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Autore: ElfaNike    02/04/2017    2 recensioni
Cosa succede quando degli adolescenti, rifiutati dal loro mondo e dalla loro famiglia, si ritrovano a fuggire in groppa a un drago, per salvare un prezioso potere? Quando l'incontro di mondi diversi porta a crescere e a capire...
"E’ il tempo che hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante."
Il Piccolo Principe
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hiccup Horrendous Haddock III, Jack Frost, Merida, Rapunzel
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Hiccup decise di atterrare quando ormai erano quasi arrivati a Corona. Il bosco si stava diradando e ora sia lui che Merida riconoscevano l'ambiente intorno a loro. Jack smise di guidarli e si librò infine libero nell'aria con una risata. Rapunzel stringeva la padella davanti a sé come per volersi difendere, perché mano a mano che si avvicinavano si sentiva sempre più agitata.
Merida la guardò con un sorriso sbilenco: -Preoccupata?-
Rapunzel ridacchiò: -Un po'...- strinse la padella al petto -Non ho mai disubbidito a mia madre.-
Merida, che inizialmente voleva rispondere allegramente, sospirò.
Hiccup nel frattempo le aveva affiancate: -Bene, io direi che Sdentato può rimanere qui.-
-Non ci segue?-
Il ragazzo scosse la testa: -Abbiamo fatto così anche l'ultima volta. Non sappiamo come la gente del posto potrebbe reagire se lo vedesse. Voglio dire... è un drago!-
Rapunzel ridacchiò e diede una grattatina di saluto al lucertolone, che fece le fusa contento, mentre Merida scoppiava a ridere allontanandosi a saltelli, finalmente libera dai dispetti di quello stupido rettile. Jack si avvicinò a Sdentato, quando fu rimasto solo, e gli sussurrò: -Non ti allontanare.-
Sdentato annuì compìto e lo guardò lasciarsi trasportare dal vento per seguire i tre viaggiatori.
Nel momento in cui Rapunzel vide la città di Corona non poté trattenere l'eccitazione e in un attimo si illuminò di tutta la luce persa a causa del litigio con Gothel. Merida le fu subito a fianco e si lasciò prendere per il braccio e trascinare in mezzo alla folla perché Rapunzel le mostrasse questo e quello, mentre Hiccup le seguiva perplesso, chiedendosi quando si sarebbero rese conto che Rapunzel si portava sempre dietro venti metri di capelli. Ci volle poco, in effetti, e nel momento in cui le due ragazze presero ad affannarsi per raccogliere l'intera chioma lui si avvicinò con un sorriso affabile a quattro ragazzine dai capelli rossi sedute su una fontana poco distante. Gli bastò indicare la quantità di materiale che avevano a disposizione perché le bambine accettassero di fare una treccia mai vista prima. Mentre le quattro li fornivano del loro provvidenziale aiuto, Merida si accoccolò accanto a Rapunzel: -Se un giorno vorrai vivere fra la gente normale dovrai imparare a farne da sola di queste.-
Rapunzel le tirò un ricciolo ribelle con un sorriso: -Impareremo assieme.-
Merida fece una smorfia: -Non sono molto brava con tutte queste cose da femmine.-
Rapunzel fece spallucce, senza perdere la sua espressione incoraggiante.
Hiccup le osservava soddisfatto, appoggiato con i gomiti e la schiena sul bordo della fontana, senza notare come l'acqua dietro di lui si coprisse di un sottile strato di ghiaccio trasparente: accanto al ragazzo Jack stava seduto sui talloni e si sporgeva con gli occhi spalancati e piacevolmente sorpresi verso Rapunzel, estasiato al vederla per la prima volta con i capelli raccolti in un modo che la faceva stare decisamente bene.
