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Autore: Jashin99    28/03/2017    1 recensioni
Anno X794
Sono passati quasi tredici mesi da quel giorno
Il giorno in cui tutto finì
No, sarebbe meglio dire: il giorno in cui tutto iniziò a finire
***
/-Tutto è orribile, Cana.-.
-E ancora non riesco a credere che sia successo tutto così in fretta, o che il responsabile sia...-.
-Non è Natsu.- Lo fermò Cana.
-Non è Natsu.- Ripeté.
-Non è il mio amico.-.
-Capisco quello che provi, ma...-.
-No, tu non capisci.-.
-Non puoi capire quello che ho provato quel giorno. Non puoi...-.
La missione, Zeref, Natsu, Lucy...
-Ehi!-.
Cana rabbrividì.
-Scusami, io... mi sono lasciata trasportare dai ricordi.-./
/
Attenzione: Linguaggio un poco scurrile
Genere: Azione, Drammatico, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: E.n.d., Kinana, Lisanna, Natsu, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Fairy End'
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I spent a lot of nights on the run
And I think oh, like I’m lost and can’t be found
I’m just waiting for my day to come
And I think oh, I don’t wanna let you down
Cause something inside has changed
And maybe we don’t wanna stay the same
I got guns in my head and they won’t go
Spirits in my head and they won’t go
I got guns in my head and they won’t go
Spirits in my head and they won’t go
But the gun still rattles
The gun still rattles, oh
But the gun still rattles
The gun still rattles, oh

(Spirits-The Strumbellas)

Ragazze.”.
Se vi ho ferite facendo questo, scusatemi.”.
Le vostre voci nella mia testa, io non le dimenticherò mai...”.
No, è più corretto dire che non le ho mai dimenticate.”.
E non mi hanno mai lasciata.”.
Kagura atterrò rinfoderando la spada. Aveva di nuovo i vestiti, quindi ipotizzò che la parte di anima sottratta fosse tornata da lei.
Le mie mani sono bruciate. Immagino che il mio corpo non sia ancora pronto...”.
Si sentì mancare e si appoggiò a terra.
Infatti! Mi reggo a malapena in piedi! Chiunque fosse quel mostro, io...”.
Alzò lo sguardo sul solco che si allungava per circa cento metri, e alla fine...
...devo ancora finirlo.”.
La raggiunse zoppicando, lei giaceva svenuta e la sua armatura era praticamente distrutta, ma aveva ancora il suo aspetto. A dir poco inquietante.
Alzò la spada sul suo petto, ma si fermò lì.
Perché stava ridendo?
-Ara-ara... ahahah! Non me lo sarei mai aspettato un finale del genere... io sdraiata qui... e tu che stai per uccidermi... non è bellissimo?-.
Che stranezza vedere i suoi stessi occhi ridere così follemente.
-Prima che ti elimini, dimmi, chi eri un tempo?-.
-Un tempo? Che t'importa? Ara-ara! Ora sono un essere bellissimo, non ti basta?-.
-No.-.
La trapassò allo stomaco e lei urlò.
-Molti pensano che una morte rapida sia indolore. Scoprirai che non è così.-.
-Che dolore! Ma va bene! È un dolore bellissimo!-.
Kagura si schifava di più a ogni secondo che passava, era tentata di finirla lì e subito, ma la facevano vacillare forse la sete di vendetta o forse l'eccessivo sdegno, così continuava ad infierire senza darle il colpo di grazia.
Già, non se la sentiva di graziarla in nessun modo.
-Sei molto fortunata, Kagura-chan! Chi altro può assistere alla propria morte?-.
-Presumo ogni uomo in fin di vita.-.
-Ah! Che spudorata! Ti adoro!- Tirò fuori la lingua e iniziò a leccare l'aria girando gli occhi.
Disgustoso.
Si abbassò fino al suo viso, scrutandola attentamente.
-Heh? Cosa fai?-.
-Mi ripugni. Voglio guardarti morire.- Premette ancora.
-È tuo diritto guardarmi in faccia.- Poi ebbe un soprassalto, ma non per il dolore: -Ah, faccia! Voialtri non vi rendete conto della vostra fortuna di averne una!-.
Kagura aggrottò la fronte: -Che intendi dire?-.
-Nulla di importante! Ma la tua mi piace tanto! Assomiglia alla mia immagino!-.
La ragazza girò il manico tra le mani, sembrava funzionare a farla parlare.
-Ugh!-.
-Perché dici “immagino”? Un momento... non ti ricordi più il tuo vero volto?-.
-Eheh! Sei davvero intelligente! Mi piaci sempre di più!-.
-Patetico.-.
-Patetico? Mmm, forse hai ragione, ma sei davvero nella condizione di giudicarmi? Non hai idea di quello che ho passato!!!-.
Kagura si fermò, quella furia era nuova.
