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Autore: Gattino Bianco    26/03/2017    2 recensioni
Anno X791.
Fiore è l’unico regno in Earthland che non è stato conquistato dalle streghe, che si dividono in quattro fazioni: North, East, South, West.
Le quattro imperatrici hanno stretto un’alleanza comune per mantenere il controllo dei loro territori e per conquistare il resto, difeso dagli Hunter, membri di un’organizzazione formata da esseri umani dotati di poteri magici.
Essi rischiano la propria vita combattendo le streghe e sottraendo a esse il proprio potere magico per confinarle ad Alcatraz, la prigione delle streghe.
Molte volte però le streghe vengono uccise,perché non considerate esseri umani poiché cambiate dalla magia, troppo potente per loro.
Molte sono le ragioni che portano alcune persone a diventare un Hunter.
Per vendetta, per il semplice desiderio d’uccidere, per salvare qualcuno dalle creature malvagie.
Esistono inoltre i Supporter,creature che rinunciano alla loro libertà per servire e proteggere colui con cui stringono il "patto".
Qual è stata la ragione che ha spinto il solitario Gray Fullbuster ad unirsi ai Witch Hunter?
[Cross-over con Rave e Mermaid Melody]
Pairing principali: Gray/Lluvia; Gajeel/Levy; Loki/Nuovo Personaggio;
Pairing secondari: Gerard/Erza; Musica/Reina
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gerard, Gray Fullbuster, Lluvia, Loke, Nuovo personaggio
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Buonasera a tutti!
Una sonnolenza terribile addosso (causa serata con amici e cambio d’ora) vi porto il nuovo capitolo!
Capitolo forse un po’ triste ma inevitabile. Buonismo in questa storia non ce n’è (troppo)!
Ringrazio inoltre ringrazio Kiara-san, Saira-san e Death-senpai per le recensioni nello scorso capitolo!

I capitoli che hanno riscosso maggiore successo (per numero di recensioni) sono: Light And Darkness.
I capitoli che hanno riscosso minor successo (per numero di recensioni) sono: Skulls And Witch, Suspects And Hopes e Revenge.

L’anime che non vorreste mai più rivedere?

Boku no Pico (2 voti)
School Days; Yosuga No Sora (1 voto)

Nota: Il prossimo aggiornamento sarà indicato nell'introduzione della storia. (15 Aprile 2017)

La sezione curiosità di trova in fondo, subito dopo l’elenco dei personaggi.


The End Of Agony


La battaglia nel Blocco C continuava senza sosta, con i due schieramenti che cercavano con tutte le loro forze di prevalere sull’altro trovando solamente irritazione e sconforto, in quanto nessuno vi riuscì.
Nello stesso momento in cui la recluta e l’Hunter argentato chiarivano le cose fra di loro, al di là della lastra di metallo incantano la strega bianca sfogava la propria rabbia e il dolore per la perdita delle sue creature ma anche per i continui affronti subiti nel corso della sua lunga prigionia.
La parole che uscirono dalle sue labbra non fecero altro che confermare ciò che era stato facilmente capibile anche per una recluta alle prime armi. «Dovete solo morire…» mormorò la strega senza nome straziata mentre cadeva in ginocchio, circondata dai granelli di metallo che dall’aria volteggiavano per finire sullo scudo eretto per uccidere quegli sconosciuti che avevano osato distruggere i suoi primi amici dopo la prigionia e per vendicare i maltrattamenti subiti. Anche se sapeva che quelle creature erano nate dalla propria mente e magia, l’ex prigioniera li considerava importanti, una parte di lei e la consapevolezza di averli persi in quel modo le provocò un dolore talmente profondo e lacerante che si trasformò in magia negativa che la invitava, le sussurrava continuamente alle orecchie il dovere di vendicare quelle morti insensate, totalmente inconsapevole del disfacimento della sua salute mentale.

Catturata cent’anni prima, la strega bianca era stata torturata in tutti i modi immaginabili, che la portarono – più di una volta – a desiderare di trovare pace nel sonno eterno della morte.
Tale desiderio però aveva trovato il suo più grande ostacolo nella consapevolezza che se fosse morta, la sua dolce e compassionevole Imperatrice avrebbe versato una quantità di lacrime da far impallidire il più grande degli oceani nel venire a conoscenza dell’accaduto.
Era sopravissuta nella certezza che un giorno sarebbe stata salvata e i suoi aguzzini – assieme al resto della loro specie – sarebbero spariti per sempre, anche se tale certezza non le impedì di dimenticare il proprio nome, gettandola in una disperazione tale da imbruttire pesantemente il suo aspetto.
Da sensuale e affascinante creature delle tenebre la prigioniera era diventata l’ombra di sé stessa, arrivando ad assomigliare a un fiore completamente avvizzito, il quale un tempo era stato guardato con invidia dal resto del giardino e che ora veniva deriso e dimenticato.
Senza saperlo, i due Hunter avevano davanti a loro la prova tangibile della crudeltà che gli umani possedevano, molto simile a quella che le streghe loro nemiche riservavano loro.

