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Autore: ReikaDragneel94    19/03/2017    1 recensioni
Ero appena sceso dal treno che alle mie orecchie sentii del trambusto ed andai a vedere, lì in mezzo ai paparazzi ed alcuni ragazzi in vi trovai una ragazza/donna dai capelli viola e piena d'anelli e collane, doveva essere molto famosa e avevo la strana sensazione di volerla per me. Ad un certo punto una voce femminile si fece spazio tra quella calca d'uomini ed uscì una strana ragazza dai capelli biondi con ciocche rosse e una strana sciarpa bianca con uno zaino in spalla che appena apparve in scena, il desiderio per la prima sconosciuta scomparve.
***
Ciao Gente! Sono tornata con un'altra storia, il titolo potrebbe cambiare, però è più o meno la stessa, solo che... non vi dico latro, se volete scoprire di che si tratta seguitemi e leggetemi.
Questa storia la dedico a tre autrici, la prima è quella che mi ha insegnato a scrivere meglio è Seremity93, poi a Gliulia_Cullen ed infine a Delavega ^_^ che anche se silenziosamente mi ha seguito fin qui la ringrazio per avermi seguito ^_^ A presto
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Natsu/Lucy, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Padre Vs Figlio
 
 
 
Nei giorni a seguire, nessuno riuscì a far tornare il sorriso a Lucy; Lisanndo ogni qualvolta ci provava con lei si ritrovava con qualche vestito o parte del corpo bruciacchiato, non in modo grave ma sempre ferito e bruciato. Un pomeriggio mentre ero in gilda a leggere al fianco di Gajeel e Lucy a fare qualche rissa con Levy, dal portone entrò un giovane dai capelli neri e gli occhi del medesimo colore. Al suo fianco vi era un uomo dai lunghi capelli rossi e occhi neri, entrambi erano vestiti eleganti, a quella vista mi nascosi dietro il grosso librone del mio amico che mi guardò confuso e preoccupato, li avevo entrambi riconosciuti. Erano mio fratello Zeref e mio padre Igneel, si diressero verso Makarov che appena li notò, alzò un sopracciglio curioso, -Posso aiutarvi?- Chiese
-Sì, vorrei indietro mio figlio-
-Padre... non è necessario, lui...-
-Zitto Zeref, Natsu deve tornare a casa e subito!- Autoritario come sempre
-Avete detto Natsu?- Chiese Lisanndo avvicinandosi
-Sì, perché?-
-Qui c’è un ragazzo... mmm!- Fu interrotto da Mirajane
-Le chiedo scusa, il mio fratellino parla a sproposito signore, comunque qui non c’è nessuno con quel nome-
-Allora lui chi è!?- Con fare quasi sarcastico.
Azzardai un attimo a mettere fuori la testa dal libro e ciò che vidi fu mio padre lanciare sul balcone un giornale; dedussi che quel giornale doveva essere quello su cui vi era riportato l’articolo della festa avvenuta lì a Magnolia. Dove, in prima pagina spiccavano le foto dei carri e su una di quelle c’ero pure io che mettevo in mostra la mia magia. In quel frangente, mi sentii pervadere dall’imbarazzo e tornai a nascondermi dietro il libro mentre nella stanza iniziò a diffondersi dei brusii.
-Beh... diciamo che... adesso non è qui- cercò d’intervenire Elfman
-Credete che io ci caschi? Dov’è mio figlio?-
-Non è qui al momento- si intromise il master
-Come volete... quando lo vedrete ditegli che deve smetterla di giocare e deve tornare a casa- strinsi le mani a pugno sotto il tavolo
-Come volete, ma se lui non volesse tornare?- Chiese pacifico Makarov
-Trovate un modo, ho molta influenza tra i politici e so che la vostra gilda ha causato troppi problemi e potrei accusarvi di rapimento- gelido mio padre per poi andarsene.
Aspettai qualche minuto e poi mi accascia sul tavolo e borbottai tra me e me sentendo sulla pelle molti sguardi preoccupati, -Perché mi hai interrotto Mira!- Gli urlò Lisanndo
-Di sicuro, gli avresti detto la verità- delusa
-Certo che lo avrei fatto! Natsu non appartiene al nostro mondo! Appartiene al loro!- Urlò l’albino
-Non è da vero uomo fare la spia!-
-Da quando è qui quel tipo ha causato troppi problemi-
-Caso mai, è da quando sei tornato tu- lo freddò Lucy
-Ma Lucy lui... aaaaaaaaaaaaah!- Venendo da nuovo avvolto dalle fiamme
-Non devi criticare Natsu non te lo permetto!- Saltò in piedi Lucy.
