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Autore: guiky80    22/03/2017    11 recensioni
Una notizia bomba sconvolge Genzo.
Non può permetterselo con il mondiale alle porte.
Come uscire da questa situazione? Come evitare di venire diseredato dai Wakabayashi?
Un momento buio nella vita del portiere... un momento davvero buio...
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Angolino dell'autrice:

Questa shottina nasce per augurare un felice compleanno a Love Candy 77!!! Si può facilmente fare due conti e capire che è un giorno importante per lei! Cifra tonda!!! E quale miglior modo di festeggiare se non quello di scrivere di Genzo?

Ovviamente resta Genzomio, ma in questo caso farò un'eccezione e te lo presto, SOLO PER OGGI!

Si ringrazia per il betaggio e le risate a non finire Lenea! Grazie cara!

Si ringrazia la mia betuccia adorata Sanae77, che l'ha letta in anteprima, sottolineando due erroretti! Grazie betuccia mia adorata!

E si ringrazia Susieprice per avermi permesso di utilizzare il suo termine preferito: inseminator-man!

Bene buona lettura e ancora tanti auguri a Love Candy 77!

 

 

 

 

La notizia lo lasciò senza fiato!

Non era possibile! Come?

No, beh, 'come' lo sapeva anche troppo bene, ma era sempre stato attento.

Cazzo, non ci voleva! Alla soglia del mondiale! Con tutta la stampa addosso, questa notizia proprio non ci voleva!

Incinta! Quella ragazzina gli aveva detto di essere incinta! Ma scherziamo?

Era stato a letto con lei quante? Due, tre volte?

No, no non era possibile!

Un test! Ecco, avrebbe richiesto un test del DNA, non poteva mica essere sicuro che fosse suo!

Andiamo, quella ragazzina era una che andava un po' con tutti, persino Schneider era andato a letto con lei! Ecco, poteva essere del Capitano tedesco, perché per forza suo?!

Certo che anche chiedere un test del DNA avrebbe attirato la stampa. Merda!

Doveva chiedere aiuto ai suoi legali, che poi voleva dire farlo sapere ai suoi, perché i legali erano quelli della famiglia Wakabayashi. Non poteva prenderne uno esterno, loro sapevano da anni come tirare fuori dagli impicci lui e i suoi fratelli.

Essere ricco e famoso aiutava: poteva pagare gente, nascondere cose, ma come fare a tenere a freno la lingua di una ballerina?

Dopo aver fissato un appuntamento con il suo legale di fiducia, si infilò sotto la doccia.

L'acqua calda sciolse la tensione, con la testa reclinata indietro si godeva l'acqua sul viso, che poi solcava i suoi pettorali, gli addominali scolpiti, arrivando a scivolare sulla sua virilità.

D'improvviso ricordò che con quella ballerina lui era stato due mesi prima, ma dopo di lei aveva avuto altre notti di sesso, con almeno quattro o cinque partner diverse, e se tutte loro fossero state in dolce attesa?

Scosse la testa, non poteva essere, andiamo!

 

Il giorno seguente, seduto nello studio del legale, Genzo sorseggiava il bicchiere d'acqua che la segretaria gli aveva prontamente messo in mano, quando aveva perso tutto il suo colorito naturale.

La ragazza gli aveva appena comunicato di essere incinta, e che il padre era proprio lui. Il suo legale lo guardò con aria di sufficienza, scuotendo il capo.

“Signor Wakabayashi, mi sta dicendo che una ragazza le ha detto di essere incinta, ma lei non è certo che il bimbo sia suo? È così? E della mia segretaria cosa mi dice, invece?”

Lei posò gli occhi su Genzo quasi sfidandolo a smentire, lui deglutì vistosamente, prima di ritrovare un minimo di contegno:

“Beh, non nego di essere andato a letto con la sua segretaria, ma non credo di averla messa incinta.”

“Signor Wakabayashi, io non sono il genere di donna che va con tutti, ho avuti dei fidanzati negli anni passati, ma recentemente ho fatto sesso solo con lei, due volte, quindi, non può che essere suo!”

Il legale prese un profondo respiro.

“Bene, quindi parliamo di due gravidanze, Signor Wakabayashi. Come è norma in questi casi, eseguiremo il test non appena possibile. Chiaramente se risulteranno suoi, dovremo trovare un accordo con le donne, per il mantenimento. La stampa ci andrà a nozze, se ne rende conto? Mi dica, ci sono altre donne che potrebbero avanzare richieste di questo genere?”

