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Autore: Eevaa    02/04/2017    5 recensioni
Dopo alcuni mesi dalla grande battaglia contro Majin-Bu, gli abitanti della Terra sembrano vivere un armonioso periodo di pace. Ma, con il ritorno di Mirai Trunks, un nuovo pericolo incombe prepotentemente sulle vite dei nostri eroi e non solo.
Una particolare richiesta da parte del saiyan del futuro potrebbe sconvolgere per sempre il corso degli eventi, di cosa si tratta? Riusciranno i combattenti a far fronte ad una catastrofe apparentemente silenziosa?
Genere: Drammatico, Malinconico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Mirai!Bulma, Mirai!Trunks, Trunks, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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DRAGON BALL GA : GAME OF AGES



CAPITOLO 5 - IO DESIDERO LA VITA
 

Trunks guardò la madre negli occhi per qualche secondo, pregando in cuor suo che avesse preso la decisione che avrebbe voluto anche lui. Sperò che anch'ella fosse tanto temeraria come la donna dell'epoca passata, colei che aveva acconsentito a prestargli le Sfere del Drago. Del coraggio della madre non aveva mai avuto alcun dubbio ma forse l'età, gli avvenimenti e la saggezza le avevano fatto perdere un po' di quella incoscienza che aveva potuto intravedere nella Bulma del passato.
L'aria tiepida del mattino autunnale penetrava presuntuosa dentro alla finestra, facendo gonfiare le tende del salotto. Improvvisamente, una croccante foglia rossa si posò delicata sul divano, portando all'interno la luce di quel pallido sole di settembre che ancora riusciva a scaldare i cuori delle persone.
Bulma abbozzò un sorriso, lo stesso sorriso che si sarebbe riflettuto di lì a poco sul viso del figlio.
«Voglio correre questo rischio insieme a te».
Gli occhi di Trunks si illuminarono di gioia ed impazienza, ed abbracciò immediatamente la madre come ringraziamento al suo appoggio e alla sua tenacia. In cuor suo egli sapeva che c'era ancora una vena di insolenza, di testardaggine e soprattutto di spirito avventuriero in quella donna che oramai era ben lontana dai tempi in cui se ne andava in giro con Goku, un radar cerca-sfere ed uno zainetto. 
«Ma sarò sincera con te, caro: tuo padre non era affatto come quello dell'altra epoca, al momento della sua morte. Lo hai conosciuto tanti anni fa, sempre nel passato. Hai avuto modo di vedere come fosse, non ti aspettare che sia come quello che hai incontrato di recente».
«Lo so, ma non importa. Ora vai a prepararti, non vorrai farti rivedere spettinata dopo così tanti anni, se quello che ho in mente dovesse funzionare» scherzò il ragazzo, spingendo la madre verso le scale. 
Si ricordò proprio in quel momento del primo incontro avvenuto con il padre dell'epoca passata: un burbero, sfacciato e insolente ragazzo dai capelli a punta avvolto in un'orrenda camicia rosa - outfit veramente inadatto ad un principe. Nulla a che vedere con quello che era diventato di recente: un padre orgoglioso ed un marito protettivo. Sempre burbero, sempre cinico, ma decisamente un uomo migliore di tanti altri che aveva incontrato durante la sua vita. Chissà quanto ci avrebbe messo per far diventare il suo vero padre, quello che sperava tanto che tornasse in vita in qualche modo, come quello dell'epoca passata. 


Quando Bulma tornò in salotto era davvero bellissima. Più bella del sole, fasciata in uno splendido abito color amaranto e lunghi capelli raccolti in una treccia laterale. Nonostante l'età era ancora meravigliosa, non aveva messo un chilo, le gambe erano ancora toniche e snelle e le poche rughe presenti sul viso le davano un tono di saggezza che forse ella non era in grado di apprezzare, quando tentava di nasconderle sotto al trucco sofisticato che esibiva con raffinata sensualità.
Trunks era molto orgoglioso e fiero di avere una donna così come madre, in quel momento più che mai. 
«Sei bellissima, mamma».
«Grazie, tesoro. È bello vedere che questo vestito mi stia ancora bene! L'ultima volta l'ho messo alla fioritura dei ciliegi, tu eri appena nato» sussurrò lei con gli occhi sognanti, speranzosa di poter far tornare indietro il suo amato Vegeta. 
Non aveva grandi aspettative nei suoi confronti, non le aveva mai avute. A quei tempi, quando ancora era vivo, il loro rapporto era poco più che unilaterale. Lo amava, lo amava davvero, ma ancora non era riuscita a capire cosa provasse lui nei suoi confronti.
Certo, da quando il piccolo Trunks era nato le sue attenzioni verso di loro si erano leggermente intensificate, non era più scappato per allenarsi chissà dove, egli non poteva affatto sapere del pericolo incombente dei cyborg 17 e 18. Vegeta tornava a casa ogni sera per stare con lei, nonostante non fosse tipo da smancerie e soprattutto non aveva mai sbandierato in pubblico niente della loro relazione. Bulma non aveva mai amato nessuno in vita sua come aveva amato Vegeta, così diverso da chiunque avesse frequentato in precedenza, così misterioso, così orgoglioso. Perderlo aveva rappresentato per lei la fine di ogni relazione amorosa, non aveva più nemmeno provato a uscire con qualcun'altro, il suo cuore sembrava essersi congelato a quel momento in cui l'aveva guardato negli occhi per l'ultima volta. Ma Bulma in quel momento si sentiva diversa: aveva una nuova speranza che alimentava la sua anima. Niente era ancora certo, ma giurò di sentire il proprio cuore battere di nuovo d'amore, di amore vero. 