-So cosa pensi di me, è tutto qui dentro!- Si toccò la fronte con un dito: -Che sono pazza, ma vorrei vederti al mio posto! Anch'io ho perso quello a cui tenevo: i miei amici, e poi il mio corpo! Ma lo sai almeno cosa si prova a diventare un demone, Kagura-chan? Dolore, tristezza, paura? Niente di tutto questo! È il vuoto! Un'enorme voragine che divora tutto, perché ti è stato tolto ciò che eri e ciò che potevi diventare, la tua stessa umanità, e allora cosa ti rimane? Niente! E ognuno cerca di riempire il vuoto con qualcosa: fedeltà, sete di distruzione, follia, nel mio caso la ricerca della bellezza! Una nobile ricerca, a dirla tutta! Ma io sto solo cercando di riottenere ciò che mi è stato tolto, il mio corpo, la mia anima! Puoi biasimarmi per questo, Kagura???-.
Era chiaro, cercava la sua compassione, invece aumentava il suo ribrezzo.
-Non mi fai pena. Non arrancare scuse per i tuoi crimini, non puoi uccidere chi ti pare per una cosa effimera come la bellezza.-.
-Ah, ma per vendicarsi va bene, Kagura-chan?-.
...
-Ecco perché mi piaci, perché siamo simili, dentro e fuori! È facile parlare di giustizia fintanto che tieni la spada per l'elsa, ara? Fintanto che non hai perso nulla di importante!-.
A quelle parole, Kagura si sentì incendiare dentro.
-Bada a come parli! Tu hai divorato le mie compagne! Almeno io rivolgo la mia rabbia verso chi la merita, non su persone innocenti!-.
-Se davvero la pensi così, allora finiscimi, forza!-.
Kagura si fermò.
Dunque era questo che voleva.
-Muoviti a uccidermi! Non mi odi forse? Allora fallo!-.
Aveva nascosto il viso con una mano, ma riusciva comunque a scorgere le lacrime che trapelavano da sotto il palmo, per quanto provasse furiosamente a ignorarle.
-Fallo e basta! Non ce la faccio più! Ti prego, voglio solo che tutto questo finisca!-.
Possibile che... possibile che adesso fosse tornata in sé?
No, non dopo tutto quello che aveva fatto! Non poteva provare pietà per lei!
-Ti eliminerò, ma non per farti un piacere!- Le urlò.
-Va bene, va bene qualsiasi cosa, ma fallo, ti scongiuro! Non voglio più... non voglio più fare del male a nessuno!-.
Kagura strinse i denti, sul suo cuore premeva un peso che non riusciva a spiegarsi: quello davanti a lei era un autentico mostro che aveva ucciso chissà quante persone, che aveva tentato di uccidere anche lei, che stava usando la sua stessa faccia solo per farsi compatire!
Forse era proprio quello il motivo, forse una parte di lei sentiva la sua stessa angoscia e voleva essere al suo posto: sconfitta, agonizzante, ma finalmente prossima alla pace.
Si rialzò e mosse più a fondo la spada, questa volta non per infierire; sentì uno scricchiolio ai suoi piedi, abbassò lo sguardo e vide che ora l'altra lei sorrideva serenamente al cielo.
Con due dita asciugò le lacrime che si erano fermate sulle sue ciglia, poi le abbassò le palpebre.
Allora il suo corpo si illuminò e ne uscirono delle spirali dorate che si alzarono in aria, come dei tentacoli luminosi.
Kagura, con lo stupore tra le labbra, le guardò dissolversi in tante sfere gialle, piccole lucciole, che sparirono anch'esse, poi sentì un tocco caldo alla spalla come quello di una mano; e, voltatasi, per un istante vide tre fantasmi brillare e poi scomparire nel nulla.
I suoi occhi si inumidirono, perché le aveva riconosciute, le aveva riconosciute tutte e tre.
Si strinse la bocca con una mano e, chinato il viso, pianse sul corpo morto della nemica, lasciando che le lacrime cadessero mischiandosi a quelle anime di nuovo libere.
Quando, dopo eterni secondi, riuscì a tornare in sé, si accorse di stare guardando il corpo di una giovane ragazza bionda vestita di un elegante abito viola, ormai lacero e consunto.
Impossibile... Jenny! No... io non immaginavo che... no!”.
La sua stessa voce la riscosse dallo shock.
-Sono vivi!!! Sono tutti vivi, hai capito???-.
L'aveva presa per le spalle e la scuoteva per svegliarla, perché sapeva che si sbagliava, e voleva, doveva dirle che nessuno dei suoi compagni era morto.
Ma i suoi occhi ormai lo erano.
Strinse il corpo della ragazza al suo, piangendo sulla sua spalla. Neanche sapeva perché stesse così male, la conosceva pochissimo, ci aveva parlato al massimo una volta e le era pure stata antipatica, per non parlare di quello che era appena successo. Eppure... eppure pensare che una ragazza solare come lei potesse... potesse essere diventata una cosa del genere... e aver sofferto così tanto per... per... per nulla... non era giusto... non era giusto!
-Ah...-.
Jenny aveva schiuso la bocca per emettere un debole respiro; ma le sue palpebre rimasero mortalmente abbassate, e sotto di esse le pupille non si muovevano più.
-Quella persona...- Iniziò quando già il suo corpo iniziava a sbriciolarsi tra le sue braccia.
-...quella che odiavi... che volevi morta...-.
-...la odi ancora?-.
Kagura non riuscì a risponderle, se non quando l'ultimo granello di sabbia le sfuggì dalle dita e cadde a terra.
