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Autore: Fabb5000    21/03/2017    2 recensioni
Sono passati dieci mesi da quando Herobrine ha clamorosamente fallito nel suo tentativo di conquistare l'Aether e di vendicarsi del fratello Notch, e dopo tanto tempo, il re del Nether riesce finalmente ad uscire dalla Sabbia delle Anime nella quale Steve lo ha imprigionato. Tuttavia i propositi di vendetta dovranno attendere : una nuova minaccia, profetizzata da Null, si palesa all'orrizonte, unità a un gran poco buono auspicio per Herobrine. Un nuovo nemico sta per risorgere, più potente che mai, e Notch, Steve e persino Herobrine avranno il loro bel da fare per evitare una catastrofe di scala universale, e stavolta dovranno confrontarsi con un nemico molto pericoloso, qualcuno che non si vedeva in giro da parecchio tempo, e che brucia dalla voglia di rivalsa ... buona lettura!
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Herobrine, Notch, Nuovo personaggio, Steve, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Minecraft : l'ultima guerra'
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Per fortuna di Kinghast e Witherboss, Herobrine dormì per oltre quarantotto ore, e ciò diede ai due la possibilità di risistemare le cose al meglio. Dopo dodici sudatissime ore di pulizia ogni traccia dell'inerzia dei mesi passati era scomparsa dal Nether, e dopo altre ventiquattro avevano rimesso in riga tutti i guerrieri mostruosi con un addestramento di leva iper accelerato.

I due erano letteralmente distrutti, e dopo tutta quella fatica non esitarono ad andarsi a sdraiare approfittando del poco tempo che ancora avevano per loro.

Purtroppo Herobrine li mandò a chiamare cinque secondi dopo. I due generali attraversarono i corridoi della fortezza in fretta e furia, maledicendo il loro padrone e il mondo intero.

Quando giunsero nella sala del trono, trovarono il loro re seduto sul suo scranno, intento a contemplare il suo regno. Herobrine però appariva diverso dal solito : era come se in quei mesi si fosse scaricato, lasciando solo una pallida ombra di sé.

Aveva profonde occhiaie e le nocche delle mani erano biancastre. La sua veste, che si era sempre preoccupato che fosse sempre perfetta, era strappata in più punti. Fra i capelli neri si intravedeva qualche ciuffetto grigio. Persino gli occhi erano cambiati : non erano più esclusivamente bianchi come cristalli, ma lasciavano intravedere sotto l'iride le pallide sfumature rossastre delle vene.

I due generali si guardarono stupiti, chiedendosi se fosse lo stesso dio che era uscito dalla Sabbia delle Anime due giorni prima e non fosse un altro con la sua maschera addosso. Più che al temibile re del Nether, infatti, Herobrine somigliava a un vecchio mortale privo di energia.

All'improvviso questi parlò : -Signori, vi ho convocati oggi per parlarvi di una faccenda importante-

All'assenso dei due generali, Herobrine continuò : -Come ben sapete, ieri Null mi ha riferito un'importante profezia, che sembra presagire uno sfavorevole fato per me e il mio regno, e dato che non ho alcuna intenzione di perderlo proprio ora che ci sono tornato, ho bisogno di decifrarla-

-Come possiamo aiutarla, padrone?- chiese Kinghast. -Siamo al vostro servizio-

-Come lo siete stati quando vi ho ordinato di ripescarmi dalla Sabbia delle Anime?- chiese Herobrine lasciando intravedere la rabbia nella sua voce. I due generali si immobilizzarono : a quanto pare quella questione era ancora aperta ...

-Comunque- continuò Herobrine. -Il mio caro e vecchio fratello lassù ha appena inviato una delle sue anime a dirmi che sono convocato sull'Aether, pertanto non sarò presente oggi. Il motivo per cui vi ho convocato è che voglio che voi andiate immediatamente alla mia biblioteca e cerchiate una risposta all'enigma mentre io sarò indisposto. Inutile dire che non voglio trovare niente fuori posto al mio ritorno-

Non appena finì la frase Herobrine svanì in uno sbuffo di fumo, lasciando i due generali al loro estenuante compito. I due imprecarono come non mai contro il loro re; se li avessero avuti, si sarebbero morsi i gomiti.


************************************


Herobrine ricomparve sull'Aether, di fronte ai cancelli del palazzo di Notch. Mantenendo un contegno alto, li varcò, dirigendosi verso l'interno.