 

L'aria era piacevole e tiepida, il sole batteva sulle nuche di madre e figlio mentre posizionavano le sfere per terra, una accanto all'altra. Le mani tremavano ad entrambi, ogni secondo che passava si sentivano sempre più agitati, sempre più incerti.
«Credi davvero che funzioni?» domandò lei volgendo gli occhi al cielo.
«Non lo so, ma lo scopriremo. Tu sai come invocarlo?» chiese il figlio, volendo lasciare alla madre quel compito così importante.
«Che domande, ragazzo. Ti ricordo che io sono stata la prima a cercare le Sfere del Drago! Ah, quanti ricordi...» rispose Bulma sognante, ricordando per qualche istante i tempi d'oro durante i quali lei a Goku si erano avventurati in giro per il mondo alla ricerca delle sfere.
Gli occhi lucidi della donna lasciarono sfuggire una certa emozione, ma ella si ricordò che in quel momento avrebbe dovuto farsi forza ed essere determinata nel suo scopo. Solo un dubbio attraversò la sua mente in quell'istante.
«Ma... cosa gli chiedo?»
«Mmm» mugugnò Trunks portandosi una mano sotto al mento, strofinandoselo. «Penso che non devi far altro che chiedere che tutte le persone uccise dagli androidi in quest'epoca ritornino in vita. Seppur vero che il drago Shenron non può riportare invita le persone più di una volta, in questo caso non si tratta esattamente delle stesse persone. Siamo in un'altra epoca, tecnicamente non li ha mai resuscitati prima! Sebbene sia passato tanto tempo dalla loro morte, le loro entità dovrebbero esistere ancora».
«Ci sono un sacco di se e di ma, troppe cose potrebbero non funzionare. Speriamo che i suoi poteri vadano oltre le epoche, non sarà facile fregare il drago delle sette sfere. Inoltre c'è un altro problema: purtroppo Goku è morto per cause naturali, lui non potrà essere resuscitato».
«Lo so, ci avevo pensato. Per questo purtroppo non credo si possa fare qualcosa, mamma. Mi dispiace».
Gli occhi di entrambi di rattristirono per qualche secondo, prendendo del tempo prima di avviare la procedura. Le foglie colorate cadevano ai piedi di Trunks e Bulma, delicate come petali di rosa, creando uno spettacolo struggente e ammaliante. Bulma sapeva di per certo che non avrebbe mai piu rivisto il suo migliore amico, si era rassegnata già dal momento in cui aveva assistito alla sua morte, pochi mesi prima dell'arrivo dei cyborg. Vederlo steso in quel letto, privo di vita, fu una delle cose più tristi e più dolorose della sua intera esistenza.
«Sei pronta?» 
«Sì» rispose lei portandosi una mano sul cuore, pregando in tutto ciò che di sacro conosceva per far sì che il proprio desiderio venisse esaurito. Attese ancora pochi secondi poi, finalmente, portò le mani verso il cielo per pronunciare quelle fatidiche parole magiche. «Compari, drago Shenron, ed esaudisci il mio desiderio!»
Nuvole nere e viola apparvero immediatamente nel cielo, facendo tremare leggermente la Terra. Le Sfere del Drago, continuando a illuminarsi ad intermittenza sempre più veloci, raggiunsero finalmente uno stato di luce fissa che si irradiò verso il l'alto come un lampo; uno spettacolo che Bulma non aveva mai dimenticato.
Finalmente un enorme drago verde e giallo apparve sopra le loro teste, inquietante ma allo stesso tempo imponente e magnifico. 
«Ha funzionato, mamma! Ha funzionato!» gridò Trunks con le lacrime agli occhi abbracciando la madre. Ancora non riusciva a crederci.
Prima ancora che ella potesse rispondere, una voce maestosa si fece largo nella Città dell'Ovest, come un immenso tuono. 

 
Quali sono i vostri tre desideri?