Mi alzai e con un sospiro rassegnato uscii dalla gilda per dirigermi vero un parco e mi misi sotto un albero per cercare una soluzione al mio problema. Non volevo certo lasciare la gilda, era ormai diventata la mia vera famiglia ed erano passati mesi, da quando mi ero unito a loro e speravo che mio padre si dimenticasse di me o meglio, che Zeref riuscisse a persuadere nostro padre a non farmi sposare con quella donna. Ad un certo punto sentii un dolce calore sulle mie gambe aprii un occhio e vidi che c’era Lucy appoggiata sulle mie gambe, sgranai gli occhi, era la prima volta dopo parecchi giorni che non si comportava così.
-Lucy che ci fai qui?- Confuso
-Ero preoccupata, non ti ho più sentito in gilda dopo che quell’uomo era uscito-
-Preoccupata? Perché?-
-Perché non voglio che tu te ne vada dalla gilda, non importa se hai un cognome celebre o no, tu fai parte della gilda quanto noi- mi sorrise
-Grazie Lucy- gli carezzai i capelli.
In quel momento sentii la voglia fortissima di baciarla, però non lo feci; non era ne il luogo ne il momento di farlo e quindi sospirando affranto fui consapevole di una cosa, avrei dovuto affrontare mio padre al più presto. Verso il pomeriggio tardi mi rialzai, ma Lucy decise di accompagnarmi a casa mia e come nulla fosse accaduto e si buttò sul mio letto ed iniziò a dormire. A quella vista mi si strinse il cuore e non volendo discutere con lei mi misi sul divano e con una coperta presa dal mio armadio mi misi a dormire. Il giorno dopo mi svegliai e notai che Lucy era già uscita, meglio così pensai, mentre mi cambiavo, non avrei dovuto dare spiegazioni; dopo di che uscii di casa, lasciando un solo biglietto, avevo deciso che sarei partito quel giorno stesso e poi in questo modo nessuno della gilda sarebbe intervenuto in una possibile discussione. Nel frattempo che ero sul treno per tornare alla mia città natale, Lucy era sulla via di casa mia con un sacchettino con delle brioche appena sfornate e sembrava decisamente felice per qualcosa, solo che appena entrò in casa mia si bloccò preoccupata. Mi cercò per tutta casa e nel sistemare trovò il mio bigliettino dove avevo scritto che tornavo a casa. Agitata più che mai, corse in gilda con il biglietto in mano ed urlò davanti a tutti: -Natsu se n’è andato!-
-COSA!?- Urlarono tutti
-Davvero?- Chiese calmo Lisanndo
-Già, è tornato da suo padre- mormorò lei triste
-Dobbiamo fermarlo!- Si alzò Gajeel
-Ci deve delle spiegazioni!- Commentò pure Erza
-Partiamo adesso!- Saltò pure Juvia
-Dovevamo aspettarcelo da un figlio di papà- commentò divertito Lisanndo.
Come risposta Lucy gli saltò a dosso ed iniziò a picchiarlo sempre più duramente, negli occhi di lei si poteva leggere rabbia, paura e molta tristezza; sì Lucy si era accorta che la mia presenza era diventata una specie di ancora o meglio uno scoglio a cui poteva aggrapparsi. In ogni modo mentre mi dirigevo lungo il viale del grande giardino di casa mia, i miei amici preso il treno per venirmi a riprendere. Nel frattempo, arrivato davanti alla villa, trovai molti domestici e pure la mia vecchia tata che mi aveva allevato ed aiutato a crescere dopo la morte di mia madre. A quel ricordo mi si strinse il cuore per il mio egoismo, mi ero dimenticato di tornare a trovare la tomba di mia madre nel giorno della sua morte. Nel momento in cui tutti si accorsero della mia presenza fui accolto da abbracci e dei dolci rimproveri dalla mia dolce tata; mi ritrovai a ridacchiare commosso, finché un domestico non mi avvisò che mio padre mi aspettava nel suo studio. Prima di varcare il grande portone di casa alzai lo sguardo verso la finestra dell’ufficio di mio padre e pensai che aveva solo il tempo per dare ordine e non per venir accogliere il suo secondogenito e questo mi infastidiva parecchio. Inizialmente andai nelle mie vecchie stanze a cambiarmi per l’incontro, mi dovetti mettere un completo composto da una giacca blu abbinata ai pantaloni del medesimo colore ed una camicia bianca, dopo di che raggiunsi mio padre. Lungo il tragitto trovai mio fratello lo abbracciai, in tutto quel periodo mi era mancato tantissimo; dopo di che lui iniziò a scusarsi per non aver fermato nostro padre. Per tutta risposta gli regali il sorriso più luminoso che potevo fargli e lo rassicurai che non ce l’avevo con lui e che ero tornato appositamente per affrontare nostro padre; Zeref mi fissò attentamente per poi annuire e mi augurò buona fortuna per tutto, prima che le nostre strade si dividessero.
