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Autore: Butterflix2002    01/04/2017    0 recensioni
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Questa è la storia del gruppo degli Star Criceto, un gruppo di personaggi noti e non noti a tutti che per un imprevisto si conoscono e scoprono che possono essere più di quello che sanno.
"C'era una botola che gli permetteva di osservare le stelle. Erano apparentemente minuscoli punti insignificanti, ma si sa che in realtà sono infinitamente più grandi di qualsiasi creatura vivente. Tutto sommato, le stelle erano un po' come lui."
Characters created by me, ZhuZhu Pets, Hamtaro, Nintendo, Disney
Nota: Questa storia è pubblicata anche su Wattpad.
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Anche stavolta aveva combinato un guaio … Aveva tante domande e nessuna risposta. Cos’era quell’ombra? Perché aveva preso Daniel? Starà ancora bene? Chi era quello strano tipo incappucciato? E quella scia luminosa?
Delle guardie si rialzarono e, barcollando, raggiunsero Mr. Squiggles.
“Ma quanto sei inutile? Torna a casa tua, pazzo.”
E disse un altro: “Non dirmi che quella cosa era opera della tua magia!”
Il criceto abbassò leggermente la testa lateralmente e rispose: “Non rapirei mai Dani. Non sono un criminale”
“Però sei un pazzo con la magia. Forse è colpa sua!”
“Sì, è sicuramente colpa sua” Nel castello si aprì un grande dibattito. Mr. Squiggles non sapeva che fare … sarebbe potuto scappare ma d’altronde era anche colpa sua se il re era stato rapito. Così rimase ad ascoltarli. Seb disse: “Sì, è pazzo ed ha aggredito Daniel. Ergo: portiamolo al manicomio.” Le guardie si guardavano un po’ insicuri, ma alla fine si avvicinarono al criceto. Mr. Squiggles si alzò in volo ma qualcosa lo colpì e cadde …

Si risvegliò in una stretta stanza, senza finestre ma con un letto a castello e un lavandino. Aveva dolori ovunque e per stiracchiarsi notò che portava una fascia nel torace. Ci appoggiò la mano ma provava una forte fitta … Si alzò. Era dietro le sbarre.
Plushlandia era tanto meravigliosa quanto inquietante e contradditoria. C’erano tanti eroi e tanti bei posti, ma allo stesso tempo non avevano ancora abolito i manicomi … “C’è sempre un’altra faccia nella stessa medaglia”. Aveva bene a mente quelle parole, probabilmente qualcuno in passato gliele aveva ripetute …Tuttavia i suoi ricordi erano sfocati.
Mentre era avvolto nei suoi pensieri, qualcosa lo prese alla sprovvista.
“CIAOOOOOOOOOOOO!”
Si girò di scatto. Davanti a lui, un pinguino da un piumaggio nero e folto, lo stava salutando allegramente per mezzo della sua pinna. “Io mi chiamo Penguin. Tu chi sei?” Continuava a sorridere. Rimase confuso per un po’, ma poi rispose:
“Io sono Mr. Squiggles. Questo è un … mh … manicomio?” si guardò attorno.
“Certo!” e gli scappò una risata sincera.
“Già … ma che domande faccio? Si vede che sei un pazzo.” Disse il criceto ruotando gli occhi.
Penguin rise: “AHAHAHAH! Me lo dicono in tanti! Anche tu sei pazzo!” fece all’altro un occhiolino.
Mr. Squiggles stava per dire qualcosa ma poi ci ripensò. Il tipo non stava dicendo una completa cavolata. Per spezzare il silenzio, Penguin gli chiese: “Come mai sei qui?”
Esitò un attimo a rispondere, ma il pinguino non sembrava avere cattive intenzioni. “Beh, non saprei dirti con esattezze … le guardie … boh …”
Penguin fece un’espressione sorpresa: “Anche te sei stato portato qui dalle guardie di re Daniel??? Che figata!!! Siamo in due!” e saltò dalla gioia, abbracciando il nostro eroe. Quest’ultimo cercò di staccarselo di dosso, ma invano.
“Non è una figata, scemo.”
“Sì, che lo è! Io sono stato portato qui perché sono ghiacciosamente magico. E tu?”
“EH?? Cosa?”
“Cosa cosa? Che c’è da spiegare?”
“Perché sei stato portato qui?”
“Ma l’ho già detto, è perché sono ghiacciosamente magico.”
Sarebbe potuto essere qualcuno che avrebbe potuto capirlo? Qualcuno magico come lui?
“Spiegami meglio, Penguin.”
“Con piacere!” il suo sorriso si allargò . “Sta a vedere!” batté le pinne e si creò poi tra queste un cristallo di ghiaccio. Era davvero incredibile! Mr. Squiggles lo guardò stupito.
“Come hai imparato a farlo?”
“Beh, tutta la mia famiglia conosce questi incantesimi …” E il criceto pensò che forse anche i propri parenti erano stati a contatto con il mago …
“Anche io sono magico, credo.”
“Wow! Ma allora siamo davvero uguali!” e lo strinse più forte. Cercò nuovamente di staccarsi, ma, ad essere sincero, era contento di quell’abbraccio: non ne riceveva mai nessuno.
“Okay, okay. Ora staccati per favore”. Il pinguino accettò, continuando a sorridere. Poco dopo disse: “Ti vedo perplesso … a che stai pensando, mr. Squiggles?”
D’istinto rispose: “Stavo pensando … ma perché se siamo magici, non cerchiamo di uscire da qui? Sai, avrei delle cose urgenti da fare …”
Penguin abbassò la testa lateralmente. “Beh, ecco … non so, ci sono delle guardie … non mi piace terrorizzare gli altri.”
Mr. Squiggles scosse la testa.
“Ma non ci arrivi? Se ci hanno portato qui è perché sanno che possiamo essere meglio di tutti. Ti faccio una promessa: se mi aiuti a uscire, ti svelo la mia attuale missione top secret”.
Penguin si stupì e si girò. Lentamente, avvicinò le pinne alle sbarre. Le congelò. Successivamente, distrusse il ghiaccio. Via libera. O quasi. Le guardie accorsero.
“Non fate un altro passo altrimenti vi spariamo”.
Penguin girò lo sguardo verso Mr. Squiggles, il quale si stava seriamente agitando. Aveva obbligato il possibile nuovo e primo amico a fare una cosa che non avrebbe voluto …
Chiuse gli occhi.
Un bagliore fece cadere le pistole di entrambe le guardie.
Penguin si avvicinò ai due tipi spaventati:
“Non fate un passo altrimenti il mio amico lo rifarà”.
Le guardie rimasero interdette e non obiettarono assistendo alla fuga dei due “pazzi”.
Fuori, il Sole splendeva radioso . Mr. Squiggles e Penguin risero fino alle lacrime. Poi il pinguino chiese, alludendo alle parole di pochi minuti fa: “Ora voglio troppo sapere della tua attuale missione top secret”. E l’altro fu di parola. Gli raccontò di tutto quello che era successo: della scia, dell’ombra, del rapimento del re, del tizio incappucciato, della fascia al torace … Al termine del racconto, Penguin gli domandò: “Mi stai chiedendo di aiutarti?”
“Ehm … veramente …”
“Ma certo che lo farò! Non c’era bisogno di chiedere!!!” e lo riabbracciò contento. Stavolta Mr. Squiggles non si lamentò.
“Da dove partiamo?”.
   
 
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