Dalla
rubrica A Cuore Scoperto del
settimanale Non mi dire!, n. 12
26/03/2017.
Caro Kai,
è un tuo collega a scriverti. Che poi, insomma, si fa per
dire. Anche io curo
una Posta del Cuore, ma è molto meno conosciuta della tua.
Sono un liceale come
tanti, e per il momento devo accontentarmi di collaborare con il
giornalino
scolastico. Ma non escludo di diventare un tuo collega degno di questo
nome, in
futuro! Mi piacerebbe. Scommetto che sei pure un bel ragazzo ;)
Di solito sono bravo a dare consigli, e a sviscerare la vita amorosa
altrui me
la cavo bene. Stavolta, però, è di me che si
tratta. Del mio cuore che rischia
di andare in pezzi da un momento all’altro.
C’è questo ragazzo, a scuola. Si chiama L e si
è appena trasferito. Come potrei
descriverlo senza scadere nel banale? E’ bello, anzi
bellissimo, anche se
detesta che glielo si dica. Ha il viso di una bambola: due agate nere
per
occhi, il naso come una virgola, bocca corrucciata, zigomi perfetti, un
sacco
di capelli. Alcuni trogloditi lo sfottono dandogli della fatina, lo
molestano
con urlacci e allusioni sessuali tanto pesanti da far arrossire persino
uno
scaricatore di porto. L il più delle volte rimane
indifferente a tutto ciò, ma
se perde la pazienza son cavoli amari… per i bulli.
L infatti potrà anche avere un visetto da ragazza, ma il
resto del corpo è
decisamente virile. Anche se ci portiamo una buona spanna di differenza
in
altezza, lui è molto più forte. Tira di quei
rovesci! E’ muscoloso e ben
definito dappertutto, è tenace, sa difendersi. Esce sempre
vincitore dalle
risse.
Il punto, però, è un altro. Giochiamo entrambi
nella squadra di calcio del
liceo, perciò pian piano stiamo diventando amici. Lui
è simpatico, divertente,
tifa Manchester United come me, ama alla follia il bubble tea
(l’ho assaggiato
e devo ammettere che ha un suo perché)…
L’avrai capito da solo: vorrei essere
qualcosa di più che un amico per lui. Non è solo
una questione di attrazione
fisica, di L mi piace tutto. E se non ho completamente travisato i suoi
segnali, ho qualche speranza di successo.
Quello che mi frena dal tentare un approccio diretto è
l’atmosfera non proprio
gay-friendly che regna a scuola. Che mi consigli, Kai? Butto il cuore
oltre
l’ostacolo sperando in bene o rinuncio in partenza per
evitare casini (soprattutto
a lui)?
Grazie in anticipo,
C.
«Caro
C, la
tua lettera mi ha fatto molta tenerezza. I tuoi sentimenti sono
delicati e al
tempo stesso intensi come solo un ragazzo così giovane
può provarne.
Tuttavia non posso non indignarmi nel rendermi conto in che razza di
società
omofoba, gretta, ferma al Medioevo sei costretto a vivere. Come si
può,
arrivati al 2017, denigrare l’amore solo perché
diverso e non comune? Quale ego
fragile deve nascondersi dietro a chi prova gusto nel gettare fango su
una persona
basandosi unicamente sul suo aspetto fisico? Come se importasse. Come
se avere
un volto femmineo, piuttosto che il corpo, fosse riprovevole. La
ritengo una
grave mancanza di rispetto anche nei confronti delle donne.
Insegna a L che essere belli non è un handicap. Diglielo con
il cuore,
ripetiglielo ogni giorno; leggerà la sincerità
nel tuo sguardo e verrà a patti
con il regalo che Madre Natura gli ha fatto. E ti prego, anzi ti
scongiuro: non
lasciare che una manica di bulletti repressi rovini quello che di
prezioso e
raro vi lega. Se lo ami e lui ti ricambia, meritate una
possibilità.»
Caro Kai, spero
che la frequenza con
cui mi rivolgo a te non ti disturbi né ti arrechi imbarazzo.
E spero che
vorrai rispondermi anche questa volta.
La scorsa settimana non ho potuto fare a meno di notare una certa
malinconia
nelle tue risposte. Analizzando la situazione di KJ ti sei lasciato
scappare un
accenno ad una storia d’amore finita male. Correggimi se
sbaglio, ma mi è
sembrato che dalle tue parole trasparisse un dolore ancora molto forte
per
quell’esito infelice.
Ciò, tuttavia, non collima con la risposta data alla mia
domanda. Se, come tu
stesso hai detto in precedenza, una cicatrice può far male a
distanza di anni
senza guarire mai, perché con l’amore dovrebbe
essere diverso? Sei davvero
convinto che il tempo smorzi i sentimenti? In tal caso, non rischi di
essere
vittima di un pregiudizio?
Sempre affezionato, tuo
S.
«Caro
S, sei
decisamente un osso duro. Non cederai finché non
avrò ammesso che l’amore è
più
forte di ogni altra cosa? E va bene, inguaribile romantico, accetto la
sfida.
Se acconsentirai a raccontare sulle pagine di questo giornale la tua
storia, io
ricambierò la cortesia e spiegherò le mie
motivazioni. Vedremo chi di noi due
avrà più argomenti per convincere
l’altro.
A te la prossima mossa.»
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