, qui sono tutti strani…” 

“Vero, ma oggi più del solito. Un mucchio di gente lancia occhiate strano agli altri, noi compresi… sento che sta succedendo qualcosa. E perché Frankie non c'è, che fine ha fatto?” 

“Vorrei saperlo, praticamente non la vedo da ieri.” 

Adrianus sbuffò leggermente, parlando con un tono quasi tetro: era sicuro che centrasse in qualche modo quella maledetta Night School con il comportamento schivo di Francisca… ma ovviamente non poteva esprimere quei dubbi ad alta voce, non davanti a qualcun altro. 


“Ho avuto un'idea geniale.” 
“Non la voglio sapere.” 

“Andrò a chiedere a mia sorella!” 

“Ti avevo detto che non volevo saperla! Ora mi coinvolgerai in chissà quale idea…” 

“MAT, ANDIAMO!” 

Camila lo ignorò deliberatamente e si alzò con fare teatrale, facendolo sospirare con aria grave: e lui che voleva godersi quel pomeriggio di relax… povero illuso.

“Ma sto facendo merenda…” 
“La finirai dopo… ora dobbiamo cercare Phoebe, magari lei sa che fine ha fatto Frankie. Steb, sai per caso se c'è qualcosa che non vuole dirci? Le persone tendono ad isolarsi in questo caso perché hanno paura di tradirsi o di non riuscire a tenere un atteggiamento normale con chi le conosce bene.” 

“No… insomma, non lo so. Ma se la trovate ditemelo.” 

Camila sorrise e annuì prima di agguantare Mathieu e di trascinarlo “in missione” con se, ignorando le proteste e i lamenti del ragazzo più le sue laconiche esclamazioni stile “dovevo scegliermi un’amica più normale” 

Steb li osservò per qualche istante prima di distogliere lo sguardo, chiedendosi ancora che accidenti stesse succedendo intorno a lui. Detestava non sapere… e aveva la netta sensazione che Camila ci avesse preso in pieno, che Frankie non volesse o potesse dirgli qualcosa e proprio per questo non si faceva vedere da un po’. 


“Non capirò mai perché le persone si ostinano a fissare il vuoto quando riflettono.” 

“Credo sia una di quelle domande che solo tu ti poni.”  Adrianus si voltò, incontrando così il mezzo sorriso divertito di Jude che ormai conosceva piuttosto bene. 

“Può essere. Ti vedo pensieroso Adrianus, cosa c'è? Finito lo shampoo?” 

“In realtà sono preoccupato per la mia ragazza. Che tu sappia sta succedendo qualcosa?” 

“Forse. Ma passerà presto, vedrai. La tua adorata Francisca tornerà sorridente, pimpante e un po’ goffa in men che non si dica… anche se infondo non è poi cosi goffa.” 

Jude sorrise leggermente, pensando ai tanti incontri con la Night School dove aveva visto Francisca Lothbrock muoversi come una piccola scimmietta, riuscendo persino a saltare sulle spalle di persone molto più alte e grosse di lei. 
In effetti forse la ragazza stava alla larga da Adrianus perché non voleva tradirsi, fargli capire che forse lo avevano scelto… ma ovviamente non poteva dirlo.

Dal canto suo Adrianus non disse niente per un attimo prima di annuire: dopotutto sapeva che Jude era nel gruppo, se diceva che presto sarebbe tornato tutto come prima forse doveva ascoltarlo. Anche se doveva ammettere che, per una volta, era bello sapere qualcosa che Jude ignorava. 

“Se lo dici tu… si, so che Frankie a volte si trasforma in un ninja, una volta mi ha quasi spezzato il braccio.” 

“La piccola, tenera Francisca Lothbrock che la da di santa ragione al bello ed intelligente Adrianus Stebbins… che bella coppia siete, quasi mi commuovo.” 


                                                                                        *


“Ciao… posso sedermi?” 

Sebastian quasi sobbalzò nel sentire proprio quella voce, alzando gli occhi e posandolo dritti su Isabelle, che era in piedi accanto a lui e gli stava sorridendo gentilmente.