Genzo annuì, senza riuscire a proferire parola.

“Bene, mi servirebbero i nominativi di queste donne, se li ricorda, in tal modo potremo verificare se siano o meno in dolce attesa, così sapremo se aspettarci qualche altra sorpresa.”

“Sì, certo.”

Genzo prese carta e penna dalla segretaria che lo guardò un po' male, e iniziò a scavare nella memoria, doveva mettere ordine nei pensieri e cercare di ricordare tutte le donne. Decise di partire proprio dalla segretaria, infatti lei era incinta di tre mesi, quindi era stato con lei prima dell'altra ragazza.

Picchiettava la penna sul foglio, mentre tentava di ricordare il nome della modella con cui era stato poco dopo la segretaria.

Il Legale lo osservò senza proferire parola, con le mani incrociate sopra la pratica che aveva davanti, un fascicolo blu con le iniziale del suo cliente più turbolento stampate sopra: ‘G.W.’

Finalmente il ragazzo sembrò rianimarsi, iniziò a scrivere, scorrendo anche la rubrica e i messaggi del suo cellulare. Pochi minuti dopo la lista si allungò fino a cinque nomi, e il legale iniziò ad avere paura!

I Wakabayashi erano clienti dello studio per cui lavorava, erano i migliori clienti.

Lui seguiva l'ufficio tedesco, di conseguenza, a lui, era stata affidata la difesa del più piccolo dei Wakabayashi.

Quando tornò a posare gli occhi sul giocatore, trovò la lista decisamente più lunga, si passò una mano sul viso e si schiarì la voce.

“A che punto siamo?”

“Direi che ho finito.”

Genzo allungò il foglio al legale che lo scorse brevemente: sette nomi. Esclusa la sua segretaria e l'altra ragazza di cui aveva già appuntato i dati.

Passò la lista alla segretaria che si dileguò per iniziare la ricerca.

“Signor Wakabayashi, presumo lei capisca la gravità della situazione. Vorrei sapere una cosa: ha avuto rapporti completi non protetti con tutte le ragazze della lista?”

“Sì, ma loro mi hanno detto di prendere la pillola.”

“E lei si è fidato? Di donne che non conosceva? Ma soprattutto, non ha pensato alle malattie sessualmente trasmissibili?"

Il ragazzo abbassò la testa, i suoi occhi finirono sotto la tesa del cappellino. Iniziò a capire la gravità del problema.

“Direi di agire nel seguente modo: verifichiamo lo stato attuale delle ragazze, senza allarmarle o altro. Quando avremo notizie più dettagliate, fisseremo un'altra riunione, poi dovrò informare il mio superiore. Sa cosa significa, vero?”

Genzo annuì. “Il suo superiore chiamerà mio padre.”

“Esattamente.”

 

Lasciato l'ufficio del legale, Genzo si diresse a casa di Karl, doveva parlare con qualcuno che non gli avrebbe chiesto quante donne, quante volte, insomma: aveva bisogno di un amico.

Il Capitano tedesco lo accolse con un sorriso caloroso, che sparì immediatamente quando apprese le ultime notizie.

“Wakabayashi, per la miseria! Ma sei scemo?! E alle malattie non pensi? Potresti avere l'AIDS per quello che ne sappiamo! Fortuna che siamo sotto stretto controllo medico!”.

“Senti, non ti ci mettere anche tu!”

Schneider scosse la testa sconsolato, anche lui andava a donne, ma sempre con il preservativo. Non ne avevano mai parlato, ma dava per scontato che tutti i suoi compagni usassero precauzioni, ora sapeva che non era così.

 

Una settimana dopo, Genzo si ritrovò di nuovo seduto davanti al suo legale di Amburgo, il suo colorito naturale sparì di nuovo.

L'Avvocato sciorinò i dati delle sette donne della sua lista: tutte in dolce attesa, oltre alla segretaria e alla ballerina.

Ognuna di loro aveva avanzato richieste a Genzo Wakabayashi.

“Si rende conto che dovremo fare nove test del DNA? Si rende conto che se tutti fossero positivi, lei si ritroverebbe con nove figli a carico? Certo, lei non ha problemi economici al momento, ma nove figli da mantenere non sono briciole.”

Il ragazzo non riuscì a parlare, la sua mente era vuota, completamente e irrimediabilmente vuota!

