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Autore: cioco_93    20/03/2017    0 recensioni
Premettendo che è la mia primissima FF su Ouat, in queste settimane di attese per il ritorno della seconda parte della sesta stagione, ho provato a immaginarmi quello che potrebbe succedere dopo il mid season finale.
SPOILER ALLERT per chi non segue la programazzione Americana.!!
Captain Swan / OutlawQueen
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Emma Swan, Henry Mills, Killian Jones/Capitan Uncino, Regina Mills, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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14. Follow your heart. Literally

Quando Henry e Uncino entrarono nell’appartamento dei genitori di Emma, non si aspettavano di trovarci già anche Regina e Hope.
Era una situazione ancora abbastanza strana per tutti, avere quel loro futuro scorrazzare letteralmente per Storybrooke, ma nonostante ciò nessuno di loro, in presenza della giovane, riusciva a sentirsi a disagio. Era già incredibilmente parte della famiglia.
- Davvero avete già preparato l’intruglio magico.?? – chiese sbalordito il capitano chiudendosi la porta dietro di se.
- Avrai una figlia decisamente sveglia pirata, non posso dire altro – rispose sorridente e fiera Regina – Ringrazia che ti assomigli così tanto in quanto ad aspetto e carattere, o avrei avuto problemi a credere fosse anche figlia tua – aggiunse poi divertita.
In quel poco tempo che aveva trascorso con la ragazza infatti era riuscita intuire velocemente, perché la lei del futuro, si fosse affezionata così tanto alla biondina. Aveva un animo che le ricordava, sotto certi punti di vista, molto la ragazza che era lei stessa prima di sposare il padre di Biancaneve. Caparbietà, carisma, e una magia dentro di se incredibile. Scoprire inoltre, tramite le parole di gratitudine di Hope, che ¾ di quel suo autocontrollo e precisione, erano dovuti grazie a suoi insegnamenti, non poteva che renderla ancora più felice. Non poteva comunque negare, che in tutto e per tutto, aveva preso decisamente sia le sembianze che il carattere, in egual modo, da entrambi i genitori.
- Non ti piacerebbe così tanto se non avesse anche qualcosa del sottoscritto – replicò piccato l’uomo appoggiando le mani sulle spalle della figlia. Non riusciva ancora a rendersene veramente conto che quella vent’enne fosse davvero figlia sua e di Emma. Ora come ora sentiva semplicemente qualcosa che la spingeva verso di lei, un sentimento incomprensibile, proprio come quello che sentì avvolgerlo fin da quella scalata sulla pianta di fagioli con la sua Swan.
Un legame che esisteva a prescindere dal principio.
- A vederla così bella, effettivamente quasi mi pento di averti tirato un cazzotto quando ho scoperto che metterai incinta la mia bambina – commentò sorridente David – quasi – sottolineò divertito facendo alzare in automatico gli occhi al cielo alla Salvatrice.
- Hai tirato un cazzotto a papà.?? E la nonna non ti ha fermato.?? – chiese a quel punto stupita la nipote.
- Si, dovevi vedere come è volato giù di peso tuo padre – confermò ridendo il fratello, ma fu Emma a captare la strana domanda della figlia.
- Perché chiedi di Biancaneve.?? Nel senso, avete affrontato anche voi la Regina Cattiva, anche lei ha scagliato la maledizione del sonno sui tuoi nonni – le fece notare.
- Si ma decisamente prima che tu, cioè.. l’altra te rimanesse incinta. Mi hai raccontato infatti di come, dopo esser tornate dall’universo alternativo, e aver ritrovato la Regina Cattiva trasformata in un serpente, Regina l’avesse uccisa grazie alla spada delle tue visioni una volta per tutte, rompendo così la maledizioni del sonno – spiegò la ragazza come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
- Siamo stati così presi dalla storia delle visioni di Emma, che non abbiam pensato all’ovvio – constatò incredula la mora.