Da una parte avrebbe voluto alzarsi e scappare a gambe levate… ma non riuscì a non annuire, lasciando che la ragazza sedesse accanto a lui. Sebastian puntò gli occhi sulla pergamena che aveva davanti, il caso era così estremo che si era persino messo a fare i compiti, cercando di non guardarla o di non farsi mille domande sul perché fosse lì. Almeno, prima che lei parlasse:

“Bas… fino a stamattina avrei voluto chiederti perché mi stai evitando da qualche giorno. Ma poi qualcosa mi ha fatto cambiare idea. Ho parlato con Faye, mi ha detto un paio di cose.” 

Senza riuscire a trattenersi Sebastian sollevò il capo quasi di scatto, puntando gli occhi su di lei quasi con aria allarmata:

“Che? Cosa… cosa ti ha detto?” 

Stava già pensando al modo più cruento possibile per compiere un omicidio familiare quando Isabelle sorrise di nuovo, allungando una mano per appoggiarla sulla sua. Il cervello gli si disconnesse per un attimo, tanto da fargli abbandonare i pensieri cruenti, mentre lei parlava di nuovo:

“Non avercela con lei. Ti vuole davvero molto bene… sei molto importante per lei, lo sai, e non vuole vederti stare male. In effetti non si può dire che negli ultimi giorni tu sia al massimo della forma… Ha a che fare con qualcosa che hai sentito?” 

“Isabelle… Io lo so, cosa pensate di me. Cosa pensi tu, cosa tutti pensano. Non ho mai pensato che tu possa ricambiarmi, per questo non te l'ho mai detto… ma visto che ormai il danno è fatto, tanto vale essere sinceri. Non so quando, come o perché, ma con il passare del tempo mi sono reso conto che sei davvero… importante per me.” 

“Grazie. Oh Bas, non ci ho mai neanche lontanamente pensato… e non dire cose affrettate quando parli di quello che la gente pensa di te: io ti conosco, so perfettamente chi sei. Sei un bellissimo ragazzo, ma questo già lo sai.” 

Si, lo sapeva. Ma Bas sorrise comunque, perché era piuttosto sicuro che lei non glielo avesse mai detto. 

“Ed è vero, sei quell’idiota che ci prova con tutte le belle ragazze, che se ne esce con frasi del tipo “dici così solo per invidia” “tutti vorrebbero essere come me” eccetera. Ma sei anche l'amico di Alastair e di Jackson, non dimenticarlo. Io non l'ho dimenticato, anche se loro non ci sono più.” 

Sebastian continuò a non dire niente, incupendosi leggermente nel sentire quei due nomi. Ma Isabelle continuò a tenere la sua mano appoggiata sulla sua, e sorrise di nuovo prima di continuare a parlare:

“E forse… forse questa è solo la prova definitiva che non sono del tutto a posto. Ti voglio bene Bas, e sei una fantastica persona… e sono sicura che fuori da queste mura troverai qualcuno che ti ricambi come è giusto che sia. Credimi, solo metà di questa scuola ucciderebbe per essere al mio posto… hai solo avuto sfortuna ad innamorarti di quella sbagliata. E credimi, sono davvero lusingata, oltre a chiedermi PERCHÉ.” 

“Sei una tosta Isabelle. È per questo che mi piaci così tanto.” 


Sebastian puntò malinconicamente gli occhi in quelli verdi di Isabelle, che gli sorrise mentre spostava la mano da quella del ragazzo, accarezzandogli per un attimo una guancia prima di sporgersi leggermente e dirgli qualcosa a bassa voce:

“Buon compleanno Bas.” 

Forse Sebastian si sarebbe alzato, ma come al rallentatore sentì le mani di Isabelle soffermarsi delicatamente ai lati del suo viso prima che la ragazza lo baciasse sulle labbra. 
Il ragazzo sgranò gli occhi, chiedendosi se stesse succedendo veramente e pensando a tutte le volte in cui aveva sognato di farlo. Forse avrebbe voluto circondarla con le braccia, ma dopo qualche attimo Isabelle si staccò da lui, sorridendogli di nuovo prima di alzarsi e allontanarsi senza dire niente. 

