La partenza: il mago Merlino.
Quella mattina Kairi si svegliò all'alba.Non riusciva a dormire poichè
era il suo primo giorno di addestramento per diventare una maestra del
keyblade, ergo: non riusciva a calmarsi.
Si lavó e si vestí con calma cerimoniosa, come se con l'acqua potessero scorrere via anche le sue preoccupazioni. Da un lato non vedeva l'ora di imparare per poter aiutare Sora e Riku, dall'altra oltre alla difficoltà dell'allenamento un altro fattore che le metteva ansia era Axel, o Lea come aveva detto Yen Sid. Lui era una totale incognita.
Prima di tutto come aveva fatto a tornare? Era abbastanza sicura che fosse scomparso nel castello dell'organizzazione, com'era possibile che fosse li?
Non era molto sicura di come si sentiva al riguardo; se aveva salvato Sora allora doveva essere dalla loro parte ,giusto?Inoltre, dopo averla rapita aveva fatto un goffo tentativo di salvarla, ma era stato sconfitto da Saix. Dopo di che aveva combattuto contro gli heartless al fianco di Sora, sacrificandosi per consentirgli di raggiungerla, quindi non c'erano poi così tanti motivi per dubitare di lui, in un certo senso forse doveva essergli riconoscente...no bhè, adesso non esageriamo.
Restava comunque il fatto che l'atmosfera tra loro due di sicuro sarebbe stata tesissima, e lei non voleva sentirsi a disagio durante tutto l'apprendistato.
Si lavó e si vestí con calma cerimoniosa, come se con l'acqua potessero scorrere via anche le sue preoccupazioni. Da un lato non vedeva l'ora di imparare per poter aiutare Sora e Riku, dall'altra oltre alla difficoltà dell'allenamento un altro fattore che le metteva ansia era Axel, o Lea come aveva detto Yen Sid. Lui era una totale incognita.
Prima di tutto come aveva fatto a tornare? Era abbastanza sicura che fosse scomparso nel castello dell'organizzazione, com'era possibile che fosse li?
Non era molto sicura di come si sentiva al riguardo; se aveva salvato Sora allora doveva essere dalla loro parte ,giusto?Inoltre, dopo averla rapita aveva fatto un goffo tentativo di salvarla, ma era stato sconfitto da Saix. Dopo di che aveva combattuto contro gli heartless al fianco di Sora, sacrificandosi per consentirgli di raggiungerla, quindi non c'erano poi così tanti motivi per dubitare di lui, in un certo senso forse doveva essergli riconoscente...no bhè, adesso non esageriamo.
Restava comunque il fatto che l'atmosfera tra loro due di sicuro sarebbe stata tesissima, e lei non voleva sentirsi a disagio durante tutto l'apprendistato.
Mangiò qualcosina, ma non aveva
molta fame. Guardò l'orologio.
Il tempo scorreva lento e inesorabile.
"In fondo non sono io a dovermi
preoccupare...è lui che si sentirà a disagio
piuttosto."
Si sdraió sul letto,
giocherellando con il suo ciondolo. "Chissà cosa sta facendo
Sora adesso..."
Infondo non aveva importanza con chi si doveva allenare, se poteva aiutare Sora nella sua missione.
Infondo non aveva importanza con chi si doveva allenare, se poteva aiutare Sora nella sua missione.
Passarono minuti interminabili. Poi
finalmente e purtroppo fu ora.
Lasciò la camera e si diresse
verso lo studio dello stregone. Giunta davanti all'imponente portone
afferrò le pesanti maniglie e bussò.
"Vieni avanti, Kairi."
La castana avanzò ostentando una sicurezza da guerriera, quando in realtà le gambe le tremavano come un budino.
La castana avanzò ostentando una sicurezza da guerriera, quando in realtà le gambe le tremavano come un budino.
" L'ora è giunta. Oggi inizia
il tuo addestramento" iniziò solenne lo stregone " Ti
avverto, non sarà facile. I nostri nemici sono molto
più potenti e numerosi di noi e abbiamo pochissimo tempo per
prepararci allo scontro."
Kairi non si fece intimidire."Sono pronta"
disse.
Yen Sid socchiuse gli occhi e
sembrò pensieroso.
"Molto bene" disse infine " Lea
è appena tornato da Radiant Garden e ora si trova nella
stanza a fianco in compagnia delle fate buone. Va a prenderlo e portalo
qui. Allora aprirò il portale per lo studio di mago Merlino."
