Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: Shade Owl    02/04/2017    0 recensioni
In una città del nord del Montana vivono tre ragazzi delle superiori: Xander, gracile e anemico; Jo, appassionato di fumetti; Alis, secchiona e occhialuta.
Tre nullità da due soldi, buoni solo per gli scherzi e poco altro.
Tre nullità a cui il destino ha riservato una svolta totalmente inaspettata.
Genere: Avventura, Dark, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

l giorno dopo, Bull non si fece rivedere a scuola. I suoi amici dissero che era andato dal dentista per un controllo odontoiatrico, ma non seppero (o meglio, non vollero) specificare di che genere. Il Ragazzo che Faceva Paura, invece, era ancora lì dove l’avevano lasciato, identico a prima, senza nemmeno i segni che i denti di Bull gli avevano lasciato sulla mano, ora perfettamente indenne.
Dopo la scazzottata Xander, Alis e Jo erano corsi subito a casa, sconvolti e scossi da quanto successo, e non ne avevano quasi parlato: Jo aveva fatto qualche accenno, esaltato dal modo in cui il Ragazzo che Faceva Paura aveva tenuto testa a tutti quanti e poi aveva fatto saltare i denti a Bull, ma quando aveva visto lo sguardo di Alis si era zittito. Xander, in cuor suo, era ancora incerto su quello che provava nei suoi confronti: gli era grato per l'aiuto, era la prima volta che qualcuno interveniva per difenderlo, ma la minaccia che aveva rivolto a Bull gli era sembrata così seria, così sincera…
Nadine non la sentivano dal giorno precedente. Quando si erano allontanati era ancora imbambolata lì, sconvolta quanto loro per tutta quella storia. Chissà come l'aveva presa: in fondo, lo sconosciuto era intervenuto per proteggere Xander, ma era scattato davvero quando Bull l'aveva schiaffeggiata. Aveva difeso entrambi.
- Secondo voi chi è?- sussurrò Alis, gettandogli un’occhiata di sbieco mentre attraversavano la strada.
Passando, Xander lo guardò a sua volta. Notò che anche lui li osservava, ma dopo poco tornò a leggere il suo giornale.
- Non lo so, ma è stato fortissimo!- sibilò eccitato Jo - Cioè, lo avete visto? Ha sdraiato Bull come niente! Scommetto che è una specie di soldato in incognito! Forse è un killer! Avete visto che faccia quando lo ha minacciato! Da gelare il sangue! Xander, tu che dici?-
Lui non rispose, né guardò il ragazzo. Sinceramente, non aveva idea di quale risposta dargli: le emozioni del giorno prima gli erano bastate, e non desiderava provarne ancora, specialmente visto il livido che gli stava colorando il mento in quel momento. Già spiegarlo ai suoi genitori era stato un problema… aveva dovuto inventarsi una brutta caduta in corridoio per non subire troppe pressioni.
In parole povere, era combattuto: paura e gratitudine si rimescolavano dentro di lui, e nessuna delle due riusciva a prevalere. L'istinto, in ogni caso, gli diceva chiaramente di stare alla larga.
A interrompere il suo filo di pensieri fu Nadine, che era ferma ad aspettarli davanti al portone di scuola. A differenza di lui non presentava segni, e il rossore della manata era già scomparso. Fissava il Ragazzo che Faceva Paura come se sperasse di vedere qualcosa di nuovo in lui, ma quando si avvicinarono bloccò loro la strada, anche se non staccò gli occhi dallo straniero.
- Lo avete già ringraziato?- chiese senza alcun preambolo.
Jo si voltò brevemente verso di lui, indeciso.
- Ehm…- rispose - Beh… no.- ammise - Cioè… è stato forte, però sai… era un po' da brivido.-
- Dobbiamo dirgli qualcosa.- insisté lei, piccata - Ci ha aiutati, ieri pomeriggio. Non ve ne sarete dimenticati, vero?-
Jo esitò.
- No… certo che no…- borbottò in tono frettoloso.
- Il fatto è che ci fa un po’ paura.- spiegò Xander - Ci avrà anche dato una mano, ma hai visto la sua faccia, quando ha minacciato Bull di ucciderlo.-
- Oh, andiamo!- sbottò Nadine - Siete troppo intelligenti per credere che fosse serio.-
- Non è che ci crediamo…- intervenne Alis - È solo che… ci inquieta, ecco! Non ti è sembrato un po'… esagerato?-
Nadine sbuffò.
- Lui ci ha aiutati, e noi lo ringrazieremo!- dichiarò perentoria.
Afferrò Xander per un braccio e lo riportò dall’altro lato della strada. Dopo essersi scambiati una rapida occhiata, Alis e Jo si affrettarono a seguire gli amici.