Gli occhi di Bulma e Trunks si spalancarono. 
«Tre?» domandò Bulma volgendo lo sguardo verso il figlio il quale, dopo un attimo di esitazione e di intricati pensieri, si rese conto di quel che era accaduto.
«Ma certo! Quando Dende è diventato il Supremo alcuni poteri di Shenron son cambiati, ora può esaudire tre desideri come Polunga!»
Bulma sorrise raggiante, per poi lasciarsi andare in una risata quasi isterica.
«Facciamo una prova, allora! Shenron! Voglio tornare ad avere trentanni!» urlò Bulma, estasiata.
Trunks spalancò la bocca non appena la vide improvvisamente ringiovanire davanti ai suoi occhi. Tutte le rughe di espressione sparirono completamente dal volto dell'ormai non più anziana signora. Il figlio rimase completamente scioccato e costernato sentendo la risata della madre farsi ancora più forte.
«Mamma! Ma ti sembra il caso?!»
«Non potevo mica farmi vedere da tuo padre conciata in quel modo!» confessò lei, facendogli l'occhiolino. Trunks si portò una mano sulla tempia, arrossendo visibilmente.
Bulma sorrise, carezzando poi la guancia del figlio con fare amorevole. Il sorriso sul suo volto durò giusto quell'istante, prima di spegnersi e mostrare il proprio nuovo volto ringiovanito visibilmente teso.
«Coraggio, ora passiamo alle cose serie» la incitò il ragazzo spingendola un poco in avanti.
Con voce tremante e leggermente insicura la donna finalmente si decise a parlare, emozionata come non lo era da un sacco di tempo.
«Vogliamo che tutte le vittime degli androidi di quest'epoca vengano riportate in vita! Ah, già che ci sei, porta le entità dei nostri amici proprio qui!» dichiarò Bulma rivolta a Shenron, facendo cadere Trunks di lato per l'ennesima buffa richiesta della madre, la quale non aveva mai smesso di essere incredibilmente pretenziosa.
Pausa.
Una lunga pausa che sembrò interminabile. Durò parecchi istanti, rendendo sempre più nervosi madre e figlio. Ogni secondo che passava lacerava di dubbi e incertezze Trunks e Bulma, i quali avvertirono le proprie gambe tremare e farsi incredibilmente pesanti. Era vero: troppe cose sarebbero potute andare storte, c'erano in gioco tante variabili ed illudersi che sarebbe andato tutto liscio sarebbe stato utopico.
Gli occhi azzurri di entrambi si concentrarono maggiormente su quelli rossi del drago, il quale, finalmente, dopo quasi un minuto riuscì a prendere una decisione. 
 
D'accordo, esaudirò i vostri ultimi due desideri, mi metto subito all'opera!

Bulma e Trunks si abbracciarono nuovamente, scoppiando quasi in lacrime. Era fatta: avrebbero rivisto i loro amici, avrebbero di nuovo potuto abbracciare i loro cari. Una luce bianca ed accecante avvolse tutto il pianeta Terra in pochi secondi, proprio nello stesso istante in cui gli occhi del drago si illuminarono. 
Milioni e milioni di entità luminose caddero dal cielo, poggiandosi al terreno iniziando a ricomporsi; non solo quelle nel loro giardino, ma tutte le anime di quelle persone innocenti che erano state uccise durante lo scontro con gli androidi. 
 
Ho fatto come mi avete chiesto, ora devo andare.

Detto questo il drago, ritornò all'interno delle sette sfere luminose. Esse si librarono poi nell'aria disperdendosi negli angoli più remoti del pianeta.
Nel giardino della Capsule Corporation si erano radunate parecchie entità che piano piano si irradiarono di mille colori, prendendo sempre più una forma umanoide.
Affascinati e con il cuore a mille, Bulma e Trunks iniziarono a scorgere alcuni dei loro amici tra quell'esplosione di luci.
«Crilin! Oh, Kami, sei proprio tu!» gridò Bulma correndo vicino al proprio amico. Egli confuso si mise in piedi, sentendosi stritolare poi dalle braccia della ragazza.
Pochi istanti dopo comparvero di fronte ai loro occhi anche Yamcha, Tensing, Riff, il Genio delle Tartatughe, Chichi, Oscar, Puar, Jirobai, Junior, il Supremo, Gohan e.. il principe. Tutti i presenti, ignari di quanto fosse accaduto, iniziarono a guardarsi intorno spaesati, come se quasi non riconoscessero il luogo in cui erano capitati.
Bulma fece fatica a reggersi sulle sue gambe, non smettendo neanche per un secondo di osservare quella figura farsi più reale. Nello stesso istante in cui lo sguardo di quel giovane Vegeta incontrò il suo, ella non riuscì a trattenere una lacrima. Una lacrima che le rigò il viso, più calda del sole. 
 


ANGOLO AUTRICE:
Buongiorno a tutti e buona domenica!
Sono tornata prestissimo con questo nuovo e forse un po' commovente capitolo. PER ORA sembra essere andato tutto liscio, no?
E per una volta non vi ho nemmeno lasciati con il fiato sospeso a vedere se il drago avrebbe saputo esaudire i desideri, apprezzate questo gigantesco sforzo xD
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, aggiornerò mercoledì o giovedì. La febbre è un pochino scesa e mi sento un po' meglio, sono pronta a scrivere il quindicesimo capitolo di questa storia :D
A presto,
Eevaa
  
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