- Eh scusa come diamine è stata trasformata in un cobra.?? Nel nostro presente è stato Gideon – gli fece notare il Principe.
- Tremotino – rispose semplicemente la bionda – per vendicarsi di quello che aveva fatto a Belle accelerandone la gravidanza – specificò poi.
- Questo ha senso – commentò semplicemente la Salvatrice – bhé a sto punto mi viene spontaneo da proporre di andare a svegliare mia madre. Chi è con me.?? – propose a quel punto sorridendo verso un estasiato David.

Fu tutta una questione di poco tempo. Emma corse a casa a cercare la spada che era destinata ad ucciderla, e che nel mentre aveva premurosamente nascosto, mentre Regina fece apparire la gabbia che conteneva la sua malvagia nemesi.
Una volta avuto sotto mano il necessario, fu impossibile però per tutti i presenti non esser colti dal dubbio che fosse tutto comunque troppo semplice.
- Hope, te le chiederò un’unica volta: sei sicura che basti davvero solo questo.?? – chiese preoccupata la Salvatrice.
- Ho sentito questa storia un milione di volte, da tutti voi. Ne sono certa – affermò senza esitazione. Non le piaceva il fatto che la bionda dubitasse di lei: se c’era una cosa che amava del rapporto con sua madre era l’estrema fiducia in ogni cosa che lei dicesse o il totale appoggio nelle sue scelte, ma forse era proprio quello a cui si riferiva la sua vera mamma quando le chiese, prima di partire, di esser paziente con l’altra lei. Detto ciò non poteva neanche biasimarla. Uccidere la Regina Cattiva, se non avesse funzionato quello che lei diceva, poteva esser la condanna per i suoi nonni, ma lei ne era certa – vedete, mi avete sempre raccontato di quanto tutto questo ai tempi fosse accaduto per caso – iniziò a spiegare quindi in modo da avere la totale fiducia di tutti nelle sue parole - Il serpente che è ora la regina, è velenoso. Ai tempi, appena tornate dal regno alternativo ovviamente non vi occupaste di Gideon e del fatto che volesse uccidere mia madre, ma di come salvare i nonni dalla maledizione e sconfiggere definitivamente la parte Cattiva di Regina. A quanto pare eravate tutti presi dalla conversazione, tranne Robin, che anche in quel caso avevate portato con voi dall’universo alternativo, il quale avvicinandosi alla gabbia venne morso. Inizialmente pensaste fosse una sciocchezza, ma quando lo zio, emh scusate, Robin si è accasciato al suolo privo di sensi, Regina ha perso la testa. Non poteva accettare di perdere nuovamente l’uomo che amava, così, quando ne lei ne la mamma con la propria magia riuscirono a far riprendere Robin, presa dall’ira, Regina fece apparire nella sua mano l’unica arma che avevate capito avesse il potere di ferire la nemesi malvagia, ovvero la spada, e tagliò a testa al serpente – spiegò a seguire – quando questo accadde, nessuno ebbe nemmeno il tempo di reagire che Robin riprese immediatamente i sensi, e la nonna, incredula dall’essersi svegliata senza trovare il nonno al suo fianco, si fiondò in salotto lasciando tutti a bocca aperta nel vederla lì tra loro, viva e vegeta – concluse poi e finalmente vide negli occhi di tutta la più totale fiducia nei suoi confronti.
- Molto bene, allora direi che spetta a te – proclamò Emma passando la spada all’amica, che senza batter ciglio, prese in mano l’arma e fece cenno a tutti di allontanarsi di qualche passo.
- Addio Regina Cattiva – annunciò vittoriosa, e non appena aprì la gabbia, facendo uscire così il serpente, con un colpo netto le recise la testa, e tutto quello che restava della Regina Cattiva si dissolse come polvere.
Ci fu un attimo di assoluto silenzio, quando poi la voce spaesata di Biancaneve si fece udire dal letto.