Quale ironia, pensarono le altre creature di quel mondo magico che silenziose osservano il conflitto fra le due specie, determinate però a non intervenire, non disprezzando un po’ di sana disperazione.
“Ormai è tutto inutile, sono morti tutti” pensò in lacrime la pallida strega mentre affondava in viso nelle mani, dalla quale si staccò un pezzo di pelle che rivelò l’interno completamento scuro del suo arto, annunciando così la fine della sua vita.
Totalmente consapevole di ciò, l’unico suo desiderio – oltre a quello di portare con sé nella profondità dell’oltretomba quei due ragazzi che aveva incontrato per caso, con l’unica colpa di appartenere al nemico – consisteva nel vedere per l’ultima volta il volto della sua amata Imperatrice, rimpiangendo di non essere riuscita a rimanere al suo fianco.
«East-sama…» mormorò straziata mentre quell’unico nome usciva dalle sue labbra in un lamento straziato, che sembrava appartenere a una creatura che urlava il suo dolore per una ferita mortale.

In un certo senso il cuore della strega senza nome stava davvero sanguinando e in ogni gesto, parola o movimento quello che si scorgeva era solo pura sofferenza.
A distoglierla dai suoi pensieri e riaccendendo il suo interesse per il mondo esterno fu un movimento che colse con la coda dell’occhio, molto simile all’ombra di un piccolo animale che sfrecciando si rifugiava nell’ombra.
Lei più di tutti sapeva che in quella dannata struttura non ci sarebbe mai potuto essere nulla del genere, avendo provato ogni singola pietra fredda di quel maledetto piano durante le torture subite.
Quasi subito pensò che si trattasse di qualche Supporter, se non addirittura di un altro sventurato nemico. A quel pensiero, alla voglia di aumentare il numero degli umani che avrebbe ucciso, si lasciò andare a un sorriso terrificante che lasciava trasparire tutta la follia nata in quel secolo di reclusione.
Rialzandosi in piedi con uno scatto che era allo stesso tempo veloce e lento, come se il tempo si fosse fermato solo per farle compiere quel gesto, la strega bianca si guardò attorno cercando quei particolari che avrebbe tradito la sfortunata aggiunta di quel piatto che sapeva di morte.
Rimase molto sorpresa nel constatare che non c’era nessuno e nulla fuori dall’ordinario.
“E’ impossibile che quei due siano scappati” pensò certa mentre si voltava velocemente verso la lastra di metallo che aveva creato, conscia della presenza di lievi punti deboli che la struttura possedeva, non riuscendo a scrollandosi di dosso la sensazione che qualcuno la stesse osservando nata qualche momento prima, quando aveva percepito quella misteriosa presenza.

Tale sconvolgimento divenne più acuto pochi istanti più tardi, quando identificò l’origine di quello sguardo.
Provando un’emozione molto simile all’incredulità, la strega senza nome incrociò lo sguardo di un singolo, grande, occhio blu scuro che fluttuava a poca distanza dal metallo e da cui cadevano grandi gocce d’acqua.
Immediatamente capì e riconobbe la tecnica usata.