Kairi sussultó. Lui era
già li? Non aveva ...chessò, qualche minuto per
prepararsi una o due frasi per rompere il ghiaccio? "Ehi ciao! Pensavo fossi morto
ma sono felice che non sia così, credo...ah ricordi quando
mi hai rapita?! Acqua passata, siamo amiconi adesso, stringiamoci la
mano!"
Kairi pensò che doveva aver
fatto una qualche strana smorfia dato che il maestro la
guardò severo senza riuscire però a mascherare un
velo di preoccupazione.
"So che ci sono stati dei problemi tra voi
in passato, ma rammenta che Lea è un uomo nuovo adesso e uno
dei prescelti del keyblade.Il suo cuore è ora libero
dall'oscurità."
Si fermò per rivolgerle
un'occhiata d'intesa "Confido che riuscirete a superare le vostre
divergenze.".
"Se Sora e Riku si fidano di lui, io
farò lo stesso." Suonava molto più convinta di
quanto pensasse lei stessa. L'anziano maestro parve soddisfatto della
sua risposta e le diede congedo.
Così si chiuse alle spalle la
porta dello studio e si fermò, rigida come un pezzo di
legno, davanti a quella dove doveva trovarsi Axel...cioè
Lea, ah al diavolo! Tendendo l'orecchio sentì le voci delle
tre fate che discutevano animatamente.
"Tesoro! Non puoi mica maneggiare il
keyblade conciato così! Ti scambierebbero per uno dei
cattivi!"
"Io dico che ci vuole un po' di colore, e
cosa c'è di meglio del verde? Guarda, sta benissimo con i
tuoi occhi, caro."
"Macché, tu lo vuoi far
sembrare un albero di Natale! È molto meglio il blu, dai
retta a me!"
"Wo wo, frena, frena! Adesso mi cambio ma
smettetela di agitare quelle bacchette! L'ultima volta che ho
controllato ero grande abbastanza per scegliermi i vestiti da solo! "
Si alzò un borbottio
contrariato da parte delle fate, come per dire che nessuno sarebbe mai
stato abbastanza grande per rifiutare i loro consigli.
"Ehm...capisco di essere attraente
ma...potreste uscire mentre mi cambio, o almeno voltarvi dall'altra
parte?"
Kairi decise che era meglio entrare ora,
con le tre fate presenti, piuttosto che aspettare che Lea fosse pronto
e dover stare sola con lui, così bussò.
"Avanti!" Squittirono le tre, il rosso
sospirò, e meno male che doveva
cambiarsi!
Titubante varcó la soglia.
"Ehm...salve." salutò le tre
con un cenno amichevole del capo, poi si voltò verso il
ragazzo. Lui si era lasciato sfuggire un sonoro "Oh" appena era entrata.
"Allora è vero..." disse
guardandola.
"I-il maestro Yen Sid mi ha detto di
portarti da lui quando eri pronto, così aprirà il
portale." Disse inchiodando aggressivamente gli occhi ai suoi, per
dimostrare che non aveva paura.
La cosa non rimase inosservata Lea.
"Ok, ricevuto, mi cambio e arrivo...Quindi
signore..." indicò teatralmente la porta.
Il giovane aveva fiammanti capelli rossi,
sparati in ogni direzione,e i suoi occhi erano verdi come
smeraldi. La sua figura alta e snella al punto da essere
quasi macabra era esattamente come se la ricordava. Notò
però che le lacrime tatuate sui suoi zigomi erano scomparse.
Kairi uscì insieme alle tre madrine ancora intente a lamentarsi di come i loro consigli venissero sempre ignorati e parlando dei suoi amici maestri del keyblade.
Kairi uscì insieme alle tre madrine ancora intente a lamentarsi di come i loro consigli venissero sempre ignorati e parlando dei suoi amici maestri del keyblade.
"Ma quanto è magro quel povero
ragazzo!" Esclamò la fata rosa"Non va mica bene
così, no no. Qui bisogna fare qualcosa!
"Ha Delle guance così
scavate...anche tu ciccina, sembri così emaciata! Sicura di
star bene, cara?"
Ma Kairi non le stava ascoltando, stava
pensando alle guanciotte di sora, paffute e morbide come quelle di un
bambino. Le sarebbe piaciuto accarezzarle e riempirle di baci e
pizzicotti. Ridacchió pensando alla faccia che avrebbe fatto
Sora se l'avesse saputo.Di sicuro avrebbe gonfiato le guance come un
criceto e le avrebbe messo il broncio.