-No.-.



Bastarda!!!”.
Troia!!!”.
Ti odio, ti odio!!! Me la pagherai cara, Levy McGarden!!!”.
Avrebbe forse trovato strano l'essersi ricordato il suo nome solo allora se non avesse dovuto preoccuparsi del fatto che gli mancava praticamente l'intero lato destro del corpo, a parte la testa.
Che comunque gli stava scoppiando per il rimbombo.
Cazzo!!! Cazzo!!! Non finisce qui!!! Te la farò pagare per questo!!! Argh!!! Che dolore!!!”.
Non riusciva a immaginare che passasse, non riusciva a immaginare che il suo corpo ricrescesse, in realtà non riusciva a immaginare proprio un cazzo! Si mordeva le labbra e soffocava le urla, che altrimenti avrebbero attirato quel piccolo demone bastardo dall'altro lato del cratere. Sì, perché con quell'attacco aveva cancellato l'intero palazzo.
E ora la poteva scorgere mentre gioiva saltellando come una cavalletta da un piede all'altro e urlando strani versi animali.
Questo dolore è insopportabile! Ma ancora di più l'onta di cui mi sono macchiato! Te ne farò pentire, Levy!!!”.
Poi si immobilizzò.
C-Cosa??? Questo potere... è assurdo! Nemmeno comparabile al suo! Ma chi è???”.
Spiò ancora una volta e vide che la ragazza non si era accorta di nulla, ma alle sue spalle una minacciosa ombra umanoide si stava rapidamente avvicinando: era lei la fonte di quel potere.
Un demone, ma non uno qualunque! Dev'essere uno di quegli Etherias! Se mi scopre è la mia fine di sicuro!!! Merda, tutte a me capitano!!!”.
In quella, Levy si bloccò e si voltò.
-Gajeel-kun!- La sentì gridare.
L'immenso ragazzo dal corpo metallico e... cosa... senza faccia, si fermò davanti alla piccola demonietta.
Non riusciva a vedere bene, ma a un certo punto Levy si piegò in avanti, barcollò e cadde su di lui, che doveva averla colpita.
Se la caricò in spalla e alzò i tacchi; ma proprio quando il ragazzo pensava di essere in salvo quello si voltò e guardò, se così si poteva dire, verso di lui.
Rusty sentì il suo cuore fermarsi e una goccia di sudore più fredda delle altre gli solcò la tempia.
Poi però l'altro alzò i tacchi e scomparve, e Rustyrose poté di nuovo respirare.



-Ahahah! Ahahah! Che... che spasso!-.
E.N.D. fece roteare la sfera di cristallo sulla punta dell'indice, ridendo mentre guardava una dopo l'altra le varie scene della battaglia.
Erano persino più spassose di quanto sperava, insomma, sapeva che un bel massacro era in ogni caso divertente, ma questo... cioè, Zancrow stava ancora volando con un razzo sotto il mento, la tipa col cavaliere stava fuggendo con la coda tra le gambe, per non parlare dei soldati che saltavano in aria, cadevano a pezzi, perdevano la testa o implodevano, un po' suoi un po' dei loro, ma che importava, lo spettacolo era sbellicante!
-Tutto come avevo previsto! Anzi meglio ancora! Figurati se quei deficienti indemoniati sconfiggono il Paese intero, ma resistono anche più di quanto pensassi! Mmm, peccato non essere lì anch'io a uccidere qualche bel mago! Un po' ti invidio, lo sai, Lyon?-.
Si rivolgeva al verme insanguinato che usava come tappetino per i piedi. Non poteva parlare senza la bocca (scena impagabile), ma gli leggeva la mente.
Anf... se sapevi che avrei perso... perché mi stai punendo?.
-Eh? Non ti sto punendo per aver perso, non è colpa tua; solo che vederti sconfitto mi ha fatto infastidire. Mi fischiano le orecchie. Questo è il motivo, non la sconfitta, ma il fastidio.-.
Ah... capisco...”.
Davvero? Ah, bene: lui pensava di essere impazzito.
E.N.D. contemplò la sua carcassa maciullata ancora per un po', poi gettò un'occhiata distratta alla sfera. Qualcosa lo colpì e lo fece guardare con maggior interesse.
-Uh? Non mi dire! Lei è ancora in gioco, eh? Dovresti imparare da lei che cerca di rimediare al suo fal... Lyon?-.
Toh, era svenuto.



Non capisco. Avverto il suo potere nell'aria, ma non riesco a vederla.”.
Dovunque Kagura guardasse c'era ghiaccio, spine e crateri con ghiaccio, ma della maga dell'acqua nessuna traccia.
Dove sei, Juvia? Ho seguito la tua magia fin qui, perché non riesco a trovarti?”.
Si asciugò il sudore dalla fronte, cercando di concentrarsi.
Sono troppo stanca... se non si fa vedere lei, temo che non...”.
Poi lo vide.
No... no... no, no, no!”.
No!!!”.
Arrancò fino a trovarselo tra le mani, ma subito indietreggiò scuotendo la testa.
Non può essere! Non anche lei! Non anche Juvia!!!”.