Non appena giunse nella grande sala, dove solo dieci mesi prima si era tenuto il banchetto per celebrare la sua sconfitta, si trovò davanti la scena che si sarebbe aspettato.

Le pareti erano state sostituite da una lunga platea che circondava tutta la stanza, i cui seggi erano pieni di anime infuriate. Alla sua entrata si levarono molti fischi e qualcuno protestò per il fatto che fosse giunto senza scorta speciale.

Di fronte a lui c'era una platea più piccola, occupata dai più importanti esponenti dell'Aether, e al centro sedeva Notch. Il dio celeste sembrava più deluso che arrabbiato, e fissava il fratello con sguardi triste. Herobrine a quella vista si infuriò : odiava quando il fratello acquisiva quella maschera paternastica. Fu preso dall'impulso di dirgliene quattro, ma fu fermato dal buon senso : non aveva certo bisogno di farsi nemico l'unico che avrebbe potuto concedergli un po' di clemenza.

Al centro della sala c'era un'altra sedia, con due pesanti catene agli avambracci e altre due alle gambe. Non c'era dubbio su quale fosse il suo posto.

Velocemente e senza mostrare il minimo segno di insicurezza, so sedette su di esso. In un istante le catene si animarono e gli avvolsero il torace e le gambe, bloccandolo, ed inoltre il dio sentì i suoi poteri scemare. Le cinghie dovevano essere incantate per impedirgli di tentare la fuga con la sua natura divina.

Scrutò con furia la platea del fratello. Insieme a Notch c'erano la moglie Persea; il padre di lei, che gli pareva si chiamasse Anfitrionide; il giovane Steve, la cui vista lo fece fuori dai gangheri; Alex, la ragazza mortale che l'aveva aiutato a sconfiggerlo; Klingatt, l'Enderman compagno di Alex, anch'esso uno dei protagonisti della sua sconfitta; Dinnerbone, l'allenatore di guerrieri; e infine Jeb, il Villager che aveva cresciuto Steve per dieci anni.

Tutti riuniti lì, in quella sala, per una sola cosa : processarlo.

Herobrine valutò velocemente tutte le possibili conseguenze di quella pagliacciata : nella peggiore delle ipotesi sarebbe finito nel Tartaro ... o peggio. Il dio sbuffò per la rabbia.

La voce di Persea, alzatasi in piedi, lo riscosse dalle sue riflessioni : -Siamo tutti qui oggi per discutere della pena da infliggere ad Herobrine per i suoi numerosi crimini contro l'Overworld e l'Aether. Lord Herobrine, figlio di Enderdragon e di Deathdragon, signore del Nether e di tutti i suoi abitanti, sei accusato dei seguenti crimini : avere liberato i Draghi Titani Elementali dalla loro eterna prigione; averli usati per conquistare l'Aether; aver imprigionato e deriso Notch, tuo fratello, quando hai preso possesso dell'Aether; avere tentato di imprigionarci tutti; avere tentato di uccidere Steve, figlio di Notch e tuo nipote, in molteplici occasioni; avere mosso più volte guerra alle città dell'Overworld, causando la distruzione di molte di esse, tra cui Harimadz; avere causato la morte di migliaia di uomini e donne durante la battaglia dell'Aether. Come si dichiara l'imputato?-

Herobrine scoppiò a ridere : -Ehi, avevo un'occasione per diventare sovrano dell'universo e l'ho colta, chi non l'avrebbe fatto?-

Le anime esplosero in grida assordanti, e in molti chiesero che il dio fosse messo immediatamente a morte. Nemmeno alla giuria si trattennero : -È chiaro che non è pentito!- esclamò Steve all'indirizzo del padre.

Notch dovette faticare molto per riportare la calma; dopo dieci minuti di urla, finalmente gli animi si acquietarono e questi si rivolse al fratello : -Prima di esporre il mio verdetto, voglio prima chiederti perché. Perché tu, che eri signore di uno dei regni più importanti dell'universo, sei ricorso a tanto? Sapevo che mi odiavi, ma non ti credevo tanto disperato da liberare le creature che tu mi avevi aiutato a imprigionare.