Lea fu pronto in un attimo. Ora che non
indossava più il suo mantello nero sembrava meno pallido ed
non incuteva più molto timore.
Il rosso fissò Kairi per
qualche secondo e lei lo notò. Sembrava volesse dire
qualcosa. Lea si passò imbarazzato la mano sul collo.
"Uhm...beh, suppongo di doverti chiedere
scusa per...ehm, lo sai, no? Tutti i casini che ho
combinato..."
Silenzio.
Ah, ma quindi anche lui ci pensava! Non
era l'unica paranoica a preoccuparsi per queste cose.
"Ahahahah!" Scoppiò ,
sentendosi le spalle più leggere.
"Ehi! Che c'è da ridere?" Lea
aveva un'espressione di finta offesa e sollievo.
"No è che...avevi una
faccia!Few...comunque non pensarci, dopotutto se sei amico di Sora
allora sei anche amico mio!"
La risposta così schietta colse
Lea di sorpresa facendolo esitare .Ma non ci mise molto a riprendersi e
lanciò un fischio.
"Quindi lo ami fino a questo puntOUGH!
Kairi gli diede un pugno nello stomaco.
"Yen Sid ci sta aspettando, vedi di darti
una mossa!" Tagliò corto correndo verso lo studio. Non che
avesse fretta, ma non voleva che gli altri notassero il rossore che le
stava imporporando le guance.
Finalmente erano pronti e ora i due
apprendisti erano uno di fianco all'altro di fronte allo
Stregone.
"Aprirò per voi il portale per
raggiungere mago Merlino, un mio caro amico e di grande
abilità. Sarà lui a vegliare su di voi durante il
vostro allenamento. Mi raccomando seguite tutte le sue direttive e non
agite in maniera avventata."
"Non si preoccupi maestro." Sorrise la
castana.
Lea fece uno strano sorriso da furbastro.
"E' chiaro Lea?" Il rosso sussultò, ma non si scompose.
"Ehi! Grazie per la fiducia, eh! Comunque, si, l'ho memorizzato." Cantilenò.
"E' chiaro Lea?" Il rosso sussultò, ma non si scompose.
"Ehi! Grazie per la fiducia, eh! Comunque, si, l'ho memorizzato." Cantilenò.
Yen Sid sospirò, poco convinto,
ma poi si alzò e sollevo le mani verso il cielo.
Un portale brillante si
spalancò sulla parete dello studio portando con se un vento
freddo e un dolcemente pungente odore di bosco.
"I miei migliori auguri valenti eroi del
keyblade, che la fortuna vi assista."
La voragine di richiuse silenziosamente
dietro ai due ragazzi che furono investiti da una luce abbagliante.
Kairi strizzò forte gli occhi e
si sentì strana, come se stesse precipitando.
Aprì gli occhi.
Loro STAVANO precipitando.
Kairi iniziò a gridare mentre
cadeva in un groviglio di rami e piante i cui rami si spezzavano sotto
il suo peso.
"Ti prego fermati, ti prego fermati!"
La sua mente fu trapassata da mille pensieri: imprecazioni verso lo stregone principalmente, qualche preghiera, i ricordi del tempo passato sull'isola con Sora e Riku.
"AIUUUTOOOOO!!"
La sua mente fu trapassata da mille pensieri: imprecazioni verso lo stregone principalmente, qualche preghiera, i ricordi del tempo passato sull'isola con Sora e Riku.
"AIUUUTOOOOO!!"
Con un tonfo sordo forò un
tetto di paglia, cadendo perfettamente dritta su una poltrona.
"Visto Anacleto? Esattamente come ti avevo
detto, è arrivata la prima, ancora pochi secondi e...tre,
due, uno..."
TONF!
"Oh ecco anche l'altro, in perfetto
orario!"
"B-Baggianate! Te lo aveva detto Yen Sid, ti dico; non hai i-indovinato proprio niente!"
"Io NON indovino Anacleto, io SO!"
Frastornata per il volo, Kairi si guardò intorno.
"B-Baggianate! Te lo aveva detto Yen Sid, ti dico; non hai i-indovinato proprio niente!"
"Io NON indovino Anacleto, io SO!"
Frastornata per il volo, Kairi si guardò intorno.
Erano in una piccola capanna di mattoni e
paglia che conteneva ogni tipo di strano marchingegno. Libri
e ampolle occupavano ogni angolo della dimora. C'erano persino di
modellini di un treno a vapore e di un elicottero!