Quando fu pronta, Rapunzel si alzò e per la prima volta si sentì stranamente libera. Non era più leggera, niente affatto, ma il suo collo si rilassava piacevolmente, non più tirato indietro dallo strascico biondo che scivolava in continuazione da tutte le parti. Si scoprì particolarmente agile senza quel noioso impedimento e Merida dovette impegnarsi per stare al passo del suo entusiasmo, correndo a destra e a sinistra, mentre Hiccup le seguiva pazientemente per il mercato e le botteghe, fornendo volentieri tutte le spiegazioni che gli venivano chieste. Ebbero delle difficoltà quando Rapunzel volle assaggiare dei dolci, perché fu difficile fermare la ragazza prima che rubasse inavvertitamente qualche pasticcino, ed essendo entrambi senza soldi non fu facile spiegarle il principio della compravendita.
Dopo ore a girare per la città, Hiccup, Merida e Rapunzel si trovarono davanti ad un mosaico lucido sotto i raggi del sole. Rappresentava una coppia reale con una neonata in braccio. Una neonata dai capelli biondi. Troppi, tuttavia, per l'età in cui era rappresentata.
-E questi chi sono?- chiese Rapunzel.
-Non lo so.- Merida scrollò le spalle. Poi, però, assottigliò gli occhi e fissò intensamente la bambina -Hiccup...-
-Sì, l'ho notato anche io.-
-Che cosa?-
-Niente. Aspettate qui un secondo...- il ragazzo si allontanò e attaccò bottone con l'artigiano di una bottega dall'altra parte della piazzetta. Confabularono un po', Hiccup indicò il mosaico, l'uomo scosse tristemente la testa, allargò le braccia, le lasciò cadere, agitò le mani. Hiccup gli chiese qualcosa, l'uomo osservò le due ragazze e annuì due volte. Dopo qualche istante, il ragazzo ringraziò con un gesto e si riavvicinò.
-Rapunzel, che mi dici di tuo padre?-
-Mio... padre?- ripeté confusa la ragazza.
-Sì... tutti ne hanno uno. Il tuo dov'è?-
Merida non parlava. Passava silenziosamente lo sguardo da uno all'altra.
-Non... non lo so... Mia madre non me ne ha mai parlato...-
-Rapunzel, posso farti una domanda molto poco delicata?-
La ragazza annuì lentamente.
-Sei sicura che Gothel sia la tua vera mamma?-
Rapunzel non rispose. Hiccup scosse la testa: -Una quindicina d'anni fa qualcuno rapì la figlioletta del re e della regina, una principessa dai fluenti capelli biondi già in tenerissima età, come tutti sanno. Da allora tutti gli anni per il compleanno della piccola tutta la città di Corona libera nel cielo migliaia di lanterne nella speranza che lei le segua e ritorni a casa. Siccome non mi sembra che Gothel abbia l'atteggiamento tipico di una madre...-
-Le luci fluttuanti...!- esalò invece Rapunzel con un filo di voce.
-Scusa?-
-No... niente.- la ragazza scosse con forza la testa: -State dicendo che forse sono io questa principessa perduta?-
Hiccup fece spallucce: -Diciamoci la verità, Rapunzel... in quella torre a me sembra che tu sia trattata più come una prigioniera che come una figlia.-
-Davvero?-
Merida prese la parola: -Sì! L'hai sentita, no? “Tu resterai in questa torre per tutta la vita!”- Hiccup le rifilò una gomitata e lei gli fece una boccaccia.
Rapunzel si era lasciata cadere sul gradino ai piedi del mosaico. Aveva lo sguardo perso nel vuoto, mentre Pascal le accarezzava un angolo della guancia. Rifletteva profondamente. Sembrava stesse per prendere una decisione definitiva. -Allora!- si animò all'improvviso, con l'espressione di chi avesse rimesso tutti i pezzi a posto: -Chi vuole scoprire se sono davvero una principessa?-
Merida ridacchiò dandole una pacca sulla spalla: -Se non svieni prima...-
Rapunzel si portò una mano al volto.
