Storie originali > Azione
Segui la storia  |       
Autore: Emmastory    26/03/2017    1 recensioni
Anche se il tempo continua a scorrere, le cose nell'un tempo bella e umile Aveiron sembrano non cambiare. La minaccia dei Ladri è ancora presente, e una tragedia ha ora scosso l'animo dei nostri amici. Come in molti hanno ormai capito, quest'assurda lotta non risparmia nessuno, e a seguito di un nobile sacrificio, la piccola ma coraggiosa Terra sembra caduta in battaglia, e avendo combattuto una miriade di metaforiche e reali battaglie, i nostri eroi sono ora decisi. Sanno bene che quest'assurda e sanguinosa guerra non ha ancora avuto fine, ma insieme, sono convinti che un giorno riusciranno a mettere la parola fine a questo scempio, fatto di sangue, dolore, fame, miseria e violenza. Così, fra lucenti scudi, affilate spade e indissolubili legami, una nuova avventura per la giovane Rain e il suo gruppo ha inizio. Nessuno oltre al tempo stesso sa cosa accadrà, ma come si suol dire, la speranza è sempre l'ultima a morire.
(Seguito di: Le cronache di Aveiron: Miriadi di battaglie)
Genere: Avventura, Azione, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Le cronache di Aveiron'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Le-cronache-di-Aveiron-V-mod
 
 
Capitolo XXIII

Scegliere e agire

Ancora una volta, ero intenta a guardare il triste panorama fuori dalla finestra della sala principale. Tendevo sempre a non sbilanciarmi, ma definirlo triste era ben poca cosa. Da ormai qualche giorno, la pioggia aveva ricominciato a cadere, e benché inizialmente non me lo aspettassi, ormai mi ero abituata. Ad ogni modo, ero lì, ferma e inerme, talmente avvilita da ciò che vedevo da non sbattere neanche le palpebre. Nessuno nel mio intero gruppo lo sapeva, ma c’erano davvero momenti in cui desideravo solo sedermi in terra e lasciare che una profonda oscurità mi inghiottisse per sempre. E così, eccoli di nuovo. Altri pensieri negativi, altre parole da rinunciataria. Ce la stavo mettendo tutta, e i miei compagni mi vedevano, non mancando mai di elogiarmi in quei casi, e pur sapendolo, desideravo ardentemente portare a termine quella che ormai consideravo una vera e propria missione. Riportare Terra ad Ascantha. Ingenua com’era, continuava a pormi la stessa domanda. “Allora? Ci andremo? Quando?” chiedeva, trascinandosi dietro il suo orsacchiotto e attendendo in silenzio una mia risposta. “Non adesso, ma presto.” Le rispondeva sempre suo padre, abbassandosi al suo livello per guardarla negli occhi. “Sì, ma quando? Io sono pronta!” protesta invece sin da stamattina, puntando i piedi com’è abituata a fare per imporre il suo volere. Mantenendo il silenzio, non dissi nulla, e continuando a guardarmi, la piccola attese. “Non è giusto!” si lamentò poi, alzando la voce e alterandosi di colpo. In quel momento, mi voltai a guardarla, e solo allora, qualcuno decise di aiutarmi a risolvere la situazione. “Piccola, adesso ascoltami. Andremo davvero ad Ascantha, solo non adesso.” Fu Lady Fatima a parlare, quasi inginocchiandosi di fronte a lei e toccandole una spalla. “Perché?” chiese la bambina, che finalmente pareva aver compreso la gravità della situazione. “Perché adesso Samira sta male, e abbiamo tutti paura, proprio come te.” Le rispose la Leader, intristendola senza volere. Quasi offesa da quelle parole, Terra si limitò a fissarla, e poco dopo, una voce diversa riempì il silenzio. “Sai una cosa? Io dico che ce la faremo.” Stavolta fu Rachel a parlare, avvicinandosi e comportandosi con lei come una nonna. “Ti credo.” Rispose Terra, sorridendo leggermente. Sempre in silenzio, guardai per un attimo Rachel, e non appena i nostri sguardi si incrociarono, le sorrisi anch’io. “Prego.” Parve volermi dire,con il solo uso dello sguardo. In quel preciso istante, un nuovo sorriso illuminò il volto di mia figlia, che trotterellando tranquilla, tornò nella sua stanza. Poco dopo, il dorato mattino sfumò i suoi colori tramutandosi in pomeriggio, e quest’ultimo divenne sera. Finita la cena, misi Terra e Rose a letto, e tornando dai miei amici in sala da pranzo, scoprii che Lady Fatima aveva un annuncio da fare. Imitando gli altri, mi alzai rispettosamente in piedi, e in quel momento, lei prese la parola. “So bene che il viaggio verso la vicina Ascantha sarà sicuramente pieno di insidie, perciò sarò felice di accompagnarvi, ma prima di andare, dovremo prepararci a dovere.” Quello fu il suo discorso, che tutti ascoltammo senza interrompere, e che onestamente mi fece riflettere. Mi costava ammetterlo, ma aveva ragione, e dopo aver riflettuto, mi sentii una stupida. Poteva apparire folle, ma non credevo a me stessa. Ero stata così cieca, così concentrata sull’avere Ascantha come obiettivo che avevo dimenticato la parte più importante, ovvero la preparazione. Quasi intuendolo, la Leader mi aveva fermata in tempo, impedendomi di mettere, tramite la mia impulsività, l’intero gruppo nel mirino del pericolo che cercavamo costantemente di evitare. A questo punto, il piano era più che semplice, poiché ognuno di noi non avrebbe dovuto far altro che scegliere e agire.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Azione / Vai alla pagina dell'autore: Emmastory