Sulla sua destra c'era Lea, anche lui con
il naso per aria intento a scrutare la casupola, era seduto goffamente
su una poltroncina come la sua, troppo piccola per le sue gambe.
Evidentemente avevano ricevuto un trattamento simile.
Poco più a destra c'era
un'altra sedia.
Alri ospiti?
Kairi guardò i due che stavano discutendo di fronte a lei.
Uno era un vecchio molto magro dalla barba chilometrica e dalla lunga tunica blu che doveva essere Merlino, l'altro era un...gufo parlante!?
Ma di cosa si stupiva in fondo? Anche Topolino, Paperino e Pippo erano animali parlanti...ehi, aspetta un attimo!
"Oh, che sbadato, non mi sono nemmeno presentato!" lo stregone rivolse uno sguardo allegro ai suoi ospiti.
"Il mio nome è Merlino! Benvenuti nella mia umile dimora, il mio caro amico e collega Yen Sid mi ha chiesto di occuparmi della vostra istruzione sugli incantesimi. E voi siete...?"
Kairi sorrise, quell'eccentrico signore le fu subito simpatico!
"Il mio nome è Kairi, signore."
"Oh, chiamami Merlino, e dammi del tu!" Si voltò verso il rosso, che si era alzato e stava esaminando da più vicino le varie provette. "E tu ragazzo? Vedo che sei interessato alla scienza!"
"Uhm, diciamo che sono un tipo curioso. Il mio nome è Lea, got it memorized?"
"Molto bene, molto bene! Dovete essere amici di Sora...poffarbacco dove li ho messi? Ah ecco!"
Merlino aveva il busto immerso in un baule pieno di tuniche colorate, ne diede una rosa a Kairi e una rossa a Lea.
"Su, su, presto! Indossatele, fintanto che starete qui dovete fingere di essere miei apprendisti maghi, bhè non che sia falso comunque, ma se il mio ospite vi vedesse con i vostri vestiti rimarrebbe sorpreso."
Il ragazzo sospirò.
"Quante volte ancora mi diranno come devo vestirmi oggi?"
Kairi invece si infilò la veste, sentendosi emozionata.
"Ha detto che deve arrivare un altro ospite? Chi è?" chiese curiosa.
"E! Mi piacerebbe proprio saperlo, chi, CHI!?" sbuffò Anacleto arruffando le piume.
"Te l'ho già detto Anacleto: non lo so! So solo che è un ragazzo, e che arriverà qui tra circa mezzora." Spiegò accondiscendente mentre posizionava sedie tavolo secondo un qualche misterioso calcolo.
Poi si avvicinò al bollitore e riempì la teiera d'acqua.
"Mi spiace ragazzi, ma non posso ancora offrirvi niente, perfavore siate pazienti e aspettate con me il nostro ospite.
Kairi voleva dirgli che non c'era problema, ma fu distratta da Lea, che si aggirava furtivo per la casa e sembrava frugre dappertutto.
"Lea, non toccare!"
"Ehi!" protestò lui "Non è una cosa da tutti i giorni finire nella tana di un mago, lasciami dare un'occhiata!"
"Ma non devi toccare le cose degli altri senza permesso!"
Il rosso la ignorava, così si imbronciò e indignata prese postro al tavolo del thè.
"Uomini..." bofonchiò.
"Ti ho sentito!"
"BENE!"
Merlino li guardò divertito, chissà cosa c'era di così esilarante. Kairi proprio non capiva. I suoi pensieri vennero interrotti da un grido.
"AIUTO! AIUTO!"
THOMP!
La casa si riempì di polvere.
Esattamente nel punto dove il mago aveva posizionato la sedia, ora era seduto un bambino.
Era mingherlino e con le ginocchia ossute. Aveva folti capelli biondo oro.
Ora anche l'ultimo ospite era arrivato, e il soffitto aveva un altro buco.
Kairi e Lea guardavano strabiliati Merlino, come aveva fatto? Era davvero in grado di prevedere il futuro?
"E così sei venuto per il thè finalmente!" il vecchio guardò l'orologio " Sei un po' in ritardo, sai?"
"I...in ritardo?" chiese il giovane con un tono educato nonostante fosse molto confuso.
"Si, uhm dunque, io mi chiamo Merlino."si diresse verso la teiera per servire il nuovo ospite che lanciava occhiate curiose per tutta la sala.
