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Autore: FantasyReader97    28/03/2017    0 recensioni
Dal testo:
"Io ero sua, lui era mio, due anime che vivono con il medesimo battito e con unica meta l'altro"
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Severus Potter, Lily Luna Potter, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Draco/Astoria, Harry/Ginny, Lily/Scorpius, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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- Questa storia fa parte della serie 'THE SEQUEL '
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14/05

Mi svegliai di soprassalto.

I brividi percorrevano il mio corpo dopo l'incubo, il battito era accelerato e la vista offuscata dalle lacrime, cercai di mettermi seduta sostenendomi con i gomiti e appoggiando la schiena alla testiera del letto. Mi ci vollero diversi secondi per calmarmi e mettere a fuoco il luogo dove mi trovavo. Dal mobilio semplice e le pareti bianche intuii di essere in ospedale, Scorpius era lì accanto al letto con il gomito appoggiato sul materasso e la testa abbandonata sul palmo, profondamente addormentato. Come era tranquillo in quel momento, il viso disteso e sereno, quasi angelico. Mi venne da sorridere pensando che più o meno un mese fa eravamo nella stessa situazione con la differenza che i nostri ruoli erano invertiti, al solo pensiero ripercorsi, di nuovo, quei terribili giorni passati. Gli passai distrattamente una mano tra i capelli biondi, un gesto lieve, ma abbastanza da svegliarlo. Appena i suoi occhi assonnati incontrarono i miei vidi il suo volto accendersi con uno splendido sorriso.

-Lily, amore mio, sei sveglia finalmente- si sporse per darmi un tenero bacio sulla fronte, la sua espressione era molto sollevata, durante la mia incoscienza doveva averne passate tante.

-Si mi sembra che sia passato un secolo, quanto ho dormito?- gli chiesi accarezzandogli la guancia.

-Una settimana- rispose trattenendo uno sbadiglio e allungando le gambe sotto il letto. Sapere quanto tempo era passato mi fece trasalire dallo sconcerto.

-Scorpius- dissi cercando di mantenere la calma e le lacrime –Dove sono i bambini?- l'ansia era tale che nelle orecchie sentivo il battito sordo accelerato del cuore.

Prontamente Scorpius mi rassicurò -Lily calmati, i bambini stanno bene- prese le mie mani nelle sue.

-Dove sono?- domandai, non mi sentivo ancora tranquilla, se stavano bene allora dov'erano? Perché non erano lì con noi?

-In una stanza speciale, anche io all'inizio mi ero preoccupato ma poi l'infermiera mi ha spiegato tutto, i bambini avevano bisogno di cure più specifiche perché sono nati un mese prima del termine, i medimaghi si sono presi cura di loro, in capsule apposite per la crescita- concluse lui con tono rassicurante e grazie alle sue parole un grande macigno evaporò dal mio petto, togliendomi l'affanno di pochi secondi prima.

-E lì hai visti?- chiesi, infine, curiosa.

-Si tesoro e sono bellissimi- disse lui con un tono pieno d'orgoglio paterno.

-Quando potrò vederli?-

-Prima ho parlato con la guaritrice che lì ha in cura, ha detto che se dopo i controlli di stamattina i parametri fossero stati a posto lì avrebbero tolti dall'incubatrice oggi- mi raccontò lui.

-Oggi? Non vedo l'ora- risposi eccitata solo all'idea. Cercai di sporgermi verso di lui per baciarlo ma un dolore acuto allo sterno mi bloccò facendomi gemere dal dolore.

-Fai attenzione Lily, non devi fare movimenti bruschi, le tue ferite non sono ancora guarite- mi ammonì lui preoccupato.

-Lo sento- risposi tra i denti, cercando di mettermi nella posizione originaria senza provocarmi ulteriori dolori –A proposito che ti hanno detto di me?-

-Hanno detto che sei stata molto fortunata, quasi tutti i tagli da incantesimo sono guariti e la commozione cerebrale sembra non abbia causato danni ma ... -

-Ma ..?-

-Hai due costole rotte e per un po' ti faranno male, in più ti rimarranno delle cicatrici nei punti dove i tagli sono stati più profondi- continuò lui a disagio .

-Ah uao ... me la sono davvero cavata- dissi sollevata.

-Beh io non definirei così il fatto che ti sei quasi fatta ammazzare- commentò lui torvo.

-Scorpius guardami- gli ordinai gentilmente e, anche se restio, lui si voltò

-Mi dispiace per quello che hai passato, so che non è stato facile, ma adesso siamo qui e siamo insieme, a me basta- aggiunsi, lui si avvicinò e le nostre labbra s'incontrarono.

-Ti amo- gli dissi sulle labbra.

-Ti amo anch'io- rispose e da lì le nostre parole diventarono superflue.

 

Qualche ora dopo ...

Le ultime ore le avevo passate a farmi aggiornare su tutto ciò che mi ero persa in quei giorni. A quanto pare gli organizzatori dopo il mio incidente avevano squalificato la Bouchard per comportamento scorretto, decisione più che giusta, anche se potevano arrivarci molto prima, dopotutto non era la prima volta che lo squalo bianco era coinvolto in uno strano incidente con altri concorrenti.

Nonostante i diversi contrattempi il torneo era proseguito e aveva decretato il suo vincitore, un giovane delle isole, molto bravo a detta di Scorpius. Lui nonostante fosse riuscito a classificarsi per l'ultimo duello aveva preferito ritirarsi per poter rimanere insieme a me.

Bussarono alla porta e un'infermiera entrò nella stanza.

-Buongiorno genitori, ho qui con me due piccoli che vi vogliono conoscere- disse tirando a se un carrellino dove vi erano riposti due fagottini, uno blu e uno rosa. Si avvicinò al letto permettendoci di guardarli.