Da lontano, in equilibrio su un tetto, Jack li seguiva con lo sguardo. Non voleva comprometterli: sapeva che a girar loro intorno si sarebbero trovati costantemente in mezzo a strade ghiacciate e pozzanghere congelate, e non voleva che venissero incolpati dei suoi poteri e per questo scacciati. Vagando con gli occhi per le strade, incupite e ingrigite da nubi improvvise, mentre gli altri tre si dirigevano tranquillamente al castello, vide però una scena che gli gelò il sangue nelle vene più di quanto non lo avesse già: Gothel correva per le strade trafelata, attirando i passanti con la sua teatrale disperazione.
-Aiutatemi! Vi prego, aiuto!- invocava -Un mostro! C'è un mostro che gira per queste terre!-
-Calma, calma- le intimarono -Che mostro? Come fai a dirlo?-
-Un drago! Gira per il bosco, io lo so, l'ho visto!- ansimava, girando gli occhi da una persona all'altra, toccandoli, implorandoli: -Ha aggredito una viaggiatrice, l'ha divorata! Non ha lasciato che pochi resti, guardate!- e tirò fuori platealmente l'abito stracciato di Merida, creando il panico nella folla che le si era radunata intorno.
Jack comprese subito il guaio in cui Sdentato stava per cacciarsi, e di conseguenza anche i tre ragazzi, e dirigendosi precipitosamente verso il palazzo si rese anche conto di chi fosse il responsabile di quel guaio: un'ombra velocissima svicolava per le strade andando esattamente nella sua stessa direzione.
-Maledizione!- saltò da un tetto all'altro più in fretta possibile, col cuore in gola, sperando di arrivare in tempo.

Nel mentre, Rapunzel, Merida e Hiccup erano arrivati alle porte del palazzo. Prima di avere il coraggio di avvicinare una delle guardie la ragazza dovette prendere il respiro un paio di volte, per poi decidersi con un incoraggiamento da parte di Merida, che le indicò la direzione con aria spazientita.
Furono introdotti da soldati dall'aria diffidente nel cortile interno, mentre un messo trafelato si precipitava negli appartamenti dei reali. Nell'attesa non poterono non notare la guardia più ligia al suo ruolo, un bellissimo stallone bianco dall'aria severa che stette subito simpatico a Pascal e che fece inorridire Merida. Rapunzel lo salutò con un timido sorriso e un gesto veloce delle dita, cosicché quello si avvicinò e la annusò da capo a piedi, mentre lei rideva e lo accarezzava.
-Maximus- lesse sui suoi paramenti -Sono qui per scoprire qual è la mia vera famiglia. Fammi gli auguri.-
Maximus fece un gesto di conforto, per poi passare ad analizzare in maniera molto più secca Merida e Hiccup. La rossa, in particolare, non gli piaceva per niente. Lei si nascondeva dietro Hiccup con espressione schifata, mentre il ragazzo cercava di mantenere la pace.
Jack arrivò in quel momento e dalla cima di una torre vegliò sui tre ragazzi.
-Ma guarda chi si vede.- una voce inquietante emerse dalle ombre -Jack Frost. Da quando hai smesso di occuparti dei tuoi adorati mocciosi?-
-Pitch- Jack lo cercò con lo sguardo, gli occhi ridotti a due fessure -Cosa ci fai qui?-
-Potrei farti la stessa domanda.- Pitch comparve dietro di lui, a pochi centimetri di distanza -Non dovresti stare dietro a dei ragazzi così cresciuti.-
-Neanche tu, se è per questo. Cosa hai mente di fare?-
-Recuperare uno dei miei giocattoli preferiti. E, nel caso, vincerne altri due.-
Jack fece scaturire un fascio di luce gelida dal suo bastone con un ringhio: -Non ci provare.- Ma non fu abbastanza veloce: Pitch era già scomparso in un'ombra fumosa.
-No?- la voce melliflua dell'Uomo Nero risuonò da chissà dove: -Sta' a vedere.-
Nel cortile avevano preso a girare dei cavalli neri, invisibili a tutti gli uomini.