«Riesci a vedere qualcosa?» domandò Musica ansioso mentre si avvicinava a Lluvia, ignorando completamente la sensazione viscida che il miscuglio d’acqua e aria gli creava.
O forse era solo disagio nato dalla consapevolezza di essere totalmente circondato dal corpo dell’ex strega, la quale si stava coprendo l’occhio destro con una mano, per nascondere alla vista del compagno l’orbita in quel momento vuota.
“Decisamente una pessima idea” pensò l’utilizzatore dell’argento a disagio, osservando di striscio il liquido che – avvolgendoli in una spirale continua – stava mantenendo l’aria pulita, impedendo loro di morire soffocati. “e pensare che potrebbero essere i suoi organi” pensò in seguito, riportando l’attenzione sul volto della Locksar, ammettendo con sé stesso l’utilità e l’incredibile coraggio che l’ex strega stava dimostrando. Se non fosse stato presente quando la ragazza dai capelli blu si era unita a loro, Hamrio avrebbe pensato che era entrata nell’Organizzazione da sempre. “un talento decisamente notevole, non c’è che dire” pensò Musica con un sorrisino, “non tanto da farmelo dire ad alta voce, comunque” concluse mentre si concentrava sulla situazione, aspettando con impazienza il verdetto dell’Hunter Elementale, la quale piegò la testa leggermente di lato. «Lluvia è stata scoperta» rispose incerta, con l’immagine del volto esterrefatto della nemica stampato nella mente.
Contro ogni aspettativa, l’Hunter argentato non pareva sorpreso dalla mossa usata dall’Hunter Elementale ma pareva semplicemente preoccupato. «Sei certa che fare questa cosa sia sicura?» domandò preoccupato per la saluta della ragazza dai capelli blu, la quale annuì.
«Il corpo di Lluvia è interamente formato d’acqua» rispose tranquillamente, come se bastasse quella semplice frase a spiegare tutto.
Hamrio batté le palpebre, confuso. «In che senso?» domandò perplesso, cercando di capire il significato profondo della frase pronunciata dalla Locksar.
L’ex strega non lo guardò neanche. «In altre parole, Lluvia e l’acqua sono la stessa cosa» continuò imperturbabile mentre dalle spire d’acqua le fluttuavano attorno come a voler sottolineare le parole appena pronunciate dalla sua padrona.
Musica sospirò pesantemente convincendosi ad abbandonare temporaneamente quel discorso mentre alzava lentamente le braccia, lasciandole a mezz’aria. «Vediamo cosa possiamo fare» commentò poco dopo in tono spavaldo, chiudendo gli occhi e lasciandosi andare a un mezzo sorriso che prometteva battaglia.


Nello stesso momento l’ex prigioniera stava cercando con tutte le sue forze di eliminare lo sgradito osservatore attraverso l’utilizzo di schegge sottili e molto appuntite, formate dal suo elemento.
Attacchi che però furono del tutto inutili, in quanto l’occhio della recluta si spostava continuamente nell’aria con estrema velocità e scaltrezza, come se fosse trasportato dal vento.
Irritata dalla propria incapacità di mettere fine a quello spettacolo ridicolo, la strega bianca digrignò i denti, causando il sanguinamento delle labbra tese. «Che seccatura!» esclamò, con un nuovo guizzo di rabbia che sembrò dare nuova vitalità a quella pelle spenta e prossima al disfacimento totale.
Quella strana rabbia le impedì di notare ciò che le stava succedendo intorno, nei punti inaspettati del suo campo visivo.
L’acqua gocciolata dall’organo cominciò a fremere assumendo velocemente una colorazione grigiastra, rivelando ciò che era in realtà: argento liquido che cominciò a raggrupparsi, assumendo la forma di schegge molto simili a quelle utilizzate della nemica e restarono ferme, aspettando quello che era il loro segnale.
Segnale che arrivò pochi istanti più tardi, quando l’ex prigioniera entrò nel loro raggio d’azione.

«Adesso!» esclamò la Locksar con forza, nell’esatto momento in cui la strega bianca fu a portata di tiro delle schegge argentate, le quali attaccarono la nemica a un leggero movimento di Musica, che consisteva in una leggera contrazione delle dita della mano.

Completamente presa alla sprovvista dall’attacco, la strega senza nome si affrettò a schivare l’attacco nemico, anche se non riuscì a impedire che lunghe e profonde ferite si aprissero sulle braccia, colorando la sua pelle pallida dal rosso scuro mentre si lasciava sfuggire un urlo di rabbia e dolore.
“Dannazione, ho abbassato la guardia” pensò furiosa, osservando le armi nemiche – che si erano conficcate nel soffitto – con un misto di rabbia e odio per sé stessa, dandosi dell’incapace per non essere riuscita a prevederlo. “Purtroppo per loro non sono riusciti a uccidermi e adesso non possono più provarci” pensò in seguito con un sorriso soddisfatto.
Tale pensiero però venne smentito pochi istanti più tardi quando, staccandosi dal soffitto, le schegge d’argento l’attaccarono una seconda volta, questa volta con maggiore forza e cambiando direzione a ogni suo minimo movimento, non dandole un attimo di tregua, prendendola ancora una volta alla sprovvista e provocandole altre ferite. «Come diavolo fanno a muoverle?» si chiese la donna dai capelli bianchi irritata mentre combatteva l’argento con il ferro.
La sua preoccupazione era legittima, in quanto le armi nemiche che la seguivano senza timore sembravano attratte da lei, mosse da una forza misteriosa che non riusciva a giustificare.
Come se non bastasse, quel dannato occhio continuava a osservarla come se stesse gustando la sua impotenza con un divertimento quasi diabolico, che fece aumentare la sua irritazione.
“Scompari!” esclamò mentalmente l’ex prigioniera in un impeto di rabbia, un attimo prima di lanciare una delle schegge di ferro contro l’organo della Locksar, il quale lo evitò all’ultimo momento, in un chiaro segno di stupore.
Pochi istanti più tardi, gli spilli argentati cominciarono a colpire con meno precisione, arrivando in poco tempo a mancare totalmente il bersaglio.
“Che cosa…” pensò la strega di East stupita mentre aggrottava le sopracciglia, facendo nascere nuove rughe sulla pelle ormai devastata.