Sebastian la seguì con lo sguardo per qualche secondo prima di rimettersi di nuovo dritto sulla sedia, deglutendo mentre si passava una mano tra i capelli chiari: annuì leggermente con il capo, prima di parlare rivolto a se stesso con un filo di voce:

“Ok, basta. Adesso basta.” 


                                                                                        *


“Phoebe!” 

Phoebe smise di parlare con Faye riguardo a dove fosse andata Isabelle e cosa potesse aver detto a Sebastian nel sentirsi chiamare, voltandosi con aria vagamente accigliata: le era sembrato di riconoscere la voce, ma non era poi così sicura… insomma, perché Camila avrebbe dovuto cercarla? 

Si accorse però di non essersi sbagliata: sua sorella stava trotterellando proprio verso di loro, trascinandosi Mathieu Leroy al seguito. 

“Ciao Camila. Mathieu.” 

La ragazza rivolse un cenno al francese prima ti rivolgersi alla sorellastra, che sfoggiò un sorriso prima di tornare seria e parlare:

“Ciao. Vorrei chiederti una cosa… per caso avete visto Francisca? Da un paio di giorni tende ad evitarci, e visti i trascorsi ci chiedevamo se non stia succedendo qualcosa.” 

“No, mi spiace non so dove sia. Quanto al suo atteggiamento… non saprei, né io né Faye la conosciamo molto bene.” 

Phoebe si strinse nelle spalle, sapendo di dire solo una mezza verità: in effetti non sapeva dove fosse, ed era anche vero che non la conosceva poi così bene… ma una mezza idea ce l'aveva, sul motivo per cui stesse evitando i suoi amici: forse riguardava la Night School, non voleva correre il rischio di sembrare troppo strana o pensierosa provocando domande scomode. 

E poi tutti, lei per prima, erano convinti che Adrianus era stato scelto… forse Francisca non voleva mentore spudoratamente al fidanzato. 

“Beh, se la vedete ditele che la stiamo cercando… siamo un po’ preoccupati, con tutto quello che è successo.” 

Sia lo sguardo che il tono di Camila s’incupirono nel dire quelle parole e a Phoebe e Faye non restò che annuire:

“D'accordo. Ma non preoccupatevi, probabilmente non è niente… magari vuole solo stare un po' da sola, succede a tutti di tanti in tanto. Ora scusate, ma dobbiamo cercare una persona anche noi… ci vediamo a cena!” 

Faye sorrise e, messo un braccio sulle spalle dell’amica, la spinse leggermente lungo il corridoio oltre i due compagni, lasciando una Camila ancora abbastanza accigliata: 

“Io continuo a pensare che sta succedendo qualcosa.” 

“Cami, sei troppo paranoica.” 


                                                                                   *


"Finalmente! Si può sapere che fine avevi fatto? Hai parlato con mio cugino?” 

Isabelle non rispose alla domanda di Faye, limitandosi ad annuire senza fare commenti. Ovviamente la Cassel fece per chiederle cosa fosse successo nel dettaglio, ma Isabelle si appoggiò un dito sulle labbra, come a volerle dire di fare silenzio mentre lentamente la sala intorno a loro si riempiva. 

“Tanto prima o poi lo scopro Belle, stanne certa.” 

“Non lo metto in dubbio. Oh, no… conoscete un modo per starnutire a comando?” 

“Si, mettiti del peperoncino sotto al naso.” 

“Grazie Bibi, ma ora NON ho un peperoncino sotto mano!” 


Belle roteò gli occhi per un attimo, ma si fece di nuovo impassibile e in silenzio quando Jude le passò accanto per andare a sedersi a sua volta. Il ragazzo incredibilmente non si fermò per prenderla in giro come suo solito, limitandosi a scoccare un'occhiata nella sua direzione che diceva chiaramente “raffreddore, eh?” 

“Perché ultimamente mi sento come… come se stesse succedendo qualcosa proprio sotto al mio naso senza che me ne renda conto?”  Faye corrugò la fronte, parlando a bassa voce mentre Phoebe sfoggiava un lieve sorrisetto:

“Chissà… magari è proprio così. Ehy, c'è Sebastian.” 