La sua voce le risuonò in testa, la sua immagine sorridente invase i suoi pensieri, sapeva che era stupido e che non la conosceva bene, però era così irreale, così impossibile che fosse morta!
Ma quel braccio rinsecchito steso al suolo era una prova inconfutabile.
No! Ci deve essere qualcosa che posso fare! Io... io... io...”.
Batté i pugni sul terreno, una, due, tre volte.
Merda! È inutile! È andata! Non posso riportarla in vita! Come farò a dirlo a Erza e agli altri? Non... non c'è nemmeno un corpo su cui piangere!”.
Corpo.
Un momento.
E se...
Riprese in mano il braccio, esaminandolo attentamente.
Potrei... forse... almeno devo provarci!”.
Acqua, doveva iniziare con l'acqua; e, per sua fortuna, sapeva crearla. Ma modellarla per riformare il corpo di Juvia... ne avrebbe avuto la forza?
Dalla parte mozzata ricreò la spalla, poi il busto e l'altro braccio, quindi le gambe; ma, giunta alle ginocchia, vacillò.
Sono senza forze! Se solo...”.
D'improvviso sentì un bagliore rischiararle le spalle, e vide le sue mani corazzarsi di un'armatura fucsia.
Questi guanti e quest'incantesimo... possibile che una parte di lei si sia...”.
Ma non era il tempo di pensare a questo: se aveva ricevuto altra energia, l'avrebbe usata.
Completò gambe e capo, ma ora sarebbe venuta la parte difficile, quella su cui non aveva alcun peso.
Doveva essere Juvia a prendere il controllo del suo corpo d'acqua, lei doveva riunire la sua magia... però c'era davvero una “lei”? Non si stava solo aggrappando a una vana speranza? Non era forse morta? Cosa poteva fare lei o chiunque altro per rimediare a tutto questo???
-Ah!-.
Il corpo d'acqua ebbe uno spasmo, si increspò in mille onde, poi impallidì fino a diventare di un bianco quasi opaco.
Lei osservò tutto con il cuore in gola, poi quando Juvia spalancò gli occhi e riprese i colori per poco non cadde.
-K...Ka...gu...ra?-.
-Juvia... Juvia!- La scosse e oscillò tutta, sembrava molle come un budino e spenta come un cadavere.
-Juvia! Juvia, come stai? Riprenditi, Juvia!-.
La aiutò a rialzarsi, lei ancora muta e vitrea... ma viva!
-Ka...Kagura... Juvia è... morta...-.
-Non preoccuparti, adesso è finita. Su, forza, ti porto al sicuro!- Le prese la mano per portarla con sé, ma la trovò irremovibile.
-Juvia, ma cosa...?-.
Le parole le morirono in gola quando la guardò negli occhi.
-Juvia era sparita... Juvia non c'era più... lei non c'era più... lei... lei era morta... lei è morta... Juvia è... Juvia è morta! Juvia è morta! Juvia non c'è più! Lei non c'è più! Lei è morta! Lei è morta!!!-.
Con una mano dietro la testa e l'altra attorno al fianco Kagura la strinse a sé, asciugando le sue lacrime con la guancia.
-Juvia era morta! Juvia era morta! Juvia era morta!!!-.
-Juvia! Tu sei viva, Juvia!!! Sei viva!!!-.
Continuò a ripeterglielo finché non la percepì accasciarsi su di lei priva di sensi; allora se la caricò sulla schiena e si diresse, precipitandosi, verso l'aura di Erza.



I piedi le stavano esplodendo, i polmoni bruciavano, non ce la faceva più a correre.
Ma non considerava nemmeno l'idea di fermarsi a riposare.
Non ne aveva il lusso.
Ancora un poco, resistete solo un altro poco!”.
Finalmente ecco l'ospedale, ed Erza rallentò il passo, colta dall'illusione che i novanta metri già percorsi avessero già colmato i dieci rimanenti.
Comunque certo non pensava a questo, l'ordine dei suoi pensieri era: -entro -trovo qualcuno -mi assicuro che si riprendano pestando chiunque me lo vieti.
Poi arrivò un'altra informazione che le scombinò i piani.
Ma che diavolo è successo qui?”.
Dovevano essere decine, no, forse un centinaio, tutti al tappeto, ansimanti o immobili, morti o moribondi.
Ma chi era stato? Chi poteva averne sconfitti così tanti? Persino lei con quel numero... beh, non tutti erano come lei!
La risposta zoppicò fuori dall'ospedale.
-Anf...-.
-Anf...-.
-Bian...ca...-.
-Flare!- Esclamò Erza.
-Mio kami, come sei ridotta???-.
Era lacera e ferita praticamente dappertutto, si doveva appoggiare al muro solo per respirare, sembrava un miracolo che fosse ancora in piedi.
-Bian...ca...- Continuava a ripetere; ma a che si riferiva? Cos'era bianco? Un momento, era così che chiamava Lisanna! Aspetta, e se l'avesse vista in quello stato?
Ma quando rialzò il viso capì che non c'era pericolo.
Sì, perché che sollevasse quella linea scarlatta al posto delle palpebre era pressoché impossibile.
Erza rimase senza parole, fu Flare a parlare: -Bianca... sei tu, vero?-.