Tale stupore trovò la sua fine pochi istanti più tardi, quando trovò la risposta all’intero enigma, così chiara ed evidente che non potevano esistere alternative.
«Certo, deve essere così!» esclamò trionfante, concentrando gli attacchi sull’occhio fluttuante, identificandolo come il coordinatore degli attacchi. Scoprendo così la tattica dei due Hunter.


«Lluvia è sotto attacco» fu la prima cosa che la recluta affermò come giustificazione per la mancanza di altre indicazioni.
Sul volto dell’Hunter argentato nacque un’irritazione evidente e profonda, che lo portarono a sospendere momentaneamente i movimenti del metallo. «Dannazione» mormorò a denti stretti, passandosi velocemente una mano fra i capelli come se bastasse quel gesto a calmare il suo animo alterato. «Stai bene?» domandò successivamente, realmente preoccupato la salute della Locksar, la quale annuì.
«Per il momento Lluvia riesce a evitare i suoi attacchi» rispose decisa, omettendo il particolare che la strega senza nome aveva concentrato i suoi attacchi sul suo occhio, senza mostrare particolare dolore da quelle poche ferite che i sempre minori attacchi argentati riuscivano a infliggere. “A Lluvia sembra che non le importa di morire” pensò l’ex strega con una sfumatura di tristezza che non era riuscita totalmente a soffocare. “…chissà quanto ha sofferto” pensò ancora, con maggiore tristezza e con un’empatia che derivava dal suo passato di Strega Elementale.
Nonostante stesse cercando di ucciderli la recluta non riusciva a odiarla, chiedendosi se era giusto.

Fu strappata dalle sue considerazioni quando Hamrio le poggiò una mano sulla spalla, attirando la sua attenzione.
Musica le rivolse un’occhiata preoccupata. «Lluvia-chan, fermati» affermò serio, guardandola nell’unico occhio che la ragazza gli mostrava. «…la situazione sta diventando troppo pericolosa e non voglio che tu rimanga ferita a causa di una mia idea» continuò serio, aumentando la presa.
La ragazza dai capelli blu riconobbe in quelle parole un profondo senso di colpa e un’altrettanta forte paura. Paura che consisteva nell’essere la causa del dolore di una sua compagna. Lluvia non sapeva se giudicare quella preoccupazione come altruista oppure altamente egoista. Nel dubbio, decise di non dire nulla.
Dopo un momento di silenzio – nel quale i due Hunter intrappolati ingaggiarono una battaglia silenziosa dalla quale non uscì nessun vincitore – l’Hunter Elementale parlò. «Lluvia sa bene che continuare è pericoloso» affermò, sicura. «…ma non per questo scapperà» continuò, utilizzando una serietà che non le capitava spesso di utilizzare, in quanto aveva compreso che quello che stavano utilizzando era l’unico modo per uscire vivi da quella situazione. Anche a costo di ferirsi in modo serio, arrivando anche a perdere un occhio.

Non essendo del tutto convinto dalle parole della compagna, il manipolatore dell’argento rimase in silenzio, non avendo nessun argomento con cui controbattere.
«Musica-san non dovrebbe preoccuparsi» affermò la ragazza dai capelli blu con un sorriso intuendo le emozioni del compagno, intenzionata ad allentare la tensione. «…finché esiste il suo elemento, il corpo di Lluvia potrà sempre rigenerarsi» aggiunse, esortando il compagno a continuare la loro tattica.
Dopo un ultimo, decisivo, momento d’incertezza Musica annuì, totalmente succube della logica mostrata dalla compagna. «Conto su di te» fu il suo unico commento, prima di tornare nella posizione iniziale.
Fu così che la lotta continuò.
Destra, sinistra, in alto, in basso, grazie alle informazioni fornite dalla Locksar e all’argento mischiato all’acqua che era filtrata dalla barriera di metallo, i due Hunter avevano la possibilità di attaccare e contemporaneamente rimanere al sicuro. Ironicamente, quella lastra che doveva schiacciarli vivi si era tramutata in un perfetto scudo.