-Vi lascio un po' privacy. Auguri- sussurrò chiudendo la porta dietro di se.

-Sono bellissimi- sussurrai estasiata.

-Si è vero- Scorp si avvicinò e prese il fagotto blu, lo cullò un po' per poi depositarlo fra le mie braccia.

-Lui è il nostro primogenito- si riallontanò, prese il fagotto rosa per poi sedersi accanto a me.

-E lei è la nostra secondogenita, la mia principessa- disse continuando a fissare quel tenero visetto rotondo.

-La nostra principessa e il nostro principino- lo corressi

-Già- rispose sorridendomi radioso.

Passai i secondi successivi a guardarli meglio, volevo memorizzare ogni dettaglio, dalle piccole manine ai piedi paffuti. Entrambi tenevano gli occhi chiusi, la pelle era chiara e liscia e dalle testoline spuntava un ciuffetto di capelli biondi.

-Hanno i tuoi capelli- commentai accarezzando delicatamente mio figlio sulla guancia.

-E' vero ma guardandoli bene credo che nel volto assomiglino più a te- convenne continuando a cullare lentamente la piccola profondamente addormentata.

-Chissà di che colore saranno gli occhi- dissi alzando lo sguardo su di lui.

-Credo che avremo molto tempo per scoprirlo- scherzò lui con gli occhi trasognati di chi scruta nel futuro.

-Non vedo l'ora- gli sussurrai avvicinandomi a lui, facendo attenzione al piccolo tra le mie braccia.

-Anch'io- rispose baciandomi delicatamente sulle labbra.

-Sono davvero felice- ammisi, nonostante la stanchezza che sentivo addosso non era nulla al confronto della felicità che provavo, quel momento era, semplicemente, perfetto.

Poco dopo sentimmo bussare alla porta.

-Merlino mi ero dimenticato ... - Scorpius non riuscì neanche a completare la frase che il clan Weasley irruppe nella stanza.

Essi si posizionarono intorno al mio letto, tutti sorridenti e con gli occhi umidi, soprattutto la nonna che si soffiò rumorosamente il naso. Mamma e papà erano in prima fila, anche loro visibilmente emozionati.

-Mamma ... Papà ... Nonna ... Uao che ci fate tutti qui- domandai stupita da quella sorpresa.

-Spero che non ti dispiaccia se gli ho detto di venire- disse Scorpius .

-Già- intervenne mio padre –Si è presentato alla porta della Tana durante uno dei pranzi domenicali e ci ha detto tutto, devo ammettere Lily che il tuo uomo ha un bel coraggio, quasi mi fa sospettare che per una volta il cappello abbia davvero sbagliato con l'assegnazione- disse Harry ridendo, trascinandosi dietro tutta la famiglia.

-E poi è sopravvissuto a tua nonna che dopo la notizia prima lo ha abbracciato e poi gli ha fatto una bella ramanzina- disse il nonno ridacchiando.

Scorpius intanto era diventato tutto rosso per l'imbarazzo fortunatamente l'unico che poteva vederlo in volto ero io.

-Allora ci fate conoscere questi due angioletti- disse mia nonna commossa.

Scorpius si voltò permettendo alla famiglia di vedere la piccola addormentata fra le sue braccia. Mamma e papà e gli zii invece si avvicinarono al mio letto e papà si sporse per baciarmi la fronte.

-Ti voglio bene piccola- sussurrò accarezzando la guancia di mio figlio.

-Ti abbiamo portato un regalo- disse mia madre dopo avermi baciato la guancia, prese la bacchetta e fece comparire nell'angolo della stanza due culle gemelle di legno bianco, con particolari color oro.

-Uao! Sono bellissime- mormorai tra le lacrime.

Per qualche secondo tutti fummo trasportati in una dimensione di beatitudine che solo una nuova vita può creare, tutti eravamo estasiati da quei piccoli visetti così piccoli e delicati, capaci di farci dimenticare qualunque cosa, di cancellare qualunque dispiacere.

-Sono davvero carinissimi- commentò zia Hermione.

-Hai ragione Hermione- disse zio Ron – e poi adesso mi sento davvero ringiovanito sapendo che Ginny è diventata nonna-

Il commento coinvolse la famiglia in una rumorosa risata che però, non fu gradita dai gemelli che si svegliarono agitati.

-Credo che abbiano fame- dissi incrociando lo sguardo di Scorpius mentre tentava di calmare la bambina cullandola amorevolmente.

-Allora avete bisogno di privacy. Uscite tutti! MARSCH!- esclamò la nonna con un impeto da generale.

-Molly forse è meglio che esci anche tu- disse pacifico nonno Arthur accompagnando la moglie fuori e richiudendo la porta alle sue spalle.

-Uao Scorpius! Hai avuto davvero il coraggio di dirglielo, tutto da solo?!?-

Esclamai sorpresa.

-Si ma in verità se non ci fosse stato tuo padre probabilmente sarei morto d'infarto- disse ridendo trascinando anche me.

Intanto i bambini erano sempre più agitati ed iniziarono a strillare.

-Va bene piccoli miei, ora vi do la pappa- lì rassicurai cominciando a slacciarmi il camice con una mano mentre con l'altra cullavo il bambino.

Scorpius posò la piccola nel carrellino e lo avvicinò al letto, intanto io, come mi aveva mostrato la guaritrice, iniziai ad allattare il piccolo.

-Ti lascio un po' di privacy e vado a preparare il biberon. A dopo mamma- si chinò e mi diede un altro bacio.

-A dopo papà- 

 

   
 
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