-Mi avete fatto chiamare padre?- Appena varcai la soglia dell’ufficio
-Scappare in quel modo da casa non è stato affatto carino Natsu- iniziò alzandosi
-Lo so padre, vi chiedo scusa- sospirai
-Dunque, visto che sei tornato volevo comunicarti che fra qualche giorno incontrerai la tua futura moglie, non voglio discussioni... puoi anche andare- dandomi le spalle
-Mi avete frainteso padre- mi affrettai a dire
-Come?- Si girò a guardami finalmente
-Mi avete frainteso, sono tornato non per restare ma per chiarire-
-Chiarire? Cosa vostra grazia pensi di chiarire?- Mi si avvicinò freddo
-Che non mi importa se non sarò più considerato un tuo erede, ma io ti rinnego come genitore! Non mi sposerò contro la mia volontà con una donna che non amo!- Gettando la giacca ed la camicia
-Che intenzioni hai figliolo!- Bloccandomi un polso, -Non potrai stare sempre con una stupidissima gilda! Se hai intenzione di tornare là sappi che farò di tutto per farla chiudere!- Freddo
-La mamma mi avrebbe sostenuto!- Serio facendolo bloccare.
Sapevo che con quelle parole lo avrei ferito, ma non m’importava più del suo giudizio; chiusi gli occhi per poi dargli le spalle, sospirai in quel momento nella mia mente mi apparve l’immagine di Lucy combattiva e sorridente; -Ah prima che me ne dimentichi- mi girai verso di lui
-Cosa sentiamo?- Riprendendosi dalle mie parole
-Se farai qualcosa contro la mia gilda, considerati già nella lista nera dei nemici di Fairy Tail- uscendo dalla stanza.
Mi andai a cambiare, decisi che prima di tornare a Fairy Tail sarei passata da lei. Dopo essermi messo qualcosa che mi stesse più comodo uscii di casa e mi diressi vero l’unico luogo che mi sarebbe mancato di quel posto, ovvero la tomba di mia madre. Quest’ultima era in mezzo ai suoi fiori preferiti, era composta dalla bellissima statua di pietra bianca raffigurava un angelo e mia madre abbracciati e sembrava che stessero per spiccare il volo. Nello stesso momento in cui depositai un mazzo di fiori, sentii delle voci che conoscevo fin troppo bene e nel girarmi mi ritrovai un batuffolo di pelo blu schiantarsi contro il mio petto piangendo e quando alzai lo sguardo vidi i miei amici con uno sguardo tra il rimprovero e il triste, ma quello che mi colpì di più fu quello di Lucy. Si avvicinò per darmi un sonoro schiaffo dandomi dello stupido egoista ed infine mi abbracciò come se avesse paura che potessi sparire da un momento all’altro.
-State tranquilli, ero solo venuto per salutare lei- indicando a tutti la tomba di mia madre
-Chi è?- Chiese infatti Gray guardando la foto
-Mia madre- sussurrai
-Oh... ci dispiace- mi dissero in tutti
-Non farlo mai più- sentii sussurrare da Lucy che era ancora attaccata a me
-Uff! Certo mamma, non scapperò mai più- sorrisi divertito
-Ohi!- Mollandomi uno schiaffo divertita anche lei
-Te lo prometto- gli accarezzai i capelli.
Lei per tutta risposta mi si aggrappò a me sotto lo sguardo malizioso dei nostri amici e sentii chiaramente Happy urlare la sua solita fare: -Voi vi piaceteeeeeeeeeeeeeeeeeeee!- In risposta lo presi per la coda e lo stritolai tra me e Lucy con un sorriso felice.
Sapevo per esperienza che quella storia non sarebbe finita lì, speravo solo che mio padre capisse invece che stava solo rischiando di perdermi e non solo, questo scontro tra mio padre e me lo avevo vinto io, ma sapevo che lui non si sarebbe arreso tanto facilmente.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice:
 
Yo! Che dite? Secondo voi, Igneel tenterà di nuovo convincere il figlio di tornare a casa? Recensite in molti e aspettate ^_^, a presto!
  
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