- David.?? – domandò con i toni di chi pensava di vivere un sogno, e il Principe Azzurro non ci pensò due volte a fiondarsi dalla sua amata.
Non appena la vide s’impossesso della sue labbra, senza darle neanche il tempo di reagire e di parlare, e riuscì a staccarsi solo quando la donna si scostò leggermente dall’amore della sua vita, per poggiare la propria fronte alla sua.
- Ci siete riusciti…- sussurrò lei sommersa da lacrime di gioia.
- Perché avevi qualche dubbio.?? – domandò con fare divertito lui, citando la stesse parole che le aveva detto dopo la prima maledizione del sonno.
- Il condividere la stessa maledizione ha messo a dura prova la mia fiducia – rispose lei tornando a baciarlo.
Era il giusto, per quanto ennesimo, lieto fine che Biancaneve e il Principe erano riusciti a conquistare, a discapito di quella che, come al solito, sembrava una guerra difficile da vincere.
Tutto il gruppo ovviamente fissava estasiato la scena, ed ad Emma, piccole gocce cristalline iniziarono a scivolarle sul volto. Non poteva che esser felice per i suoi genitori, per essersi come sempre ritrovati, per riaverli entrambi contemporaneamente di nuovo nella sua vita, ma non poteva che chiedersi interiormente se ce l’avrebbe fatta anche lei a vincere quell’ennesima sfida.
- Ce la faremo. Abbi fede – le disse a quel punto abbracciandola da dietro Killian, proprio come se avesse letto nella mente della donna.
La bionda non rispose subito, cercò con lo sguardo la figura felice di Henry, e poi in automatico sulla figura sorridente di Hope.
- Lo so, perché non ho la minima intenzione di rinunciare a tutto questo – proclamò in fine, e staccandosi da lui, andò a riabbracciare la finalmente entrambi i genitori.

Quando Regina rientrò in casa verso l’ora di cena, sicuramente non si sarebbe mai potuta aspettare quello che si ritrovò davanti agli occhi. La casa era in penombra, e solo delle luci fioche provenienti dal salotto rendevano ovvia la direzione da prendere.
Il camino acceso, le candele che tempestavano il salotto, i cuscini a terra e un telo steso tipo tavolo da picnic, arricchito da due calici e una bottiglia di vino, rendevano l’atmosfera romantica e decisamente carica di aspettative.
- Devo ammettere che rispondere a quello strumento che chiamate telefono è stata una fortuna – disse semplicemente il ladro comparendo alle spalle di un’incredula Regina.
- Come…cosa.?? – domandò decisamente perplessa per quanto emozionata.
- Uncino mi ha chiamato a casa sperando che rispondessi, per avvisarmi che avevi ucciso ufficialmente la tua nemesi cattiva, che Henry avrebbe dormito a casa di Emma e che noi avremmo dovuto festeggiare. Così eccoci qui…sorpresa – le spiegò con un gesto plateale mostrandole il salotto.
La donna non rispose nemmeno, si avvicinò semplicemente alle labbra dell’uomo, e gli soffiò un sensuale – grazie – prima di dirigersi ancheggiando verso i posti vicino al camino.
- Vino.?? – le propose Robin non appena le si sedette affianco.
- Decisamente – replicò lei guardandosi attorno. Era una scena che aveva già vissuto.
- Tutto bene.?? È forse troppo.?? – chiese immediatamente preoccupato lui.
- Nono e che…- cercò di raccogliere le giuste parole la mora – Tempo fa, l’altro te, se così si può dire, organizzò una cosa simile per festeggiare il fatto che avessi recuperato il mio cuore dalle grinfie di mia sorella. È bello sapere che l’uomo che ho davanti è davvero la stessa persona – spiegò emozionata.
- Lieto di non aver deluso le vostre aspettative altezza – replicò il ladro sporgendosi verso le sue labbra e rubandole un sensuale bacio – ai nuovi inizi – aggiunse poi alzando il calice pieno di vino.