A Kairi fece subito tenerezza, e si accorse che anche Lea lo guardava sorridendo.
"Tu come ti chiami?"
"Io sono Artù, ma tutti mi chiamano Semola."
Il rosso sembrava avere difficoltà nel trattenersi dal fare una battuta, così Kairi decise misericordiosamente di aiutarlo, pestandogli il piede con tutta la forza che aveva in corpo.
"AHIO!"
Tutti si voltarono verso di lui.
"Che c'è?!"
Ci fu un attimo di silenzio, interrotto da Artù, che aveva notato il volatile appollaiato sul suo ramoscello.
"Oh! Che bel gufo impagliato!"
"I-I-I-IMPAGLIATO! Bada a come..."
"E parla anche!"
"E-E-E e sicuramente molto meglio di te!"
"Suvvia Anacleto, sii carino.Vorrei presentarti Semola, è solo un ragazzo."
Il mago pose nelle sue mani una tazza fumante da porgere al brontolone, per fargli fare pace.
"Ragazzo?RAGAZZO! AH! Io non vedo nessun ragazzo." detto ciò, gli strappò il thè dalle mani e si chiue nella sua casetta.
Artù sembrava molto dispiaciuto di averlo offeso, così Kairi gli sorrise per comfortarlo.
"Non ti preoccupare di lui. Io sono Kairi e sono...uhm, un'apprendista maga! Piacere di conoscerti."
Con sua sorpresa, anche Lea si alzò e scompigliò affettuosamente i capelli di Artù.
"Lascia perdere quel gufo, è permaloso. Anche io sono un'apprendista qui. Mi chiamo Lea, got it memorized?"
Il bambino ridacchiò.
"Io sono Artù."
Kairi stava pensando che il rosso sembrava il tipo che andava d'accordo con i bambini, quando la testa di Anacleto sbucò fuori dal suo nascondiglio.
"Eh? Permaloso? Chi, COSA?!"
La sala si riempì di risate e dell'aroma del thè caldo, che Merlino versò a tutti.
Una volta a tavola iniziarono a parlare.
"Come faceva a sapere che sarei venuto, signore?"
"Oh, chiamami Merlino, e dammi del tu! Vedi io sono un mago, un veggente!"
Mentre lo stregone parlava versava il thè da tutte le parti, poichè aveva la teiera in mano e gesticolava teatralmente.
Artù seguiva il discorso con gli occhi sbarrati, facendo esilaranti espressioni stupite.
Intanto, i discorsi del mago non erano l'unica cosa sorprendente: la zuccheriera versava da sola lo zucchero agli ospiti. Lea la trovava particolarmente interessante e la fissava ponderando se fosse il caso di punzecchiarla per vedere cosa succedeva.
"Stai ricevendo un'istruzione ragazzo?" chiese Merlino, interrompendo il suo monologo.
"Oh si, signore!" rispose rapido Artù, la bocca piena di biscotti. "Mi stanno insegnando l'arte dello scudiere, il duello..."
"Oh, si, bene, molto bene questo è...NONONONONO, questo non va affatto bene!" Esclamò il mago facendo sobbalzare i presenti.
"Io parlo di un'istruzione VERA, storia, filosofia, matematica, biologia, francese, latino..."
Lea alzò gli occhi al cielo. Non era esattamente uno studente modello, avrebbe voluto studiare solo le cose che gli interessavano e trovava la scuola soffocante, ergo: la.scuola.NO.
Kairi invece divenne agitata all'improvviso. E se Merlino li avesse interrogati? Lei non aveva ripassato, AIUTO!
Il mago sembrava molto preso dalla conversazione con Artù, così si avvicinò a Lea di soppiatto.
"Psssss! Ehi!"
"Cosa c'è? E perché stai bisbigliando?"
"SSSSSH! Parla più piano!! Che facciamo se il mago ci interroga? Io non so niente, NIENTE"
Lea alzò un sopracciglio divertito.
"Ma dai, figurati! Non ti facevo così secchiona comunque."Ma che antipatico!
"Neanche tu sembri esattamente uno studente modello, caro il mio piromane!"
"Ehi! Anche se mi piace dare fuoco alle cose non vuol dire che io sia un piromane!"
Kairi lo guardò storto.
"Ok, ammetto che non aveva molto senso..." si arrese il rosso.
"Basta, basta! Accipicchia!BASTAA!" l'urlo di Melino li interruppe. La zuccheriera, senza che nessuno le dicesse niente, cucchiaino dopo cucchiaino aveva creato un montagna di zucchero nella tazza del mago, che ora stava usando la sua barba per spazzarlo via.