-...li ho sconfitti tutti, Bianca... sono... sono stata brava...-.
Dalla bocca della rossa uscì un suono gutturale, tipo il rumore dello scarico.
-Ah, che gioia, sei qui... com'è bella la tua voce... ma non la sento bene, io... ho come dei suoni in testa... fanno male... ah! Perché urli... ah! No, chi è che urla? Ah!!!-.
Flare si piegò in avanti, stringendosi le mani tra i capelli.
-Ti prego, non urlare così! Basta!!!-.
TUNF
Era crollata.
Erza si riscosse solo allora: -Flare!-.
Fece per andare da lei, ma qualcuno le sfrecciò davanti e la anticipò.
-Erza-nee, ci penso io a lei!-.
La rossa guardò confusa Kagura, poi si rivolse a Juvia, che si era fermata di fianco a lei.
-Juvia, tu come...-.
Ma Juvia fissava il vuoto davanti a sé, bocca schiusa e occhi sgranati, pareva una bambola inanimata.
-Ehi! Ragasshe!-.
Erza si voltò e vide che stava sopraggiungendo anche Bickslow, che sorreggeva per sotto il fianco uno stordito e altrettanto malridotto Freed.
-Bickslow! Freed! Che vi è successo?-.
-Ah! Non indovinerete mai chi abbiamo incontrato! Ehi, e a loro due che è capitato?-.
-Cosa? Oddio, come ho fatto a dimenticarmene? Presto, dovete aiutarmi a portarle dentro!-.
Intanto il mago si era spostato davanti a Juvia e le scuoteva la mano all'altezza degli occhi, senza che lei reagisse.
-Mi sembra che nemmeno lei stia bene...-.
Insomma, del resto chi tra loro non era ferito? Lei forse, lei che non aveva preso sul serio il suo scontro, lei che avrebbe potuto salvarle e invece era-
-Erza-nee, attenta!-.
L'aveva appena percepita anche lei, un'aura demoniaca era appena apparsa alle sue spalle; e così anche Bickslow, che si voltò insieme a lei.
Ci mise un po' a riconoscerla: i capelli neri le cadevano davanti al viso in ciocche appuntite e unte di rosso, mentre dei vestiti rimaneva qualche straccio sul seno e in pochi altri punti. Sotto l'unico occhio scoperto, sgranato come da un terrore primordiale, stringeva le unghie fino a graffiarsi; e avanzava zoppicando, ingobbita in avanti, oscillando avanti e indietro col braccio rimanente. E, come il suo aspetto, il suo potere era fiacco, ferito, appena superiore a quello delle due ragazze che Erza portava con sé.
Sembrava un cadavere, e avrebbe dovuto esserlo, eppure quelle due corna ai lati del cranio erano inconfondibili.
-Tartaros.- Sussurrò: -Tu eri di Tartaros.-.
-Uccisa...- Biascicava quella, senza dar cenno di averla sentita: -Io l'ho uccisa... uccisa... è colpa mia...-.
Erza trasalì a quelle parole.
Cosa? Uccisa? Chi ha ucciso???”.
Equipaggiò una spada e gliela puntò contro, ma lei non si fermò.
-Ho fallito... e ora morirà... lei... per colpa mia...-.
Da quel poco che capiva non si riferiva a uno di loro, ma non era il caso di chiederle altre spiegazioni.
-Non ti muovere!- Le intimò: -Non fare un altro passo e gettati a terra!-.
Ancora una volta non l'ascoltò.
-Che fastidio... questo stridio... fa male! Kyouka-sama! Argh!!!-.
-Sorella.- Kagura le se era avvicinata: -Finiamola finché siamo in tempo.-.
Erza si riscosse da quello spettacolo ambiguo e orribile.
-Aspetta, non ce n'è bisogno! Ormai non è più un pericolo!-.
-E con questo? È un nemico, come tale va eliminato.-.
-Ma non possiamo farlo!-.
-Senti ne ho le scatole piene!!!- Le gridò in faccia. Erza ammutolì, non l'aveva mai vista perdere le staffe in quel modo.
-Tu non hai idea di quello che ho passato! Ora fammela uccidere finché rimane così semplice!-.
-Basta!!!-.
Le due ragazze sussultarono: l'Etherious si era accovacciata su sé stessa e gridava a squarciagola.
-È tutta colpa vostra! Fetidi umani! Urr! La mia testa esplode! E lei morirà! Per colpa vostra! Vi odio!!! CREPATE!!!-.
Una folata di vento si alzò all'improvviso, e Erza sentì come il rumore qualcosa di viscido che esplodeva di fianco a lei; all'inizio non capì, poi guardò Kagura: la ragazza era impallidita di colpo, aveva sbarrato gli occhi e un filo di sangue le usciva dalla bocca. Le sue mani stringevano ancora l'elsa di Archenemy, la cui lama spuntava insanguinata dalla schiena.
-Er...za...-.
La rossa aprì la bocca per parlare, ma al posto dei suoni uscì un risucchio smorzato e un fiotto vermiglio.
Abbassando lo sguardo, notò che stava ancora spingendo in dentro la sua spada.
Cosa...”.