Faye seguì l'indicazione dell’amica e puntò gli occhi sul cugino che era effettivamente appena entrato. Gli rivolse un cenno che il ragazzo ricambiò, ma Sebastian non si avvicinò alle tre e andò a sedersi a qualche fila di distanza, aspettando come tutti gli altri di iniziare. 

Faye fece per parlare ancora ma venne interrotta da Jefferson, che si schiarì la voce prima di iniziare:

“Ora che siete finalmente tutti possiamo cominciare… come vi avevamo preannunciato, abbiamo scelto qualche nuovo membro del gruppo a seguito di quello che è successo nelle scorse settimane. Per quanto riguarda il sesto anno, abbiamo scelto Caroline Miller e Robert Dougley. Per il settimo invece Adrianus Stebbins, Mathieu Leroy e Camila Selwyn-Holt. Ovviamente siete tenuti a non fare parola con loro di questo, verranno contattati da noi domani... E adesso cominciamo, voglio un giro della tenuta in venti minuti, non uno di più.” 

“Ecco perché hanno scelto ben 5 nuovi… vogliono farci fuori e rimpiazzarci.” 

Isabelle sorrise alle parole di Faye mentre si alzavano per eseguire il compito assegnato, ma l’olandese lanciò anche un’occhiata a Phoebe, chiedendosi come l'avesse presa:

“Tutto ok?” 

“Certo, perché non dovrebbe? So a cosa stai pensando Belle… sarà strano, ma me l'aspettavo.” 

Phoebe si strinse nelle spalle come se niente fosse, impedendo all'amica di dire altro allontanandosi leggermente per uscire insieme insieme agli altri grazie alla porta sul retro, qualche secolo prima usata dalla servitù. 

Isabelle la seguì, continuando ad osservarla e sentendosi quasi un po’ in colpa: con tutto quello che era successo sentiva quasi di aver “trascurato” la sua amica è tutto quello che stava passando. Nemmeno Phoebe era mai stata una che parlava molto, anche per questo erano sempre andate molto d'accordo, ma probabilmente non era stato facile nemmeno per lei, l'inizio di quell’anno. 

Si trattenne dal sbuffare mentre usciva, lasciando che il freddo atroce le entrasse nei polmoni. Lanciò un’occhiata al bosco, chiedendosi dive fosse prima di iniziare a correre. 

E ancora una volta pensò a come le stesse portando via quell'anno.


                                                                                              *


Mentre correva sorrideva leggermente, nonostante sentisse un gran freddo: continuava a sentire quei tre nomi… e sorrideva, sollevata e felice. 
Finalmente avrebbe potuto parlare con chiarezza, senza mezze verità e mezze bugie. 

Alexa era morta... non era più stato lo stesso senza di lei, senza qualcuno con cui poter condividere assolutamente tutto. Forse quella sensazione, quella familiarità, non sarebbe mai più tornata indietro… ma almeno avrebbe potuto parlare con Adrianus e con i suoi amici senza dover mentire su dove andava o sul perché era stanca al mattino. 


Ricordava ancora quando, tempo prima, aveva incrociato Steb in piena notte, davanti alle scale… quando lui aveva realizzato che faceva parte della Night School. Sorrise ancora, pensando che ora sarebbe entrato a far parte del gruppo anche lui… sarebbe stato divertente, allenarsi insieme. 

Infondo, con anche Camila, Steb e Mathieu nel gruppo che cosa poteva andare ancora storto? 





   










……………………………………………………………………………………………………..
Angolo Autrice:

Buonasera! E anche tanti auguri a Shiori Lily Chiara, dato che da quel che ho capito oggi è il suo compleanno! Se mi sono sbagliata ignora la frase precedente e perdonami per la gaffe! 

Comunque sia… ma come sono buona ultimamente, anche qui non ho ucciso/ferito/avvelenato/traumatizzato nessuno! Durerà? Mah. 

Anche questa volta non ho domande da farvi per la vostra somma gioia, quindi mi limito a salutarvi… buona serata! 

Signorina Granger 
   
 
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Signorina Granger