Rapunzel, Merida e Hiccup rabbrividirono, mentre le guardie si irrigidivano e stringevano le mani sulle loro else. Dei fruscii riempivano l'aria, gli anelli a cui si legavano le briglie dei cavalli tintinnavano. Le bandiere e gli stendardi appesi alle aste sopra al portone d'ingresso si muovevano appena. Si potevano contare i battiti del cuore di ogni presente, e sentire ad occhi chiusi il suo respiro. Dei fili di vento facevano sollevare appena qualche manciata di sabbia. Delle lance, accatastate in un angolo dopo l'allenamento, caddero con un rumore assordante. Le nuvole si ammassavano sopra di loro con un borbottio sordo e continuo. Ogni tanto l'occhio di qualcuno era attirato da un movimento nel buio.
-Chi è là?- tuonò ad un certo punto un soldato. Gli rispose solo un rombo lontano e lo scricchiolio del legno delle stalle e delle altre strutture che li circondavano.
Dei passi risuonavano lontani nel vuoto dei corridoi del castello e giungevano attutiti dalle finestre sopra di loro. Le guardie si guardavano intorno, circospette, mentre i tre ragazzi si stringevano l'uno all'altro. Rapunzel sentiva solo il battito del suo cuore nelle orecchie e una stretta dolorosa al livello del diaframma. E se quelli non fossero stati i suoi genitori? Si immaginava già il loro sguardo di disilluso fastidio, nel momento in cui si fosse posato su di lei, ennesima fanciulla che pretendeva di essere la principessa scomparsa. Percepiva già il loro dolore per quel tormento rinnovato ad ogni visita. Forse non avrebbe dovuto arrivare fino a lì. Si era fidata di perfetti sconosciuti che le avevano scombussolato la vita con poche parole e l'avevano spinta a disubbidire a sua madre. Sua madre che l'aveva sempre curata e protetta. Povera madre Gothel, che orribile figlia che aveva!
D'improvviso un rumore di passi veloci prese ad aumentare nel buio dell'interno del palazzo. Ecco che arrivavano il Re e la Regina, pensò. La dolorosa paura che le divorava lo stomaco si fece più acuta mentre una fitta dietro le orecchie diventava più intensa mano a mano che i reali sembravano avvicinarsi. Quel rumore di tacchi risuonava in tutto il cortile e anche gli scricchiolii sembravano farsi più insistenti.
Fino a quel momento Jack aveva cacciato ad uno ad uno gli incubi di Pitch, anche se quelli sembravano nutrirsi della paura che causavano negli uomini nel cortile e si erano moltiplicati a vista d'occhio. Gli rodeva non poter usare appieno i suoi poteri per eliminarli tutti in una volta, ma se avesse fatto qualcosa di eclatante avrebbe compromesso la già precaria situazione dei tre ragazzi.
I due sovrani comparvero davanti a loro.
Pitch comparve comodamente seduto sull'asta di una bandiera sopra il portone.
La loro espressione era tanto spaventata quanto disperata. Rapunzel fece un passo avanti e aprì la bocca per dire qualcosa, ma un rumore sordo di legno che si spezza le impedì di parlare: un'asta degli stendardi cedette e crollò sopra la Regina. Rapunzel non ebbe tempo di ragionare: si buttò sulla donna con tutto il suo peso e la spostò da dov'era un attimo prima che venisse colpita dalla pesante trave.
Jack aveva urlato un “No!” disperato.
Le guardie lanciarono un grido spaventato e si gettarono su di lei, urlandole addosso tutte insieme mentre la sollevavano a peso e la trascinavano lontano. Lei si dibatteva per liberarsi, mentre Merida e Hiccup correvano in suo aiuto. Un soldato la afferrò per i capelli per farla stare ferma ma così facendo sciolse la treccia e rivelò agli occhi inorriditi dei sovrani la lunghezza innaturale della sua chioma: -Che stregoneria è mai questa?-
-Una strega!- tuonò un ufficiale -Catturatela!-
Merida si lanciò su di loro con un urlo rabbioso, mentre Hiccup si rendeva conto che erano spacciati: qualunque possibilità avessero avuto ormai se l'erano bruciata.