- Ai nuovi inizi – concordò al settimo cielo la donna facendo tintinnare i bicchieri, felice di poter godere finalmente, anche in quel periodo di tempesta, quell’attimo di paradiso.

Nel mentre nel loft di Mary Margaret, presi com’erano tutti, da quella riunione tra Biancaneve e il Principe Azzurro, tutta la famiglia aveva momentaneamente accantonato il vero motivo per cui si erano ritrovati quel pomeriggio nell’appartamento e si erano dati a una cena in famiglia. Tutti tranne Hope ovviamente. Per quanto infatti si sentisse comunque a suo agio in quel contesto del passato, ed era felice di aver contributi alla felicità dei suoi nonni, non era la sua vera famiglia a circondarla, e se voleva tornare da essa, e soprattutto nascere nel passato, doveva muoversi a compiere la sua missione.
Così, dopo che finalmente cenarono tutti insieme, e la futura famiglia Swan – Jones, decise di tornare a casa, la ragazza, dopo aver teoricamente dato la buonanotte al resto della famiglia, aveva aspettato di crede finalmente tutti a letto, per poter provare a sgattaiolare da quella casa, e sfruttando la pozione creata con Regina, per cercare Gideon.
- Sarai proprio figlia nostra, non c’è che dire – la fece sobbalzare una voce proveniente dalla cucina, proprio mentre si stava per avvicinare alla porta d’uscita.
- Dio, mi hai fatto venire un colpo – commentò con il cuore in gola la ragazza, cercando nell’oscurità il volto di chi l’aveva colta in pieno.
- Credevi davvero che non l’avessi immaginato.?? – domandò a quel punto con toni divertiti la Salvatrice accendendo la piccola luce sopra i fornelli.
- Diciamo che speravo che avessi affinato la tecnica di intuire le mie fughe con la mia nascita – sospirò con toni sconfitti andando a sedersi al tavolo di fronte a lei.
- Mi spiace, mi sono allenata su Henry e le sue di fughe – affermò alzandosi e afferrando due tazze dal ripiano di fianco ai fornelli – In più è una caratteristica di famiglia cercare di fare tutto da sola – aggiunse poi, posandogliene una delle due sotto il naso: ovviamente era una bella cioccolata calda con panna e cannella. La stava letteralmente aspettando.
- E fammi indovinare: sai anche quali erano le mie intenzioni – constatò sarcastica prendendo un sorso della bevanda.
- Sono pur sempre uno sceriffo, oltre che la tua futura madre – replicò con un sorriso l’altra sedendosi nuovamente.
- Hai intenzione quindi di lasciarmi fare o mi bloccherai in casa con un qualche incantesimo.?? – domandò a quel punto sospirando Hope.
- Tua madre cosa farebbe.?? – chiese a sua volta Emma.
- Mi domanderebbe se sono sicura che sia la cosa giusta da fare: mi lascerebbe così a riflettere sulla risposta e a seconda mi comporterei di conseguenza, senza quindi seguire più il mio istinto, ma usando la logica giusta – le spiegò la figlia.
- E tu sei sicura che sia la cosa giusta da fare.?? – domandò a quel punto la Salvatrice specchiando i suoi occhioni verdi in quelli che la figlia aveva ereditato in tutte le sfumature dal padre.
- Devo scoprire almeno dove si nasconde, lontano da occhi indiscreti, e a quel punto, in un secondo momento, creare l’occasione per incontrarlo. Quindi si, cercarlo adesso, di notte, mentre tutti dormono, è la cosa giusta – affermò la ragazza con fare sicuro.
- Bene, allora andiamo – la sorprese alzandosi Emma, e avviandosi a prendere il proprio capotto.
- Insieme.?? – chiese incredula Hope.
- Vedila come un’avventura madre/figlia – replicò con un’alzata di spalle la donna – ci stai.?? – aggiunse a seguire aprendo la porta e la futura figlia non se lo fece ripetere due volte.