Nadine non mollò il braccio di Xander finché non furono vicini al ragazzo. Questi mosse appena gli occhi, seguendoli mentre si avvicinavano, ma non staccò il naso dalle pagine e, quando lo ebbero raggiunto, era già tornato a leggere.
- Ciao.- disse Nadine. Lui la degnò a malapena di uno sguardo, aggrottando la fronte - Io sono Nadine Wilson.- continuò lei - E questi sono i miei amici Xander, Alis e Jo.-
Lui gettò una vaga occhiata a Xander ma, per il resto la ignorò di nuovo, come se lei fosse invisibile, passando alla sezione sportiva del giornale. Emise solo un grugnito, tanto per far capire che aveva sentito.
- Ecco…- insistette, ora leggermente irritata dal suo atteggiamento - Noi volevamo ringraziarti per ieri.-
Ancora, l'unico segno di vita fu un grugnito, appena più lungo del primo, e il movimento degli occhi che scorrevano le parole sulla carta.
- Vabe’…- sbottò Nadine, decisamente seccata - Volevamo ringraziarti. Ora che l’abbiamo fatto, addio.-
I quattro si voltarono e Jo, Xander ed Alis si scambiarono un’occhiata sollevata: almeno, non avevano subito danni.
- Timothy Anderson.-
Il suono della sua voce li gelò. Tutti e quattro si voltarono di scatto, così velocemente che Xander si fece male al collo: a parlare era stato indubbiamente lui, anche se non aveva alzato gli occhi dal suo giornale.
- Ehm… come, prego?- chiese Nadine.
- È il mio nome.- spiegò lui - Ma potete chiamarmi Timmi. La prossima volta dammi tempo, stavo pensando.-
I quattro guardarono stupiti il ragazzo, che continuò imperterrito a leggere il suo giornale.
- C’è qualcosa che possiamo fare per ringraziarti?- chiese Nadine, incoraggiata da quello che pareva un lampante successo.
Timmi si strinse nelle spalle.
- No.- rispose, voltando pagina.
La campanella suonò.
- Ecco… ora noi dovremmo entrare.- disse timidamente Alis, facendo capolino da dietro Xander.
- Andate, allora.- rispose tranquillamente Timmi - Tanto sarò ancora qui, stasera.-
I quattro lo guardarono stupiti: non c’era alcun dubbio, era un invito a tornare da lui.

Come aveva detto, Timmi era ancora lì.
- Ma si muove, almeno?- chiese Jo, guardandolo dall’altro lato della strada.
Erano andati in laboratorio, quel giorno, e dalle finestre si vedeva chiaramente il tratto di strada dove il ragazzo leggeva il giornale: c’erano stati per un’ora, e l’unico movimento che gli aveva visto fare era stato quello del braccio quando girava pagina. Era persino arrivato in fondo al giornale, ma subito dopo ne aveva preso uno diverso dal portapacchi e aveva ripreso a leggere.
- A me fa ancora paura.- continuò il ragazzo - Secondo me è una specie di superspia. Magari con licenza di uccidere.-
- Sì, e viene a Orenthal…- commentò Xander - Qui abbiamo a malapena scoperto l'acqua calda, cosa ci farebbe una spia da queste parti?-
- A parte tutto…- intervenne Alis, impedendo all'amico di replicare - … ci ha invitati a tornare da lui, no?
- Non senza Nadine!- esclamò Jo.
Contava sicuramente sul fatto che la ragazza avesse, alla fine delle lezioni, un’ora di palestra in cui si esercitava con squadra di pallavolo, e dunque si attardava sempre un po’ prima di uscire. Loro si erano attardati per rassettare il laboratorio (era il loro turno), ma in teoria la ragazza ne avrebbe avuto ancora per un po' prima di raggiungerli.
Tuttavia, contro ogni previsione Nadine li raggiunse dopo pochi minuti: non si era nemmeno data la pena di cambiarsi la maglietta, ma si era semplicemente infilata i pantaloni sopra gli shorts ed era corsa fuori. Aveva ancora la fascia di spugna attorno alla fronte, e probabilmente non si era ancora fatta la doccia. Si vedevano ancora gli aloni di sudore sotto le ascelle e intorno al colletto, ma almeno si era sciacquata la faccia, come testimoniavano le numerose gocce d'acqua intrappolate tra i capelli.
- Allora, andiamo?- chiese.
Nessuno rispose.
- Forza…- sbottò - Io non credo che sia pericoloso.-
- Forse non lo è…- replicò Xander - Ma secondo me puzza di guai.-
Malgrado le sue parole, fu il primo a seguirla: nonostante tutto, sentiva che un po' glielo doveva.
Sì, però da domani ricominciamo a ignorarci, eh? Chiarì a se stesso.