Lo stomaco bruciò e dovette perdere i sensi, perché un secondo prima stava guardando la demonessa che rideva sguaiatamente e quello dopo il terreno.
Percepì qualcosa al suo fianco sollevarsi da terra, alzò a fatica gli occhi e vide che Lisanna stava fluttuando sopra di lei, le braccia distese a croce e il capo piegato in avanti.
-Tu ora verrai con me.- Disse la demoniessa.
No! Non te lo lascerò fare!” Era quello che voleva urlarle, ma non riusciva nemmeno a tenere la testa alta.
Non di nuovo! Non può succedere di nuovo! Non posso perdere anche lei!!! Se solo riuscissi a muovermi! Se solo riuscissi... a... rimanere...”.
Svenne di nuovo.



SCREEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE
Ahahah!
No perché rideva? Non era divertente no.
Quel rumore assordante non le lasciava tregua, quel... ruggito metallico... maledizione, la stava ancora colpendo, la stava ancora torturando!
Torturando.
Non era la tortura che le piaceva, non era estasiante, non era bella, non era quella della nobile Kyouka!!!
SCREEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE
La nobile Kyouka.
Quella piccola infima umana era la sua unica speranza di salvarla.
Eheheh... un'umana... un insetto, anzi peggio... eheheh...
SCREEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE
ARR!!! NON LA SMETTE!!! PERCHÉ NON MI LASCIA IN PACE??? BASTA!!! KYOUKA-SAMA, AIUTO!!!
-Fatelo smettere, fatelo smettere, fatelo smettere!!! Non ce la faccio più!!! È tutta colpa vostra, umani!!!-.
SCREEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE
HE
Finito.
Tutto d'un tratto.
Com'era stato possibile?
Ah, l'avevano colpita in testa, ecco perché.
Ma chi, chi era stato? Chi aveva osato???
-Gheheheh! Shembra che ti shia dimentihata di me!-.
Che voce fastidiosa, ancora più di quello stridio!!!
Sayla si rimise in piedi e guardò infuriata l'umano ancora cosciente. Il dolore la rendeva lucida, e dava un senso alla sua furia. Lo aveva paralizzato, come aveva fatto quell'uomo a liberarsi??? Un momento, era ancora immobile, e allora cosa l'aveva colpita???
Lentamente, intanto, quello stridio stava tornando, anche se era ancora un sibilo, appena un ronzio.
Ahahah! No non c'era niente da ridere.
Maledetto! Lo avrebbe finito prima che tornasse del tutto!
Alzò un braccio e strinse il pugno verso di lui per stringerli il collo con il Macro; ma qualcosa le sfrecciò davanti al viso e la distrasse.
Ma che...”.
Si fermò, vide che era un cilindro di legno con disegnata una faccia sorridente.
Cosa diavolo è questo???”.
La faccia si illuminò di verde e Sayla si abbassò appena in tempo per evitare che il raggio le finisse in faccia.
Criiiiiiii...
Merda!”.
Altri quattro di quei cosi erano alle sue spalle.
Telecinesi dunque! Non è un problema!!! Ahahah!!! Ora lo uccido!”.
Bloccò i cinque pupazzi e li compresse fino a distruggerli.
-No!!!- Urlò l'umano: -I miei cuccioli!-.
Scriiiiiiiii
Merda! Ma almeno non è più un problema!!!”.
-Sheeerzoooo!!!-.
L'umano aveva tirato fuori la lingua e cinque pietre ai suoi piedi si sollevarono schizzando verso di lei.
Non riuscì a evitarli e la graffiarono in viso e nel corpo
-Tsch!-.
Agitò la mano e distrusse anche quelle.
-È tutto inutile!- Slinguazzò l'altro: -Thantho posso trashferirli dove voglio!-.
SCREEEEEEEEEEEEEEE
-Ah! Allora ucciderò te!!!-.
Lo alzò da terra tenendolo per il collo, lui si agitò qualche secondo e infine penzolò inerme.
SCREEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE
-AHAHAH! Finiamola con questa storia! E tu...- Si rivolse alla ragazza dai capelli bianchi, che aveva lasciato cadere; invece la sua attenzione cadde sull'umano impiccato che rideva di gusto.
-AHAHAH!!!-.
-Ci cascate tutte!-.
AHAHAH!!!
Cinque oggetti tondi piovvero dal cielo sopra di lei.
Ahah... ah?
Ah, finalmente silenzio.



-Dovresti andare.-.
Natsu trasalì.
-Sei ancora viva, eh? Oh, no, non è il termine giusto per te...-.
Meldy era riapparsa davanti a lui, era la prima volta che la vedeva seria, anzi, quasi impassibile.
Però ora taceva.
Natsu sogghignò: -Keh! Perché dovrei andare? Ormai è finita, non ha alcun senso, forse la prossima volta...-.
Meldy spostò lo sguardo sulla lacrima con Sayla.
E.N.D. non poté che sghignazzare: -Dovrebbe importarmi qualcosa? Che muoia, se è debole.-.
Meldy rimase muta ancora per un po': -Non ti importa nulla di lei?-.
Schiuse le labbra per riderle in faccia, ma si bloccò.
-No.- Rispose semplicemente: -Per nulla.-.
