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Autore: TeamFreeWill    31/03/2017    5 recensioni
Attenzione spoiler stagione 12.
Mary viene catturata da un Ghoul, mentre è in missione con Mr Katch. Sam e Dean faranno di tutto per salvarla. :)
Genere: Angst, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dean Winchester, Mary Winchester, Sam Winchester
Note: Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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- Questa storia fa parte della serie 'Tra famiglia e letterati'
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Finalmente raggiusero il quartier generale. La base segreta, la fortezza. La cura del mondo dai mostri per i letterati. Per loro, una prigione ogni volta che ci mettevano dentro piede!

Fecero strisciare i loro badge ed entrarono precipitandosi nell’ufficio di Mick, incuranti della segretaria che voleva bloccarli. “Va tutto bene Camille, li ho chiamti io. Su calmatevi” disse, mentre teneva in mano delle carte e le leggeva. Con loro doveva apparire calmo. L'apparenza è tutta per un lord come lui!

Lo avrebbero freddato sul posto se solo avessero potuto. La segretaria annuì e lasciò l’ufficio guardando storto quei due e aggiunse "Zoticoni" mentre si richiudeva la porta alle sue spalle. I due non la considerarono nemmeno.

Fu Dean a parlare cercando di mantenersi lucido. “Cosa è successo?” disse solo questo. Mr katch, che era apparso all’improvviso dietro di loro, rispose al posto dell’altro. Sorrisse malignamente mentre i due si giravano a guardalo arrabbiati.

“Alla buon’ora!” e frugò nelle tasche della sua giacca. Ne estrasse qualcosa. Tra le mani aveva la collana di Mary, che lanciò a Dean con fare sprezzante.. A questo punto Sam scattò e lo spinse con forza contro il muro, il coltello puntato alla gola.

Il freddo metallo segnò un poco la pelle e delle piccole gocce di sangue sporcarono la lama. “Rispondi figlio di puttana, sappiamo che caccia sempre con te”

L’uomo lo spinse via e si toccò il collo. Le dita erano sporche di sangue. Le guardò ipnotizzato. L’affronto era stato troppo. Rifilò un pugno a Sammy al fianco, facendolo cadere a terra e gemere, smozzandogli il fiato “Nessuno tocca Mr Katch, bastardo dal sangue infetto” e uscì dalla stanza per andare a mendicarsi.

Dean era corso in aiuto del fratello e rifilò uno sguardo di puro odio nei confronti del letterato. Lo fece rialzare e poi sedere su una poltrona lì vicino. Sam si teneva la parte colpita. Il dolore era molto forte.

“Scusatelo è un po’ irascibile… lasciate vi racconti cosa è successo” iniziò Mick.

Quando finì il racconto Dean era furibondo. Fu trattenuto dal minore non senza difficoltà perché stava per uscire dall’ufficio e andare in infermeria a uccidere Mr Katch a mani nude.

“Sam, l’ha abbandonata‼ Ti rendi conto?! L’ha lasciata in balia dei Ghoul!! Se fa la fine di Adam…” e qui scattò di nuovo verso la porta. Sammy continuava a trattenerlo, ma non era facile. Il dolore al fianco era troppo e la forza di Dean era inimmaginabile quando qualcuno della sua famiglia era in pericolo.

Non c’e la fece più e gli sfuggì dalla presa proprio nel mentre Mr Katch rientrava nel ufficio. Sul collo una benda copriva la ferita.

Dean si lanciò sul letterato come una furia, cogliendolo di sorpresa e facendolo cadere a terra. Dean sopra di lui, lo colpiva senza pietà. Le nocche insanguinate e il dolore non lo fermarono. La voce del fratello ovattata che diceva di fermarsi. Dopo minuti interminabili, Sam lo trascinò via da lui di peso, spingendolo lontano dal bastardo.

Il letterato era ancora a terra, insanguinato, il respiro affannoso. Il viso tumefatto dai colpi. Sam si stava allontanando quando si girò e rifilò in calcio al fianco dell’uomo. Poi s’inginocchiò e disse al suo orecchio piano “Quello che ti ha fatto Dean non è niente a quello che posso farti io se le succede qualcosa. Sai bene di cosa sono capace quando sono disperato”. Si alzò e andò da Dean, che nel frattempo si era fasciato la mano.

Mick chiamò dei dottori dal citofono e fece portare via Mr Katch su una barella. Sarebbe stato fuori uso per un bel po’. I due fratelli si scambiarono un’occhiata d’intensa, contenti.

“Bene non perdiamo altro tempo. Dove la tengono?” disse il maggiore poi. Ora era calmo. Faceva paura. Mick lo guardò in soggezione, deglutendo. Non era il caso di farlo arrabbiare, così porse loro le carte che stava leggendo prima.

Erano delle piantine topografiche di una zona isolata in mezzo ai monti. I due fratelli si guardarono soltanto, capendo esattamente come procedere “Bene… Sam stai meglio?!” chiese al minore apprensivo. “Ora si Dean. Andiamo”

Mick cercò di fermarli e di convincerli a portarlo con lui e ad avere supporto tecnico, ma i fratelli non ne vollero sapere niente. “Noi lavoriamo meglio da soli” disse Dean spalleggiato dal fratello, “E poi sul campo tu saresti incapace e patetico” e uscirono dal suo ufficio lasciandolo li. Quello era il suo posto.
  
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