Il mago si offrì di fare da precettore al ragazzo, ma fu rifiutato da Artù, che si alzò in tutta fretta ricordandosi improvvisamente che aveva bisogno di tornare subito al castello, dove doveva aiutare in cucina.
Era già sulla porta ma Merlino lo fermò.
Aveva afferrato un borsone rosso ed era salito in cima a uno sgabello.
"State a vedere, credo che questo vi piacerà." disse ammiccando verso i tre ragazzi.
Si schiarì la voce e sollevò in alto le mani, nella destra teneva una bacchetta.
Higitus figitus abracazè
prestate attenzione tutti a me!
Udendo quelle parole, tutti gli oggetti si animarono e si voltarono verso il mago.
"Su su, si fanno le valige!" li incalzò.
Come se stessero danzando i libri fluttuarono nell'aria, saltellando verso il borsone e diventando via via più piccini, fino a non essere più grandi di un granello di polvere e scomparire al suo interno.
Hoketi poketi, woketi wa
abra-cabra, dabra-da,
se ciascun si stringerà,
il posto a tutto si troverà!
Higitus figitus, figitus sbum,
prestidigitorium!
Alicafes, balaca sez,
Malacavez, meripades,
Hoketi poketi woketi...ALT!AAALT!
Fermi fermi fermi!
Si sentì un forte cocciare di stoviglie. La zuccheriera aveva superato le altre posate prepotentemente e ora tirava delle gomitate per ottenere un po' di spazio.
"Senti zuccheriera, sei insopportabile! Quel servizio da thè è già abbastanza incrinato!"
"Allora, ricominciamo! Uhm...cominciamo, ecco...dov'ero rimasto?
"Uhm, Hoketi poketi?" risposero in coro i tre uscendo dal loro stato di trance.
"Oh si giusto!"
Hoketi poketi, woketi wa,
tutto quel che seguirà,
ho quasi finito di imballar,
non ti farò aspettar!
Tutti giù
Tuttigiù!
E adesso la parte migliore!
Higitus figitus figitus sbum, prestidigitorium!
Higitus figitus, figitus
sbum PRESTIDIGITORIUM!!"Alri ospiti?
Kairi guardò i due che stavano discutendo di fronte a lei.
Uno era un vecchio molto magro dalla barba chilometrica e dalla lunga tunica blu che doveva essere Merlino, l'altro era un...gufo parlante!?
Ma di cosa si stupiva in fondo? Anche Topolino, Paperino e Pippo erano animali parlanti...ehi, aspetta un attimo!
"Oh, che sbadato, non mi sono nemmeno presentato!" lo stregone rivolse uno sguardo allegro ai suoi ospiti.
"Il mio nome è Merlino! Benvenuti nella mia umile dimora, il mio caro amico e collega Yen Sid mi ha chiesto di occuparmi della vostra istruzione sugli incantesimi. E voi siete...?"
Kairi sorrise, quell'eccentrico signore le fu subito simpatico!
"Il mio nome è Kairi, signore."
"Oh, chiamami Merlino, e dammi del tu!" Si voltò verso il rosso, che si era alzato e stava esaminando da più vicino le varie provette. "E tu ragazzo? Vedo che sei interessato alla scienza!"
"Uhm, diciamo che sono un tipo curioso. Il mio nome è Lea, got it memorized?"
"Molto bene, molto bene! Dovete essere amici di Sora...poffarbacco dove li ho messi? Ah ecco!"
Merlino aveva il busto immerso in un baule pieno di tuniche colorate, ne diede una rosa a Kairi e una rossa a Lea.
"Su, su, presto! Indossatele, fintanto che starete qui dovete fingere di essere miei apprendisti maghi, bhè non che sia falso comunque, ma se il mio ospite vi vedesse con i vostri vestiti rimarrebbe sorpreso."
Il ragazzo sospirò.
"Quante volte ancora mi diranno come devo vestirmi oggi?"
Kairi invece si infilò la veste, sentendosi emozionata.
"Ha detto che deve arrivare un altro ospite? Chi è?" chiese curiosa.
"E! Mi piacerebbe proprio saperlo, chi, CHI!?" sbuffò Anacleto arruffando le piume.
"Te l'ho già detto Anacleto: non lo so! So solo che è un ragazzo, e che arriverà qui tra circa mezzora." Spiegò accondiscendente mentre posizionava sedie tavolo secondo un qualche misterioso calcolo.