Estrasse il suo pugnale mentre le guardie riconducevano dentro i sovrani e li circondavano: -Dobbiamo ritirarci!-
-Scherzi?- replicò Merida -Non possiamo scappare adesso!-
-Se restiamo qui ci metteranno in prigione!- “O peggio!”
-Se ce ne andiamo perdiamo la nostra sola possibilità di scoprire la verità!-
Rapunzel si rialzò in mezzo a tutti i fiori che le erano caduti dall'acconciatura ormai sciolta. Non le restava che qualche treccina decorativa. Sembrava decisamente disorientata.
Un fischio lontano annunciava l'arrivo dei rinforzi: Sdentato comparve accanto a loro. Merida si mise la mani nei capelli: adesso erano davvero spacciati.

Mentre la situazione precipitava Jack si era lanciato sull'altro spirito con un ululato di rabbia che aveva coinciso con l'urlo rabbioso di Merida. Pitch era di nuovo scappato con una risata, e Jack aveva visto con la coda dell'occhio l'arrivo del drago: -E va bene.- mormorò -Se vogliamo metterla così...- con un salto nel vuoto volò fino ai tre giovani e si schierò accanto a loro. Il freddo che lo accompagnava sembrò riscuotere Rapunzel che, compresa finalmente la situazione, assunse uno sguardo concentrato e afferrò un paio di ciocche. I quattro ragazzi erano pronti a difendersi.
Le guardie attaccarono e in mezzo a loro comparvero anche i cavalli oscuri di Pitch. Jack lanciò un raggio dal suo bastone che distrusse un paio di stalloni e creò una lastra su cui scivolarono un alcuni avversari, mentre Merida affrontava coraggiosamente i soldati con la sua spada e Hiccup saltava sul suo drago. Rapunzel coprì le spalle all'altra ragazza intercettando con una frustata un paio di guardie, e senza rendersene conto colpì anche un paio di incubi, che si dissolsero, ma Jack sapeva che non sarebbe bastato.
-Sdentato!- chiamò, indicando Rapunzel. Il drago capì al volo e planando afferrò la ragazza per portarla via. Nel mentre lo spirito aveva colpito una guardia e aveva fatto cadere il suo scudo ai piedi di Merida, che lo vide come vide la lastra di ghiaccio che si congelava a formare uno scivolo.
-Uomo delle nevi, sei grande!- con un salto salì sullo scudo, dandosi una poderosa spinta.
-Si scivola!- Jack le fece acquistare velocità e la portò giù per le ripide strade di Corona, in mezzo alle esclamazioni dei passanti, spinti via dai soldati che li inseguivano. Merida si afferrava saldamente al bordo dello scudo e tutta rannicchiata rideva eccitata, mentre Jack si divertiva a farle fare il giro intorno agli uomini che li rincorrevano, tanto per prenderli un po' in giro, la faceva passare tra le loro gambe e saltare sopra le loro teste, mentre lei si divertiva come una matta. Quella musona cominciava a piacerle.
Fra le gonne che sollevarono con la loro foga, ci fu anche quella bordeaux di Gothel. La donna vide una saetta arancione sfrecciarle davanti e, abbassando gli occhi, non poté non notare del ghiaccio ricoprire i ciottoli. Lo sfiorò appena, assottigliando lo sguardo: stavano scappando, Pitch era riuscito nel suo intento. Bene.
Quando arrivarono all'altezza del ponte la velocità che avevano acquisito permise loro di arrivare fin quasi dall'altra parte, ma poi Merida dovette continuare a piedi. Jack vide Hiccup tornare con Sdentato. Il drago planò per prendere la ragazza prima che le guardie a cavallo la raggiungessero, ma dovette farlo in fretta perché la folla, che aveva seguito incuriosita le acrobazie della straniera, alla sua vista ruggì e cominciò a tirargli addosso pietre e bastoni. Hiccup non si aspettava che la gente reagisse così prontamente e dovette far riacquistare velocemente quota al suo amico, prima che gli uomini in basso passassero alle frecce.