Il telefono della scrivania squillò, dall'altro lato, in viva voce c'erano il legale capo e suo padre.

“Genzo, cos'è questa storia che vieni soprannominato ‘inseminator-man’?”

Il ragazzo sbattè gli occhi confuso, e il legale allungò un quotidiano giapponese dove campeggiava il titolo a caratteri cubitali: 'Tra i pali della nazionale giovanile, ci sarà inseminator-man!'

Suo padre dall'altro lato incalzò: “Genzo, rispondi!”

“Io... non so che dire... non è vero!”

“Non è vero? Ho davanti un fascicolo pieno di dati e foto di ragazze, tutte dicono di essere state con te e di aspettare figli tuoi! Genzo, ti rendi conto? Nove figli! Illegittimi!”

La telefonata andò avanti per parecchio, le voci si alzarono tutte, quella di Genzo mai, sapeva di avere torto, lo sapeva, lui aveva torto marcio. Ma doveva uscire da quella situazione, non poteva essere tutto vero!

“Faremo i test del DNA, papà, vedrai che-”

“Vedrò cosa? Se i figli saranno nove o sei, magari? Genzo, ti rendi conto delle ripercussioni sulla tua reputazione, sulla nostra famiglia? Ho già avviato tutti gli incartamenti necessari: sarai diseredato! Resterai senza un soldo bucato in tasca! Ti verranno requisiti tutti i tuoi avere e i diritti sulla tua carriera!”

Il portiere guardò il suo legale: “Lo può fare?”

L'uomo annuì: “Certo, tutto, anche i diritti, del resto lei è ancora sotto la custodia dei suoi genitori.”

“Cosa? E perché?!”

“Ma perché lei è stato dichiarato incapace di intendere e volere per questa storia dell’inseminator-man! Sarà suo padre a mantenere i bimbi nel caso fossero dichiarati dei piccoli Wakabayashi. Verrà usato il suo patrimonio fino all'ultimo centesimo. Lei invece verrà rinchiuso in una struttura protetta, non si preoccupi sistemeremo tutto al meglio per lei.”

Il legale sorrise in una maniera che voleva essere rassicurante, il padre continuò a sbraitare al telefono, la stanza prese a girare intorno a Genzo, mentre due uomini in camice bianco gli comunicarono che sarebbe stato trasferito al famigerato ‘Manicomio Mariuccia’ dove la sua infermiera personale, tale Love Candy, era già in sua attesa.

 

 

Si svegliò in un bagno di sudore.

Fissò il soffitto, respirando a pieni polmoni.

Il cellulare segnava le quattro del mattino. Subito scorse i messaggi: niente.

Nessuno gli aveva scritto, l'ultima mail del legale parlava di una firma su un contratto pubblicitario.

Il suo cassetto era, come sempre, pieno di scatole di preservativi.

Nessuna donna incinta!

E soprattutto il mondiale non era alle porte! Anzi, mancavano ancora più di sei mesi.

Un incubo, era stato un fottuto incubo!

Orrendo, terribilmente realistico, ma un incubo!

Non stava per diventare padre, non avrebbe avuto orde di bambini da mantenere! Non sarebbe stato ricoverato in una struttura dal nome: 'Manicomio Mariuccia'.

Forse doveva davvero darsi una calmata, così da non diventare 'Inseminator-man'.

Si passò le mani sugli occhi, sbottando:

“Ma vaffanculo!”

 

Il giorno seguente a colazione, era di pessimo umore quando la domestica gli consegnò un pacchetto proveniente dall'Italia.

Senza troppa grazia lo aprì, trovando dentro una statuina che lo ritraeva fedelmente con la divisa della Nankatsu.

Con le sopracciglia aggrottate lesse il biglietto che l'accompagnava.

 

Caro Genzo, ti seguo da sempre e sono una tua grande fan, faresti felice me e le mie amiche del gruppo che segue te e tutti i ragazzi della nazionale giapponese, se volessi autografare e rispedirci la statuetta.

Grazie infinite. Ti amo da morire!!!!

La tua adorata fan, Love Candy 77.

Il pacchetto lo puoi indirizzare al nostro gruppo: Manicomio Mariuccia – Italia!”

 

Con gli occhi sgranati e la salivazione azzerata, il portiere scagliò la statuetta lontano, sbottando: “Chiama il mio avvocato, subito! Mi serve una scorta armata, il Manicomio Mariuccia mi perseguita!”

 

   
 
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