-Oh, non fraintendermi, non ero affatto disperato- rispose Herobrine con un ghigno. -Semplicemente ero stanco di vivere sottoterra. Volevo un attico con vista mare, ma me lo hanno rifiutato ... perciò ho optato per l'Aether e non avevo voglia di aspettare che i miei servi lo conquistassero. E poi ...- sibilò sorridendo malignamente. -... forse i Draghi Titani non sarebbero mai stati liberati, se qualcuno li avesse tenuti d'occhio come ho fatto io, invece di starsene qui a fare la vita dei ricchi e dei famosi ...-

Un coro di urla si levò nuovamente dalla platea : non solo quel pazzo non provava alcun rimorso per le sue azioni, ma metteva anche in discussione l'operato di Notch! -ADESSO BASTA!- gridò infuriato Anfitrionide alzandosi in piedi e dirigendosi verso di lui. -Vieni qua, che ti sparecchio la faccia, razza di brutto ...-

La corsa del vecchio fu fermata da due Golem di Ferro assoldati da Notch proprio per l'occasione, i quali riportarono Anfitrionide sulla sua sedia.

Una volta tornata la calma, Notch riprese la parola : -Se è questa la tua difesa, allora posso definire questo processo concluso. Herobrine, io ti condanno alla eterna reclusione nel tuo regno. Non potrai mai più uscire dal Nether, a meno che tu non venga convocato esplicitamente da me o da un membro della famiglia reale. Questo è ciò che è in mio potere fare-

Herobrine non riuscì a nascondere il suo disappunto : digrignò i denti così forte che lo scricchiolio si sentì in tutta la sala. Lo consolò il pensiero che sarebbe potuta andare molto peggio : a giudicare dalle faccia delle anime presenti, molte delle quali morte a causa sua, aveva veramente rischiato grosso.

Le catene si sciolsero e lui si preparò a tornare nel suo regno.


********************************


-Che rottura- mormorò Kinghast buttando su una pila l'ennesimo libro, che ancora una volta si era rivelato inutile.

-Puoi dirlo- mormorò Witherboss. -E io che ero convinto che questi ammassi di carta servissero per tenere dritta la stufa ...-

Kinghast lo guardò stranito : -La stufa? Ma siamo nel Nether! Ci sono quasi settanta gradi! Che te ne fai di una stufa?-

-Ah ... ecco perché quando l'accendo mi disidrato sempre ...-

Kinghast si batté un tentacolo sulla testa e decise di lasciar perdere : -Comunque, non immaginavo che tu sapessi leggere ... sul serio, collega, mi hai sorpreso-

Witherboss inarcò un sopracciglio : -Leggere? E che sarebbe?-

-Quello che stai facendo adesso- rispose Kinghast paziente.

-Intendi dire guardare queste domande immagini di quadri astratti pieni di righe?- chiese il Wither.

Il Ghast non capì : -Quadri astratti? Va che quelle sono frasi, e sono la spiegazione dell'argomento del libro! Non dirmi che fino ad adesso hai semplicemente fissato quelle pagine come un ebete!-

-Vuoi dire che tutti questi non sono quadri astratti? Ah, mi pareva strano che illustrassero sempre lo stesso ...-

Kinghast si trattenne dall'impulso di fucilarlo e tornò a leggere, quando sentí un forte boato all'esterno. Velocemente diede un'occhiata e notò che Herobrine era tornato ed era atterrato accanto alla Sabbia delle Anime.

Velocemente i due generali volarono fuori dalla fortezza a ricevere il loro padrone. -Signore, che piacere! Eravamo così in pensiero ...-

Herobrine fece un sorriso forzato : -Beh, rallegratevi allora,, perché non ho la possibilità di andarmene più da qui, perciò passeremo molto tempo insieme d'ora in poi-

I due generali capirono all'istante e si scambiarono uno sguardo di profonda rassegnazione : il loro boss prigioniero nel suo stesso regno ... come erano caduti in basso.

Improvvisamente si udì un lamento e un gorgoglio noto enne dalla Sabbia delle Anime. Poi una grossa mano nera e gialla spuntò fuori dallo strano liquido e afferrò Herobrine per una gamba.

Il dio lanciò una raffica di fuoco contro l'anima, che mollò la presa e fuggì in mezzo alle altre.

Herobrine la fissò incuriosito. Mai un'anima si era comportata in quel modo.

Che stava succedendo? Che Null avesse ragione sul l'indebolimento dei suoi poteri?
   
 
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