Alzò un angolo della bocca in un ambiguo sorriso.
-E poi se la cava da sola.-.



-Ehi, state tutte bene?-.
Bickslow si precipitò da Erza e Kagura, scuotendole ma ottenendo solo dei flebili colpi di tosse.
Beh, perlomeno erano vive no? Ahah, avevano la pellaccia dura!
Però la rossina laggiù e angelo d'argento sembravano parecchio giù di corda... e Lisanna? Oh, era di nuovo in aria... ma non era scesa prima?
D'improvviso le gambe gli si piantarono a terra.
Oh cazzo.”.
Il fumo dell'esplosione si diradò velocemente, rivelando la diavoletta di prima; solo che adesso aveva la pelle scura e sembrava alquanto incazzata.
-Questo rumore è doloroso. Voi umani dovete pagare. Eheheh... voi umani... siete deboli... disgustosi... fastidiosi... un ronzio alle orecchie peggiore di quello che sento ora... e spetta a me mettervi al silenzio!-.
L'aria attorno a lei iniziò a vorticare impetuosamente.
-Soprattutto il Master mi ha incaricato di una missione! E se fallissi deluderei Kyouka-sama! Perciò non esiste dolore né fastidio in grado di fermarmi adesso!!!-.
Bickslow alzò gli occhi, quando iniziavano a parlare così le cose si mettevano male...
E infatti si trovò di nuovo appeso all'aria per la gola.
-Diventerò più forte!-.
Si sentì schiacciare a terra da una forza immensa e si schiantò dolorosamente.
SBAM
-Più potente!-.
Tornò a volare, e giù di nuovo.
SBAM
-Kyouka sarà orgogliosa di me!-.
SBAM
-E questo rumore!-.
SBAM
-Nella mia testa!-.

SBAM
-Finirà di tormentarmi!-.
SB -OK OK VA BENE!!!-.
Si fermò a un centimetro da terra, a testa in giù, perché le ultime due cadute le aveva fatte così.
Ahi, tra parentesi.
-Va bene, sei arrabbiata, ho capito! Ma credi di essere l'unica con le voci in testa, eh???-.
Lei non rispose, così continuò a parlare.
-Beh, è da quando è iniziato tutto questo schifo che ce le ho anch'io, che ce le abbiamo tutti! Di persone che abbiamo ucciso, di quelle che amavamo ma sono morte e anche di chi abbiamo tradito! E cazzo se fanno male! Quindi congratulazioni, benvenuta nel club dell'intera umanità!-.
-“Oh-oh, bu-uh, povera me, sono una ragazzina arrabbiata e ho il ciclo”! Non vuoi deludere chi ami? Sorpresa-sorpresa, questa è una guerra, una delusione continua! E poi che ne vuoi saperne tu di delusione o di amore? Tu nemmeno provi niente, sei solo una macchina assassina con due cuscini sul petto! Ma cavolo se fai sangue! Minchia, sei proprio una bellezza, quanto mi verrebbe voglia di prenderti e... oh sì, sì cazzo! Ma comunque non cambia che non hai capito niente di niente!-.
Si fermò per riprendere fiato, così l'altra prese la parola.
-Ma che diavolo stai dicendo?-.
Bickslow tirò un sospiro.
-No, niente di serio, stavo solo prendendo tempo per lui.-.
La ragazza ebbe un sobbalzo e si mise sulle punte dei piedi, mentre Freed alle sue spalle rigirava lo stocco nella sua schiena.
Uhm, certo che era davvero figo, coperto di sangue con solo un occhio che si vedeva e con la faccia tutta incavolata!
E poi usò l'Absolute Shadow e la sollevò da terra, piegandosi all'indietro in modo che la demoniessa scivolasse fino all'elsa e rimanesse a pancia all'aria.
ZAM
Estrasse la lama e la buttò a terra, e lei tornò bianca. Era più carina così.
-Wow! Bel colpo! Che stile!-.
-Grazie.- Rispose lui: -Che sciocca, avrebbe dovuto premunirsi anche su chi era a terra.-.
Poi tornò da lui camminando come niente.
-Ma non ti eri rotto la gamba?-.
-E chi se la sente più.- Fece passandogli accanto. Bickslow rise, poi sentì che la demonietta stava mugugnando.
-Uh, è ancora viva? Sono sorpreso, Freed! Freed? Oh, sei mogio, ti vedo a terra... sei svenuto? Ahah! L'hai capita, “a terra”... no, non l'hai capita.-.
-Bickslow! Cosa è successo?-.
Erza e Kagura si stavano rialzando, la seconda addosso alla prima.
Uhm, quante misure al vento...
-Freed l'ha sconfitta ma è ancora viva, che facciamo?-.
Erza si sistemò la bruna sulla spalla, ansando prima di rispondere.
-Anf... Non serve fare nulla... ormai è svenuta... però dobbiam-ugh! Pensare a noi!-.
-Cosa dici, Erza?- Replicò Kagura: -Non vedi quello che... urr! Quello che ci ha fatto??? Se non ne sei in grado tu, sarò io a eliminarla!-.
Ecco, ora si mettevano a litigare come al solito. Personalmente non gli importava se morivano o no, cioè li picchiava e poi boh, erano a terra e punto.