- Ciao.- lo salutò Nadine, quando lo ebbero raggiunto.
Stavolta Timmi mise via il giornale e si alzò dalla moto, guardandoli tutti e quattro direttamente, stiracchiandosi appena con un piccolo gemito di sollievo.
- Che onore!- esclamò la ragazza, facendo un inchino - Hai riposto il tuo giornale per noi non una, ma ben due volte!-
Jo mugolò, quasi per avvertire Nadine di non prenderlo in giro. Tuttavia, Timmi fece una smorfia che poteva essere interpretata come un sorrisetto ironico.
- Sì, lo ammetto.- disse - Ultimamente mi sono separato poco dai giornali. Ma è da un pezzo che non so come vanno le cose nel mondo, dovevo aggiornarmi. Sapete…- strizzò l’occhio - …non vorrei restare indietro.-
Pur restando leggermente intimorito da quel tipo, Xander si sentì confortato dal fatto che sapesse fare anche dei gesti amichevoli come strizzare un occhio o scherzare, e un po’ della sua paura si dissipò.
- Allora… chi sei?- chiese, facendosi un po’ di coraggio.
Timmi lo guardò negli occhi e subito Xander sentì il coraggio venire meno. Tuttavia, non abbassò lo sguardo.
- Mi pare di avervelo detto.- rispose.
- Ci hai detto il tuo nome.- precisò Nadine - Ma ancora non sappiamo chi sei davvero. Insomma, sei qui da un pezzo, no?-
Timmi fissò il suo sguardo negli occhi di Nadine, che gli rispose con un'occhiata paziente.
- Giusta osservazione.- annuì lui - Ma se vi dicessi chi sono fareste fatica a crederci.-
Alis inarcò un sopracciglio da dietro gli occhiali.
- In che senso?- si arrischiò a chiedere.
- Nel senso che non ci credereste.- insistette lui - Ora come ora, quello che ho detto a quei cretini ieri è il meglio che ho da offrire.- spiegò, mentre un'ombra cupa gli attraversava lo sguardo.
Jo aggrottò la fronte, incrociando le braccia: forse aveva paura di lui, ma la sua indole avventurosa sembrava essersi risvegliata di nuovo.
- Beh, non è che tu abbia detto molto.- disse - Dicci qualcosa di più, per piacere.-
Timmi lo guardò un momento, poi fece una cosa inaspettata: gettò indietro la testa e rise.
Rise di gusto, come se le sue parole lo divertissero davvero. Sembrava stranamente a suo agio, e per un istante perse anche l'aria intimidatoria che lo aveva caratterizzato fino a quel momento. Sembrava quasi rilassato.
Per contro, Jo strabuzzò gli occhi e assunse un’espressione che per poco non fece ridere anche Xander, evidentemente incapace di capire se Timmi lo stesse prendendo in giro o se stesse facendo sul serio.
- Come mai ridi?- chiese Nadine.
- Beh…- sbuffò Timmi, riprendendosi - … modestamente di minacce me ne intendo un po'. E, fidatevi, dire “per piacere” non è mai efficace per estorcere informazioni.-
Nessuno gli rispose.
- Allora, chi sei?- insisté Nadine.
Lui la guardò nuovamente, con aria stanca.
- Dai, te l'ho detto.- rispose - Forse ho calcato un po' la mano, ma almeno quell'idiota non vi si avvicinerà per un po'. Non vi basta sapere che vi ho aiutati quando eravate nei guai?-
- E perché l’avresti fatto?- chiese, ostinata.
Timmi inarcò un sopracciglio.
- Che c’è, vi dispiace?-
- No!- esclamò Nadine, spazientita - Ma non capisco perché sei venuto in nostro soccorso… nemmeno ci conosci! Insomma… deve esserci un motivo!-
- Ah, beh… i motivi sono tanti.- disse lui - Il primo è che mi sembrava che quello meritasse una ripassata, e a me andava di fare qualcosa.-
- Come?- esclamò Jo - Hai pestato sei ragazzi e hai rotto quattro denti… perché ti andava di fare a botte?-
- È uno dei motivi, sì.- annuì.
Xander lo guardò negli occhi con quello che sperava fosse uno sguardo deciso.
- E quali sono gli altri?- chiese.
Timmi lo osservò con un’espressione neutra e tranquilla per almeno un paio di minuti. Nei suoi occhi Xander vide quello che pareva sincero interesse.
- Gli altri, benché meno nobili, ti riguardano tutti.- rispose infine.

Anche questa è andata. Ringrazio come sempre NemoTheNameless, Elgul1, Easter_huit e NEON GENESIS KURAMA, che mi seguono. Alla settimana prossima!

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Shade Owl