Poi si avvicinò al bollitore e riempì la teiera d'acqua.
"Mi spiace ragazzi, ma non posso ancora offrirvi niente, perfavore siate pazienti e aspettate con me il nostro ospite.
Kairi voleva dirgli che non c'era problema, ma fu distratta da Lea, che si aggirava furtivo per la casa e sembrava frugre dappertutto.
"Lea, non toccare!"
"Ehi!" protestò lui "Non è una cosa da tutti i giorni finire nella tana di un mago, lasciami dare un'occhiata!"
"Ma non devi toccare le cose degli altri senza permesso!"
Il rosso la ignorava, così si imbronciò e indignata prese postro al tavolo del thè.
"Uomini..." bofonchiò.
"Ti ho sentito!"
"BENE!"
Merlino li guardò divertito, chissà cosa c'era di così esilarante. Kairi proprio non capiva. I suoi pensieri vennero interrotti da un grido.
"AIUTO! AIUTO!"
THOMP!
La casa si riempì di polvere.
Esattamente nel punto dove il mago aveva posizionato la sedia, ora era seduto un bambino.
Era mingherlino e con le ginocchia ossute. Aveva folti capelli biondo oro.
Ora anche l'ultimo ospite era arrivato, e il soffitto aveva un altro buco.
Kairi e Lea guardavano strabiliati Merlino, come aveva fatto? Era davvero in grado di prevedere il futuro?
"E così sei venuto per il thè finalmente!" il vecchio guardò l'orologio " Sei un po' in ritardo, sai?"
"I...in ritardo?" chiese il giovane con un tono educato nonostante fosse molto confuso.
"Si, uhm dunque, io mi chiamo Merlino."si diresse verso la teiera per servire il nuovo ospite che lanciava occhiate curiose per tutta la sala.
A Kairi fece subito tenerezza, e si accorse che anche Lea lo guardava sorridendo.
"Tu come ti chiami?"
"Io sono Artù, ma tutti mi chiamano Semola."
Il rosso sembrava avere difficoltà nel trattenersi dal fare una battuta, così Kairi decise misericordiosamente di aiutarlo, pestandogli il piede con tutta la forza che aveva in corpo.
"AHIO!"
Tutti si voltarono verso di lui.
"Che c'è?!"
Ci fu un attimo di silenzio, interrotto da Artù, che aveva notato il volatile appollaiato sul suo ramoscello.
"Oh! Che bel gufo impagliato!"
"I-I-I-IMPAGLIATO! Bada a come..."
"E parla anche!"
"E-E-E e sicuramente molto meglio di te!"
"Suvvia Anacleto, sii carino.Vorrei presentarti Semola, è solo un ragazzo."
Il mago pose nelle sue mani una tazza fumante da porgere al brontolone, per fargli fare pace.
"Ragazzo?RAGAZZO! AH! Io non vedo nessun ragazzo." detto ciò, gli strappò il thè dalle mani e si chiue nella sua casetta.
Artù sembrava molto dispiaciuto di averlo offeso, così Kairi gli sorrise per comfortarlo.
"Non ti preoccupare di lui. Io sono Kairi e sono...uhm, un'apprendista maga! Piacere di conoscerti."
Con sua sorpresa, anche Lea si alzò e scompigliò affettuosamente i capelli di Artù.
"Lascia perdere quel gufo, è permaloso. Anche io sono un'apprendista qui. Mi chiamo Lea, got it memorized?"
Il bambino ridacchiò.
"Io sono Artù."
Kairi stava pensando che il rosso sembrava il tipo che andava d'accordo con i bambini, quando la testa di Anacleto sbucò fuori dal suo nascondiglio.
"Eh? Permaloso? Chi, COSA?!"
La sala si riempì di risate e dell'aroma del thè caldo, che Merlino versò a tutti.
Una volta a tavola iniziarono a parlare.
"Come faceva a sapere che sarei venuto, signore?"
"Oh, chiamami Merlino, e dammi del tu! Vedi io sono un mago, un veggente!"
Mentre lo stregone parlava versava il thè da tutte le parti, poichè aveva la teiera in mano e gesticolava teatralmente.
Artù seguiva il discorso con gli occhi sbarrati, facendo esilaranti espressioni stupite.
Intanto, i discorsi del mago non erano l'unica cosa sorprendente: la zuccheriera versava da sola lo zucchero agli ospiti. Lea la trovava particolarmente interessante e la fissava ponderando se fosse il caso di punzecchiarla per vedere cosa succedeva.