Merida si arrampicò accanto a lui: -Ma cosa diavolo gli è preso?!- esclamò indignata e spaventata.
Jack planava accanto a loro con una smorfia amara in volto.
-Dov'è Rapunzel?-
-L'ho lasciata nel bosco al di là del colle. Non dovrebbero arrivarci subito, laggiù.-
Raggiunsero la ragazza nel giro di pochi minuti, ma si resero immediatamente conto che c'era qualcosa che non andava: lei stava rannicchiata in mezzo alla radura, avvolta nel suoi capelli, e tremava e piangeva. Non appena Sdentato fu abbastanza basso Merida saltò a terra e corse ad abbracciarla: -Rapunzel! Rapunzel, stai tranquilla, siamo qui! Cosa c'è?-
-Non... non lo so.- singhiozzò lei -Ho tanta paura.-
Jack invece lo sapeva. Erano circondati da cavalli neri. C'erano incubi dappertutto. E Rapunzel era rimasta da sola in mezzo a loro.
-Bel comitato d'accoglienza.- esclamò, con un ghigno e gli occhi socchiusi, serrando la presa sul suo bastone e avviandosi con circospezione fra gli alberi. I tre ragazzi non potevano rendersi conto del pericolo. Ora erano solo lui e Pitch.
L'Uomo Nero uscì ridendo dalle ombre: -Non è magnifico?- esclamò allargando le braccia a comprendere tutto il suo esercito: -Ci ho messo anni. Sono il mio capolavoro.-
-Pensi forse che non sappia badare a qualche puledro?-
-Non fare lo spaccone, Jack Frost. Quella biondina serviva solo come esca. Il mio obiettivo adesso sei tu.- detto questo alzò una mano verso di lui, lanciando all'assalto tutti i suoi incubi.
Jack con un balzo si librò nell'aria e portò la battaglia lontano dai tre ragazzi. Ma nel momento in cui atterrò e cominciò a difendersi con le unghie e con i denti, un serie di piccoli oggetti tondi esplose intorno a lui in nuvole di fumo colorato.
Una risata profonda e potente, con un marcato accento russo, tagliò l'aria: -Guardiani sono arrivati!-

 




Angolo dell'autrice
Inizia la battaglia! Un paio di veloci annotazioni: la scena di ingresso a Corona è ovviamente calcata su quella del film, perché immagino che Rapunzel non potesse reagire altrimenti! :)
La “quindicina” d'anni è ovviamente solo una cifra indicativa, non sto asserendo che la nostra Rapunzel abbia quindici anni esatti al tempo di questa storia... e c'è più un buon motivo se per tutto il capitolo non si accorge di Pitch: nel cortile del palazzo è concentrata sull'arrivo dei sovrani, di conseguenza non nota il materializzarsi di uno spirito discreto come le notte ad di sopra del suo campo visivo, mentre tutti i dialoghi fra gli spiriti sono rigorosamente fuori dalla portata delle sue orecchie, a sottolineare la netta separazione fra Jack e gli altri tre protagonisti.
In ultimo, la scena del riconoscimento: può sembrare campato per aria, magari, il fatto che sia bastata un'occhiata (comunque molto approfondita!) ad un mosaico per fare sorgere dei dubbi ai nostri tre protagonisti sulle origini di Rapunzel, tuttavia trovo più logico il fatto che lo notino due ragazzi intelligenti come Merida e Hiccup (il quale è, in più, anche molto, molto analitico!) rispetto al fatto che Rapunzel lo deduca attraverso dei ricordi di quando era neonata, grazie probabilmente anche al suo potere, beninteso! (Senza nulla togliere alla scena della Disney che, per inciso, mi ha emozionato e mi ha fatto venire i brividi!).
Grazie mille, come sempre, a tutt* quelli che leggono e recensiscono
Nike
[Pubblico questo commento dopo una settimana di concorsi a tutto spiano. Sono KO, per cui non garantisco né per la sua comprensibilità né per la coerenza dei tempi verbali. Mi scuso per il disagio]

  
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