Quando era partita per il passato era proprio una di quelle cose che voleva fare: conoscere sua madre prima che lei nascesse. Non perché la Salvatrice che conosceva lei fosse meno combattiva o altro, ma sapeva che non era la stessa persona che l’aveva cresciuta. Addirittura nei suoi sogni più proibiti, c’era di vivere un viaggio nel tempo, proprio come i suoi genitori, nel periodo in cui si erano incontrati la prima volta.
Vedere da vicino come quelle due persone che per lei rappresentavano l’amore più vero, si fossero incontrare. Non che conoscesse la storia, ma viverla come aveva avuto l’opportunità di farlo sua madre doveva esser qualcosa di emozionante.
Nonostante ciò non si lamentava di quello che aveva l’opportunità di vivere adesso. Per quanto si percepisse la forza del loro amore, non erano ancora marito e moglie, non erano ancora la coppia di genitori saggi che conosceva lei. Lo sapeva, lo sentiva, e quindi si accontentava di scoprire quella loro versione.
- Effettivamente è un bene che ci sia anche tu – constatò d’un tratto Hope non appena misero piede in veranda – La pozione va versata sul mio cuore perché funzioni, ed effettivamente a me fa ancora troppa impressione togliermelo dal petto – spiegò imbarazzata facendo sorridere la donna.
- Eh a me fa ancora impressione prenderlo a qualcuno ma… – iniziò a dire Emma, ma senza nemmeno finire la frase, affondò a sorpresa la mano nel petto della figlia per poi ritrarla con l’organo in mano – se non te l’aspetti il dolore è meno consapevole – aggiunse poi con sguardo di scuse alla ragazza.
- Tu e Regina avete la stessa odiosa tecnica – commentò semplicemente la figlia prendendo una boccettina dalla tasca – Vediamo se funziona – disse a seguire versandone il contenuto sul cuore, per poi rimetterselo da sola dentro al corpo.
Dovettero aspettare qualche attimo, ma poi accadde quello che Hope si aspettava.
- Ok, a questo punto direi che dovremmo letteralmente seguire la strada che mi indica il cuore – affermò con ironia la biondina.
- Così sia – ribatté la Salvatrice, e nella notte sia avviarono insieme per le strade di Storybrooke.

Buongiorno mie care lettrici.!!
Scusate la mia scomparsa nell'ultimo periodo, ma diciamo che sono stra mega presa da più vicende, ma comunque ogni tanto riesco a ritagliarmi un po' di tempo per me per postare e scrivere :)
Detto ciò, dato che non ho nemmeno commentato gli ultimi due capitoli vedrò di esser molto riassuntiva.
Regina ha escogitato un piano per sconfiggere la nostra Fata Nera e tutto questo ha portato i nostri Captain Swan a una nuova avventura nel futuro e a portare quella che sarà la loro futura bambina nel proprio presente. Qui comunque i nostri due eroi in più hanno decisamente trovato un motivo ancor più forte per lottare, ovvero la loro futura famiglia. Portare Hope però nel presente renderà comunque le cose strane un po' per tutti, soprattutto per Emma e la stessa figlia che per quanto sconosciute intuiscono la forze del legame che le lega, tanto che proprio nell'ultimo capitolo si avventureranno insieme alla ricerca di Gideon.
E parliamo anche di lui. Il futuro figlio di Gold e Belle infatti, non si rivela altro che il Vero Amore di Hope, motivo per cui proprio lei è l'unica che anche nel futuro è riuscita a salvare tutti. Come.?? bhè questo fa parte del mistero che verrà risolto solo probabilmente nel momento della battaglia finale.
Nel mentre comunque abbiamo avuto finalmente la reunione dei nostri amati Charming e un po' di gioie per Regina e Robin, che per chi sta seguendo la serie sa che purtroppo invece scarseggiano.
Bon, basta, spero di non avervi annoiato troppo, e prometto di postare il prima possibile.!!
Un grosso Bacio
A.

 

  
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