La battaglia durò a lungo, finché non ci fu una svolta.
Stanca a causa del lungo protrarsi della battaglia, la strega bianca rimase improvvisamente a corto di potere magico, che causò lo sfaldamento delle schegge metalliche e della lastra, che non fecero in tempo a cadere che si erano già polverizzate, nello stesso momento in cui le schegge argentate affondarono nel suo corpo, non trovando più alcun ostacolo, facendola cadere a terra.
La divisa e il pavimento si imbrattò velocemente di sangue mentre la strega bianca respirava affannosamente, segno che la vita la stava abbandonando.
«Ha funzionato?» domandò Musica incredulo, quando l’acqua intorno a sé scomparve per ritirarsi nel corpo della compagna, la quale lasciò andare la mano che portava sul viso. Fortunatamente non aveva ferite, anche se pareva molto affaticata a causa dell’enorme quantità di magia che aveva dovuto sostenere per tutto quel tempo.
Anche l’argento di Musica tornò alla sua forma originale, lasciandogli qualche goccia d’acqua sulla giacca.

La loro soddisfazione però morì poco dopo, quando videro il corpo quasi senza vita della nemica.
Tale vista colpì la Locksar in modo particolare, in quanto non riusciva a staccare gli occhi dal viso della strega bianca, la quale la implorava silenziosamente di porre fine a quell’agonia.
«Lluvia pensa che lei e Musica-san dovrebbero aiutarla» affermò preoccupata mentre faceva inconsapevolmente un passo avanti.
L’Hunter nero la fermò poggiandole una mano sulla spalla, intuendo immediatamente le gravità delle ferite. «Non possiamo fare più nulla per lei» ribatté sottovoce quasi vergognandosi, facendo un cenno in direzione della scheggia argentata che aveva trafitto in modo inequivocabilmente la carne all’altezza del cuore, infliggendole così una ferita mortale.
Piena d’orrore e dolore, la recluta si coprì la bocca spalancata con entrambe le mani, come a trattenere un urlo che minacciava di uscirle dalle profondità dell’anima. «Come…» mormorò incredula, non capendo come avevano fatto a ferirla in quel modo.
Musica non ebbe bisogno di sentire il resto della frase per capirne il senso. «Durante l’ultimo attacco si dev’essere spostata all’ultimo secondo» spiegò, serio.
La Locksar si girò di scatto intenzionata a controbattere ma venne zittita dalle parole successive del compagno.
«…molto probabilmente il suo proposito iniziale era quello di morire assieme a noi» concluse amareggiato, osservando la pelle dell’ex prigioniera che si screpolava con velocità allarmante e cadeva a terra. «…non sarebbe vissuta a lungo in ogni caso» aggiunse sottovoce, distogliendo lo sguardo.
Sconvolta, la Locksar cadde in ginocchio, con le lacrime agli occhi, non riuscendo a credere a quello che stava per assistere.
“Non mostrarmi la tua falsa pietà, umana” pensò la strega bianca triste, ricambiando lo sguardo della recluta. “Mi perdoni East-sama” pensò successivamente, un attimo prima di chiudere gli occhi per sempre.
Con la mente indirizzata alla sua amata Imperatrice, l’agonia dell’ex prigioniera terminò.

Personaggi in ordine di apparizione:

01. Unnamed Witch(deceased);  [**]
02. East (mentioned);  [???]
03. Hamrio Musica; [Rave Master]
04. Lluvia Locksar. [Fairy Tail]

Curiosità: nessuna curiosità per questo capitolo.

Spero che il capitolo vi sia piaciuto e che non vogliate uccidermi ^^’’

E’ il tempo dei sondaggi!

*Sondaggio*
L’ultima coppia di Hunter – Gray e Noelle – incontreranno…
1) Altri Hunter;
2) East;
3) Una prigioniera;
4) OPALE.


Oracoli, oracolate! ù_ù

*Sondaggio 2*
In quanti volete uccidermi per questo capitolo?


Folle assassine fatevi avanti! ù_ù
La mia vena masochista sta prendendo il controllo eheheheheheeh.
Al prossimo capitolo!
Baci, Mici, Abbracci & Morsetti Shiko-chan :)
  
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