"Stai ricevendo un'istruzione ragazzo?" chiese Merlino, interrompendo il suo monologo.
"Oh si, signore!" rispose rapido Artù, la bocca piena di biscotti. "Mi stanno insegnando l'arte dello scudiere, il duello..."
"Oh, si, bene, molto bene questo è...NONONONONO, questo non va affatto bene!" Esclamò il mago facendo sobbalzare i presenti.
"Io parlo di un'istruzione VERA, storia, filosofia, matematica, biologia, francese, latino..."
Lea alzò gli occhi al cielo. Non era esattamente uno studente modello, avrebbe voluto studiare solo le cose che gli interessavano e trovava la scuola soffocante, ergo: la.scuola.NO.
Kairi invece divenne agitata all'improvviso. E se Merlino li avesse interrogati? Lei non aveva ripassato, AIUTO!
Il mago sembrava molto preso dalla conversazione con Artù, così si avvicinò a Lea di soppiatto.
"Psssss! Ehi!"
"Cosa c'è? E perché stai bisbigliando?"
"SSSSSH! Parla più piano!! Che facciamo se il mago ci interroga? Io non so niente, NIENTE"
Lea alzò un sopracciglio divertito.
"Ma dai, figurati! Non ti facevo così secchiona comunque."Ma che antipatico!
"Neanche tu sembri esattamente uno studente modello, caro il mio piromane!"
"Ehi! Anche se mi piace dare fuoco alle cose non vuol dire che io sia un piromane!"
Kairi lo guardò storto.
"Ok, ammetto che non aveva molto senso..." si arrese il rosso.
"Basta, basta! Accipicchia!BASTAA!" l'urlo di Melino li interruppe. La zuccheriera, senza che nessuno le dicesse niente, cucchiaino dopo cucchiaino aveva creato un montagna di zucchero nella tazza del mago, che ora stava usando la sua barba per spazzarlo via.
Il mago si offrì di fare da precettore al ragazzo, ma fu rifiutato da Artù, che si alzò in tutta fretta ricordandosi improvvisamente che aveva bisogno di tornare subito al castello, dove doveva aiutare in cucina.
Era già sulla porta ma Merlino lo fermò.
Aveva afferrato un borsone rosso ed era salito in cima a uno sgabello.
"State a vedere, credo che questo vi piacerà." disse ammiccando verso i tre ragazzi.
Si schiarì la voce e sollevò in alto le mani, nella destra teneva una bacchetta.
Higitus figitus abracazè
prestate attenzione tutti a me!
Udendo quelle parole, tutti gli oggetti si animarono e si voltarono verso il mago.
"Su su, si fanno le valige!" li incalzò.
Come se stessero danzando i libri fluttuarono nell'aria, saltellando verso il borsone e diventando via via più piccini, fino a non essere più grandi di un granello di polvere e scomparire al suo interno.
Hoketi poketi, woketi wa
abra-cabra, dabra-da,
se ciascun si stringerà,
il posto a tutto si troverà!
Higitus figitus, figitus sbum,
prestidigitorium!
Alicafes, balaca sez,
Malacavez, meripades,
Hoketi poketi woketi...ALT!AAALT!
Fermi fermi fermi!
Si sentì un forte cocciare di stoviglie. La zuccheriera aveva superato le altre posate prepotentemente e ora tirava delle gomitate per ottenere un po' di spazio.
"Senti zuccheriera, sei insopportabile! Quel servizio da thè è già abbastanza incrinato!"
"Allora, ricominciamo! Uhm...cominciamo, ecco...dov'ero rimasto?
"Uhm, Hoketi poketi?" risposero in coro i tre uscendo dal loro stato di trance.
"Oh si giusto!"
Hoketi poketi, woketi wa,
tutto quel che seguirà,
ho quasi finito di imballar,
non ti farò aspettar!
Tutti giù
Tuttigiù!
E adesso la parte migliore!
Higitus figitus figitus sbum, prestidigitorium!
A quelle parole, la valigia si chiuse con forza!
Ora la casetta era spoglia, e le pareti una volta coperde da scaffali ricolmi di libri erano ben visibili.
Seguì un breve silenzio pieno di stupore, poi Lea lanciò un fischio.
"Ti prego, dimmi che ci insegnerai a fare cose come quella."
Il loro addestramento si prospettava molto interessante.