-Ehi!!! Laggiù!!!-.
Bickslow si voltò verso le voci e vide due individui, uno grasso e uno magro, correre verso di loro mentre tenevano in mano un grande coso di metallo per le due estremità.
-Ce lo abbiamo! Daphne l'ha finito!-.
Oh, erano Jet e Droy! Ma di cos'è che parlavano? Del pube?
-Ha completato la cura per il Cambiamento?- Chiese loro Erza.
I due, ora arrivati, annuirono.
-Ma voi come state? Che vi è successo?-.
Eh, era tutto il giorno che glielo chiedevano.
Aspetta, avevano appena detto “cura per il Cambiamento”?
Ebbero tutti la stessa idea e si voltarono verso la demoniessa a terra.
-Vorreste- Iniziò Erza: -provare su di lei?-.
-Erza-nee, lei è un Etherious vero e proprio, quindi...-.
Bickslow alzò le spalle: -...beh, quindi non c'è nessun problema no? Mal che vada muore e basta. E poi dovremo pur provarlo prima di usarlo sugli esseri umani.-.
Su questo nemmeno Erza ebbe da obbiettare, cioè forse ce l'aveva ma non era il caso di dirlo, e Jet e Droy iniziarono a trafficare con l'arnese.
-Scusate come dovrebbe funzionare? Comunque quella lì si sta riprendendo, farete meglio a muovervi!-.
Però ecco che, incredibile ma vero, una voce ben conosciuta si levò di nuovo.
-Luridi... umani...- Allungò una mano verso di loro e la conficcò a terra in modo da trascinarsi.
-Mmm...- Bickslow fece le dita a pistola e le puntò contro la ragazza, poi la sua spalla esplose.
-Ah!!!- Rotolò di lato, tamponandosi la ferita con l'altra mano.
-È inutile che ti agiti tanto, te l'ho slogata.-.
Tirò fuori la lingua e la canzonò: -Ora non fai più la sbruffona, eh? Ahahah!-.
-Bickslow!- Esclamò contrariata Erza.
-Che c'è? È divertente!-.
-Qui abbiamo finito!- Dissero i due, puntando il “cannone” e sparando un raggio luminoso che colpì la ragazza. Niente di spettacolare, solo un flash.
Lei smise improvvisamente di rantolare e si immobilizzò a terra.
Bickslow guardò lei, poi la bocca fumante del cannone, poi ancora lei e poi ancora il cannone.
-Ecco, l'abbiamo ammazzata.-.
Non fece in tempo di dirlo che un urlo si levò alle sue spalle, talmente forte da fargli mettere le mani nelle orecchie; e aveva pure il casco in testa!
La demoniessa, colle vene a fior di pelle, si era messa sulle quattro zampe e attorno a lei girava un vortice d'aria che spandeva le sue urla raggelanti tutte intorno.
Bickslow indietreggiò, urtando Erza e Kagura, che si erano coperte anche loro le orecchie.
Che sta succedendo? Devo vedere la sua anima... ma è... è... che cavolo...???”.
Alzò bruscamente la testa e spalancò la bocca dalla quale schizzò un vortice nero come la pece che si elevò in cielo; uno spettacolo orrendo, vomitava tutta quella roba che nemmeno pensava che poteva starci in un corpo così piccolo... kami, come faceva a gridare ancora?
-Cosa stai facendo???-.
Erza aveva preso per il braccio Kagura che si stava dirigendo a spada sguainata verso la rigurgitamelma.
-La elimino! Almeno così la smetterà!-.
Erza scosse la testa: -No, noi dobbiamo...-.
-Guardala!- Per un secondo riuscì persino a ovattare le sue urla: -Sta persino piangendo quello schifo! Nemmeno lei si merita questo!-.
-Io penso che Kagura abbia ragione!- Intervenne lui: -E poi forse è meglio così per tutti!-.
Erza si bloccò, titubò, poi annuì. Ma Kagura non fece in tempo a stringere la spada che le grida cessarono, il turbine sparì, e la demoniessa si accasciò premendo la fronte a terra. I lunghi capelli erano sciolti come una chiazza di petrolio, poi con un lieve scricchiolio le sue corna si riempirono di crepe. E CRACK, si sbriciolarono in mille pezzi e altre due ciocche di capelli caddero facendo compagnia alle altre.



Im...possibile... questo non ha senso...”.
Meldy alzò un sopracciglio
-Te l'avevo detto.-.
La sfera si sbriciolò sul terreno, mentre il Demone Cremisi scattava in piedi e correva verso la porta.



Eh?”.
Cosa mi sta succedendo?”.
Dove sono... le mie corna?”.
Il regalo di mia madre... di Kyouka...”.
Dove sono?”.






Angolo dell'autore
Ehm.
Sono in ritardo.
Già.
Se è rimasto qualcuno batta un colpo... Volevo anche fare un supercommento ma è meglio tacere e conservare un minimo di credibilità.
Comunque sia ci avviamo verso il finale, nel senso che il prossimo capitolo è l'ultimo (seh, ora che esce...).
Tenetevi pronti e caldi, ho ancora delle belle idee in testa (risata malefica).
   
 
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